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Autore: _RedRose_    30/01/2014    4 recensioni
Immaginatevi un nuovo trio, questa volta Serpeverde. Immaginatevi nuove avventure e nuovi amori. E se in tutto questo ci fosse una guerra di mezzo? E se un nuovo pericolo minacciasse il Mondo Magico? Chi salverà milioni di vite?
Una battaglia tra due fazioni diverse. Una battaglia fra Angeli e Demoni...
Dal Prologo:
- Weasley, Rose - come con tutti gli altri, il cappello le fu posato sulla testa e ciò che disse sbalordì non poco gli studenti – Sai, mi chiedo se questa decisione ti si addice, ma si,sono proprio sicuro, sei proprio tu, Slytherin!- la sala si zittì immediatamente. Tutti sapevano che il padre di Albus doveva già essere stato smistato in quella casa, ma che la figlia di due impavidi Gryffindor finisse nella casata rivale era una cosa abbastanza inquietante. Dopo un attimo di shock, gli applausi arrivarono anche per lei e così si incamminò verso la sua tavolata, insieme a Scorpius e Albus.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Quando Albus Severus Potter si mette in testa qualcosa
Cap.10
 
Se la mente è in grado di concepire un’idea,
allora questa idea può essere tramutata in realtà.

Napoleon Hill, Pensa e arricchisci te stesso


 
 
Rose
 
Era una settimana che gli allenamenti continuavano senza sosta. Era una settimana esatta che avevo scoperto di essere una Ashensid e, come se non bastasse, tra poco saremmo dovuti partire. 
In una settimana avevo imparato molto, non solo riguardo gli incantesimi, ma anche cose interessanti sui demoni. I loro punti deboli, anche se ben pochi, la loro storia, i diversi tipi di demoni, l’ascesa del Redentore. Sembrava di essere ad Hogwarts e di studiare Storia della Magia, Trasfigurazione e difesa Contro le Arti Oscure. Peccato che quella non era la cara vecchia scuola, quello era il campo di battaglia. O almeno ciò che fra pochi mesi diventerà.
Con l’aiuto di Alexander avevo scoperto i miei nuovi poteri e, devo dire, che poteri. Potevo dominare i quattro elementi, anche se ci avevo messo parecchio, soprattutto per dominare l’aria. Sono riuscita a stabilizzare i miei poteri, per cui, i Demoni non possono scoprire la nostra posizione.
È stata una settimana dura, sia per me che per Albus e Scorpius. Loro due, non so perché, continuavano ad allenarsi separatamente. Così aveva stabilito Alexander. Per questo ho avuto poco tempo per parlare con loro due: gli allenamenti erano lunghi ed estenuanti e, quando tornavamo nell’accampamento, crollavamo esausti.
Adesso, però, era venuto il momento di partire, di radunare il mio esercito. Faceva ancora strano chiamarlo mio, in quanto non ho mai posseduto qualcosa di definitivamente mio, tutto era condiviso con mio fratello o con le mie cugine, se si trattava di cose da femmine. Avevo sempre desiderato di possedere qualcosa da non dover condividere e, adesso che ce l’avevo, vorrei non averlo mai avuto.
<< Rose, dobbiamo andare >> mi dice Scorpius, risvegliandomi dai miei pensieri.
Così ci incamminiamo verso l’uscita dell’accampamento ed esso, come era venuto, così è scomparso. Adesso ci aspettava una nuova avventura in viaggio per il mondo. 


 
Scorpius

Salimmo sul treno che ci avrebbe portato nel continente americano. Il treno non era come quello con cui eravamo arrivati, questo era ben diverso, non solo all’esterno, ma anche nel motore. Infatti, essendo un treno magico ad alta velocità, saremmo arrivati in America fra non più di due giorni. Certi viaggi facevano comodo.
Forse avrei potuto approfittare del tempo che ci rimaneva per parlare un po’ con Rose, mi mancavano le nostre chiacchierate. Sentivo che qualcosa tra di noi era cambiato e non si trattava solo della battaglia o del cambiamento di Rose. Era successo qualcosa a noi. Qualcosa che non riuscivo a spiegarmi.
<< Ragazzi, vi lascio da soli. Immagino vi dovete dire molte cose >> disse Albus, incamminandosi verso l’uscita dello scompartimento in cui eravamo seduti noi tre. 
Con una pacca sulla spalla e un gesto della mano, ci saluta ed esce, per poi richiudersi la porta alle spalle. Certe volte credo che Albus eserciti la telepatia su di me ed io non me ne rendo neanche conto.
Appena mi accorsi che effettivamente io e Rose eravamo rimasti da soli nello scompartimento, le parole mi morirono in bocca. Mi chiedevo il perché. Era la mia migliore amica, perché in quel momento non trovavo le parole adatte con cui instaurare una conversazione.
Rose, d’altro canto, restava immobile a contemplare fuori dalla finestra. Era un’immagine divina.
Quel giorno portava i capelli sciolti in lunghi boccoli rossicci che le ricadevano sulle spalle e indossava un maglioncino di lana blu con dei pantaloni neri e ai piedi calzava delle sneakers azzurre. Un completo babbano, senza dubbio, ma su lei anche un sacco di patate faceva bella figura. 
Poi, d’un tratto, mi vennero in mente le parole di Alexander, risalenti a qualche giorno fa.
Come al solito mi stavo allenando nella radura insieme ad Albus. Ad un certo punto Alexander mi chiamò e io non capì sin da subito quel convocamento, di solito era Rose quella che spesso veniva chiamata.
<< C’eri anche tu quando Rose si è trasformata in un angelo, e c’eri anche tu quando ho raccontato le leggende sui demoni e sugli angeli. Ho tralasciato, però, un particolare. 
Gli angeli non combattono da soli, hanno bisogno di protezione, anche se possono sembrare agli occhi altrui invincibili. Ogni angelo ha il proprio custode, che è una persona molto importante per loro e che spesso conosce l’Angelo da tutta la vita. Il suo compito è quello di aiutare e di guidare il proprio angelo sulla giusta strada. Essi conservano i poteri acquisiti dall’Angelo e ne possono usare alcuni, in parte. Per questo ti ho fatto allenare separatamente in tutto questo tempo. >>
Appena finito di parlare io ero ancora scombussolato, adesso avevo un motivo in più per stare vicino a Rose.
<< Quindi io sono il custode di Rose >> sussurrai, quasi per ricevere certezza.
<< Si, ma lei non deve sapere niente. Ha già tante responsabilità addosso, per questo il tuo compito è quello di aiutarla a superare tutto ciò. >>
<< Anche Albus è un custode? >> chiesi per saziare i miei dubbi, o almeno in parte.
<< Si, ma non di Rose. Dovrà trovarlo lui il suo angelo e chissà se questo viaggio non sia utile per qualcosa >> così dicendo girò le spalle e ritornò al suo lavoro.
Non riuscivo a vedere Rose in quello stato. Sembrava persa, svuotata da tutti i pensieri felici, da quando eravamo arrivati al campo, il suo sorriso diventava sempre più raro, finché non scomparve definitivamente. Volevo rivedere quel sorriso tanto bello, volevo vedere quel sorriso che scaldava il mio cuore.
<< Rosie >> sussurrai e mi avvicinai a lei. 
La strinsi in uno dei miei tanti abbracci alla Se tu non mi abbracci ti abbraccio io, come li chiamava Rose. O semplicemente un abbraccio che sa di affetto.
<< Scorp, ti voglio bene >> mi sussurrò di rimando lei, per poi ricambiare il mio abbraccio.
Era in momenti come quelli che non desideravo altro che stare così per l’eternità. Peccato che non era possibile.
<< Anche io Rosie, anche io >> le dissi con tutto l’amore che potevo donarle.


 
Rose
 
Restammo stretti in quell’abbraccio per un tempo che parve infinito. Passarono ore, o forse solo qualche minuto. Il tempo sembrava fermarsi quando ero tra le sue braccia.
<< In questi giorni non ci siamo visti quasi per niente, che ne dici se parliamo un po’? Come ai vecchi tempi >> gli chiesi con un sorriso sulle labbra.
<< Finalmente ti vedo sorridere, mi mancava il tuo sorriso >> mi disse sorridendo anche lui.
E a me mancava il tuo, gli volevo dire, ma non lo feci. Forse per paura di espormi troppo, forse per paura di dire troppo.
<< Vuoi vedere una cosa? Me l’ha insegnato Alexander >> chiesi.
Così, dopo aver ricevuto un suo gesto di assenso, presi dalla borsa tre pietre e le lanciai in aria. Esse come attratte da qualcosa si unirono e formarono un candido pettirosso.
Scorpius si avvicinò per toccarlo, ma lo fermai dicendogli che era pericoloso. Sicuramente non capì ciò che intendevo, per questo con un mio gesto della mano, il pettirosso cominciò a trasformarsi in un enorme cane a tre teste, simile a quello trovato al primo anno da mamma, papà e lo zio.
<< Tranquillo, è un’illusione … quante cose che si possono fare con tre pietre >> gli dissi per rassicurarlo un po’, dato che era rimasto sconvolto alla vista del cane. Forse era rimasto più impaurito dalle lunghe zanne che si intravedevano nella bocca dell’animale.
Così, per non farlo preoccupare ulteriormente, scacciai via il cane, ritrasformandolo nelle tre pietre d’origine. Esse caddero con un leggero tonfo sul pavimento e io, dopo averle raccolte, le rimisi a loro posto nella borsa.
<< È fantastico >> mi rispose una volta uscito dallo stato di shock in cui era caduto.
Gli sorrisi e poi mi accoccolai nuovamente tra le sue braccia. Era una sensazione magnifica.
Poco alla volta sentì le palpebre appesantirsi e caddi nelle braccia di Morfeo, non prima di aver sentito qualcosa di morbido toccarmi la fronte.


 
Albus
 
Quando ritornai nello scompartimento, trovai Rose e Scorpius abbracciati, intenti a dormire. Ho sempre pensato che quei due non fossero soltanto amici e lo penso tutt’ora. Anche se non lo sanno, non provano solo amicizia l’uno nei confronti dell’altro. Si vede da come si guardano, da come si cercano. Ho notato in questa settimana come Scorpius era giù di morale, non avendo Rose affianco. Ho notato anche come Rose cercasse ovunque con lo sguardo Scorpius. Erano davvero ingenui quei due. Nonostante tutto sapevano che cosa provano ma avevano paura. Avevano paura dei propri sentimenti e della reazione che potrebbe suscitare nell’altro.
Sono nati per stare insieme, si completano a vicenda. Vorrei che un giorno capitasse anche a me qualcosa di simile con una ragazza, un legame forte e duraturo, come il loro. 
Sospirai.
Per adesso cercherò ci occuparmi di quei due testoni, finché la pace ce lo permetterà.
<< Buonanotte piccioncini >> dissi loro per poi chiudermi la porta dello scompartimento alle spalle.
Sarebbe stato un compito duro, ma ce l’avrei fatta. Non per questo mi chiamo Albus Severus Potter. Se non ce la faccio io, chi ce la farà? È arrivato il momento di far capire a quei due testoni che non sono niente senza l’altro. Sarà un duro lavoro, speriamo che ce la faccia.










*Angolo Autrice
Eccomi con il decimo capitolo. Tranquilli per la lunghezza del capitolo, è un capitolo di transizione. Abbiamo potuto notare che il rapporto tra Rose e Scorpius sta crescendo, anche se si considerano solo amici, per adesso. Ed ecco che entra in gioco Albus, per chi diceva che compariva poco. Come sempre è un po’ il cupido della situazione, anche con una guerra alle spalle. Ho anche cambiato lo svolgimento dei fatti, avete visto che a inizio capitolo ho scritto una specie di Pov Rose ecc., proprio perché nei prossimi capitoli sarà molto importane il pensiero dei diversi personaggi.  Adesso, per poter andare avanti con i prossimi capitoli vi vorrei fare un piccolo sondaggio, se così si può chiamare. Io personalmente adoro Albus, quindi perché non renderlo felice? Un nuovo personaggio, non vi dico altro, se non che è una ragazza. Quindi vi chiedo: suggeritemi un nome e il paese da cui proverrà, vi anticipo che sarà un Angelo, non come Rose, ma servirà al suo esercito. E sto dicendo troppo. Mi scuso per gli eventuali errori grammaticali, soprattutto nei verbi.
Nello scorso capitolo ho postato il vestito di Rose da angelo, ma non si vedeva, lo riposto qua sotto.
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E qui sotto c’è il disegno di come io immagino il vestito. Non siate fiscali, so che un’ala è più grande dell’altra, cercate di capirmi, l’ho fatto in due minuti. Image and video hosting by TinyPic
Mi raccomando, recensite in tanti.
Alla prossima
Baci
_RedRose_
  
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