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Autore: beadanno    27/01/2014    9 recensioni
STORIA AD OC [iscrizioni chiuse per ora]
Due anni dopo la morte del nuovo re dei pirati , Monkey D. Rufy, una ragazza decide di partire per diventare il suo successore. Tra imprevisti,amicizie,amori e molte battaglie la ragazza farà di tutto per raggiungere il suo sogno
Un nuovo viaggio per trovare il tesoro di Rufy..
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Final Fantasy VIII -The Landing 

e questo nasce dalla colonna sonora di un videogioco..Si giocate a Final Fantasy ragazzi 

 

Viola si girò nel letto. Che ore saranno state? Forse le quattro o giù di li. Aprì per metà un occhio e si guardò, per quanto riuscisse in torno. Da quanto dormiva? Giorni probabilmente. Quando aprì completamente anche un sorriso le si stampò in faccia. Un Edward letteralmente disteso sulla scrivania dormiva tranquillo. Viola si alzò malamente dal letto per accertarsi che il suo vice stesse dormendo realmente. Quando gli fu davanti gli occhi verdi si puntarono sui vari libri, quaderni e biro usate il suo vice gli sembrò quasi uno studente sotto esame. Quando la mano della bruna si poggiò sulla sua spalla il bruno si svegliò di scatto puntandole alla gola la katana. Lo sguardo di Viola era come quello di cervo che stava per essere investito da una macchina e Edward era la suddetta macchina.
< Ti sembra un buon modo per salutarmi? > chiesa il capitano ironica prendendo la spada con la mano e puntandola a terra. Il ragazzo fece scioccare la lingua sul palato per poi rimettere nel fodero la spada e allungando la mano per una cordiale stretta. Viola lo guardò stupita per poi stringergli la mano e attirare il bruno verso di lei per abbracciarlo
< Hai qualche problema particolare per fare quella roba? Non vorrei sbagliarmi ma sei un po cresciutello per fare lo studente di scuola superiore! > chiese ridacchiando
< Io non sto studiando > rispose sbuffando l'altro
< Penso solo a quello che mi ha detto Tiffany... >. L'abbraccio stava durando fin troppo per i gusti di tutti e due, così Ed sciolse l'abbraccio accenando quello che poteva essere definito un sorriso. Viola gli fece la linguaccia e si lanciò sul comodo letto. Gli occhi schizzavano di qua e di la. Tutto come l'aveva lasciato . Edward sbadigliando si diresse verso la porta dove , con un gesto lento, afferrò la maniglia.
< Ed? > quella domanda che le risuonava in testa doveva farla per forza. Il moro emise uno strano mugugno che la ragazza recepì come un segno di sonno più che altro.
< Cos'è successo mentre dormivo? > sgranò gli occhi lei, mentre pronunciava quelle parole cercando di far capire che non le interessava niente se il suo vice si stava addormentando voleva una risposta e basta. Il ragazzo abbozzò un sorriso comprensivo e le fece un gesto con la mano in segno di seguirlo.

L'aria calda e il cielo limpido indicavano che si stavano avvicinando ad un isola estiva. Viola preferiva di gran lunga quelle invernali dove più volte aveva attraccato con la sua famiglia ed era certa che si sarebbe ambientata meglio tra la neve che tra campi fioriti e vie illuminate dal sole. Lapak. Finalmente ci stavano arrivando. Lapak l'isola dei dannati, sarebbe stato fottutamente divertente. Lì c'erano i senza speranza, i reclusi e sopratutto i migliori combattenti di tutto il mondo. Si, Lapak era una nuova Sparta! Una cosa un po inquietante se ci pensavi per un po. Ma la sua ciurma non avrebbe avuto paura di quei ragazzi. Si a proposito Lapak era abitata solo da bambini o adolescenti, l'uomo più vecchio , da quello che si diceva, aveva più meno ventisei anni.
< Guarda! > disse Ed indicando qualcosa in alto.
< È la luna Ed... Lo so che senza di me eravate persi ma così da non ricordarsi neanche più le cose base mi sembra davvero esagerato! > rise ironica il capitano lanciando uno sguardo divertito all'altro
< Ahahah molto divertente! > rise ironico l'altro per scoccarle uno sguardo quasi come uno di quelli che si lanciano ai fratelli minori quando dicono qualcosa di stupido.
< Intendevo la bandiera abbiamo creato il Jolly Roger.. > disse spostando il viso di viso per puntare la bandiera che sventolava alla luce della luna. Un teschio bianco risaltava sul nero e due ali una bianca giallastra e una rossa spiccavano tra tutto. Solo guardandolo attentamente si potevano vedere le due ossa che formavano una croce.
< Il mio tatuaggio! > esclamò la ragazza entusiasta con gli occhi che luccicavano dalla gioia.
< Sapevo che ti poteva piacere...Ah si tieni! > il ragazzo passò annoiato due fogli di carta giallastra alla ragazza. Gli occhi verdi di lei scrutarono le scritte, i numeri e le fotografie mentre il ragazzo aspettava una qualche reazione.
< Umhh.. > fece Viola ripassandogli quei suddetti fogli.
< Come l'hai presa capitano? > chiese il bruno aspettandosi una reazione sproposita e così fu.
< Non ci posso credere! Per fortuna che sono il capitano! E non dire “io una taglia l'avevo già” perchè non me ne frega niente! La tua taglia è il doppio della mia! Non ci posso credere... Ti strozzerei! > urlò la bruna quasi come se fosse impazzita
< Zitta o svegli tutti! >la ammonì lui come se stesse parlando a una bimba capricciosa.
< Non è giusto! Assolutamente non sono d'accordo! Mia nave io capitano mia taglia più alta! Però a pensarci la nave non è neanche mia.. > Edward si diede una manata in faccia quando sul ponte arrivarono Axelle e Dylan abbastanza arrabbiati.
< Se sta di nuovo parlando con Tiffany giuro che sta volta.. Capitano!! > urlò con entusiasmo Axelle mentre dava insistenti pugni a Dylan per capire se era tutto reale
< Non è che se colpisci me capisci che non stai sognando... > commentò il succitato ragazzo che la fissò male.
< Ti sei svegliata che bello! Un mese da soli con il pazzo con la spada a comando è stato un vero inferno! > continuò ignorando le parole dell'albino.
< Sai com'è quando si dice “se sei all'inferno continua a camminare” > disse Ed sistemandosi qualche ciocca ribelle.
< Non so Vivi se capisci un cazzo di mese con la sveglia alle sei per preparare la colazione a tutti e lui manco la mangiava! Si beveva solo un caffè e se ne sbatteva di tutto il mio lavoro! > La bionda saltò in braccio alla bruna che per poco non cadde a terra.
< Neanche al Baratie lavoravo così tanto! > Viola per l'ennesimo movimento dell'altra perse l'equilibrio finendo a terra e sbattendo la gamba
< Vivi?Un mese?Baratie? > chiese quella usata come cuscino
< la gamba porca... > bestemmiò irritata
< Axelle alzati! > urlò Dylan tirando in piedi la bionda di peso
< Dylan cazzo fai brutto idiota patentato? > gli urlò la cuoca rossa dalla rabbia
< Aveva una gamba distrutta è appena guarita e tu la fai cadere? Bel gesto > spiegò ironico lui. Nel frattempo Edward aveva rimesso in piedi Viola che a fatica riusciva a tenere l'equilibrio.
< ISOLA! > tuonò una voce. I ragazzi alzarono lo sguardo sul posto di vedetta dove videro Diana che li saluta con un sorriso in volto
< Capitano! Si è svegliata! > urlò
< Vado a svegliare Cassie e le dico che siamo arrivati! > la ragazza si praticamente lanciò dalla sua posizione per arrivare a terra e correre verso le cabine.

< Quindi sulla nave ora siamo in..Beh undici? > domandò Viola guardando le persone sedute intorno a lei. Esattamente Edward seduto di fronte a lei il vice capitano, alla destra della ragazza Dylan il cecchino il migliore tiratore tra di loro, a sinistra Ivan il suo carpentiere non che protettore, a capo tavola Takeshi che sinceramente era li per dargli semplici indicazioni su come trovare il padre, all'altro capo Luna e da quanto l'aveva aggiornata doveva essere l'archeologa, accanto a Edward Ariel la proprietaria della nave ed era grazie a lei se potevano viaggiare e in più era un'ottima spadaccina e dall'altra parte Cheryl che era il medico. Immersa fino al collo nel cibo c'era Axelle la cuoca in piedi appoggiata al muro c'era Cassie che leggeva un libro di navigazione naturalmente lei era la navigatrice e infine Diana la vedetta. Una buona ciurma di certo.
< Dispari... > soffiò Viola fissando il piatto pieno di ottimo cibo
< E allora? > la punzecchio Takeshi
< Niente...
È meglio così! > rispose iniziando a mangiare
< Sei strana > la commentò. Viola stava per rispondergli quando passò il suo sguardo dal verde all'assassino che trangugiava tranquillamente dei biscotti
< Sai Ed leggevo su un libro quando ero ancora al campo che a Lapak c'è tuttora l'ultima fonte della giovinezza esistente secondo te è vero? > gli chiese. Il silenzio scese nella sala. Probabilmente un astuto Ivan stava pensando già al guadagno che quell'acqua magica poteva portagli. Viola fissò Ed per un secondo aspettando una sua risposta. Il ragazzo bruno scosse la testa il suo capitano si era fumato il cervello o cosa?
< Ci sono due cose Viola che dobbiamo preservare a lungo : la verginità e lo scetticismo. Non so se la cosa ti sorprenderà ma la prima l'ho già persa da un po e quindi cerco di preservare la seconda > gli rispose il ragazzo. Viola lo guardo per un po finché non raggiunse a una conclusione.
< Se tu Edward hai fatto sesso significa che tutto è possibile > rise per poi alzarsi e andarsene sotto gli sguardi divertiti di tutti tranne che del diretto interessato che era abbastanza incavolato.

Erano attraccati al molo da tutta mattina. Non che nessuno avesse voglia di scendere ma Viola aveva dato ordine di rimanere li e non muoversi finché qualcosa o qualcuno non si sarebbe fatto vivo al porto. Gli occhi della ragazza bruna rimanevano puntati sull'orizzonte aspettando che qualcuno si facesse vivo e così fu. Un ragazzino di circa dieci anni uscì dalla boscaglia con in mano una lancia e nell'altra un grande sacco di cuoio. Viola sorrise e scese dalla nave seguita da Edward. Il bambino appena li vide gli puntò contro la lancia. La ragazza gli sorrise e si abbassò alla sua altezza.
< Sulla nave abbiamo delle caramelle e della cioccolata calda..Noi te li regaliamo se tu ci fai fare un giro turistico della città! > commerciò la bruna. Ed alzò gli occhi al cielo per poi guardare il bimbo. I capelli neri scompigliati e il fango sul viso ma Edward si soffermò parecchio su due occhi grandi quasi come se si fosse perso dentro a quel labirinto di sfumature. Erano azzurri ,quasi bianchi ,come il cielo quando c’è un po’ di foschia. Gli occhi del ragazzino sembravano non vivere da soli, avevano bisogno dei movimenti delle sopracciglia e della bocca, dei gesti delle mani, per farsi capire. Occhi che l'assassino conosceva bene. Erano occhi vuoti di chi aveva vissuto un trauma subito un trauma. Occhi come i suoi che da tempo non rispecchiavano più emozioni forti. Il ragazzino ebbe un brivido che gli percorse tutta la schiena.
< Quel tipo mi fa paura! > urlò il piccolo nascondendosi dietro le gambe di Viola e abbracciandole. Edward dal canto suo si girò di scatto e si incamminò sul ponte della nave dove tutti fissavano ghignando la scena.
< Allora ? > chiese Viola
< Vuoi quella cioccolata o no? >. Il corvino fece uno scatto in direzione della caravella e la bruna rise. Avevano l'aggancio per entrare in città.

< Quindi siete solo ragazzi! > esclamò Diana guardando il bambino. Il diretto interessato scosse il capo in segno di affermazione e ributtò la faccia nell'immensa tazza di cioccolata calda
< Ovviamente solo maschi > continuò Luna alzando gli occhi da un libro. Il bimbo si leccò via la cioccolata dalle labbra e sorrise.
< Grazie mille signorina! Si siamo solo maschi voi siete le prime donne che vedo! Solo chi fa parte del “Speciale Posto Addestramento Ragazzi Trovati Abbandonati” può entrare a Lapak! > disse sistemandosi i capelli
< Sparta? > chiese Cassie
< Si, la nostra organizzazione si chiama proprio così... Il nome è preso da una leggenda, si dice che in una città molto antica esisteva un esercito di uomini molto potenti ed erano una classe sociale davvero importante! Gli chiamavano gli Spartiati e così ci chiamano anche noi > Axelle posò sul tavolo un vassoio di biscotti che il ragazzino ingurgitò in due secondi.
< Scusami..emh come hai detto che ti chiami? > domandò Ivan con uno sguardo d'autosufficienza
< Non l'ho detto! Il mio nome è Cleomene come uno dei re della leggenda > rispose sputacchiando briciole sul tavolo
< Allora Cleomene esiste realmente la fonte della giovinezza? > chiese il biondo sistemandosi la cresta. Il ragazzino si rabbuiò e inizio a fissarsi i piedi
< Si si trova in centro città... È dove noi ci facciamo il bagno per restare sempre giovani! I Geronti non vogliono che noi invecchiamo...Però loro sono molto ma molto vecchi! > finì il ragazzino ma il biondo non lo stava più ascoltando. Il pensiero di tutti i soldi che poteva guadagnare con quell'acqua gli fece perdere subito la testa.
< Ma sta bene? > chiese Ariel indicandolo
< Credo... > rispose sbuffando Viola
< Allora si può entrare in questa fantomatica città o no? > Takeshi aveva preso parola urlando per farsi sentire.
< Si solo se accompagnati da me..Io sono uno dei capi militari potete stare sicuri che in città entrate che poi uscite...Quello spetta a voi deciderlo... > a queste parole tutti si girarono a guardare il bimbo che iniziò ad ingozzarsi di biscotti. Viola fece cadere il suo sguardo su Edward che con un gesto del capo si mise il cappuccio e uscì dalla stanza.
< Dove va ? > chiese Cassie
< A fare una commissione per me > rispose Viola sistemandosi i capelli.

Qualche oretta dopo i ragazzi si trovarono davanti a un alto muro di pietra. Due cancelli di ferro battuto chiudevano l'entrata. La strada da cui erano arrivata era piena di ciottoli e sabbia. L'erba frusciava ai lati della strada e tutto era perfettamente tranquillo. Due guardie, ragazzi sui sedici anni, erano di guardia al cancello. Erano vestiti con un armatura in oro che gli copriva il petto e una gonna in cuoio ricoperta d'oro e un paio di sandali alla schiava. Quando videro Cleomene aprirono i cancelli e ci lasciarono subito entrare senza problemi. La città non era ne bella e tanto meno sfarzosa aveva il minimo necessario per vivere. Case a un piano in argilla con tetto in terra cotta facilmente distruttibili, ma nessuno sembrava preoccuparsene. A ogni passo dei ragazzi nel villaggio tutti gli abitanti si giravano a guardarli. Nel centro della città c'era, come detto dal corvino, una grande fontana di marmo bianco. Le rifiniture in oro e argento risaltavano e la pulizia di quel luogo era quasi sacra. Era circondata da cancelli dorati con incesa la frase “Af̱tó tha dó̱sei ti̱ zo̱í̱ sas”.
< Questo ti darà vita > lesse Luna sorridendo. Ok si era perfetta come archeologa se riusciva a tradurre quello schifo poteva fare di tutto. Edward era già li appoggiato alla ringhiera che li fissava.
< Cosa? Come? Tu.. > Takeshi balbetto qualche domanda incomprensibile che si concluse solo con un grande sospiro e un non importa.
< Allora io farei così > iniziò Viola
< Ci divideremo in due gruppi io,Ed, Cheryl, Ivan e Luna andremo da questi Geronti mi ricordo che loro sanno leggere oracoli sarebbe forte! Gli altri possono fare quello che gli passa per la testa basta che comprino delle provviste e quello che ci serve... > liquidò così la faccenda il capitano guardando il decenne che già si stava incamminando. Così gli undici ragazzi si separarono. Chi per andare da questi oracoli chi per fare i fatti suoi. Ma nessuno di loro sapeva ancora cosa sarebbe successo entro quella sera.

 

Angolo autrice 
Spero che dopo questo abominio non mi mangiate viva.. Scusatemi tanto ma davvero sta diventando sempre più difficile scrivere cercherò davvero di essere puntuale ma in questo periodo sarà molto ma molto difficile! Vi chiederete perchè ho scelto una colonna sonora di un videogioco per la canzone di questo capitolo semplice adoro final fantasy VIII conseguenza adoro la colonna sonora! Ora in quanto a questa saga si ci sarà una storia dietro ma sarà concentrata sui passati dei personaggi e la prima vittima di tutto ciò sarà il nostro caro Edward sarà un po la cavia di tutto :) Spero che gli insulti non siano troppo pesanti e che continuerete a seguirmi anche con tutti questi ritardi lo so sono imperdonabile... Ora scappo 
Kiss Bea 

 

 
   
 
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