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Autore: darkronin    28/01/2014    1 recensioni
Seguito di Preludio.
Quali tracce ha lasciato Loki dietro di sé? Chi sono i suoi alleati? E fin dove sono arrivate le sue arti magiche e i suoi infiltrati?
Il nuovo ed eterogeneo gruppo di Vendicatori avrà qualche alleato o solo politici pronti a dar la caccia a tutti i superumani? Forse avrete la risposta...
- - - Crossover Avengers-X-men col Marvelverse più in generale (come dovrebbe essere in realtà)
- - Altri personaggi principali rispetto a quelli della fic precedente (in cui erano secondari o appena presentati): Antman, Wasp, i Fantastici4 – nella seconda parte anche Tempesta, Angelo, Namor, T'Challa, gli agenti dell'Atlas (tutti), Visione.
- Altri personaggi secondari aggiuntivi rispetto alla fic precedente: i Guardiani della Galassia, Bucky, Quick Silver, Quentin Quire, Agente Sittwell, Yo-yo, Hellfire, Phobos, Sebastian Druid, Sole Ardente, Agente O'Grady, Gatta Nera, Abigail Brand, Norman Osborne (era ora), Sentry, Dottor Strange, Victor Von Doom, Fratello Voodoo, Hellstorm, Scarlett, Magik, il nuovo Club Infernale (Kilgore, Kensington, Enduque eVon Katzenelnbogen)
+ Riferimenti a: Ultimate Universe, Civil War, Dark Reign, Secret Warriors
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nick Fury, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'ira degli eroi'
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35. Alone came the spider






Raggio traente. Così si chiamava nei film di fantascienza.
E quello era un vero e proprio fenomeno di abduzione. E lui lo stava documentando.
JJJ questa volta non avrebbe potuto inventarsi balle per screditare i supereroi ma... gli alieni? Gli avrebbe creduto? Dopo gli eventi dei mesi passati era probabile che non rifiutasse l'idea a priori - nonostante continuasse a sproloquiare di una gigantesca montatura Hollywoodiana circa la tentata invasione dei Chitauri- ma gliel'avrebbe accettata solo se avesse voluto gettare ulteriormente nel panico la popolazione che, invece, sul tema era molto suscettibile nonché dibattuta e divisa.
“Jameson mi defenestrerà se gli porto foto di UFO” commentò sconsolato Peter Parker pensando alla sorte dei suoi amici. In testa gli frullavano mille e un modo per liberarsi della bionda, rientrare al Triskelion e correre nell'alone di luce morbida e seguirli... o per svignarsela alla torre dove stava il resto della squadra.
“Se devi andare... vai!” disse Christine come se gli avesse letto nella mente.
“Cosa?” stava domandando Peter, confuso, ma il vocione di Happy Hogan precedette l'arrivo dell'autista di Stark che, trafelato, gli corse in contro sperando avesse notizie sul suo padrone. Peter dovette tranquillizzarlo, raccontandogli brevemente quanto era accaduto nell'osservatorio. “Credo volessero solo parlare con calma. Dopo quello che è successo negli ultimi tempi, tra alieni, attentati, furti di tecnologia e l'attacco di Visione, credo abbiano pensato fosse il caso di portare tutti i Vendicatori in un posto che loro reputavano più sicuro e discreto... della Torre... E, nonostante questo sedicente gruppo Atlas non sembrasse malintenzionato -e, anzi, hanno contribuito a fermare la mutante impazzita- mi sento tremendamente in colpa per essere qui. Perdonami, Happy, se non sono riuscito a fare nulla...”
Rincuorato dall'analisi del giovane fotoreporter, l'autista raddrizzò le spalle “Allora credo che la mia presenza qui sia inutile... Serve un passaggio a casa?” domandò con ritrovato buonumore.
“Sì, grazie...” si intromise Christine, sfacciata.
“Ci conosciamo?” domandò Happy squadrandola da capo a piedi. Impolverata e arruffata era comunque una bellissima donna.
“Sono stata alla villa a Malibù, una volta. E ci dovremmo essere incontrati a Montecarlo in occasione del caso Whiplash...” rispose freddamente nonostante il sorriso di circostanza.
“Sì, Happy, portaci a casa. E' stata una lunga giornata... e, credo, sarà anche una lunga nottata...” si intromise Peter, guardando Christine in tralice “E speriamo bene per domani! Ma...non è che hai bisogno di una mano a riportare una delle auto?” domandò poi, osservando il nutrito parco macchine del magnate che sostava nel parcheggio, abbandonato.
“Effettivamente...” abbozzò quello “Se mi aiutassi con quella...” disse lanciandogli le chiavi di un'auto. “L'altra la farò recuperare dal carro attrezzi... Sai guidare col cambio manuale?”
“Zio Ben mi ha fatto guidare il trattore, da piccolo. Non può essere molto diverso...” rispose sorpreso.
“Quando il motore comincia a gemere, cambia la marcia. Quando, al contrario, lo senti tossire morente, scala.” Lo istruì con un sorriso gentile il gigante stretto nel completo d'ordinanza.
“Sì, ricordo... ma...” fischiò il ragazzo al pensiero del bolide su cui avrebbe appoggiato il sedere “Sicuro che a Tony vada bene?” domandò perplesso
“Deve andare bene a me. Non credo esista qualcuno sulla faccia della Terra capace di ridurre i miei gioiellini in condizioni più penose di quelle in cui me li riconsegna Tony...” replicò quello allontanandosi verso le luci che giungevano dalla strada.

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“Allora... vuoi rilasciarmi un'intervista?” domandò Christine seduta sul lato passeggero mentre Peter portava l'Aventador purpurea sulla strada principale, lontana dalle luci stroboscopiche delle auto delle autorità locali.
“Come scusa?” domandò lui di rimando, sudando freddo. Già prima la bionda aveva alluso qualcosa di strano... si era tradito in qualche modo con il suo atteggiamento?La giacca era a posto? La camicia integra? La tuta non era visibile in alcun modo, vero? Non era stato smascherato?
“Beh, ho accanto a me un testimone di quanto è successo... vuoi parlarmene?” replicò lei con un sorriso accattivante.
“C'eri anche tu!” rispose Peter divertito, seccato e sollevato al tempo stesso: i suoi sensi di ragno gli stavano suggerendo qualcosa, ma non riusciva a capire quale fosse la minaccia, generica e non troppo pressante, che gravava su di lui, anche se in un primo momento aveva temuto il peggio. “Scrivi cosa hai provato tu!”
“Non ci stiamo capendo...” replicò la donna spostandosi sul sedile in modo che lui potesse guardarla negli occhi senza distogliere l'attenzione dalla strada. “Se non vuoi raccontarmi nulla... forse ho posto male la domanda...” disse condiscendente, inclinando la testa di lato “... sei anche tu uno di loro?” domandò diretta.
“Cosa?” sbiancò l'altro e per poco non perse il controllo del bolide a trazione integrale. Aveva visto giusto al primo colpo! “...cosa ti ha fatto venire in mente un'idea così bislacca?”
“A parte questa tua reazione esagerata?” domandò sorniona “Beh.. il fatto che siamo riusciti a uscire incolumi da quella frana di detriti, ad esempio. E non solo. Una cosa simile era già successa al nostro primo incontro, quando Virginia Potts è rimasta coinvolta nell'esplosione del primo ordigno. In secondo luogo.. beh, la familiarità con cui hai trattato l'autista personale di Stark, neanche vivessi a casa sua...”
“Sono il suo fotografo ufficialedi Iron Man, ora, come dell'Uomo Ragno...” si giustificò lui non capendo che si stava scavando la fossa da solo ma non potendo fare diversamente.
“Sì, certo...” scandì asciutta lei, facendo schioccare la lingua “E la tuta di spandex che porti sotto la camicia è una semplice maglia della salute colorata...”
“Co...?” alitò lui, incastrato dal primo e semplice bottone saltato nella confusione: bastò un'occhiata allo specchietto retrovisore per capire.
“Allora?” lo aggredì ancora lei “So mantenere un segreto!”
“Certo, come no... e io sono Cleopatra!” replicò il fotoreporter cercando di trovare una scappatoia a quel casino.
Christine assottigliò gli occhi “Anche se non me lo dici, ti stanerò...”
“Ti accuserò di stalking!”
“Potrei proteggervi coi miei articoli, laddove Jameson vi attaccherà.”
“Perché usi il plurale?” domandò lui cauto.
La bionda gli riservò un'occhiata glaciale “Non sottovalutarmi e non trattarmi da stupida!” sibilò “Tu sei un po' troppo connesso ai mutanti e in particolar modo all'Uomo Ragno...”
“Che non è un mutante...” precisò subito lui, mollando il volante e additandola con fare quasi intimidatorio.
Gli occhi di lei si ridussero a due fessure nella notte “Lo conosci davvero bene...” replicò “Così come sei in confidenza con Anthony Stark... una confidenza maggiore di quella che avrebbe qualunque altro fotoreporter... e io sento odore di bruciato...”
“Non prova niente!”
“No, certo. E solo per caso sei un grande amico di Jhonny Storm, alias la Torcia dei Fantastici Quattro...” rincarò lei nella speranza di farlo parlare "E ovviamente conosci bene tutto il team, visto che bazzichi spesso il Baxter Builgding..."
Ma Peter non si sbottonò e da quel momento scelse di tacere e non rispondere alle sue provocazioni.
In breve tempo raggiunsero i confini di New York -se tali potevano considerarsi in una città estesa come quella che si era guadagnata il neologismo di megalopoli-
La accompagnò al suo indirizzo e quando lei, offesa, aprì la portiera la fermò con un'offerta di pace “Fatti una doccia e riposa. Se ti servono le mie foto non hai che da chiedere... le metterò in cloud appena arrivo a casa” disse lasciandole il suo biglietto da visita con l'indirizzo a cui avrebbe potuto trovare tutto il materiale scattato, grezzo, non selezionato e non ancora sistemato con i programmi di grafica vettoriale.
Lei accettò il cartoncino senza una parola, lo squadrò con astio, lo infilò nella baguette che stringeva sotto braccio, da cui estrasse un altro rettangolo di carta che appoggiò sul sedile del passeggero. “Se cambi idea...” disse prima di chiudere la portiera che si assestò sulla fiancata con un colpo sordo.

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Quando Peter fece ritorno alla torre di Stark, Happy non era ancora tornato. Sbuffò al pensiero di dover essere lui a comunicare agli altri quanto accaduto.
Logan. Avrebbe parlato con lui e lui si sarebbe arrangiato a contattare chi di dovere.
Essere alla torre, un ambiente pulito, lucido, silenzioso, profumato, gli sembrava così irreale dopo aver passato la serata incastrato sotto calcinacci polverosi, sovrastato dai boati e dalle urla di una battaglia. Si sentiva fuori luogo, come in un sogno dove si sa che accadrà presto qualcosa che trascinerà il tutto nella situazione di caos che ci si è lasciati alle spalle.
La porta dell'avveniristico ascensore si aprì sulla sala da pranzo, come di consueto. Là, sbracati in una discarica di lattine e nel tanfo tipico dei birrifici, stavano i tre eroi, forse più sobri di lui, che ridevano a crepapelle della battuta che Wade doveva aver appena raccontato. Quest'ultimo stava in piedi sul tavolo di mogano, atteggiato in pose contorte e incomprensibili. Peter scosse la testa: non voleva sapere che cosa stesse succedendo.
“Ehilà! Il primo che torna a casa!” salutò Logan.
“L'unico che è andato in bianco!” lo derise Wilson “Pure Happy ha rimediato, stasera...”
Peter lo fulminò con lo sguardo, facendo sbellicare i due ancora di più “Guardalo come si inalbera! Devi aver toccato un nervo scoperto, Wade!” disse gioviale il mutante dando il cinque al mercenario. Peter scosse la testa, sconvolto da quell'insolito cameratismo tra i due. Ma, d'altronde, cosa potevano saperne, loro di cos'era successo?
“Suvvia!” li redarguì Thor “Forse era solo oltremodo noioso... Dai, Uomo Ragno!” continuò andandogli in contro con una lattina di birra “Non ti offendere... si dice per scherzare! Perché non ci narri di come è andata?”
Peter trasse un gran respiro e si focalizzò su Wolverine, il quale si fece subito serio e cacciò un pugno in bocca a Wade -che continuava a sparare idiozie a vanvera- per farlo tacere “Che è successo?” domandò fiutando qualcosa.
Il ragazzo guadagnò il tavolo, strappò la linguetta di una lattina e, dopo essersi versato in gola un generoso sorso di freddo liquido ambrato e aver fatto quasi sbattere il contenitore sul piano, per il nervosismo, si decise a raccontare. “Siamo stati attaccati...” disse solo che gli altri erano già scattati in piedi, nervosi per il desiderio di saperne di più e poter far qualcosa di concreto, a parte Wade che lamentava di essersi perso l'ennesimo momento davvero ludico dei Vendicatori.
Peter raccontò con calma e pazienza ogni cosa, a partire dall'arrivo dei ragazzi, come li avesse visti aggregarsi a quelli del Baxter Building; dell'arrivo di Namor, T'Challa e un terzo gruppetto di cui non aveva la più pallida idea di chi potessero essere. La tensione aumentò ulteriormente quando si addentrò nella descrizione di una Rogue mutata e aggressiva. Non si dilungò sulla battaglia ma descrisse il senso di smarrimento e di follia che regnava nel teatro dello scontro, di come la gente fosse fuggita in preda al panico. Illustrò, dettagliatamente, come venne fermata e come il capo di quella insolita aggregazione l'avesse invitato a fuggire prima che lo spacca-meteore entrasse in funzione.
“La fonte del raggio distruttivo era la stessa in cui sono stati risucchiati tutti... era un vero rapimento alieno...” concluse, evitando di accennare anche solo lontanamente a Christine e al suo dannatissimo intuito. Era una questione che doveva sbrigare da solo ed evitare di mettere tutti in pericolo. Soprattutto, doveva tutelare il gruppo di mutanti che già non godeva dei massimi favori della pubblica opinione.
“Woo...” ripeté Logan a voce alta “Mi sembra un nome che ho già sentito... Ma con tutto quello che ho passato nell'Estremo Oriente potrei anche confondermi1... Ad ogni modo, farò una telefonata a Fury... dobbiamo ripescarli e ci serve aiuto... Thor è fuori combattimento, un normale essere umano appena palestrato e noi due...” disse alludendo all'inutilità di Wade.
“Ehi, carino!” sbottò quello “Ken Hale io lo conosco...” replicò incrociando le braccia al petto “Abbiamo affrontato i Dracula assieme!”
Dracula è il nome del capostipite, imbecille!” lo rimbeccò Logan “Si chiamano Vampiri! Vuoi ficcartelo in testa??”
“Vampiri? Ho un amico che studiava il fenomeno...” si illuminò Peter, come se la cosa potesse tornare utile.
“Morbius?” domandò Logan come se fosse il nome più scontato che potesse fargli “Ah, lascia stare, quello sarà in giro per l'Europa con Blade alle calcagna... anche perchè i vampiri non c'entrano nulla in questa storia... Spero. Però hai nominato Namor. Anche lui ha avuto il suo daffare con i vamp...” stava ragionando Logan, perdendosi nei meandri offerti da quelle connessioni.
“Ma mi ascolti?” sbottò Wade che era stato dimenticato da tutti “I Dracula non c'entrano proprio nulla! Parlavo della scimmia! Non Hit Monkey... Hale! Ken Hale!”
“Avanti...” sbuffò Logan “Ti ascolto...”
“Se è lo stesso Ken che conosco io, allora il gruppo Atlas fa parte della schiera dei buoni!”
“Ottimo metodo deduttivo, Sherlock...” ironizzò Peter
“Perché tu pensi di far parte dei buoni? Solo perché non ammazzi più gente da qualche mese?” replicò divertito anche Logan
“Cagatemi, santoddio! O leggetevi i For Fans Only, o analizzate bene Secret War! Ti sto dicendo un'altra cosa! Hale e Woo erano agenti S.H.IE..L.D.! Fury ne sa sicuramente qualcosa!”
A quell'informazione, che evidentemente era sfuggita al ragno, i due si guardarono perplessi. Forse era il caso di chiamare davvero Fury e sentire se aveva qualcosa da suggerire loro.

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“Che vuoi che ti dica...?” alitò in un rantolo di dolore al costato il fuciliere “Quello stronzo mi ha soggiogato poco prima di andarsene dalla nostra base ad Albuquerque, dove stavamo lavorando al progetto Pegasus con l'aiuto della N.A.S.A.. Mi ha soggiogato e messo in una sorta di letargia, pronto a obbedire quando fosse stata l'ora, dopo che si era preso il cubo. Quel dannato trovatello ci conosceva già, tutti noi. Tutta la struttura di comando dello S.H.I.E.L.D. Ciò che mi lascia perplesso, ora come ora, è il fatto che abbia lasciato te libero da ogni vincolo. Eri il suo principale oppositore. Senza di te, non ci sarebbero stati i Vendicatori, non ci sarebbe stato... nulla di quello che c'è stato. Avrebbe condotto un'avanzata tranquilla, liscia come l'olio. Nessuno si sarebbe precipitato a fermarlo, nessuno avrebbe ostacolato i suoi piani. Se non quando fosse stato troppo tardi. Si è premurato di colpire alcuni centri nevralgici -la sicurezza della nave, la tua intimità, i tuoi amati agenti, i tuoi superiori, ammesso che non fossero già soggiogati dalle invasioni precedenti di cui parlava Val, Cristo Santo...”
“Non bestemmiare in continuazione!” lo rimbeccò la donna
“Nick... aveva pensato a tutto! Ma non a far fuori te. Come se gli servissi. Come se, il fatto che tu -il nemico dei suoi alleati- restassi lucido, fosse di primaria importanza...”
“Ora, questo non mi interessa. Voglio sapere di quel fottuto aereo, Tim!”
“E' presto detto. Il C.S.M. ha provato a farti obbedire ai loro piani. Tu ti sei rifiutato. Mossa prevedibile. Ma loro avevano un aggancio all'interno. Non avrebbero mai potuto by-passare tutta la catena di comando fino a beccare un pilota a caso e dargli un ordine del genere.
Anzi, due aereri, ricordiamolo: perché anche la tua decisione di abbatterlo, una volta mangiata la foglia, era prevedibile. La tua squadra non si sarebbe mai piegata a un ordine del genere. Anche se fosse venuto dall'alto. Tutti si sarebbero ammutinati. E loro -Loki compreso- questo lo sapevano. Quindi, avevano me: il loro aggancio. E qualunque pilota, forse anche la stessa Daisy...” disse indicando la ragazza al suo fianco “...nessuno avrebbe contestato un ordine folle come quello se a darlo fosse stato il secondo di Nick Fury, il suo migliore amico e capo della sicurezza...”
“Porca di quella...” cominciò Fury a imprecare sommessamente.
“In ogni caso, sono convinto che la cosa fosse programmata. Programmata per fallire.”
“Perché dici così?” domandò Val perplessa
“E' una cosa che mi hanno riferito sia Coulson che Stark...” commentò Fury “Tanto per cominciare, quella notte, ad Albuquerque, Loki mi aveva a portata di mano e disarmato. Ero il suo primo ostacolo e mi ha fatto cadere in una posizione di svantaggio, che non ha sfruttato. Mi ha lasciato vivere e mi ha lasciato libero dai condizionamenti. Poi, Phil mi ha detto che gli sembrava mancasse di convinzione. Secondo Stark, invece, avrebbe agito in modo contraddittorio e controproducente... E io, ovviamente, non m ne sono accorto. Non sono razionale come Stark ed ero troppo arrabbiato, ma avevo notato che sembrava essere l'unico che desiderasse restare a bordo di questa nave... Infine, Thor mi ha riferito le sue perplessità sull'operato del fratello. Secondo lui, qualcuno lo stava usando. O meglio. Loki sarebbe stato sotto ricatto, perché l'ha visto particolarmente sconvolto durante il suo stesso attacco come se fosse sorpreso e sconvolto per quello che stava accadendo. Ancora, un'intuizione che è venuta sempre al genio di Stark parlando direttamente con quel malefico alieno, era che il suo non fosse -testuali parole- un gran piano.”
“Che avesse ragione Thor? É sempre suo fratello, quello che può conoscerlo meglio di tutti...” domandò Timothy Dugan
“Non lo so. Ho letto rapporti in cui si accennava a un certo Thanos di cui sappiamo ben poco e per il quale attendo un resoconto da Abby allo S.W.O.R.D. ... Ma sappiamo bene come Loki sia incline a giocare tiri mancini e scherzi di cattivo gusto a chiunque. Quindi, qualunque novità sarebbe da prendere comunque con le pinze”
“Sappiamo anche che ama pianificare con largo anticipo ogni sua azione, calcolando ogni variabile in modo che ogni libero arbitrio ricada comunque all'interno di un disegno predestinato... d'altronde è sempre un dio...” sciorinò stanca l'agente sistemandosi la ciocca bianca dietro l'orecchio.
“Mi stai dicendo che secondo te tutto questo casino in cui ci troviamo sarebbe programmato? Anche le nostre reazioni?” sbottò Dum Dum indispettito
“Se è un bravo generale, sì” rispose per lei Fury “Un davvero ottimo generale. Ma per arrivare a cosa? Se non conosciamo tutte le variabili in gioco non sapremo nemmeno come reagire...”
“Comandante!” chiamò un uomo comparendo sulla soglia con un ricevitore in mano “E' desiderato al telefono...”
“Non lo vedi che sono impegnato, O'Grady?” lo redarguì secco il guercio. Quello stava per fare dietrofront che Fury lo richiamò “Fermo un attimo...” sbuffò stanco “Scusa... chi è? Non sono in molti a sapere dove rintracciarmi”
Il soldato, interdetto da quel contrordine così repentino esitò un attimo “Quel che resta dei Vendicatori, signore.” Quando vide l'occhio di Fury spalancarsi allarmato, si affrettò a specificare “Così han detto di riferirle...”
Quello trasse un gran respiro, si avviò verso l'agente e gli strappò la cornetta di mano “Chi è che è in vena di scherzi? Non sono dell'umore adatto...”
“Sei nero come sempre, infatti...” replicò la voce divertita dall'altra parte “Dì, ma i giornali e la tele non vi arrivano in quella super baracca fluttuante pronta per essere colpita e affondata?”
“Con gli schermi alzati il piccione viaggiatore ha problemi a rintracciarci... Che vuoi?” replicò ancora mentre il livello di esasperazione cresceva a dismisura.
“Nicholas... abbiamo un problema. Chiamato Atlas.” lo informò Wolverine
A quella notizia, il sangue nelle vene del generale si ghiacciò di colpo. Tanti altri casini erano in arrivo e il treno merci su cui viaggiavano era senza freni e macchinista. Fantastico!







1    Infatti lo ha incontrato in sud America..

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Precisazioni sulla struttura che si vede a inizio film. Le scene degli interni sono state girate davvero in una struttura N.A.S.A., la N.A.S.A. John H. Glenn Research Center at Lewis Field. E per essere ancor più precisione nella Plum Brook Station (PBS), l'unica struttura abbastanza grande da poter ospitare la lunga 'pista' di attivazione del Tesseract e la maestosa cupola in cui si accumula l'energia dello stesso. Struttura che si trova in Ohio (a Nord-Nord-Ovest del paese).
Gli esterni, invece, sono stati girati presso la Atrisco Heritage High School (AHAHS), ad Albuquerque, Nuovo Messico. Belle le scuole americane che sorgono nel nowhere e possono permettersi di ingaggiare archistar -_- noi siamo così densamente edificati che dove cavolo ce la metteremmo una struttura del genere? E si ripropone l'annoso dibattito 'buttar giù tutto-chissene frega della storia' o 'preserviamo -anche male ma facciamolo- il museo naturale che abbiamo'? vabbè..dibattiti che qui non c'entrano nulla.
Per cui, essendo una struttura riconoscibile più dalla sua facciata che dalle sue stanze interne, ho scelto di collocare lì la base N.A.S.A.-S.H.I.E.L.D. Anche perché la regione è famosa per le leggende metropolitane di questo tipo (strutture governative nascoste) e per l'effettiva presenza -a causa della geografia della zona- di numerosi sedi di osservazione astronomica collocate il più possibile verso l'Equatore (per farla semplice).

Circa la dichiarazione di Dum Dum, invece, sul fatto che Loki conoscesse già il suo avversario, vi basta vedere la scena finale di Thor, in cui è proprio Loki che influenza Selvig (o Loki è Selvig...questo non l'ho ancora deciso...) Ma al di là di questo, Loki si era girato tutta la base improvvisata per l'arrivo di Mjolnir, passando inosservato. 
Fatto sta che sapeva che era il suo scoglio e ha avuto più di un'occasione per liberarsi di Fury. Loki sa più di quello che lascia trapelare dalle sue azioni e noi ce ne dimentichiamo. Ma sa. E perchè non sfrutta questa sua conoscenza? A parte perché gli piace giocare? Lo vedremo.

Una parola anche su Eric O'Grady, il soldato a bordo dell'Elivelivolo. Mi serviva un soldato semplice, un idiota, da poter strapazzare. In pochi sono nominati personalmente e uno di questi -che faceva al caso mio- è proprio O'Grady, ovvero il 2° Ant-Man (non sapete che i supereroi prestano i propri costumi e poteri in giro?). O'Grady non diventerà Ant-Man, l'ho solo citato. E chi lo conosce capirà perché Fury ha esagerato nella sua reazione, perché O'Grady è svogliato e combina solo casini.

Che altro? Penso che su Spidey e sul gruppo alla torre ci sia poco da dire. A parte che la storia sul rischio della scoperta dell'identità di Peter strizza l'occhio a Civil War, in cui è il più famoso dei mascherati a svelarsi al pubblico. (Tony è egocentrico e cmq lo aveva fatto molto tempo prima e non come avvenuto nel film. Un altro che hanno avuto rogne madornali è stato Devil... Insomma...quando un supereroe si svela si solleva sempre un polverone).
-Il titolo, invece, è un gioco di parole che allude alla famosa Along Came a spider (nella morsa del ragno): per chi non mastica inglese, recita "Il ragno arrivò da solo"
Ecco...con questo la serata è definitivamente conlcusa. Ora si comincia a pensare alle contro mosse e strategie... perché degli eroi sono stati rapiti. Cmq sono finiti chissà dove.
Alla prossima!
   
 
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