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Autore: feddurr    28/01/2014    0 recensioni
Questa è una storia delle più insolite che mai leggerete. Può darsi invece che siate così pratici da ritenerla una storia piena di clichè e cose già viste e lette. Come può darsi pure che la troviate semplicemente una storia orribile, senza futuro né senso. Ebbene, io ne sono il narratore, il mio unico scopo è rendervi partecipi, che voi siate d’accordo o no.
Genere: Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt, Remus Lupin, Severus Piton
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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CAPITOLO II.
Sapete, ad Hogwarts non c’è una vera e propria campanella di fine lezione. Semplicemente, i professori congedano gli alunni e questi si riversano nei corridoi. In questo preciso momento, cioè nel momento di piena di studenti che inondano i corridoi, la confusione è delle più totali. Gli adolescenti, quali massa di scimmie urlanti e scalpitanti, portano il caos nei luoghi solitamente silenziosi della scuola, per il dispiacere dei professori, per pochi, ma inesorabili e intensi, minuti. E ciò non succede solo una volta al giorno, ma ad ogni intervallo di lezione, il che rende la giornata interminabile e insopportabile. Anche se solo per alcuni.

Uno di questi è la visibilmente infastidita Desdemona Frost, detta Des, del quinto anno, Corvonero. Non provate a farle domande sul suo nome, giuro che potrebbe saltarvi al collo e sgozzarvi, senza problemi. Comunque, Desdemona si trova nel bel mezzo di uno dei caotici corridoi della scuola. Attualmente, cerca di farsi spazio tra le scimmie sue coetanee con movimenti volutamente bruschi mentre cerca di badare ad un piccolo esemplare che è attaccato al suo braccio destro e che, con le sue urla, la distoglie dai suoi pensieri. Bella vita, la mia. E’ l’unico pensiero che riesce a non annegare nella marea di parole che la sua amica Agnes, artigliata al suo braccio, sforna senza fermarsi mai. La faccia di Desdemona si fa sempre più imbronciata di secondo in secondo, gli occhi si fissano su un punto davanti a lei e il viso sembra quasi che stia per esplodere, per tutta l’indignazione che contiene. Finché tutto viene interrotto da Agnes, che comincia a scuoterla, con una forza che nessuno le assocerebbe mai. -Ma dico Des, prima ridi delle mie sventure e poi eviti anche di ascoltarmi? Non ti sembra ingiusto che io debba sopportare tutto questo?- sta urlando la scimmietta. Des si sforza e, con un sorriso più finto del parrucchino di suo zio, si gira verso Agnes che la sta guardando, in attesa. -Non è colpa mia se utilizzi il tuo già minuscolo cervello per svolazzare nei meandri dei tuoi innumerevoli sogni. E poi sì, ho riso, perché mi fanno ridere le persone che non sanno organizzare niente della propria vita.- dice con calma, per dosare il veleno nelle parole. Agnes, naturalmente, non la sta più ascoltando. Ha gli occhi rivolti verso tutt’altra parte, come se fosse incantata. Tipico pensa Desdemona e con forza e proferendo poche parole di scuse, si libera dalla presa dell’amica. Si fa strada tra corpi di studenti vari e, con una spinta finale, oltrepassa una grande porta di ferro, che chiude alle proprie spalle. Con sollievo, appoggia la schiena sul ferro e sospira, riguadagnando equilibrio mentale. Si guarda intorno e tende le orecchie ma tutto ciò che vede e sente sono libri e silenzio. La biblioteca è sempre vuota a quell’ora e lei può godersela in pace, come più le piace. Si concede una passeggiata tra gli scaffali, che oltrepassa con gli occhi socchiusi e un mezzo sorriso sulle labbra. Con le dita, sfiora i dorsi di tutti i libri che riesce a toccare, antichi come la scuola, profumati più di un roseto e affidabili più di qualsiasi persona. Ad un certo punto, si ferma in mezzo a due alte librerie, in ascolto. Sembra ci sia qualcuno vicino alla finestra, il che è fin troppo insolito. Ma quello che raggiunge le sue orecchie è solo un mormorio accennato. Si avvicina con cautela, con curiosità. Ma prima che possa arrivare alla finestra, sente una porta chiudersi e il fruscio delle pagine di un libro. Desdemona, quindi, si avvicina, stavolta con decisione, ma tutto ciò che trova sul davanzale dell’alta finestra è un libro aperto. Dapprima si guarda intorno ma poi trova coraggio e si avvicina ancora. Il libro è “Le mille e una notte” e le pagine sono aperte sul racconto dell’eroe Sinbad e dei suoi viaggi. La ragazza sorride: ama quella storia. Quindi, si siede su una poltroncina e legge, toccandosi le punte dei capelli lisci. La storia la travolge, la porta via e la fa sognare. Ma un rumore la fa destare da quel così dolce sogno e la fa alzare di scatto, con apprensione. Il libro cade per terra e Desdemona, per raccoglierlo, trova qualcosa. Un segnalibro blu come il cielo di notte, dimenticato dal precedente lettore del libro. La ragazza lo rigira tra le mani, come ad esplorarlo, a cercare qualche minuscolo scompartimento nascosto. Ma è distolta dall’operazione da una voce, quella di Agnes, che la invita a raggiungerla per arrivare puntuali a Pozioni. Presa dalla foga, Desdemona nasconde il suo nuovo tesoro nel mantello e torna dall’amica, nascondendo l’euforia di un attimo prima.
  
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