Capitolo 15.
< Gray... che devo fare? > chiese Natsu, seduto con le mani tra i capelli < non vorrà più vedermi, questo è sicuro, la conosco fin troppo bene > era in una situazione difficile dalla quale non aveva la più pallida idea di come uscire.< Innanzitutto calmati, c'è una soluzione a tutto, bisogna solo saperla trovare > gli rispose l'amico < devi dirle quello che provi, questo è sicuro > continuò per poi venire interrotto da Happy, che esclamò < ma se andassimo ad un ristorante di pesce? Aye! A stomaco pieno si pensa meglio! E poi magari potresti portarci Lucy > non avendo ben afferrato il problema < Happy, Natsu e Lucy non si parlano più > gli spiegò affettuosamente Gray < tanto faranno pace come sempre! > sentenziò allegramente.
< Allora... mi devo dichiarare, però non vorrà ascoltarmi, già lo so. Avrei bisogno di fare qualcosa di immediato, tipo prenderla e abbracciarla ma c'è il rischio di peggiorare tutto, di sicuro si sentirebbe come se la volessi solo sfruttare > quel tono preoccupato incombeva sempre di più.
< Senti brutto fiammifero rosa, sei Natsu Dragneel, hai affrontato nemici e nemici, questo litigio ha avuto il potere di condizionarti così tanto? > gli urlò, quasi arrabbiato -come poteva lui, uno dei maghi più forti della Fairy Tail, lasciarsi sconfiggere così?!- pensava, senza realizzare che lui stava quasi peggio il giorno in cui si mise con Lluvia < il problema è che Lucy è più importante di qualsiasi combattimento > sospirò l'altro, facendo comprendere a Gray quanto quella ragazza fosse importante per lui.
Nel frattempo, la persona che era al centro dei discorsi dei due ragazzi, stava leggendo un libro. Aveva bisogno di rilassarsi e per far ciò il messaggio di Levy fu provvidenziale
- Lu-chan, io non posso uscire, scusami, è successa una cosa, poi ti racconto tutto *-* gomenasai :( -.
La sua fase di relax non durò moltissimo, infatti stava rimuginando su quanto accaduto quel pomeriggio, doveva metabolizzarlo e doveva farlo al più presto.
< Natsu... perchè ti sei dovuto comportare così? Non è da te, diamine! > si ripeteva più e più volte, ma non riusciva a darsi una risposta.
Aveva esaurito persino le lacrime, era percossa dai singhiozzi, che la facevano tremare... era in uno stato pietoso.
All'improvviso sentì bussare e urlare il suo nome, ma non rispose, voleva stare da sola; l'unico problema è avrebbe riconosciuto quella voce tra mille.
< Lu! Aprimi, sono io > era lui, Natsu Dragneel. Al solo sentirsi chiamare con quel soprannome le lacrime tornarono, eccome se ritornarono.
Sentì gli occhi bruciare, ancora non poteva affrontare uno scontro così diretto.
< Lu, cazzo, so che non vuoi parlarmi, ma almeno aprimi! So che ci sei! > continuava a strillare, tirando pugni alla porta e sembrando un matto agli occhi di chi era esterno alla vicenda e lo fissava incuriosito.
Le prime lacrime iniziarono ad uscire, calde, roventi, come le fiamme del ragazzo di cui era innamorata.
< Va-tte-ne > sibilò, confidando nell'ottimo udito del dragonslayer, che in tutta risposta urlò ancora più forte < no che non me ne vado! Dobbiamo chiarire >.
Avrebbe voluto gridargli che non c'era niente da chiarire, che era stata solo rifiutata e aveva bisogno di accettarlo, che lui l'aveva baciata senza sentimento e si era sentita usata, ma l'unica cosa che usciva dalla sua bocca erano quegli odiati singhiozzi.
< Lu,devo parlarti. Almeno dammi l'occasione per farlo faccia a faccia > le grida lasciarono il posto ad una richiesta, una supplica, che non ricevette risposta, a meno che quel pianto soppresso non potesse considerarsi tale.
< Non demordo > ringhiò poco prima di allontanarsi dalla porta. In quel momento Lucy non sapeva se sentirsi sollevata o ancora più afflitta, non capiva se lui ci teneva oppure voleva ristabilire i rapporti solo per garantire una pacifica convivenza in gilda.
< Non capisci niente > disse ad un Natsu immaginario, come se lui davvero potesse sentirla < non voglio vederti, non ora e non in queste condizioni > proseguì con questo monologo per un po' di tempo, finchè non sentì di nuovo bussare.
Sussultò.
< Lu-chan, sono io... Levy, posso entrare? > si tranquillizzò al solo sentire la voce amica, poi si alzò e andò ad aprirle, saltandole addosso.
< Lucy, stai peggio di come ti ho lasciata > disse la solid scripter, chiudendo la porta. Guardandola meglio, Lucy notò che aveva qualcosa di diverso, sembrava più adulta in un certo senso < Levy, hai fatto qualcosa? > le chiese con tono inquisitore.
< E-eh? I-io? > iniziò ad arrossire < Levy...? Se non ti va non sei costretta a parlarm...> la maga dai capelli azzurri la interruppe prima che potesse concludere la frase < io e Gajeel l'abbiamo fatto > disse in un sussurro.
Impiegò qualche istante per realizzare ciò che aveva appena sentito < eh? > < io e Gajeel abbiamo fatto l'amore > ripetè con più convinzione, nemmeno lei ancora ci credeva < DAVVERO?! > esclamò la bionda < LEVY! Sono felicissima, com'è stato? > era davvero contenta che le cose tra la sua migliore amica e quel buzzurro andassero bene, anche in un momento del genere riusciva a pensare prima alla felicità per la sua amica che ai suoi problemi.
< Lu, poi ne parliamo, tu come stai? > Levy era sinceramente preoccupata per la maga degli spiriti stellari, stava male, lo vedeva dal suo sorriso un po' spento, gli occhi di chi ha appena pianto e l'espressione afflitta. < E' venuto... non l'ho fatto entrare > fece una pausa per ricacciare indietro le lacrime < ho fatto qualcosa di sbagliato? > le chiese, aveva bisogno di una conferma, voleva sapere se quella era una qualche punizione per aver commesso qualche errore.
Sebbene non sembrasse, Lucy credeva fermamente nel karma: ''nella vita tutto ti ritorna, nel bene e nel male'', era una delle sue massime di vita.
< Lu-chan, tu non hai fatto niente di cattivo. E' normale che non lo voglia vedere, però io ti direi di dargli una possibilità. Le seconde possibilità si concedono a tutti, no? > le disse la turchina, sfoggiandole un sorriso speranzoso.
Speranza, non ricordava l'esistenza di quella parola. E forse era un po' esagerato, pensava, per un rifiuto sentirsi così.
< Ma quindi... dici che devo andare a scusarmi che mag...> < Dare una seconda possibilità non significa scusarsi. Significa ascoltare ciò che l'altro ha da dire. Quando verrà da te e quando te la sentirai di parlargli, allora lo farai. > le disse abbracciandola.
< Levy... Perché mi sento così? >
< Perchè questo sentimento è amore, niente di più e niente di meno. >
Dopo quella chiacchierata, finalmente il cuore di Lucy si alleggerì.