Ciao
a tutti ^^
Come
va la vita? Ok, lo so, è da un mese che non pubblico, mentre
io avevo
promesso farlo presto. Quindi perdonatemi °si inchina umilmente
(come
sempre xD)°
Bè, il capitolo è lunghetto e abbastanza
consistente quindi buona lettura :DD
PS:
alcuni discorsi tra i ninja sono presi e copiati dal manga come avrete
notato. Cioè, se non fosse arrivata Ines, tutto si sarebbe
svolto come
sempre, no? Dunque è ovvio che alcuni discorsi rimangano
invariati u.u
Il
fumo profumato salì nell'aria dalla ciotola bollente,
aleggiando
sotto il mio naso. Presi le bacchette, gustandomi ogni attimo di quel
momento, e le separai con uno schiocco. Naruto mi guardava compiaciuto,
mentre terminava di bere il resto del ramen nella ciotola. Sollevai con
le bacchette alcuni fili di pasta che scivolarono lungo il bastoncino
di legno. Quando assaggiai per la prima volta del vero ramen, sentii un
esplosione di sapori nella mia bocca, unita all'emozione del momento.
Avevo così fame che mi ero scordata di essere precipitata
nel
Paese dei Ninja, di aver conosciuto diversi personaggi
bellissimi di Naruto e di aver visto negli occhi Itachi. C'eravamo solo
io e il mio ramen. Le rotelline bianche e rosa galleggiavano nel brodo,
invitanti. Non avevo mai assaggiato i naruto, quel cibo che aveva dato
il nome al protagonista del mio manga preferito. Guardai il biondo
accanto a me, ancora non sapeva quel piccolo segreto del suo passato.
Era ancora un ragazzetto imprevedibile che voleva diventare l'Hokage
del villaggio.
-Dunque, ragazza, che mi dici? Ti piace il mio ramen?- Chiese Teuchi,
il padrone del Ramen Ichiraku.
-Certo che le piace! Non vedi la sua espressione estasiata?-
Esclamò Naruto soddisfatto.
Io alzai lo sguardo con gli occhi luminosi e la bava alla bocca:
-E' la cosa più buona che abbia mai mangiato nella mia vita-
Dissi fissando il signor Teuchi come se fosse un
dio.
L'uomo rise calorosamente:
-Grazie, sei l'unica assieme a Naruto che mi fa tutti questi
complimenti!
Proprio in quel momento le tende del chiosco si aprirono ed
entrò una figura imponente.
-Oh, ciao Jiraya!- Salutò Teuchi.
Mi voltai verso l'uomo, cercando di non pensare a ciò che
gli sarebbe accaduto in futuro.
-Ehi, eremita porcello! Che ci fai qui?- Disse Naruto, pulendosi la
bocca con la manica della felpa arancione.
-Possibile che mangi solo ramen? E ora hai trascinato qui anche lei?-
Lo rimproverò l'altro scherzosamente.
-Oh, no! Io non ho niente in contrario- Dissi in difesa di Naruto, che
mi guardò adorante.
-Bah, allora sei fissata come lui...- Sbuffò il maestro
sedendosi accanto al suo allievo, poi aggiunse, rivolgendosi al signor
Teuchi -Per questa volta, però, vi seguirò.
Una porzione di ramen, vecchio mio!
-Vedi che neanche tu puoi farne a meno?- Disse Naruto, lanciandogli un
occhiata beffarda.
-Non c'entra niente... Sono qui per parlarvi di un'altra cosa.
Jiraya era diventato immediatamente serio e Naruto lo guardava
interrogativo. Forse, se mi ricordavo bene, sapevo cosa ci avrebbe
detto.
-Io devo andare a cercare una persona, colei che diventerà
il nuovo quinto hokage- Disse senza troppi preamboli.
Le mie deduzioni non erano sbagliate allora. Jiraiya parlava del
viaggio alla ricerca di Tsunade.
-Che??! No, aspetta, guarda che ce l'hai davanti il nuovo quinto
hokage!- Disse Naruto con
un' espressione improponibilmente seria.
Jiraiya lo ignorò:
-Per cercare questa persona devo fare un viaggio abbastanza lungo.
Naruto, vorrei che tu venissi con me-
Il biondo sbuffò in modo infantile, gonfiando le guance:
-Ma perchè dovrei seguirti? Non vorrei ritrovarmi in uno di
quei bordelli che frequenti tu-
-Se ti dicessi che sarà anche un viaggio d'allenamento,
cambieresti idea?- Ammiccò Jiraiya in direzione
dell'allievo.
-Davvero? E mi insegnerai una tecnica nuova? Io voglio superare il
mille falchi di Sasuke-
-Oh, si! Sarà una tecnica abbastanza potente...- Queste
parole
uscirono dalla mia bocca curvata in un sorrisetto sarcastico, senza che
io me ne rendessi conto.
-Già e sembra che lei ne sappia già
qualcosa- Disse il sennin, lanciandomi un'occhiata d'intesa.
-Non vale! Dai, muoviamoci a partire, allora!- Disse Naruto alzandosi
di scatto.
Solo in quel momento una ciotola fumante di ramen si posò
davanti alla faccia di Jiraya.
-Bè, prima fammi finire di parlare e soprattutto di
mangiare- Disse, arrotolando gli spaghetti sulle bacchette.
-Ho intenzione di portarmi dietro anche te, Ines, così, mi
aiuterai nella ricerca e inizierò ad allenarti.
Però,
se vieni ho bisogno di una scorta di genin, dal
momento che
jonin e chunin sono impegnati in altre missioni. Sapete, le
informazioni girano in fretta e tutti potrebbero approfittarsi di una
semplice ragazza che ha in mano l'intero futuro dei ninja-
Continuò Jiraiya.
-Capisco... Ma chi vuoi portare?- Chiesi titubante.
-Kakashi mi ha consigliato il team dieci e ovviamente il team sette.
Voi cercateli e poi insieme gli spiegheremo la situazione.
-E la bugia su Ines?- Chiese Naruto.
-Bè, almeno a loro verrà svelata la sua vera
identità. Saranno i nostri compagni di viaggio, senza
contare
che avremo anche Shikamaru e lui è un ragazzo difficile da
ingannare.
Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva. Non avevo nessuna
voglia di far soffrire altre persone.
-Ma loro accetteranno il fatto di non esistere?- Chiesi retoricamente.
-Dovranno farlo- Concluse Jiraiya, terminando il ramen e pagando per
tutti. Si vedeva che andava di fretta e non vedeva l'ora di partire.
In effetti anche io ero piuttosto impaziente. Si trattava di un viaggio
con il sommo Jiraiya e i miei due team della foglia preferiti alla
ricerca della mia kunoichi preferita. Senza contare che l'ero-sennin
aveva anche intenzione di allenarmi. Sarebbe bastato superare
l'emozione iniziale, anche se la cosa, per ora, mi risultava
abbastanza
difficile.
Le ombre
nere si muovevano silenziose lungo la strada periferica del
villaggio, che si affacciava sul fiume che scorreva altrettanto
silenzioso. Asuma fece un cenno con la mano a Kurenai e la coppia si
mise
di fronte alle due figure, bloccandogli il cammino. Uno di loro
portò la mano sul bordo del grande cappello di paglia e
parlò tenendo la testa ancora bassa.
-Asuma, Kurenai... Quanto tempo-
Asuma sentì pronunciare il suo nome da quella persona
sconosciuta e si chiese chi potevano essere quei due che stavano
girando per Konoha da un pò di tempo. A Kakashi era bastato
un cenno del capo e lui aveva
capito chi doveva seguire e fermare. Però, ancora non aveva
idea
di chi fossero.
-Se ci conosci vuol dire che eri un ninja di questo villaggio- Dedusse
Kurenai.
L'altro sollevò di poco il cappello e i due intravidero il
rosso
dello sharingan. Gli occhi erano allungati e ricordavano quelli di un
gatto. Eccetto Sasuke, l'ultimo Uchiha rimasto poteva essere
solo...
Itachi.
-Non ci sono dubbi, tu sei Itachi Uchiha- Disse Asuma guardando con
odio
l'uomo che aveva di fronte. Si era tolto il cappello ed ora i suoi
capelli lunghi erano scossi leggermente dal vento e andavano a coprire
gli occhi rossi e lucenti.
-Itachi, sono vostri conoscenti? Allora mi presento anch'io...- Disse
il suo compagno, togliendosi anch'esso il cappello e mostrando un volto
azzurro che ricordava quello di uno squalo.
-Mi chiamo Kisame Hoshigaki- Continuò lo strano
personaggio -Così la prossima volta saprete chi sono.
Asuma fece un breve sorriso sarcastico:
-Non ci sarà una prossima volta- Disse determinato.
-Conosco anche te. Kisame Hoshigaki, ex ninja del villaggio della
nebbia. Un traditore ricercato ovunque dal paese dell'acqua, con
l'accusa di aver assassinato un daimyo e di aver ordito un colpo di
stato. Nella lista dei ricercati siete entrambi segnalati come
criminali speciali- Disse Kurenai, riducendo gli occhi a due lame
sottili.
Itachi sollevò piano la testa, continuando a guardarli con
un espressione indecifrabile:
-Asuma, Kurenai, vi prego di non ostacolarmi. Non ho intenzione di
uccidervi- Disse.
Asuma era molto diffidente nei confronti di quel traditore:
-Poco credibile detto da uno che ha sterminato il proprio clan; poi,
non penso proprio che verresti qui senza un motivo preciso- Prese una
breve pausa d'effetto -Qual'è il tuo scopo?
Dopo quelle parole non ci fu più tempo per dire altro.
Kisame
portò la mano sul manico di una spada che spuntava da dietro
la
sua schiena e in un movimento quasi invisibile fece scivolare l'arma
lungo
la sua custodia e la puntò a terra a pochi centimetri da
Asuma e
Kurenai.
-Questi qui parlano troppo per i miei gusti, li uccidiamo?- Chiese
disinvolto, come se stesse ordinando un panino.
Itachi sospirò esasperato.
-Pare che non ci vogliano far uscire dal villaggio. Però non
esagerare, le tue tecniche saltano un pò all'occhio-
Concluse preparandosi al combattimento.
Una
lunga coda bionda spuntò da dietro l'angolo di una casa e
Naruto
indicò quel punto saltellando come un bambino
che aveva
visto un aquilone.
-E' Ino! Dai, corri, dobbiamo dirle del viaggio!- Esclamò
impaziente.
Io arrossii lievemente e guardai in basso.
-Ehi, guarda che non ti mangia nessuno!- Sbuffò il biondo,
intercettando miei pensieri.
-Lo so, è che... ecco, è imbarazzante... lo
sarà
sempre e non posso evitarlo...- Mormorai torcendomi le mani. Naruto le
prese e le strinse tra le sue con forza, guardandomi negli
occhi.
-Loro non sanno chi sei, non sanno il motivo per cui sei
così
imbarazzata ogni volta che ci vedi. Fino a che non scopriranno la
verità tutti continueranno a comportarsi normalmente. Le
novità a Konoha arrivano e svaniscono senza che nessuno dica
niente. Tu, per ora, sei una di queste novità e vieni
considerata una semplice ragazza senza genitori che si è
rifugiata nel villaggio. Non so quanto io possa capire ciò
che
provi nel vedere qualcuno di noi, però tu devi riuscire a
fingere. Devi reprimere l'emozione e riservarla per quando tutti
sapranno chi sei, capisci?
Naruto parlò con voce calma senza staccare i suoi occhi
azzurri
dai miei. Era difficile quello che mi stava chiedendo; aveva
ragione, non poteva capire ciò che provavo di
fronte a lui,
di fronte a tutti loro.
-Ci proverò- Dissi abbassando lo sguardo.
-Bene, allora muoviamoci!- Esclamò, trascinandomi con
sé.
Era tornato il Naruto di sempre, quello spontaneo, impulsivo, energico.
Era difficile immaginarsi un Naruto più dolce e premuroso e
io non
volevo che modificasse il suo modo di fare per me; lo volevo
così com'era, lo amavo proprio e solo per questo.
Voltammo l'angolo e vidi l'intero team intento a pranzare. Ino era
appena arrivata e, mentre si sedeva, guardava indignata Choji che
affondava letteralmente la faccia paffuta nella bistecca. Shikamaru
sbuffava ogni volta che affondava la forchetta nella carne fumante e
guardava altrove, come se stesse aspettando qualcuno. Io sussultai e
provai a voltarmi per scappare, ma Naruto mi teneva ferma accanto a
lui, a costo di rompermi un braccio.
-Naruto?! Che ci fai qui? Credevo stessi mangiando il tuo adorato
ramen- Osservò Ino incuriosita.
-In questo momento una causa primaria è subentrata alle mie
normali abitudini culinarie- Esclamò il ragazzo mettendosi
sull'attenti, come se fosse un militare.
-Si, certo... Cosa c'è di più importante del
ramen per
te?- Disse Choji con la bocca piena e grondante d'olio.
-Forse lei- Rispose Shikamaru per lui, indicandomi con un cenno del
viso.
Naruto arrossì leggermente, ma si riprese subito, scuotendo
forte la testa in un gesto di diniego.
-Non si tratta di lei, bensì di un viaggio che riguarda
anche voi, carissimi colleghi-
-La vuoi smettere di fare il cretino e ci spieghi bene il motivo per
cui tu e quella tipa sconosciuta siete qui?- Esclamò Ino
sbuffando sonoramente.
Naruto annuì deluso e mi fece sedere accanto a lui, stando
bene attento a tenermi il più possibile lontano dagli altri.
Si
appoggiò alla spalliera della sedia, allungando le gambe
sotto
il tavolo e mi lanciò un'occhiata distratta.
-La tipa sconosciuta, per chi ancora non lo sa, è la ragazza
che
ha urlato al funerale del Terzo Hokage, penso che ve la ricordiate
tutti. Ha perso i genitori e dice di essere venuta a Konoha
per
diventare un ninja- Spiegò conciso.
Ino sollevò un sopracciglio senza un minimo di compassione
nello sguardo:
-Un ninja, eh? Bè, sappi come prima cosa che i ninja non
urlano
senza motivo durante i funerali dell' Hokage- Disse in tono freddo e
distaccato.
-Bastarda! Non hai un minimo di tatto! Purtroppo a volte ha degli
attacchi di panico per colpa dello shock subito dalla perdita dei suoi
cari...- Mi difese Naruto, mentendo spudoratamente.
Shikamaru ridacchiò cercando di rimanere composto,
evidentemente
non aveva creduto a quella favoletta sin dall'inizio. Gli altri due
però non ci fecero caso: uno era troppo intento a mangiare e
a
commuoversi per la triste storiella che gli avevamo raccontato, l'altra
ad analizzare il mio stile trasandato e il volto pallido e
sudato.
-Naruto... Potresti arrivare al dunque?- Dissi con un filo di voce,
sentendo troppi occhi puntati su di me.
-Si, hai ragione!- Esclamò tornando a sorridere -L'eremita
porcello ha detto che deve fare un viaggio alla ricerca di una persona
e vuole che io e Ines andiamo con lui, così
allenerà
entrambi. Però, ha bisogno di una scorta di genin e vuole il
vostro team, dato che non siete impegnati nelle missioni-
Spiegò rapidamente.
-Una persona? Quale?- Disse Choji, distendendosi sulla sedia e
posandosi una mano sulla pancia soddisfatto.
Naruto fece una smorfia infantile: -Un cretino... Il futuro Quinto
Hokage.
-Un cretino? Il tuo eremita va a cercare il Quinto Hokage e tu dici che
è un cretino?- Disse Ino incredula.
-Ovvio che è un cretino, chiunque esso sia! Non è
giusto... Io devo essere l'unico e grande Hokage di Konoha-
Replicò il biondo con una punta di fierezza nella voce.
La ragazza si passò una mano sul volto sconsolato:
-Ah, vero... Me ne ero dimenticata- Sospirò sarcastica.
Notai che era davvero molto bella. Ogni movimento che faceva risultava
elegante e preciso, i suoi occhi azzurri lanciavano degli sguardi
determinati e severi che la rendevano molto affascinante. I capelli
biondi erano lucidi e le ricadevano sulla fronte in modo
perfetto.
Anche il corpo era bello e delicato: la sua statura ben
proporzionata, i fianchi tondi e il seno sodo e misurato. Quando
parlava le sue labbra si increspavano appena e la sua espressione era
sempre molto ammaliante. Continuai ad ossevarla con discrezione,
decretando infine che Ino era una ragazza perfetta e priva di difetti,
almeno all'apparenza.
Shikamaru si piegò sul tavolo di legno del locale e
appoggiò il mento sulle sue mani intrecciate, assumendo
un'espressione concentrata. Poi, si voltò verso Naruto:
-Dici che il sommo Jiraya ha bisogno di una scorta di genin in un
viaggio d'allenamento con due ragazzini?- Il biondo lo
guardò
allarmato -Voglio dire, lui è uno dei tre ninja leggendari.
Non
dovrebbe aver bisogno di aiuto in un viaggio del genere-
Continuò Shikamaru.
Naruto sospirò, guardando quei tre volti dubbiosi e
consapevoli
del fatto che gli stavamo nascondendo qualcosa. Mi lanciò
un'occhiata significativa e io annuii lenta.
-In effetti, ci sarebbe qualcosa che ancora non vi ho rivelato- Disse
infine, facendo cadere quel velo che proteggeva la mia vera
identità.
Proprio in quel momento si udì una voce che distolse la
nostra
attenzione da quelle ultime parole e una figura apparì da
dietro
l'angolo del locale, trovandosi di fronte a noi, profondamente
imbarazzata.
-Stupida, hai rovinato tutto!- Disse una seconda persona, appena
sbucata dal suo nascondiglio.
Perfetto, ora anche quei due sapevano che stavo nascondendo un triste
ed inquietante segreto. Quel segreto che avrebbe assorbito l'esistenza
di ognuno di loro.
Kakashi
si accasciò a terra privo di forze. Riusciva a stento a
restare
in equilibrio sulla superfice trasparente dell'acqua. Quel bastardo
l'aveva praticamente sconfitto con un solo sguardo iniettato di sangue.
Aveva raggiunto quasi subito Asuma e Kurenai sapendo che si stavano
scontrando con Itachi Uchiha e Kisame Hoshigaki, i due ninja traditori
e ricercati. Voleva avere da loro la conferma di quello che gli aveva
detto Jiraiya perchè, se erano davvero alla ricerca dei
cercoteri, Naruto stava correndo un grave pericolo. All'inizio aveva
sostenuto abbastanza bene gli attacchi di Itachi, ma poi si era
ritrovato
impotente quando l'Uchiha aveva attivato lo Tsukuyomi su di lui. Per
settantadue ore gli era sembrato di essere stato trafitto con una spada
e mai prima di allora quel dolore era stato così reale.
Asuma e
Kurenai tenevano le palpebre abbassate, consapevoli che non sarebbero
mai stati capaci di fronteggiare quella tecnica unica e letale.
Però Kakashi aveva perso tutto il suo chakra in poco tempo
ed
era troppo debole per continuare.
-Cosa ti è successo Kakashi? Dobbiamo continuare a tenere
gli
occhi chiusi?- Esclamò Asuma avvertendo il compagno cadere
pesantemente sull'acqua. Non sentendo risposta continuò ad
urlare sempre più agitato:
-Che ti prende? Sei crollato all'improvviso nel momento in cui hai
finito di parlare!
-Non... aprite... gli occhi- Kakashi trovò la forza per
biascicare quelle quattro parole.
-E' impressionante che non sia crollato psichicamente dopo aver subito
la tua tecnica. Tuttavia, Itachi usare troppo quell'occhio è
pericoloso anche per voi- Intervenne Kisame avvicinandosi all'Uchiha.
Kakashi sospirò stancamente, poi si rivolse a Itachi con
fatica:
-E' Sasuke che cerchi?- Voleva sapere qual'era il loro scopo.
-No- Disse l'altro assottigliando gli occhi cremisi -E'
l'eredità del Quarto Hokage- Concluse cupo.
Come immaginava. Ora Kakashi ne aveva la conferma, almeno quella
battaglia si stava rivelando utile, in qualche modo.
-E poi...- Aggiunse Kisame con titubanza.
-Poi?
-Abbiamo bisogno anche di lei- Disse Itachi per lui.
-Lei chi?- Chiese Kurenai tenendo gli occhi chiusi.
-La ragazzina... Quella che conosce passato e futuro-
"Merda! Sanno
già di Ines" Pensò
Kakashi allarmato.
-Come fate a sapere di lei?- Chiese, notando le espressioni dubbiose di
Asuma e Kurenai che non avevano idea di chi stessero parlando.
-Quando l'ho vista mi sono incuriosito così ho chiesto a
Kisame
se poteva raccogliere informazioni su di lei. Lui ha seguito te e
Sasuke e ha ascoltato i vostri discorsi. Vi siete traditi da soli,
praticamente- Spiegò Itachi atono.
Kakashi digrignò i denti, dandosi dello stupido. Come aveva
potuto parlarne con Sasuke con quella superficialità,
sapendo
che c'era Alba nelle vicinanze?
-Non provate a rivelare in giro la sua identità-
Sibilò.
-Tranquillo, sarebbe stupido da parte nostra parlarne con altre
persone. Se si spargesse la voce tutti vorrebbero catturarla e
così noi avremmo dei rivali insperati- Disse Kisame, con una
punta di noia nella voce.
Kakashi si alzò a fatica.
-E non vi ha causato alcun tipo di problema sapere che non esistete?-
Chiese con un lieve sorriso sulle labbra.
-Evitiamo di parlare di questo per favore- Disse Itachi spostando lo
sguardo incerto.
-Cazzo! Ti prego, dimmi che stavate scherzando!- Esclamò
invece Kisame angosciato.
-E' tutto vero purtroppo...
-Posso dire addio ai miei giorni felici, allora! Tutta la mia vita non
ha mai avuto senso!- Urlò ancora Kisame, sempre
più afflitto.
-Scusate, credo di essermi perso alle ultime frasi- Asuma, in effetti,
era un pò confuso e guaradava Kurenai in cerca di risposte,
la quale
però scuoteva la testa e alzava le spalle
sconsolata.
-Bè, ragazzi, vi spiegherò dopo- Disse Kakashi
sorridendo stancamente.
Tornò a guardare Itachi e Kisame con un cipiglio sicuro sul
viso.
-E così, avete intenzione di prendervi sia Naruto sia la
ragazza... Sarà interessante- Disse sorridendo enigmatico.
-Da
oggi è aperta la caccia ai cercoteri... e alle ragazzine che
ti
rovinano l'esistenza- Disse Itachi accennando un sorriso. Il primo
dall'inizio del combattimento.
Kakashi ridusse gli occhi a due fessure, dichiarando silenziosamente
guerra ai due nemici.
-Non sarà così facile prendere Ines, non la
lasceremo mai completamente sola- Disse quasi sussurrando.
-Ci sottovaluti, Kakashi- Kisame si scrocchiò le dita
sonoramente, continuando a sorridere minaccioso.
Stavano
litigando per una ragazza che all'apparenza sembrava piccola e
insignificante. Ines, invece, era la chiave di tutti i segreti e se
fosse capitata in mani sbagliate l'intero Paese dei Ninja si sarebbe
trovato in pericolo. Dovevano tenersela stretta e proteggerla
più di
loro stessi. Tra l'Akatsuki e la Foglia si stipulò
così un accordo
silenzioso, costituito da sguardi minacciosi e occhiate d'intesa. Erano
gli unici a conoscere l'identità di Ines; quello sarebbe
stato il
segreto che li univa. Nel bene e nel male.
Benissimo! Siamo giunti
alla fine ^^"
Spero che il capitolo vi sia piaciuto u.u
Che
dire? Cercherò di pubblicare in fretta ma non prometto
niente. Intanto
spero che voi continuiate a seguirmi e a recensire, recensire,
recensire! °Si lo so è una minaccia xD°
-Ines, sei cattiva :(
Zitto, Naruto, vai a dormire che è tardi!
-Ma non è tardi! Sono solo le quattro del pomeriggio!
Chissene, non interferire nella mia ff, chiaro??
-Uffa, e io che volevo parlare con i lettori >.<
Meglio di no, che poi li distrai... E ora fila via!
-Ok, ok, ciao a tuttiiiiiii °Se ne va correndo come un
matto°
Bene, scusate l'inconveniente xD (ma quanto posso essere stupida??! O.o)
Allora a presto,
Ines ;)