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Autore: diavolettadragonica98    28/01/2014    3 recensioni
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E se i ragazzi della Raimon non fossero i più forti del mondo? Se ci fossero altri ragazzi molto più potenti di loro, che aspettano solo di poter mostrare la loro forza; una forza mai vista prima che distrugge qualunque cosa? Cosa succederebbe?
Vi aspetto dentro con il prologo XD
Genere: Azione, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Axel/Shuuya, Shuu, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap 1: La chiamata
La rosea osservò ancora quell’uomo, il quale si girò e se ne andò lasciandola sola, ma prima che sparisse dalla vista della ragazza aggiunse una frase
-Vi lascio qualche giorno per decidere- aggiunse ghignando
Kimera non rispose, rimase seduta tranquilla ancora qualche istante poi guardò la creatura
-Sarà divertente ritrovarci e a dire la verità, sono curiosa di sapere fin dove andremo- disse alzandosi
Voltò le spalle alla città, estrasse dalla borsa a tracolla un piccolo carillon; era una piccola scatolina di legno decorata con disegni d’orati, prese poi la chiave per aprirlo che portava al collo, la infilò e girò. Poggiò l’oggetto accanto ai suoi piedi e dalla borsa estrasse un flauto color panna, se lo portò alle labbra sottili e non appena la melodia del carillon partì lei iniziò a suonare.
Le melodie s’intrecciavano alla perfezione, le note emesse dal flauto erano dolci.
Quella melodia si estendeva per kilometri, ma le persone non la sentivano, essa giunse però alle orecchie dei componenti della sua squadra
-“Venite, sono io Kimera  Kiyama e ho bisogno di voi”- pensò mentre suonava senza fermarsi
 
In un hotel a qualche distanza da dove si trovava Kimera, vi era una ragazza che si stava riposando, nonostante avesse le cuffie nelle orecchie sentì chiaramente una melodia dolce; si tolse le cuffie per accertarsi di aver sentito bene. Tese le orecchie e chiuse gl’occhi, riconobbe la melodia e scese dal letto, prese le sue poche cose e uscì dalla stanza; pagò poi andò in strada.
Era una ragazza alta e snella di diciotto anni, i capelli erano castani e molto lunghi, nonostante fossero legati con un fiocco azzurro toccavano terra, nella pelle abbronzata non c’erano tracce di imperfezioni, nel viso spiccavano due occhi verdi con qualche riflesso azzurro, nascosti dietro un paio d’occhiali. Su una delle due spalle vi era un tatuaggio, erano due stelle, una rossa e l’altra blu.
Seguì la melodia, quando si accorse di Samui, una piccola volpe bianca a tre code che le camminava accanto, la prese in braccio poi continuò il suo cammino senza curarsi delle occhiate sconvolte che  le lanciavano i passanti; ma non se ne curò minimamente
-Sono curiosa Samui, chissà cosa ha spinto Kimera a suonare la melodia?- disse tenendo lo sguardo in avanti
Già, Sakura conosceva bene la ragazza che ora stava suonando quella melodia; non era una persona che rifletteva qualche secondo prima di agire e se si rivolgeva a qualcuno per qualcosa, voleva dire che si trattava di qualcosa di molto serio.
 
Anche a Tokyo quella melodia fu udita da una ragazza; era alta e magra aveva quindici anni, i suoi capelli erano castani, lunghi, ricci e castani con alcune ciocche verdi muschio, gli occhi erano verdi smeraldo con sfumature nocciola. Si chiuse la felpa, salì sullo skateboard e iniziò ad allontanarsi dalla città; quando fu sicura di essere sola, prese in mano lo skateboard e salì sul dorso del suo animale, era un leopardo
-Coraggio andiamo, sono certa che ci sarà da divertirsi- disse rivolta al leopardo che iniziò a correre
Mentre attendeva di raggiungere il luogo da cui arrivava la melodia si mise ad ascoltare la musica; intanto pensava a cosa potesse essere successo, di una cosa era certa, doveva essere qualcosa che riguardava loro altrimenti Kimera non avrebbe suonato quella melodia, sapendo che avrebbe potuto far risorgere vecchi ricordi molto dolorosi e tristi.
Si fidava della rosea, aveva sempre dimostrato di meritare il compito alla quale l’avevano affidata, era riuscita a riportare speranza, quando ormai nessuno credeva che i suoi giorni di cavia da laboratorio sarebbero finiti
-“Quella si che sa il fatto suo”- pensò sorridendo
 
Il vento le spettinava appena i lunghi capelli ricci neri i quali avevano sfumature blu, gl’occhi gialli erano fissi sulla strada davanti a lei, aveva sedici anni, non appena aveva sentito le note dolci era salita sulla schiena del suo leone ed era partita di gran fretta.
In principio lei e Kimera non erano si erano trovate molto bene, ma visto e considerato che voleva sopravvivere e mostrare che lei non era una che si arrende al primo ostacolo, aveva deciso di collaborare con Kiyama; per quanto quella ragazza fosse testona, cattivella e distaccata, Hikari era riuscita a farsi raccontare il suo passato, fu l’unica a sapere per quale motivo Kimera spesso dava l’impressione di odiare tutti.
Mentre la creatura correva su una spalla della ragazza si vide l’immagine di un cuore spezzato, lo aveva sempre avuto e sentiva che era importante.
 
Kimera allontanò lo strumento dalle labbra, aveva suonato per parecchi minuti e ora si era stancata. Rimise il flauto dentro la borsa, ma lasciò a terra il carillon in modo che la melodia non finisse; mentre cercava il suo pacchetto di sigarette il rumore d’un battito d’ali le fece capire che non era sola
-Non pensavo arrivassi per prima- commentò senza alzare lo sguardo dato che sapeva benissimo chi aveva davanti
-Ciao Kimera – disse una voce femminile
La ragazza saltò giù dalla sua fenice e atterrò davanti alla rosea ancora intenta a cercare il pacchetto di sigarette, ma alzò solo un istante lo sguardo per vedere se l’amica fosse cambiata dall’ultima volta che si erano viste. Non fu sorpresa di vedere che aveva i capelli rossi scarlatti che le arrivavano alle spalle, gl’occhi erano di un bel giallo vivo, la pelle era sempre chiara, riuscì persino a vedere la piccola spirale blu che aveva dietro l’orecchio sinistro mentre la scarlatta si spostava i capelli. In testa portava una bombetta nera dalla quale scendeva un piccolo fiocchetto a strisce bianche e rosse, indossava una camicetta bianca sopra la quale vi era un vestito nero senza spallini, al collo una collana d’orata con un ciondolo a forma di mezza luna, le gambe erano coperte da delle calze alte a righe bianche e nere in fine ai piedi aveva degl’alti stivali neri col tacco legati in alto con due fibbie. Tutto questo confermava che la rossa non era cambiata di una virgola cosa che a Kimera fece piacere.
Finalmente la rosea trovò il tanto desiderato pacchetto, si mise una sigaretta in bocca poi si fece schermo con le mani mentre l’accendeva; girò la testa per non intossicare l’amica
-Perché ha suonato la melodia?- chiese la rossa
-Non sapevo che cosa fare- rispose ironica Kimera
-Spiritosa- disse a sua volta ironica 0361
-Vorrei aspettare, lo sai che odio ripetere le cose troppe volte- concluse seria la rosea
L’altra annuì. Si misero ad aspettare, una volta riuniti sarebbe cominciato un nuovo capitolo della loro vita; di nuovo insieme.
 
 
Angolo autrice:
Buona sera gente
(palla di fieno che rotola)
bello vedere che la gente ti sta accanto e ti conforta; comunque passando al capitolo, io direi che è la cosa più brutta che abbia scritto la presentazione di alcuni OC, per ora ho messo quelli che mi sono arrivati ovvero:
Sakura Haruya (di Reby_chan)
Hikari Katana (di Lelle10)
0361 (di Darkyla95)
Annalisa Nagashito (di Annalisa_Nali)
Che ringrazio ancora per aver partecipato, ringrazio anche chi ha letto e chi l’ha messa tra le varie categorie. Bene nel prossimo capitolo o racconterò un po’ la storia di queste belle fanciulle o presenterò dei nuovi OC; a proposito di questo, sono rimasti dieci posti, ma non accetterò più attaccanti (già occupati), ok ho finito e vi lascio in pace. Mi farebbe piacere però sapere cosa ne pensate, accetto anche le critiche
un saluto e buona notte (no non vado a letto adesso, ma mi sento in dovere di dire “buona notte” u.u)
a presto Davvy ;3
  
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