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Autore: Ortceps    30/01/2014    8 recensioni
STORIA CONCLUSA
In un ipotetico futuro in cui Galbatorix ha vinto e Eragon gli ha giurato fedeltà, così Murtagh e il fratello si sono arresi al dominio del re.
Dopo cinque anni dalla completa distruzione dei Varden il re inizia a pretendere che Murtagh si sposi, ma dopo aver rifiutato molte delle ragazze proposte dal re, Galbatorix gli da una scadenza:
“Sposerai questa ragazza o qualsiasi altra, adeguata al tuo ceto sociale, naturalmente; hai due mesi”
“Perché non può essere Eragon a sposarla?”
L’espressione che compare sul viso del re è molto più dura di quanto ci si potrebbe aspettare da una così stupida obbiezione.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Eragon/Arya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Briam gioca allegro con alcuni legnetti, non capisce il motivo di tanto trambusto; sua madre gli aveva detto che il padrone era tornato, ma lui non sa chi è il padrone e non gli importa, lui è nato libero e non ubbidisce a nessuno, ma quando disubbidisce sua madre non gli risparmia i rimproveri e talvolta anche le botte.

“Briam, vieni dentro, è tardi e io devo ancora rifare la camera della padrona” Lo chiama Anna e lui corre in contro alla mamma con la spensieratezza che solo i bambini di quell’età hanno. Mano nella manina arrivano davanti alla porta della stanza di Murtagh e Serafina.

“Tu resta qui” Gli dice Anna lasciandogli la mano.

“Pperchè mammma?” Domanda lui allungando le consonanti come fa di solito.

“Perché tu rompi tutto” Gli risponde comprensiva Anna; sappiate io parlo di Anna perché so che non è la vera madre, ma il bambino ignora questa verità… e dopo questa mia piccola interruzione riprendiamo col racconto:

Il bambino sbuffa e si siede davanti alla porta con le braccia incrociate e lo sguardo cruciato. Briam non ha mai adorato prendere ordini ed è solito infrangere, regolarmente le regole e i divieti ad esso imposti.

Dopo il lavoro Anna porta il figlio nelle cucine, come di consuetudine, per  mangiare con gli altri servi; Briam è un bambino che va d’accordo con tutti ed è il beniamino di quasi tutte le persone che vivono nel castello, soprattutto le donne che lavorano nelle cucine sono solite passargli dolcetti sotto banco.

Si potrebbe definire il figlio di tutti, tranne che dei suoi veri genitori.

Il bambino dorme con Anna nelle stanze dedicate alla servitù e così fa anche questa notte; il piccolo problema è che sua madre si addormenta molto presto, dovendo lavorare tutto il giorno alla sera è molto stanca e qui subentra il problema: Briam è un bambino vivace che non si appisola così facilmente e come se non bastasse Anna aveva solamente socchiuso la porta; così come resistere all’impulso di infrangere le regole?

Briam scivola giù dal suo letto e in punta di piedi esce dalla porta; percorre i corridoi passando inosservato, quelli che sono ancora svegli stanno servendo la cena dei padroni; arriva fino alla camera nella quale era entrata sua madre nel pomeriggio.

La porta non è chiusa a chiave e Briam si mette in punta di piedi per arrivare alla maniglia ed apre la porta proibita; la camera è sontuosa, tappezzata di stoffe rosse e oro. Quello che colpisce di più è il grande letto, il bambino ci si arrampica sopra e saltella a piedi nudi, buttandosi anche a pancia in giù.

Dopo essersi stancato scende e inizia a gironzolare, si arrampica su una sedia e si affaccia al bordo del tavolo; su di esso  è posato un piccolo scrigno spalancato e il suo contenuto interessa molto il bambino, sale a carponi sul tavolo e osserva la grande pietra rossa, la accarezza e la osserva.

Perché lo attira così tanto? Quella pietra lo rende felice, ma non è avidità; non sa cosa gli prende, la solleva e la porta vicino agli occhi. La pietra inizia a tremare innaturalmente e il bambino la lascia cadere, spaventato sul tavolo; essa continua a tremare e miriadi di crepe si formano sulla superfice liscia.

***

“Murtagh, sono stanca; ti dispiace se rimandiamo ad un’altra sera la passeggiata?” Chiede Serafina con un sorriso tirato dalla stanchezza; il cavaliere annuisce apprensivo e le prende una mano, insieme si avviano verso la loro stanza.

Il cavaliere apre la porta e si sposta per far entrare Serafina, dopo di che entra anche lui e chiude la porta dietro di loro. Si gira e trova sua moglie immobile e con lo sguardo fisso su un punto della stanza, segue il suo sguardo e lo vede…

C’è loro figlio steso sul pavimento in malo modo, ha il viso pallido e gli occhi chiusi; Murtagh si precipita di fianco a lui, gli solleva la testa ma qualcosa lo blocca mordendolo. Scuote la mano destra, tenendo la testa di Briam con la sinistra e si osserva il palmo.

Un cucciolo di drago sta cercando di masticargli il pollice, con poco successo, anche se è riuscito a farlo sanguinare; con una presa sicura e delicata stacca il piccolo draghetto dalla sua carne e gli chiude il muso nella mano, il piccolo si dimena ma dopo poco si calme e il cavaliere lo lascia andare.

Il cucciolo torna vicino al bambino e gli si accoccola di fianco; Serafina è ancora immobile, non sa cosa fare, è sconvolta, vorrebbe solo piangere.

Hanno steso il bimbo sul letto e stanno analizzando la situazione; tutto sembra andare contro di loro e se prima non volevano dare loro figlio al re adesso non avevano scelta.

“Una soluzione c’è sempre”  Serafina ha la voce rotta dalle lacrime, ma non vuole arrendersi; vuole bene a suo figlio più che a qualsiasi altro. Murtagh non vorrebbe, ma sa che è l’unica modo per tenerlo lontano da Galbatorix:

“C’è solo una scelta… Dobbiamo mandarlo nella  Du Weldenvarden; dagli elfi” Gli è costato molto dire quello che ha detto; già vedeva poco suo figlio, così facendo non lo avrebbe mai più rivisto.

“Credi sia necessario?” Domanda Serafina sentendo il cuore mancare alcuni battiti; cerca di mantenere la  mente fredda, ma l’amore per suo figlio le annebbia il giudizio. Deve riuscirci, restare calma, per il suo bene!

“Sì; è la cosa migliore” Essere soggetto a mille torture sarebbe più gradito a Murtagh, che dover subire quello strazio; sente come se un pezzo della sua anima si staccasse dal suo corpo.

“Dovrà partire il prima possibile e non dovrà mai sapere che siamo noi i suoi genitori; nessuno dovrà saperlo”

***

In due giorni organizzano un trasporto per la grande foresta; assoldano un mercenario, lo istruiscono a dovere sul suo compito, restando attenti a non svelare la loro identità e dopo aver sondato la mente dell’uomo per assicurarsi della sua lealtà lo pagano.

Il giorno seguente l’uomo si presenta all’alba all’uscita della città; i saluti sono strazianti. Briam piange e non si vuole staccare da Anna e la serva è altrettanto riluttante.

“Non lo lascio, non è giusto!” Si mette a sbraitare la donna nel tentativo di tenere Briam con se.

“Ascoltami – inizia Murtagh, con tono compressivo – è per il suo bene; devi capirlo”

“NO, NO! Lui è il mio bimbo” La serva scuote la testa, con riluttanza e continua in preda al panico.

“Non è tuo figlio! È MIO e tu farai come dice mio marito; non lascerò che mio figlio venga assoggettato al volere del re” Serafina non accetta repliche e con il suo tono duro riesce a far ragionare Anna.

La serva lascia andare Briam che continua a piangere; Serafina lo bacia sulla fronte e poi viene il turno di Murtagh, il cavaliere saluta il figlio e dopo pronuncia poche parole nell’antica lingua.

Il bambino crolla addormentato sul carretto e con lui il cucciolo di drago. Gli ha cancellato la memoria, in modo che non ricordi di loro; guardano il carretto guidato da mercenario allontanarsi e quando esso è scomparso ai loro occhi tornano al castello.

Anche ad Anna viene cancellata la memoria e così con tutti gli altri servi; gli unici a sapere di Briam sono Murtagh e Serafina. Tanto ormai anche se il re dovesse venire a sapere di loro figlio non potrà fare più niente, una cosa è certa: lo verrà a scoprire.

Nota dell’autrice: Salve, spero che il capitolo vi piaccia. Vi ringrazio tutti e vi metto una foto similare a Serafina, come alcuni di voi mi hanno chiesto, spero vi piaccia:


Immaginatevi le labbra più sottili
P.S. SE QUALCUNO DI VOI DOVESSE ESSERE INTERESSATO A PERCY JACKSSON, IO STO SCRIVENDO UN'ALTRA FF E SARE FELICE SE PASSASTE A DARLE UN'OCCHIATA. CIAO DI NUOVO.

   
 
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