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Autore: darksnjss    28/01/2014    2 recensioni
-Posso giocare con la tua mente?-
-l'hai già posseduta-
Genere: Dark, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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-Cosa faremo quando la linea di tempo che delimita la nostra esistenza si spezzerà? Quale sarà l'ultima immagine che questa nuvola di oscurità ti proietterà davanti a gli occhi ormai ciechi e corrotti dalla superficialità?-


Nash fece un ghigno, come per farmi intendere che per una volta in tutto ciò che è stato il nostro legame, per non dire rapporto, non era in vena di rispondere a le mie ormai futili e ignorate domande semi-filosofiche, che gli ingranaggi della mia mente creano come un turbinio senza sosta.

Sospira, mettendo in mostra quei pochi muscoli di cui senza mai essermi mai spiegata il perché, ne va tanto fiero.

Lascia che un ondata di fumo inebriasse i suoi sporchi polmoni e impregnasse l'aria già uccisa dal sudiciume della città.

 

-A volte mi chiedo cosa mi spinga a sopportarti.

Vorrei sapere per quale motivo mi sono ritrovato tanto disperato da non averti già abbandonata a qualche estraneo voglioso di donna facile-

 

Amo il suo modo rude e, allo stesso tempo odio quel suo sorriso malizioso, che spunta dopo ogni suo intervento meschino.

 

-Allora non sono sola nel gruppo dei disperati senza speranza; quasi quasi mi consolo-

Eccolo.

Cazzo.

È perfetto.

Dovrei seriamente smetterla di fissarlo altrimenti mi torturerà con quegli occhi color ghiaccio che mi fanno finire in un mondo tutt'altro che reale e magnifico.

 

-Smettila di fissarmi, altrimenti ti innamorerai di me. Non sono bravo a troncare le relazioni, non avendone. Poi mi servi: Chi mi procura il meglio nei momenti di deliro senza di te?-

-Ti piacerebbe vero? Avere uno stormo di galline in calore dietro al tuo culo scolpito?-

-Allora l'hai guardato per bene o sbaglio?-

 

Altro sospiro.


Non ho mai trovato nessuno che risultasse così affascinante e così crudele allo stesso tempo.

Del resto, Nash è stata l'unica persona che mi ha salvata dal baratro della depressione, della droga e dei brutti incontri, i quali, tuttavia, non vengono a mancare tuttora.

 

Non credo di amarlo, ma il modo in cui con un solo sguardo riesce ad attraversare tutta l'aurea della mia essenza rende tutto più difficile.

Non posso amarlo.

Sarebbe come amare il proprio fratello: Totalmente sbagliato.

 

-Come è andata a finire con la bionda ossigenata alias culo moscio?-

 

Sporca gelosia.

 

-Gelosa Hills?- domanda infatti, un nuovo ghigno a deformargli le labbra, schernendomi.

 

-Si come un ubriaco può esserlo della propria bottiglia scolata-

 

-Non voglio dover farti dimenticare tutto nel peggiore dei modi dolcezza, perciò torna in te.-

 

-Perché non vai a sgonfiarti in qualche dolce donzella da i facili costumi al posto di scaricare su di me le tue necrosi?- Sbotto di colpo.

Forse ho esagerato.

 

Lo vedo spiaccicare con il piede il mozzicone di una sigaretta trovato poco prima a terra e riaccesa come di sua abitudine.

Cerca di trovare un equilibrio che non lo faccia sbattere contro ogni muro del quartiere, cosa assai facile per un essere umano di media sanità mentale, ma non di altrettanta per un diciottenne perennemente ubriaco e imbarcato di chissà quali sostanze.

 

Mi ritrovo di nuovo a fissare il suo viso, miscuglio quasi improponibile di contraddizioni:

Scolpito ma dolce, duro ma lieve, cupo ma fiducioso.

 

Odio il modo in cui si sta lentamente uccidendo.

 

Il modo in cui cerca di dimenticare chi possa anche solo sfumatamente essere il piccolo e dolce Nash.

Il modo in cui riempie il suo corpo di demoni materiali per sconfiggere quelli emotivi, creati da un tale cupo subconscio.

 

-Inizi a spaventarmi sai?-

 

Di nuovo.

Devo sinceramente smetterla.

Mi farò del male.

 

-Quali sono i piani per oggi?- Cerco di cambiare argomento, per non risultare del tutto ridicola.

 

-Non devo per forza dirti tutto non credi?-

 

-Venderemo qualcosa vero?

 Voglio saperlo prima se dovrò esibirmi in qualche spogliarello pur di raccattare mezzo dollaro-

 

Odio quando assume la maschera del superficiale.

Vorrei tirargli un pugno in pieno volto, rischiando, però di rovinare uno dei pochi strumenti a nostra disposizione.

 

-Nessuno spogliarello o scandalo sociale, perciò cerca di rilassarti, che tesa non mi servi a nulla.

Ho bisogno che tu sfoggia le tue migliori capacità relazionali o, che per lo meno, tu ci provi-

 

-Non sono brava a farmi degli amici. Lo sai.-

 

-Certo che lo so stronza; altrimenti perché ti ritroveresti abbandonata persino da dio se non fossi uno scarto dell’umanità?-


Mi chiedo seriamente perché continuo a stare vicino a questa vittima dell’inferno; cosa ottengo da lui, oltre che un marea di provocazioni e insulti?

Per quale motivo il mio corpo non tollera il suo abbandono, quando ha sopportato quello di persone fin troppo legate?

 

Forse, troverò una risposta, solo quando sarà lui a non sopportare più il continuo peso della mia sofferenza attaccato alle sue palle, già pesanti.

 

-Sei la mia ancora di salvezza lo sai?-

Sono sempre stata troppo impulsiva.

Nash non sopporta gli impulsivi, preferisce il silenzio.

 

-Guardando i tuoi polsi- sbotta -Devo essere affondata per bene-

 

Paralizzata.

Sono semplicemente scioccata, con il sangue raggelato e l’incapacità di movimento.

Non credevo avesse notato i nuovi amichetti, nascosti per bene dalla benda, o così credevo che fossero.

 

-Sono ancora qui e credo basti per uno ‘scarto dell’ umanità’, o sbaglio?-

 

Da dove esce tutto questo coraggio assieme?

A quanto pare l’ultima pasticca ha fatto più effetto di quanto avrebbe dovuto, e, contando il fatto che sia stato Nash a procurarmela, non credo che avrò ancora modo di anche solo vederne una.

 

-Ti fidi di me?- sospira; come se non volesse che nessuno oltre a me sentisse quelle dolci ma sconosciute parole alla sua bocca, solitamente sporca e rude.

Ha paura.

Non ha mai esternato nulla.

 

-Come non potrei?-

-Allora vieni con me-

 

Non sono io a seguirlo, ma è il mio corpo che riesce per qualche forza a me sconosciuta a trascinarsi senza alcun aiuto verso la ‘sua’ auto, o meglio, rottame fregato a qualche vecchio, troppo legato agli anni della gioventù per considerarlo spazzatura.

 

  
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