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Autore: AquamarineRiddle    31/01/2014    0 recensioni
due ragazze, un solo destino...
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Basilisco | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Era il 31 ottobre e la Sala Grande era stata addobbata per Halloween. Le lanterne di zucca erano disposte a mezz'aria e i fantasmi volavano per le sale più allegri che mai (il che era abbastanza insolito per un fantasma!). Tutti gli alunni si stavano godendo la festa e sui tavoli erano sparsi mille dolcetti di tutti i tipi. Aqua si gustava le sue Cioccorane facendo beffe a quelli che nelle figurine trovavano sempre Silente. Lei si era guadagnata ben quattro figurine di Salazar Serpeverde e mago Merlino, per il quale aveva un'ammirazione particolare. Anche se cercava di non darlo a vedere, quella notte nella foresta l'aveva impressionata molto. Ogni sera, prima di addormentarsi, si rivedeva davanti agli occhi quell'orribile figura incappucciata che, con voce profonda, pronunciava il suo nome in continuazione. Non aveva raccontato a Clara di questi suoi incubi; in parte non voleva farla preoccupare, ma dall'altra, provava anche un senso di vergogna, perchè pensava che quel mostro avesse qualcosa a che fare con suo padre. Non sapeva il perchè, ma se lo sentiva. Clara, dall'altra parte della Sala Grande, si divertiva al tavolo dei Grifondoro, assaggiando più tipi di Gelatine tutti gusti+1 che poteva. Fortuna che aveva uno stomaco forte perché, dopo il gusto di caccola, vomito e calzini sudati, nessuno sarebbe riuscito a resistere al rigurgito. Fred e George, come al solito, si erano divertiti facendo scherzi a Gazza con le caccabombe. Nella Sala Comune, invece, avevano fatto ridere tutti mettendo i fuochi d'artificio in bocca ad una povera salamandra che aveva preso il volo sbattendo qua e là per la sala. Nei giorni seguenti, Clara era riuscita a tirarsi un po' su di morale grazie alla compagnia dei gemelli Weasley, ma pensava ancora al suo orologio che aveva perso nella foresta proibita qualche giorno prima. Stava studiando dal suo libro di incantesimi per migliorare le prestazioni e ogni tanto faceva pratica con la sua bacchetta. “Nucleo di piuma di fenice. Vediamo un po'.” disse leggendo da una guida per bacchette magiche, “ 'Hanno grande iniziativa, comportandosi talvolta di loro spontanea volontà, caratteristica che molti maghi e streghe non approvano.' Beh..ora si spiegano molte cose.” sospirò Clara leggendo. Molto spesso, infatti la sua bacchetta agiva da sola senza che lei facesse niente. Una volta durante la lezione di Pozioni stava facendo finta di disegnare dei baffi sulla faccia di Piton mentre lui spiegava, e, senza che lui se ne accorgesse, gli erano spuntati dei baffi arricciati sotto il naso. Clara aveva sgranato gli occhi e tutta la classe si era messa a ridere in modo incontrollato e il professore, accortosi della peluria eccessiva, aveva dato a tutti come punizione un tema da un rotolo intero di pergamena sui vari utilizzi della pozione Occhiopallato. A Clara però non importava molto del tema, che avrebbe finito il giorno prima della consegna e preferì concentrarsi di più sugli incantesimi. Era la sua materia preferita e le lezioni con il professor Vitius e la McGranitt erano le uniche in cui la sua bacchetta sembrava collaborare con lei. “Ebano, undici pollici, indeformabile. Nucleo di piuma di fenice!” Aveva esclamato Olivander a Diagon Alley quando Clara aveva dovuto scegliere la sua bacchetta, o meglio, quando la bacchetta aveva dovuto scegliere lei. Appena aveva preso in mano la bacchetta, questa non aveva avuto alcuna reazione, ma, dopo un momento di esitazione, aveva di colpo acceso un piccolo fuoco rosso sulla punta. Clara aveva temuto di averla incendiata per sbaglio, ma nonostante agitasse la bacchetta per spegnerlo, il fuoco non smetteva di avvampare, finché Olivander non l'ebbe presa tra le mani per rimetterla nella scatola soddisfatto. Continuò a leggere: “ 'Ebano: Questo legno nero lucente ha un aspetto e una fama impressionanti; è particolarmente adatto a ogni tipo di magia da combattimento e alla trasfigurazione. Dà il suo meglio nelle mani di chi ha coraggio di essere se stesso: anticonformisti, diversi o fuori dagli schemi. Il padrone ideale di una bacchetta di ebano, a dispetto delle pressioni esterne, resta aggrappato alle proprie convinzioni e non si lascia distogliere dai suoi propositi.' “ Clara annuì alzando le sopracciglia. Poi il suo occhio cadde sul legno sottostante, il faggio, che era quello che formava la bacchetta di Aqua. Curiosa, iniziò a leggere: “ 'Il faggio predilige le persone mature per la loro età o ricche di esperienza. Le persone intolleranti e di vedute ristrette ottengono invece scarsi risultati e spesso chi l'ha ottenuta senza esserne adatto (questo legno è particolarmente ambito) si lamenta con esperti fabbricanti della debolezza della propria bacchetta. Con il mago giusto, invece, la bacchetta di faggio compie magie di un'arte e di una finezza tali che si riscontrano raramente in altri legni. Da qui deriva il suo prestigio.' Wow...” esclamò appena ebbe finito di leggere. Ancora più incuriosita, Clara decise di tornare nella sezione 'Nuclei' per leggere qualcosa su quello di Aqua: “ 'Nucleo di corde di cuore di drago: Da questo nucleo si ottengono le bacchette più potenti, in grado di realizzare gli incantesimi più spettacolari. Esse tendono ad imparare più velocemente rispetto alle altre ma non sono tra le più fedeli, infatti cambiano facilmente bandiera una volta che il proprietario viene sconfitto. Sono le più facili da convertire alle arti oscure e sono molto lunatiche, per questo sono inclini agli incidenti.' Temo di doverla avvertire di quest'ultima cosa” commentò poi Clara a fine lettura. Rimettendo a posto la guida sulle bacchette tra gli scaffali della biblioteca, Clara si ricordò di Nicolas Flamel. Senza pensarci un attimo si mise a cercare tra i volumi della biblioteca alla ricerca di qualche indizio. Cercò ovunque anche tra i libri di leggende o storia della magia. Aveva speso tutto il pomeriggio cercandone il nome, ma non era riuscita a trovare niente. Era quasi il tramonto quando la ragazza trovò un piccolo paragrafo in un grosso vecchio libro intitolato Maghi e Streghe nella storia. Lesse avida tutto quanto e trovò quello che cercava: la Pietra Filosofale. Nicolas Flamel ne era stato il creatore. La Pietra Filosofale era una pietra dai poteri magici in grado di rendere immortale chiunque ne facesse uso. Ecco di quale pietra parlava Piton! Ma perché voleva rendersi immortale? Improvvisamente le tornò in mente ciò che Hagrid aveva detto ad Aqua nella foresta proibita, dopo che lei aveva visto quell'orrenda figura nera succhiare il sangue di un unicorno: 'Quella, Aqua, è una delle creature più ostili e malvagie che esistano al mondo. Chiunque uccida un unicorno e ne beva il sangue, resterà in vita anche se è ad un soffio dalla morte. Ma l'immortalità ha un prezzo ragazze.' Non era soltanto Piton a cercare l'immortalità. Chi altri avrebbe potuto volerla? Complottavano tra loro, forse? O magari se la contendevano? . Clara non aveva idea si ciò che stava accadendo. Poi ricordò. Fu come un lampo: Fuffi! Hagrid aveva detto che ciò che era nascosto nel corridoio del terzo piano era un segreto tra Silente e il signor Nicolas Flamel. In più Piton e un' orribile creatura malvagia si aggiravano per Hogwarts cercando la Pietra Filosofale. I conti tornarono e Clara non ebbe più dubbi. Non poteva permettere che una creatura orribile come quella diventasse immortale. Annotò tutto su un foglio di pergamena, lo piegò mettendoselo in tasca, mise i libri a posto ed uscì dalla biblioteca di corsa per trovare l'amica. Aqua era ancora nella Sala Grande seduta al tavolo dei Serpeverde. Stava pensando che avrebbe dovuto trovare Clara per raccontarle dei suoi sogni e dei suoi sospetti riguardo suo padre, non ce la faceva più a tenersi tutto dentro. I suoi pensieri vennero interrotti da qualcuno che, dietro di lei, si schiarì la voce, come per farsi notare. Aquamarine si voltò e in piedi davanti a lei vide Baston che la guardava sorridente. “Ehilà. Come te la passi?”chiese il ragazzo che sembrava piuttosto imbarazzato. “Ciao Oliver. Io sto bene e tu?” rispose Aqua divertita. “Non mi lamento. Senti, tu, io, cioè, noi... Insomma, potremmo... Oppure potremmo... Ma se non ti va potremmo anche... Ehm...”. Aqua inclinò la testa e guardò Baston con occhi confusi. Il ragazzo si passò la mano dietro il collo e sospirò lentamente.“Okay... Riformulo. Avresti voglia di venire a fare un giro con me?”. Aqua diventò rossa come un pomodoro e un sorrisino imbarazzato le si disegnò sul viso. Baston interpretò male quella reazione. “Oh beh, naturalmente solo se non hai niente di meglio da fare! Non voglio obbligarti! Se mi dici di no non mi offendo!”-”Oliver.” lo interruppe Aqua sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi“Vengo molto volentieri a fare un giro con te.”. Baston fece un sospiro di sollievo e prese Aqua per mano, aiutandola ad alzarsi dalla panca “Beh, andiamo allora!”. I due si incamminarono fuori dalla Sala Grande e attraversano l'ampio cortile con la fontana. Arrivarono fino al corridoio opposto e poi scesero sulle rive del Lago Nero, dove le foglie degli alberi, cadendo, avevano colorato tutto il sentiero. Baston avvicinò lentamente la sua mano a quella di Aqua, sfiorandogliela e prendendogliela poi per stringerla assieme alla sua. Arrivarono ad una panchina e si sedettero all'ombra di un salice piangente. “Allora, come ti trovi qui ad Hogwarts?” chiese Baston. “Davvero bene!” sorrise Aqua “Non mi aspettavo che mi sarei trovata così bene. E' davvero fantastico e la compagnia è molto gradevole.”. Oliver sorrise imbarazzato e rispose “Beh, menomale. Pensi di tornare a casa per le vacanze di Natale?”-”No, per quest'anno no. Mia madre ha delle cose da fare e mi ha detto che starò meglio qui. Tu? Tornerai a Londra?”-”No, i miei devono svolgere faccende importanti per il Ministero della Magia. Beh, se ti va potremmo passare un po' di tempo assieme. Sai com'è, tra pranzi e cenoni ci si divertirà. Ci saranno anche i gemelli Weasley. Al nostro tavolo sarai sempre la benvenuta.”. Aqua sorrise dolcemente. “Beh, grazie! Farò un salto volentieri.”. I due rimasero un po' a guardarsi negli occhi fino a quando una voce familiare non li costrinse a voltarsi verso destra. “Aqua! Ho trovato tutto! So tutto! Ho risolto il mistero!”. Era Clara, che con il fiatone arrivò davanti ad Aqua, che si accorse essere in dolce compagnia. Clara iniziò a guardare i due con occhi sgranati e, vedendo lo sguardo d'odio di Aqua, capì di aver interrotto qualcosa di importante. “Ehm.. Ho interrotto qualcosa?” mormorò Clara mortificata. Aqua alzò gli occhi al cielo e si mise la mano sul viso, mentre Baston sorrise e rispose “Tranquilla, vi lascio alle vostre cose.” poi si avvicinò ad Aquamarine e la baciò dolcemente sulla guancia. “A presto” le mormorò all'orecchio. Aqua divenne rossa come non mai e con la mano si sfiorò la guancia dove Baston l'aveva baciata. Il ragazzo si allontanò e Aqua rimase a guardarlo imbambolata. Clara, ridacchiando e scuotendo la testa, si avvicinò all'amica e le disse “Allora? Le vuoi sentire le novità?”-”Sì sono una strega” rispose Aqua con un sospiro. Clara parve confusa e intuì che l'amica non la stava nemmeno ascoltando e che, probabilmente, le aveva risposto la prima cosa che le era passata per la mente. “Ehi Violetta, stammi a sentire!” esclamò Clara facendo schioccare le dita davanti agli occhi dell'amica, ancora persi a guardare una figura lontana che aveva oramai preso la forma di un puntino sfocato. “Sì, sì ci sono!” rispose Aqua riprendendosi dai suoi pensieri. “Allora, cos' hai scoperto di così importante da interrompere il mio prima appuntamento con Baston?!” esclamò in tono spiritoso, che esprimeva però un briciolo di rabbia repressa. “Ho capito cos'è il segreto tra Silente e Flamel! Quello che Fuffi nasconde nel corridoio del terzo piano! E' la Pietra Filosofale!”. Aqua guardò l'amica un po' perplessa. Aveva sentito parlare di quello strano oggetto. Conteneva in sé un immenso potere e chiunque la prendesse sarebbe stato immortale. Improvvisamente, le tornò in mente la figura incappucciata. “Questo significa che... Quella cosa della foresta, e Piton, stanno cercando di impossessarsi della Pietra?!” esclamò scioccata Aquamarine. Clara annuì, anche se rimase stupita della perspicacia dell'amica che aveva afferrato al volo il ragionamento. “Ma Piton che cose dovrebbe farsene della Pietra? Insomma, lui non è in fin di vita, per quanto ne so.” proseguì Aqua insospettita. “Magari non la vuole per sé, ma la vuole prendere per darla a quel coso che tu hai visto nella foresta.” ipotizzò Clara. Aqua vi rifletté sopra e si trovò d'accordo con l'amica. “Ma se Piton vuole la Pietra, tenterà di trovarla, soprattutto perchè lui sa dov'è. Clara, dobbiamo fermarlo!” concluse poi Aquamarine. Clara annuì “Stasera andremo a parlare con Hagrid e cercheremo di scoprire qualcosa di più a riguardo.”. Le due annuirono e si incamminarono verso il castello. “Comunque, tu e Baston siete proprio carini assieme” disse Clara in tono complice. Aquamarine arrossì e sorrise, voltandosi verso l'amica con occhi furbi. “Anche tu e George!”. Il resto della giornata filò via tranquillo e presto arrivò anche il momento di andare a trovare Hagrid. Aquamarine e Clara si incontrarono dopo cena alla Torre Dell'Orologio, la dimora del fantasma del Barone Sanguinario, che apparteneva alla Casa dei Serpeverde. Clara, come al solito, era in clamoroso ritardo e Aqua passò il tempo ascoltando le storie del Barone, che narravano il suo valoroso passato e le sue magnifiche imprese :”... Poi, ci trovammo l'uno di fronte all'altro.. Io presi la spada e iniziai a correre coraggiosamente verso di lui...” Aqua ascoltava il racconto del fantasma, mentre lo osservava accompagnare le sue parole da scenette recitate molto semplici. Aqua, pensò alla sua prima recita scolastica, aveva solo cinque anni. Quanto le era piaciuto stare sul palco. Recitare la rilassava, quasi come cantare. Erano forse le due passioni alle quali teneva di più, naturalmente, assieme al suo amore per l'acqua e il viola e...Baston. Dalle scale, la ragazza udì dei passi svelti, e poco dopo, vide sbucare Clara con la sua uniforme tutta stropicciata. “Nono, fai con calma! Sei solo arrivata con 35 minuti di ritardo!” disse Aqua battendosi il dito sul braccio a mo' di orologio. “Sì lo so! Scusami! E' che ho incontrato la McGranitt strada facendo e mi ha sgridata perchè ero fuori oltre il coprifuoco, perciò, ho dovuto fingere di tornare al mio dormitorio. Insomma, ho perso un sacco di tempo! Scusami davvero!” rispose Clara mortificata. Aqua sorrise divertita “Tranquilla. Ora andiamo! Prima che ci vengano a cercare!” poi si rivolse al fantasma “La ringrazio per la compagnia Barone, le sue storie sono davvero affascinanti! Tornerò a trovarla sicuramente!”-”E' stato un piacere, mia pulzella!” rispose il Barone Sanguinario con un breve inchino. Le due scesero dalla torre dell'orologio cercando in tutti i modi di evitare Mrs Purr e si diressero verso la capanna di Hagrid. Arrivate lì, bussarono forte alla porta e aspettarono che questa venisse aperta. Pochi secondi dopo, Hagrid aprì la porta e le guardò confuso “Ma voi non dovreste essere a letto a quest'ora?! Possibile che non riusciate a non infrangere le regole!? Se qualcuno vi trova qui rischiate di beccarvi una bella punizione!”-”Lo sappiamo Hagrid, ma abbiamo assolutamente bisogno di parlarti!” rispose Aqua agitata. “Sappiamo della Pietra Filosofale.” disse Clara con sguardo serio. Hagrid impallidì guardandosi attorno, poi invitò le ragazze a sedersi. “Vi avevo detto di non ficcare il naso in cose che non vi riguardavano!” disse imitando un tono arrabbiato. Aqua alzandosi in piedi disse: “Hagrid, Piton sta cercando di rubare la Pietra Filosofale. Lo abbiamo visto parlarne con Raptor nella foresta proibita quando tu ti sei allontanato, e, subito dopo, abbiamo visto quella creatura bere il sangue di unicorno, che, come tu stesso ci hai detto, rende immortali. In più, il tuo spaventoso cane a tre teste dorme su una botola che nasconde un 'segreto tra Flamel e Silente'. Non è difficile capire che lì sotto c'è la Pie-” - “Basta! Voi non dovevate venirne a sapere! Silente mi aveva ordinato di mettere Fuffi alla protezione della Pietra perché voi non dovevate sapere nulla di Voi-Sapete-Chi, e io non ho intenzione di dirvi nulla a riguardo!” poi, fermandosi, si accorse di ciò che aveva detto, mentre le due ragazze si guardarono con fare interrogativo “Oh, no! Ve l'ho detto! Silente si arrabbierà moltissimo! Adesso dovete subito andarvene. Il coprifuoco è passato da un bel po'!” disse Hagrid alzandosi dalla vecchia poltrona. “Noi non ce ne andiamo finché non avrai vuotato il sacco!” intervenne Clara. “Dicci come evitare il tuo cane e sarà finita.” aggiunse Aqua. “Non ho alcuna intenzione di dirvelo! Se vi svelassi che Fuffi ha un debole per la musica, sarebbe tutto rovinato! Silente mi ucciderebbe e.. Oh, no...ve l'ho appena detto!”, disse con sguardo ancora più sconvolto “Non avvicinatevi a quella botola! Non voglio che voi corriate rischi. Ora forza, tornate nei vostri dormitori!” disse infine aprendo la porta. Clara si voltò, questa volta con uno sguardo un po' più morbido: “Grazie, Hagrid. Non ti deluderemo.” gli disse sorridendogli. “State solo attente a non ficcarvi nei pasticci. Avete a che fare con cose molto pericolose.” disse con occhi lucidi alle due ragazze un attimo prima di chiudere la porta. Le due si guardarono con aria soddisfatta e corsero ai loro dormitori. Il giorno seguente, le due ragazze si sedettero vicine a lezione di pozioni. Quando Piton iniziò a spiegare l'utilizzo della pozione Scordarella, le due iniziarono a bisbigliare tra di loro, pensando alla sera prima e a quello che avevano scoperto alla capanna di Hagrid. “Cos'è che aveva detto Hagrid... 'Voi-Sapete-Chi'. Ma cosa significa?” domandò Aqua incerta. “Non ne ho idea” rispose Clara “Ma una volta, facendo finta di dormire, l' ho sentito nominare da mio fratello mentre parlava con mia madre.”-”Ma dici che quello è il suo vero nome? Insomma, lo chiamano tutti così!” - “Dubito che esista una madre tanto cattiva da dare un nome simile al proprio figlio, Aqua. Quel soprannome dev'essere un modo per celare il suo vero nome. Forse porta iella. Dobbiamo chiedere a qualcun altro.” Clara non ebbe bisogno di alzare lo sguardo verso il professore, accortasi che un mantello nero sfiorava il suo banco. Aqua si era ammutolita. “Signorina Wright,” le disse Piton con il suo solito sguardo di disgusto che conservava solo per lei “stavo spiegando le funzionalità della lingua di drago. Le spiacerebbe ripetere ciò che ho detto a tutta la classe?” disse concludendo con un mezzo ghigno. “La lingua di drago si ricava dai draghi morti, essendo questi una specie che viene protetta e addestrata da vari maghi e streghe esperti in cura delle creature magiche. Hanno la caratteristica di essere molto velenose, perciò nelle pozioni curanti vengono utilizzate soltanto in una quantità minima.” rispose prontamente Clara. Piton la guardò con sguardo sprezzante per poi tornare a rivolgersi alla classe. Aqua stava fissando la sua compagna come se fosse un morto appena uscito dalla tomba: “Tu non sei umana...” - Clara ridacchiò sottovoce: “Era uno dei pochi paragrafi che sono riuscita a memorizzare ieri.”-”Se... Immagino... uno dei pochi.” rispose l'amica in tono sarcastico “Tornando alle cose serie. A chi potremmo chiedere informazioni riguardo a Tu-Sai-Chi?”. Clara alzò le spalle, poi si rivolse a Seamus Finnigan che sedeva alla sua destra: “Hai mai sentito parlare di Tu-Sai-Chi?” Il suo compagno ebbe una sorta di sobbalzo: “Ma certo che ne ho sentito parlare! Tutti sanno chi è!” Le due ragazze lo guardarono curiose, e Clara alzò un sopracciglio. “Non vorrete dirmi che..” continuò Seamus, “voi non sapete chi è? Com'è possibile?” - “No Seamus, non lo sappiamo! Vorresti illuminarci tu?” rispose Aqua, che era più impaziente che mai. “Si dice che sia il mago più malvagio della storia. La gente ha persino paura di dire il suo nome. Ha ucciso migliaia di persone, ma è da tempo che di lui si è persa ogni traccia. Nessuno ha idea di dove sia o che cosa faccia, ma dicono che tornerà per completare ciò che ha iniziato.” disse Seamus in tono cupo. “E qual è il suo vero nome?” chiese Clara. “Di certo non sarò io a dirvelo! Dicono che porti sfortuna il solo pronunciarlo.” rispose Seamus. Le ragazze lo guardarono con sguardo ironico. “Seamus, la sfortuna non esiste. O ci dici quel nome, o diremo a Piton che gli hai dato della vecchia sudicia scopa.” lo incalzò Aqua più scocciata di prima. Seamus le guardò esitante, poi, guardandosi attorno per assicurarsi che nessuno vedesse, scrisse con la penna sul foglio di pergamena nel quale Clara stava prendendo appunti: Voldemort. Le due amiche si guardarono, mentre nella loro mente passava lo stesso pensiero: dopo le lezioni, sarebbero andate in biblioteca a cercare informazioni a proposito di questo Voldemort. “Grazie Seamus. Scusa la brutalità, ma dovevamo saperlo. Ci sei stato davvero molto d'aiuto!” disse Aqua rivolgendosi a Seamus con un sorriso riconoscente.
  
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