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Autore: uffauffauffa    31/01/2014    1 recensioni
Erano passati sei mesi dalla fine del conflitto e di Hermione e Neville non si sapeva più nulla. La cosa strana è che anche i genitori della ragazza sembravano svaniti. Tutti quelli che li conoscevano erano preoccupati. Molti credevano che i Mangiamorte sopravissuti fossero coinvolti nella sparizione dei due Grifondoro, ma dopo vari interrogatori fatti al Ministero con metodi più o meno legali, non si arrivò a nessuna conclusione.
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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HARRY POTTER vs X-MEN (parte prima)

Capitolo 5 – la caccia è aperta

 

 

Henry Carver e Victor Budarin si recarono al 'Drago Blu' il ristorante tailandese dove si erano scontrati la prima volta con la pirocinetica. Ai lati dell'entrata principale troneggiavano due grandi statue a forma di drago in celluloide. Chinatown era pieno di locali come quello: cinesi, tailandesi, vietnamiti... Uno vicino all'altro avevano nomi, simboli e disegni per essere meglio identificati dagli 'addetti ai lavori'. Non erano solo frequentati dai turisti. Venivano soprattutto usati dai malavitosi del quartiere, non solo come ritrovo. Ognuno di quei ristoranti aveva sale nascoste per il gioco d'azzardo, il mercato nero e la falsificazione di denaro. Chi conosceva quel 'piccolo, grande' mondo segreto, sapeva dove andare ogni qual volta serviva qualcosa di 'particolare'. Ad esempio quelli che cercavano donne asiatiche per divertirsi andavano al “Fiore di Loto”. Il Drago Blu era famoso per via di una nuova droga sintetica che portava il nome del locale, dato che era stata creata proprio la dentro.

Victor aveva accompagnato il suo capo proprio la, perché era il locale dove aveva visto più di una volta Magneto. Quando entrarono si accorsero che il posto era in perfette condizioni. I proprietari pur di tenerlo aperto avevano chiesto a una delle tante ditte asiatiche di ristrutturarlo. Il problema che queste utilizzavano personale praticamente ridotto in schiavitù, con orari di lavoro da stacanovisti e salari all'osso. Carver e Budarin chiesero informazioni al personale e questi dissero agli agenti della Divisione, sotto previo compenso, che la persona che stavano cercando aveva l'abitudine di fermarsi da loro ogni volta che c'era il mercatino d'antiquario del quartiere. Con gran piacere di entrambi oggi era quel giorno. Presero posto vicino al tavolo dove solitamente l'ex capo della Confraternita dei Mutanti Malvagi sedeva, e attesero il suo arrivo.

Ogni tanto i camerieri guardavano incuriositi il duo. Henry Carver era un uomo afroamericano sulla quarantina, 1 metro e ottanta, la corporatura di un giocatore di Rugby. Agente corrotto dello S.H.I.E.L.D. era riuscito, manipolando le menti di alcune persone, ad avere una sua organizzazione segreta. Nemmeno Nick Fury sapeva dell'esistenza di quel gruppo. Victor Budarin il suo braccio destro era un ragazzo bianco sui 20 anni, 1 metro e novanta, ben piazzato e di bell'aspetto. Capelli biondi, occhi grigi che diventavano di un azzurro 'elettrico' tutte le volte che utilizzava la telecinesi. Non faceva parte dello S.H.I.E.L.D. era invece stato trovato, quasi per caso, da Henry Carver. Victor all'epoca era un ragazzino di strada che rovistava tra i rifiuti e campava con piccoli furti. Da allora Budarin ne aveva fatta di strada, ma la vita precedente in qualche modo non lo aveva mai lasciato e il suo carattere irrequieto, il fatto che divorava prima di essere divorato e che si prendeva tutto quello che gli piaceva senza nessuno scrupolo morale, ne era un esempio.

Non avevano ordinato niente, solo pagato per stare li seduti fermi ad aspettare. Magneto finalmente arrivò e si sedette al solito tavolo, quello più appartato. Il cameriere fece segno ai due, che si alzarono dal loro posto e si sedettero di fronte al vecchio mutante. “Questo tavolo è riservato signori”. Magneto sollevò il capo e fu sorpreso di vedere Carver. “Henry Carver!!” “E' un piacere rivederti Erik”, “Preferirei che si rivolgesse a me con signor Lehnsherr e, no per me non è un piacere”. “Oh andiamo ci conosciamo da così tanto tempo”. “Solo gli amici più intimi possono chiamarmi con il mio nome di battesimo”. “Credevo che voi ebrei non aveste il battesimo”. “Carver, Carver... conosce così poco la cultura degli altri popoli. Il battesimo lo abbiamo anche noi, ma viene chiamato circoncisione ed avviene l'ottavo giorno dalla nascita. È in questa cerimonia che danno il nome anche al nascituro”. “È vero, non conosco molto bene la cultura degli altri popoli e non mi interessa se non può portarmi dei vantaggi. A proposito di amici intimi, è un vero peccato Erik che l'unico vero amico che avevi sia morto e se non ricordo male, è anche colpa tua se Xavier non è più fra noi. Era un telepate molto potente, il più potente che conoscessi. Purtroppo non sono mai riuscito a convincerlo ad entrare nella mia organizzazione”. “E ora è qui per reclutare me? Non ho più i poteri Carver. Sono esattamente come la maggior parte della popolazione mondiale: un cosiddetto normale. Sta solo perdendo il suo preziosissimo tempo”.

Carver cominciò a ridere, perché si era accorto che le posate vicino al suo piatto si erano leggermente mosse quando aveva ricordato al mutante la morte del suo amico: “No, i tuoi poteri stanno tornando anche se lentamente. Ma per il momento non sei tu che mi interessi. Cerchiamo lei”. Victor porse il tablet a Magneto e indicò la ragazza. “Hermione Xavier”. “Xavier, non sapevo che Charles avesse una figlia”. “Biologicamente non lo è. Charles ha adottato due ragazze e un ragazzo: Rachel, Hermione e Warren. Ma perché ti interessa, il suo potere non è granché può solo generare ondate di calore, niente di più”. “Allora non lo sai”. “Sapere cosa, e per favore mi dia del lei”. “Fa molto di più che generare ondate di calore. La ragazza è una pirocinetica”. Il vecchio mutante rimase di sasso, poi disse duro: “E' impossibile, non ci sono prove tangibili che i pirocinetici esistano e secondo varie storie che si raccontano è un potere troppo grande da poter controllare senza esserne distrutti”. “L'abbiamo vista in azione Eric. Hai sentito di un edificio in costruzione distrutto dalle fiamme in questi giorni? Bene è stata lei. Delle sfere infuocate le uscivano dal corpo... è stato è stato... incredibile e terrificante”. “È bravo Charles mi hai nascosto un gran segreto”, poi rivolgendosi agli agenti della Divisione disse: “Non posso aiutarvi, non so dove sia, ma forse John Allerdyce può darvi qualche informazione”. Stava per andarsene senza aver consumato nulla quando Carver lo trattenne. “Dove possiamo trovarlo”. “Mi meraviglio di lei Carver fa parte dello S.H.I.E.L.D. e non sa nemmeno che il ragazzo è all'interno dell'agenzia come prigioniero. Forse l'agente Fury non si fida così tanto. Un indizio, il ragazzo che cercate è un mutante e può controllare il fuoco. Il suo nome di battaglia è Pyro e non credo gli farà piacere sapere che per molto tempo è stato il compagno di scuola di una pirocinetica”. Magneto si allontanò, ma Victor con un impercettibile gesto della mano riuscì a inserire una microspia nel cappotto dell'uomo, per spiare ogni suo movimento. “Torna all'agenzia ragazzo io devo fare un salto nell'altra. Ben fatto, prima con la micropsia”. Victor sorrise.

Il manipolatore riuscì senza troppa fatica ad avere i permessi che gli servivano per poter parlare con il prigioniero. Quando fu di fronte a lui, non si aspettava certo di trovare un ragazzo così giovane. Appena diciottenne. “Che vuoi vecchio”, disse Pyro. “Vecchio, ha parlato il poppante”. “Allora che vuoi”. Il tono di Pyro era irritato. Era prigioniero dello S.H.I.E.L.D. da sei lunghi mesi. “Parlami di Hermione Xavier. Parlami di lei e io ti faccio uscire”. “Ma davvero!!”. Il tono del ragazzo era leggermente ironico e strafottente. “Sono un manipolatore ragazzo, posso farti uscire e darti una nuova identità”. “E perché un manipolllatore che lavora per Fury dovrebbe essere così generoso? John schernì Carver facendo l'imitazione del pollo mentre parlava. “E poi per cosa, per avere informazioni su una mutante nemmeno tanto potente?” Carver sorrise e riprese il discorso: “Ragazzo mio...”. “Io non sono suo”. “Ragazzo mio” ripetè ironicamente Henry, “I pirocinetici sono molto potenti...”. “Io non sono un pirocinetico, purtroppo e poi forse non esiste nemmeno quel potere”. “Esiste, Hermione ha quel potere. Dove posso trovarla?”. Dall'espressione che il ragazzo aveva di stupore e odio capì che poteva avere un prezioso alleato per prendere quello che voleva. “Dove posso trovare Hermione Xavier?”. “Mi farai uscire?”. “Farò di meglio”. “Su di lei non ho molte informazioni però”. “È sempre meglio di niente. Ora parla, non mi piace perdere tempo”.

John lo guardò qualche secondo, si fidava poco dei mutanti che servivano lo Stato e gli considerava dei traditori della propria razza come gli X-Men. “L'unica cosa che so è che quando Hermione era undicenne lei e un altro bambino Naville Paciock hanno cambiato scuola. Erano andati a studiare nel Regno Unito, tornanavano solo per le vacanze. Paciock in particolare so che è di origine inglese e abitava con sua nonna”. “Non mi interessa questo Paciock, ma la ragazza”. “Hanno studiato nella stessa scuola in Gran Bretagna. Quello che volevo dire è che entrambi si spostavano tramite un altro mutante Dudley. Se non ricordo male erano aiutati anche da Rachel. Lei doveva manipolare la nonna di Naville e altre persone per poterli aiutare ad andare e venire tra le due scuole. Non so il perché, ma ho sempre trovato strana questa cosa. Come trovavo strano il fatto che frequentassero un altro istituto dato che quello di Xavier era l'unico per i mutanti”. Il mutante più grande restò in silenzio, a riflettere per qualche secondo... “Ma certo hanno un posto dove studiare anche loro. Mi sei stato di grande aiuto ragazzo. Toglimi un'altra curiosità che poteri ha Neville”, “Neville ha le stesse facoltà di Wolverine, ma è un tipo strano: aveva un rospo come animale domestico e una volta gli ho chiesto perché in camera teneva una scopa e un bastoncino di legno. Ripensandoci anche Hermione aveva le stesse cose, solo che al posto di un rospo lei teneva un gattaccio”. “Interessante e cosa ti ha detto in proposito”. “Be! Mi ha detto che il bastoncino di legno era in realtà una bacchetta magica e che la scopa poteva volare. Un tipo davvero strano”. Carver sorrise: “Bene, è ora di uscire ragazzo mio”.

Qualche ora più tardi Henry Carver e John arrivarono alla Divisione: “Victor ti presento Pyro, d'ora in poi farà parte della nostra squadra”. Si strinsero le mani. “Manda degli uomini nel Regno Unito, dovranno setaccairlo tutto per trovare scuole dove insegnano la magia”. “Scuole?”. “Si”. Victor si allontanò. “Ma di che state parlando”, disse Pyro. “E' una storia lunga ragazzo e se hai pazienza e non sei una persona con pregiudizi, te la posso raccontare”. “Magia, mi stai prendendo per il culo non può essere insomma Naville e Hermione sono due stregoni?”. “Così sembra, ma chissà magari invece sono mutanti con un potere totalmente nuovo, ancora sconosciuto”. John era confuso, ma anche arrabbiato. Non gli andava giù il fatto che la ragazza poteva creare il fuoco. Non gli andava giù il fatto che non glielo avesse mai detto. E non gli andava giù il fatto che poteva avere un altro potere. Che fosse mutante o magico importava poco.

Passò una settimana, ma nessuna notizia era giunta alle orecchie del manipolatore. Aveva sguinzagliato gli uomini migliori per trovare le scuole, ma non aveva avuto nessuna notizia. “Forse non esistono istituti magici”, disse Victor. “No, sono sicuro che ci sono, ma naturalmente hanno dei meccanismi di difesa. Prova a pensare, della magia si parla solo nei racconti fantasy o nelle favole, ma non nella realtà. No Victor ci sono, ma con i mezzi che abbiamo non riusciremo mai a trovarli. L'unica è cercare dei maghi qua a New York, ma lo faremo noi. Porta anche John, ho un piano che potrebbe stanarli”. Victor arrivò con il ragazzo e insieme si diressero nella parte più centrale del quartiere asiatico. Da quel posto si accedeva a tutte le vie di Chinatown. Il mutante più grande diede a quello più giovane un accendino. “Non ho più i poteri. Sono come loro, che schifo”. “Sta tranquillo ragazzo la cura se non viene somministrata regolarmente ha effetti a breve termine”. “Davvero?”. “Si e Magneto ne è un esempio. Sta riprendendo i poteri e qualcosa puoi fare anche tu”. John prese l'accendino, lo accese e nella sua mano comparve una piccola sfera infuocata. Il suo viso era raggiante, ma la sfera non durò a lungo: “Maledizione”. “Concentrati di più vedrai che durerà”. Il giovane eseguì l'ordine e questa volta la sfera non svanì. Victor sorrideva soddisfatto, il potere di Pyro era simile a quello di Hermione e con entrambi nella Divisione i nemici non avrebbero avuto scampo: una che creava il fuoco, l'altro lo manipolava. “Molto bene ragazzo ora gioca un po' con la tua sfera, se ci sono dei maghi dovrebbero avvicinarsi, anche solo per curiosità”. Alcune persone si voltarono e applaudirono, ma non si fermarono più di tanto. Era gente comune che credeva di assistere a un gioco di prestigio. Passarono così quasi una mezzora, finché il ragazzo non si stancò. Stava per mollare quando delle persone vestite in maniera alquanto bizzarra non si fermarono e sgridarono John. “Sei matto, non hai letto l'avvertimento. Non si usa la magia in pubblico soprattutto ora che ci sono delle persone denominate mutanti che possono essere un pericolo per il mondo magico”. Pyro li guardò con un espressione curiosa e divertita, lo avevano scambiato per uno di loro. “È un piacere conoscervi signori”, disse Carver. L'iride dell'uomo di dilatò fino a coprire interamente la cornea dell'occhio. Questo succedeva ogni volta che manipolava le persone. In pochi secondi i maghi erano sotto l'effetto della sua mente e come era successo con Granger manipolata dal piccolo Paul, anche loro divennero delle marionette.

Il trio ritornò nella sede centrale della Divisione. John si stava divertendo: “Ehilaa, c'è qualcuno qua dentro. Ehi guardate queste devono essere le loro bacchette magiche. Chissà che cosa possono fare con queste, cazzo se trasformano il piombo in oro, diventerò ricchissimo”. Victor e Carver erano soddisfatti, stava andando tutto secondo i loro piani. Ora avevano dei maghi per trovare la scuola dove aveva trovato rifugio Hermione. Una cosa però preoccupava il mutante più grande: i maghi sapevano della loro esistenza e forse si aspettavano anche un attacco da parte della sua agenzia. Se i presentimenti del manipolatore erano giusti doveva assolutamente creare un esercito per affrontarli. Un esercito di mutanti e magari anche di maghi.
 

*****

 

“Professor Silente”, “Oh cara Minerva dimmi pure, sembri molto preoccupata”. “Lo sono. Ho provato ha contattare il ministero magico degli Stati Uniti e mi hanno detto che sono spariti dei maghi nei dintorni di New York”. Silente guardò la preside e disse: “Speravo non succedesse mai una cosa come questa. Volevo la pace, ma temo non sarà possibile. Accompagnami nella Sala Grande e poi nella Stanza delle Necessità abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile”.


 

Capitolo corto, chiedo scusa.

  
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