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Autore: aui_everdeen_love    01/02/2014    1 recensioni
Una ragazza. Un ragazzo. Una libreria. Un viaggio. Un amore.
FinnickXAnnie
La loro storia secondo me.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11

 

POV.ANNIE

Sento un calore enorme che parte dal petto e che si dirama nel resto del mio corpo.

Le farfalle volano nello stomaco e le onde formano tsunami nel cervello.

E' una sensazione stupenda.

Il calore incomincia, però, a essere sostituito dal freddo, e la vista mi diventa appannata, sono stordita.

Sento solo un urlo. E' Finnick che urla...perchè?!

Mi lascio cadere a peso-morto sulla sabbia e poi non vedo più niente tranne che il BUIO.

 

**

“Annie!” una voce stridula mi arriva alle orecchie.

Sono stesa su un lettino azzurro e coperta da lenzuola bianche e verdi.

Una flebo è attaccata al mio braccio e attorno a me si trovano una moltitudine di computer.

Sono al Distretto 3? A Capitol City?

“Annie!” la voce si fa vicina e una ragazza dai capelli neri, con ciocche viola, occhi azzurri e vestita con vestiti molto costosi mi abbraccia.

Un profumo di fragole e lamponi mi circonda...sembra quello di...NO!!!

“Sono io, Alex, tua sorella maggiore.” no, no, no...non può essere vero.

Sono tornata.

“Annie, come stai Piccola Mia?” una donna, mia madre, mi si avvicina e mi accarezza la testa.

“Sei svenuta per sei giorni, a ora sei qua con noi”

Svenuta?! Vuol dire che mi sono immaginata tutto?! Finnick Odair Non esiste?! Neanche Mags?!

Quello stesso pomeriggio/sera mi dimettono dall'ospedale.

L'aria fresca mi investe e, mentre torniamo a casa sulla BMW bianca di mio padre, osservo il mare: azzurro, verde con sprazzi di giallo/arancione che indicano che l'ora del tramonto è giunto.

Uno spettacolo mozza-fiato.

Ma senza Finnick è tutto senza gusto, senza bellezza, senza senso.

La casa è sempre senza la stessa, la mia camera uguale, così monotono, così...triste.

Senza degnare nessuno di uno sguardo mi addormento

–**

Mi trovo in una casa che puzza di sangue e traspira tristezza.

Sento degli urli. Vedo un ragazzo dai capelli color bronzo e gli occhi verde mare legato a una parete. Purtroppo, conosco troppo bene quei lineamenti per non riconoscerlo: FINNICK!!!

“Finnick...ma cosa...” non riesco a finire la frase che un mostro si avvicina in modo minaccioso a Finnick.

Non riesco a muovermi...non posso aiutarlo...

“ANNIE!!!” l' ibrido a forma di lupo/orso dai colori scuri sta strappando a morsi gli arti di Finnick

“MI HAI ABBANDONATO...AIUTO...ANNIE!” al lupo/orso si aggiungono dei serpenti rossi che strattonano la testa di Finnick all'indietro

“ANNIE!” sento la sua ultima parola come un pugnale nel cuore, prima che i serpenti i stacchino la testa.

Gli ibridi si trasformano in tante Mags che dicono tutte la stessa cosa: “Te l'avevo detto che te ne saresti andata ma tu non hai fatto niente che baciarti on quello e ora l'hai lasciato da solo...per sempre!”

--**

Mi sveglio di colpo, sudata e con il respiro mozzato.

Era un sogno...un incubo.

Prendo una canottiera blue degli shorts bianchi, l'intimo e mi dirigo in bagno per farmi un bagno nella vasca.

Senza aspettare che la vasca bianca sia completamente piena mi ci tuffo dentro, sperando che oltre al sudore, l'acqua mi tolga tutte le preoccupazioni.

Purtroppo non è così.

Tutti i dubbi sono ancora lì, nella mia testa.

Mi vesto e scendo in salotto dove trovo un biglietto di mia madre che dice che è dovuta uscire insieme a mio padre e ad Alex e la nonna Pie addormentata sulla sedia a dondolo bordeaux.

Mi accorgo che ho una fame da lupi e che ho uno strano gusto in bocca: un gusto amaro, un gusto triste, un gusto malinconico.

Prendo la scatola di latta rossa e gialla nella quale metto i miei biscotti preferiti, quelli che preparo io: sono a forma di pesce, sono ripieni Nutella, hanno delle macchioline al cioccolato bianco sul “corpicino” di pasta frolla sulle quali ci sono disegnati dei pesciolini di glassa.

Sono buonissimi, come al solito.

La fame sparisce, ma il gusto amaro, triste o malinconico no.

Sbuffo. Decido di uscire...di andare al mare.

Prendo il cellulare, infilo le mie converse azzurre ed esco.

Cammino, corro silenziosamente fino ad arrivare alla spiaggia, piena di conchiglie di tutti colori.

Quanto mi manca il MIO Finnick.

Metto le mani nelle tasche in cerca di qualche cioccolatino, anche se quello che trovo è molto meglio: è una foto.

Una foto mal ridotta. Un pochino sbiadita.

Ma non è quello che conta: ci siamo io e Finnick, la sera al ristorante.

Siamo sorridenti, bellissimi, innamorati al 100%.

Perchè non l'ho capito prima che anche lui mi amava?! CHE IDIOTA!!!

Osservo il mare che incontra la spiaggia.

Le onde che abbracciano la sabbia.

Poi un ricordo mi attraversa la mente e un sorriso di compiacimento mi si stampa sul viso: so' come tornare da Finnick!

 

 

---ARRIVIAMO AL DUNQUE!---

Allora...favoloso popolo di Panem.

Mi dispiace molto per il capitolo precedente: non mi era venuto bene (per questo ringrazio di cuore Glimmer_Beauty       che mi ha aiutato a corregermi).
Spero che questo sia più gradito...manca poco alla fine...forse, al massimo, due capitoli.
Un bacio

aui_everdeen_love
*-*
   
 
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