Passarono le ore, ed era giunto il momento in cui Clove doveva incontrare il suo futuro marito.
Un'ora prima, Glimmer si fiondò nella sua stanza con un vestito che arrivava alle ginocchia con delle decorazioni lungo tutto il corpetto e la gonna in tulle.
 Clove rimase sbigottita; era un bell'abito, ma la ragazza aveva paura che a lei non stesse bene.
Tuttavia, fu costretta ad indossarlo.
La sua sorellastra la truccò e le sistemò i capelli.
Era davanti la porta, con un nodo in gola, la testa le faceva male per la troppa lacca che le era stata messa da Glimmer.
Sorrideva, in attesa che quel dannato campanello suonasse.
 Era ansiosa, ma non aveva paura. Era solamente curiosa.
Curiosa di vedere con chi avrebbe avuto a che fare, con chi avrebbe passato la sua vita.
Curiosa di scoprire se era uno di quei tipici lord inglesi o era un po' come lei, ribelle dentro e perfetta fuori.
 Il campanello suonò, e sua madre si diresse euforica verso la porta saltellando come una ragazzina.
 ''Salve, voi dovete essere i signori.. mh.. Hadley, giusto?'' disse aprendo la porta.
''Sì, siamo noi. Le presento nostro figlio, Cato.''  disse un'uomo sulla mezza età.
''Piacere.'' disse questo 'Cato'.
Clove arrossì, era bello, molto bello.
 I genitori del ragazzo posarono lo sguardo su di lei, e dopo averla osservata dalla testa ai piedi, si decisero a parlare:
 ''Tu devi essere Clove.'' disse la donna.
 ''Sì, sono io.. piacere.'' disse lei sorridendo.
 Dopo tutti i convenevoli e le presentazioni, lasciarono i due ragazzi da soli per 'conoscersi meglio'.
 ''Senti, io non mi voglio sposare con un'oca. Quindi, se dobbiamo proprio fare questa cosa, facciamola bene.'' disse lui.
 Spavaldo il ragazzo, pensò Clove.
 La ragazza inarcò le sopracciglia e poi rise.
''Pensi che io sia un'oca? Forse sarà questa l'impressione che do vestita così, ma fosse stato per me sarei scesa con il pigiama.''
 Il ragazzo sorrise a quelle parole pronunciate da Clove.
 "E adesso perché sorridi? Infondo non sorridi alle oche mi sembra, no?"
 "Tranquilla, ho capito che non sei così tanto oca come pensavo, ma non voglio passare ugualmente la mia vita con te, è chiaro?"
Clove pensava che infondo in quel ragazzo si nascondeva un po' di dolcezza, ma bisognava tirarla fuori, perché sennò dimostrava di essere molto antipatico e presuntuoso.
"Se per questo neanch'io voglio passare il resto della mia vita accanto ad un ragazzo presuntuoso e dall' aria so-tutto-io, credimi ne ho abbastanza di gente così" Disse Clove  sicura.
"Facciamo così, davanti ai nostri genitori dovremmo fingere.. mentre in realtà ci odiamo, ovvio" Disse Cato sfacciatamente.
 "Affare fatto" Disse Clove con aria di sfida e per poi sorridere.
 Dopo quella lunga discussione, Clove e Cato ritornarono dai loro genitori.
 "Allora cara, procede tutto bene?" Chiese la madre di Clove.
 "Si madre, tutto bene" Sorrise per poi lanciare uno sguardo a Cato.
 "Allora Cato, noi andiamo?" Chiese il padre di Cato.
"Si, papà a-andiamo.." Disse guardando Clove.
 Clove lo guardò a sua volta e stranamente le scappò un sorriso, ma nulla di più.
Cato guardò per un'ultima volta Clove e poi uscii dalla porta, seguito dai genitori.
Poi, qualche minuto dopo Clove disse ai suoi genitori e Glimmer che stava andando a letto, quindi augurò loro la buonanotte, anche se si addormentò tardi a causa dei pensieri che riempivano la sua testa.
IL GIORNO SEGUENTE.
 "Buong..." Clove stava per dire il "buongiorno" del solito, ma purtroppo per lei c'era Cato già in casa sua.
"Che ci fai qui?!" Chiese Clove con stupore.
"Ehm tesoro, ho detto io di venire.. ecco, dovete uscire insieme" Disse il padre di Clove.
 "Cosa?!" Esclamò Clove.
Cato le fece un cenno per farle capire che dovevano fingere di "amarsi" quindi Clove si riprese subito e poi continuò a parlare.
"C'è .. voglio dire... ma che bella notizia papà" Disse fingendo un sorriso.
 "Davvero bella cara, adesso vado a lavarmi.. e mi raccomando, tratta bene la mia principessa" Disse il padre di Clove a Cato.
"Non la deluderò signore" Disse Cato sorridendogli.
 "Non la deluderò signore" Disse Clove facendo l'imitazione di Cato.
"Beh, sei una buona fidanzata già.." Disse Cato in modo ironico.
"Io non sono ne la tua fidanzata ne tanto meno amica, ficcatelo in quella zucca vuota che chiami testa" Disse Clove in modo molto freddo.
"Beh, lo stesso vale per me.. so già che non saremo amici, ne tanto meno ci ameremo davvero" Disse Cato.
 "Infatti, ora vado a prepararmi, ciao" Disse Clove molto irritata per la presenza di Cato.
 "Ok, ti aspetto per sfortuna.." Borbottò.
Clove fece un lungo sospiro e poi andò al piano superiore.
Qualcuno all'improvviso bussò alla porta di Clove.
"Chi è?" Chiese Clove.
"Sono io, Isabelle.. Posso entrare?" Chiese la mamma di Clove.
 "Certo, entra pure" Isabelle chiuse la porta e si sedette sul letto di Clove.
"Ascolta, so che.. è orrendo stare con una persona che non ami, capisco.. ma, è per il tuo bene, devi sposarti con qualcuno della tua stessa classe sociale"
 "Ho solo diciassette anni! Sono giovanissima, devo godermi la mia giovinezza, non posso sposarmi adesso o tra due anni, è prestissimo"
 "So che vorresti essere libera, ma.. magari sarà un'esperienza sposarti con lui, guarda il lato positivo.. per favore.." Disse quasi piangendo Isabelle.
"Va bene, ci proverò" Disse Clove sospirando ancora una volta.
In effetti era tutto nuovo per lei, doveva adattarsi a questa nuova vita.