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Autore: Andy Grim    11/06/2008    2 recensioni
Mi ero ripromesso di non pubblicare questa storia finché non ne avessi ultimato la pubblicazione su MANGANET... ma leggendo la recensione di Kitthex sulla mia one-shot "Le dimissioni di Asuka Junior" (ispirata a questa stessa serie) è scattato qualcosa che mi ha spinto ad esaudire il suo desiderio di leggere qualcos'altro di mio e dunque rieccomi qui! Può darsi che Kitthex non bramasse affatto di leggere un secondo racconto su Saint Tail e ancora meno una storia come questa! Ho già pubblicato su EFP un lavoro analogo basato su Lamù e non so se abbia incontrato molto successo (ho avuto solo 12 recensioni abbastanza lusinghiere, ma un numero di letture in calando nella sequenza dei capitoli). Per carità, il lettore è giudice e mi rendo anche conto che si tratta di un genere forse troppo originale (ho infatti già deciso di NON pubblicare altre demenzialità di questo tipo)! Chi preferisse qualcosa di più "normale", può entrare nella sezione su Candy Candy e leggersi "Un compagno per Flanny Hamilton". Per ora non vi è altro, ma spero, nel prossimo futuro, di potervi offrire altre opere (le idee non mi mancano, lo sbuzzo un po' di più)! Riguardo alla storia qui presente, si propone di illustrare le lotte interne del co-protagonista di KST nella sua perpetua caccia alla coduta ladruncola di Seika, nonché le continue schermaglie amorose con le rivali in amore di quest'ultima. Ai lettori che fossero contemporaneamente dei fan di Uruseiatsura e di Kaitou Saint Tail potrebbe interessare il confronto diretto fra le equipes organiche di due esemplari umani (Ataru Moroboshi e Alan Daiki Asuka) che più diversi di così non avrebbero potuto essere. Buon divertimento... o almeno me lo auguro!
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 25: Scelte e confessioni

Capitolo 25: Scelte e confessioni

 

N

ei secondi che seguirono la ricezione del disastroso messaggio vocale dalla Sensitiva di Asuka a quella di Haneoka, nel disgraziato organismo trasmettitore si concretizzarono i seguenti accadimenti:

 

1)    Blackie Wolfe (Metabolica) riferì che la temperatura corporea era scesa a 32 gradi centigradi.

2)    Dick Tracy (Cardiaca) segnalò che la frequenza di pompaggio era salita a 47 pulsazioni al secondo e la pressione del sangue aveva superato i 138.

3)    Tim Murdock (Neuro), oltre a segnalare che il C.R. di quella furbina aveva perso non meno di 173 punti (tornando quindi a quota 837) avvertì che le scorte di adrenalina erano quasi del tutto esaurite.

 

Lew “A1” Harper scosse infine la testa, abbozzando una smorfia sconsolata. Dopodiché, dimostrando uno spirito sportivo veramente notevole, espresse la seguente autocritica: “Questa fesseria fa il paio con la vostra, signora Orion… 1 a 1 e palla al centro!”[1] 

***

Quando l’ineffabile Gus Chandler riuscì a ripristinare completamente tutti i cinque sensi, la prima cosa a riapparire sul monitor della percezione visiva fu l’immagine della signorina Haneoka, non più seduta sulla panchina accanto al loro assistito, ma bensì di nuovo in piedi con la borsetta sottobraccio e in palese procinto di andarsene…

Rip Kirby dovette lasciare momentaneamente i comandi degli arti superiori, tanto vibravano nel ricevere il tremito delle mani di Alan! Su ordine della Centrale Operativa si concentrò allora sui comandi di quelli inferiori, ma i muscoli degli stessi erano seriamente intorpiditi. Ciò apparve chiaro anche a Chandler, che registrò un formicolio di preoccupante entità, tanto che dovette ordinare a Tracy: “Cardiaca da Sensitiva: pompare più sangue!! Pompare più sangue!!”

Vedere la ragazza cominciare ad allontanarsi dalla panchina, diede però al povero Alan quell’ultimo guizzo di energia sufficiente a riscuoterlo: “Lisa, dove…” dovette schiarirsi la voce “…dove vai?!”

La ragazza non rispose, continuando a camminare e Alan perse quasi la testa. Con uno scatto, la sopravanzò per fermarla.

“Aspetta…!!” esclamò, già con il fiatone.

Lei cercò di incenerirlo con lo sguardo più feroce che poteva… ma non era affatto semplice, con gli occhi che le lacrimavano!

“Non è successo niente, Lisa… non abbiamo fatto niente…!!” dichiarò deciso lui, puntualizzandolo con la testa.

Lei scosse il capo a sua volta,  poi gridò: “BUGIARDO…!!!” e portò velocemente indietro il braccio destro… stavolta, però, Kirby non si fece sorprendere e lo afferrò al volo!

“NO…!!! ASCOLTAMI!!” il giovane esitò un attimo, davanti alla gravità di quello che stava per dire. Ma poi, di fronte allo sguardo di lei, che si faceva sempre più opaco, prese coraggio e proseguì “Te lo giuro sull’anima della mia povera mamma: lei ha solo dormito di fianco ha me. Nient’altro!”

Sembrò che le pupille di Lisa tornassero lentamente a brillare… e Chandler si augurò che non fosse soltanto un’illusione ottica. Le labbra, comunque, le tremavano ancora.

“E ti par poco? Eh, Alan…? Ti pare poco…??!”

“Aria” invocò con angoscia il capo della Neuro, da poco rinvenuto “ha bisogno d’aria, Tracy, per rispondere!”

“Agli ordini!” rispose il collega della Cardiaca.

Il ragazzo, dopo aver introitato un’abbondante porzione d’ossigeno, mise una mano sulla spalla di lei: “Credimi… non l’avevo invitata io” le spiegò, sempre negando col capo “me la sono ritrovata nel letto quando mi sono svegliato…!”

Il povero Marlowe aveva ormai le dita completamente attorcigliate. Non si faceva soverchie illusioni: non erano molte le donne che avrebbero creduto a una spiegazione del genere![2] Fortunatamente, la direttrice della Neuro haneokiana non era una femminista troppo radicale e la stessa ragazza aveva abbastanza voglia di credergli… conoscendo poi il carattere di Rina Takamya, la cosa dopotutto era plausibile. Tuttavia la domanda le sorse spontanea: “E cosa ci faceva, quella, in casa tua?!”

Alan sospirò, poi annuì conciliante. Se voleva davvero recuperarla, era il caso che le dicesse tutto. Con un gesto le indicò la panchina e i due tornarono a sedersi.

 

***

“E questo è quanto…!” terminò di spiegarsi il detective, con un tono di voce abbastanza flebile, mentre si fissava le mani giunte, poggiate sulle ginocchia.

Lisa rimase per molto in silenzio, guardando fissamente davanti a sé. Il suo compagno non aveva omesso nulla: né la “proditoria imboscata” di Rina quand’era rientrato dopo aver scoperto la sua identità, né il confronto serrato avuto con lei, né la “resa psicologica” che l’aveva indotto a confessarle tutto e nemmeno la crisi finale che lo aveva spinto ad abbandonarsi piangente sul suo grembo, accettandone il conforto più o meno spontaneo.

La rivelazione di quell’ultimo particolare aveva chiaramente fatto sobbalzare Lisa, mentre una fitta dolorosa si faceva sentire all’altezza del petto. Era piuttosto duro constatare che un’altra ragazza (e proprio quella per di più) fosse riuscita a incrinare in quel modo la spessa scorza del suo “duro” segugio, prima ancora che potesse riuscirci lei!

I collaboratori di Marlowe erano sbiancati mentre il loro responsabile autorizzava quell’incredibile serie di messaggi e Watson, da parte sua, s’era detto che il collega doveva essere proprio partito!

Al contrario, il capo della Neuro aveva deciso di perseguire la strada della massima trasparenza. In fin dei conti la sua sezione era rimasta profondamente colpita dal coraggio di quella ragazza che, dopo essersi vista scoperta, invece di rendersi irreperibile, aveva atteso gli eventi, forte della sua tranquilla coscienza.

Questo ad Alan bastava per accettare - pur non condividendole in linea di principio - le ragioni che avevano spinto Lisa Haneoka a trasformarsi in Saint Tail, continuando a celargli la sua vera identità anche dopo avergli manifestato i suoi sentimenti nella propria veste di ladra. Perciò, se adesso lei, una volta dichiaratasi esplicitamente anche come Lisa, pretendeva da lui la massima sincerità, quella avrebbe avuto. Costasse quel che costasse!

“Non avrei mai pensato” ruppe lei finalmente il silenzio “che Rina sapesse mostrare questo lato di sé…. né che tu avresti mai parlato di lei con tanta benevolenza!”

Alan si girò, notando il suo viso scuro e gli occhi puntati a terra. Spostando lo sguardo si accorse anche delle braccia rigide e delle mani chiuse. Avvertì allora un leggero brivido…

“Beh, vedi… il fatto è che… frequentandola continuamente…” anche Lisa si girò dalla sua parte e l’incrocio del suo sguardo gli procurò un secondo brivido, un po’ più forte “…sul lavoro, intendo…” puntualizzò “…ho constatato che… era molto meglio di quello che sembrava!”

“Ah…! Ma davvero?!”

Arrivò un terzo brivido, ancora più forte… e Marlowe si rese tardivamente conto di aver calcato un po’ troppo la mano.

“No, voglio dire…” deglutì, sentendo improvvisamente una vampata di caldo “…ho solo capito che… non era poi così boriosa e superficiale come credevano tutti! Sai…”

“E perché l’hai baciata?”

Lui trasalì e prese tempo, studiando attentamente il disegno formato dai cubetti di porfido del piancito: “B… beh…”

Non si sentiva più così in forma come aveva dichiarato per convincere Lisa ad accompagnarlo fuori. I brividi di freddo non volevano cessare e la fronte continuava ad idratarsi, nonostante lui la tergesse con insistenza. Comunque, Philip Marlowe stava molto peggio di lui!

“Cosa facciamo?” si domandò, angosciato, comprimendosi la testa “Cosa posso mai fargli rispondere…?!”

“Digli che ha risposto a una sua avance, Phil” gli suggerì Sam Spade, attraverso il comunicatore intersezionale “è l’unica soluzione!”

Figurarsi! Che altro poteva proporre il responsabile della Genetica?

“Non ha risposto a una sua avance… non posso fargli dire questo! Se Lisa parlasse con Rina e scoprisse che non è la verità, sarebbe un disastro totale!”[3]

“Non credo sia il tipo da andarglielo a chiedere!” intervenne Watson, sorprendendo sé stesso *Adesso mi tocca pure aiutarlo…!* pensò.

“Ok, Jim: convengo che è improbabile! Ma se succede…?!”

“Allora digli che ha ceduto alla libido” disse ancora Spade “ma sbrigati!”

“Sei il solito porco, Sam! Io…”

“Phil, faccia come dice. È un ordine!” comandò, secco, A1.

Il capo della Neuro non ebbe altra scelta. Fece assumere ad Alan un sorrisetto tirato, lo lasciò arrossire quanto voleva e lui rispose: “Beh… è stato un momento… così… sai come siamo, noi ragazzi, no? Mi disp…”

“L’ami…?”

“Co… come…?” chiese, la voce tremante per un nuovo brivido.

“Non fare finta di non capire, Alan…!!” sbottò lei, veemente.

“Beh, io…”

La compagna, esaurita la pazienza, lo afferrò per le spalle e lo scosse come un pupazzo. Gli organici che non fecero in tempo ad aggrapparsi a qualcosa, finirono inesorabilmente con le chiappe per terra!

“ALLORA…??!” gli gridò poi, direttamente sul muso, dopo avere ripreso fiato “LA AMI O NO…?!!”

I rilevatori acustici registrarono dei parametri superiori a quelli del grido di Rina quando aveva sorpreso i due “avversari” a baciarsi nella pinacoteca… mentre i sensori termici di Wolfe constatarono che ad Alan era indubbiamente tornata la febbre!

Il giovane teneva il capo abbassato e sembrava incapace di muoversi; tanto meno di rispondere. Ma Lisa non si dette per vinta.

“Alan” sibilò “guarda che, se non mi rispondi entro cinque secondi, fra noi sarà tutto finito!! E guardami” aggiunse, sollevandogli il mento di scatto “non fare il vigliacco!!”

Il ragazzo la fissò, come ipnotizzato. Da quegli occhi azzurro cielo non stavano sgorgando lacrime, ma solo tutta la risolutezza che può detenere una donna innamorata. E gelosa.

Tu sei il mio eroe, non un vigliacco dicevano quegli occhi e non ti consentirò di comportarti come tale!

A questo punto Philip Marlowe, direttore dell’Emotiva asukiana, smise di comprimersi la testa. Prese quindi un profondo respiro e drizzò le spalle. La sua collega saintailliana gli aveva dato la scossa mancante. Non gli occorreva altro.

“Sì…” rispose finalmente lui, senza più abbassare la testa “…mi sono innamorato di lei, Lisa!”

 

***

Di fronte a quella tranquilla confessione, la ragazza chiuse gli occhi e li strizzò… il ragazzo la sentì respirare, percependone chiaramente gli sforzi per non emettere un eventuale singhiozzo. Poi tornò a riaprirli, ma girò la testa di lato per non guardarlo.

Alla Neuro, Marlowe strinse i pugni, imponendosi il massimo della concentrazione. Da quel momento in poi, non sarebbero più stati consentiti errori!

“Lisa… ora ascoltami bene…”

“No…!!” rispose lei, con voce soffocata, cercando di contenere l’improvviso tremito delle spalle.

Lui respirò ancora a fondo e insistette: “Ti prego, ascoltami: tu mi hai chiesto la verità… e io te l’ho detta. E lo sai che sono incapace di mentire!”

“Lo so… purtroppo!”

Perplesso, Alan corrugò leggermente la fronte: “Come purtroppo…??!”

“Già, purtroppo” ribadì la sua compagna, sempre girata dall’altra parte “magari stessi dicendo una bugia!”

Il ragazzo afferrò il concetto e si concesse un sorriso lusingato, approfittando del fatto che lei non poteva vederlo.

“Ma vedi, cara” a quell’appellativo, il tremito delle spalle di Lisa sembrò accentuarsi “il fatto che mi sia innamorato di Rina, non mi impedisce di amare anche te!”

“Bella consolazione…!!” esclamò lei, lasciandosi suo malgrado scappare un singulto.

Il capo della Neuro si appoggiò un lato della fronte sulle dita, come per richiamare tutte le sue facoltà… e il fedele Murdock si premurò di tamponargli il sudore sul lato opposto.

“Sì, mi rendo conto… però, vedi… io amo te da molto prima! Cioè… quando volli incontrarti nel parco e ti parlai da quella cabina laggiù… quella sera io capii che mi ero innamorato di Seya… cioè di te… e quando mi dicesti che non avresti voluto venir catturata da nessun altro… io divenni il ragazzo più felice del mondo… perché capii di essere ricambiato dalla fantastica ragazza che inseguivo!”

“…e che dicevi di voler catturare a tutti i costi… a prescindere dalla sua vera identità!”

Lisa si era voltata di nuovo verso di lui. I loro sguardi  tornarono a incrociarsi.

“Deglutire, Metabolica!” ordinò Marlowe.

“Ricevuto!” rispose Wolfe.

“Ed era vero… ma poi, vedi… quando mi sono accorto di essermi innamorato anche di Lisa… mi sono sentito… come dire… confuso!”

“Confuso…?”

“Cioè… non capivo cos’era ad attirarmi verso di te - verso Lisa - a dispetto della passione che provavo per Seya…  insomma, non mi sembrava di essere il tipo portato a tenere il piede in due scarpe!”

“Ah, no, eh…??!”

Il detective ebbe un sussulto… e Marlowe si diede una pacca sulla fronte, dandosi dell’idiota. Chiese poi a Tracy di riempire al massimo i polmoni e a Kirby di alzare una mano.

“Aspetta… fammi finire… se m’ero innamorato di entrambe le tue identità… era perché mi ero reso conto… che ciò che mi attirava in Lisa era la sua somiglianza con Seya… e anche quando inseguivo Seya… mi sembrava sempre più simile a Lisa!”

“E allora…?” chiese impaziente lei, incrociando le braccia.

“Beh… non è facile da spiegare” si terse di nuovo la fronte “comunque… Seya mi piaceva per il suo coraggio e la sua generosità… mentre Lisa mi piaceva per la sua dolcezza e la sua spontaneità. Scegliere una di voi due… avrebbe significato rinunciare alle qualità dell’altra! E così, da quel momento… ho desiderato ardentemente… che voi due foste la stessa persona!”

Lei gli rivolse un sorriso affettuoso, ma triste: “Volevi la donna ideale… eh, Alan?!” chiese.

Lui tacque per un istante, ma poi annuì, con decisione: “Sì… e l’ho trovata: sei tu!”

A parte un discreto rossore spuntatole sulle guance, la donna ideale non fece una piega, rimanendo a fissarlo con le braccia conserte: “E Rina…?”

Lui riabbassò lo sguardo, sospirando: “Quando… ho scoperto la verità su di te… sono stato assalito dal dubbio che i tuoi sentimenti non fossero sinceri… ero disperato!! E lei… beh, mi è stata vicina!”

“Già… altrochè…!” commentò Lisa, con amaro sarcasmo.

Il povero Marlowe si diede dell’idiota un’altra volta, mentre Watson commentava polemicamente che, se non altro, la biondina aveva evitato di spogliarlo nudo!

“Già… beh… ammetto che mi ha sorpreso! Insomma, l’avevo sempre considerata una ragazza presuntuosa e superba… mi aspettavo che mi schernisse per il fatto che, in fin dei conti, aveva avuto ragione lei: cioè sul fatto che tu fossi Seya. E invece… niente di tutto questo!”

“L’hai proprio rivalutata, eh?!”

“Come potevo non farlo, Lisa? Non ha nemmeno cercato di tirarmi dalla sua parte rinfacciandoti l’inganno della tua doppia identità! Tu non ci crederai… ma ha persino ammesso di capire un po’ le tue ragioni!”

“Ma non mi dire! E naturalmente tu sei più che certo che fosse sincera! Mm…?” gli chiese, con uno sguardo decisamente obliquo.

“No, non lo penso: ne sono sicuro!”

“Davvero?! E in base a cosa…?” ribatté la ragazza, sarcasticamente.

Alan si alzò in piedi: “Lisa… ti ripeto che, se vuoi, puoi anche non credermi” aveva assunto il suo stesso tono ironico “ma le ho chiesto di permettermi di parlare con te… le ho detto che non ti avrei voluto arrestare e che avrei tentato di convincerti a smettere di fare la ladra” adesso la fissava con severità “tu pensi proprio che, se lei non fosse stata sincera, adesso saresti ancora a piede libero?”

La ragazza trasalì e rimase senza fiato. Per quanto fosse assurdo e incredibile, i postumi dei traumi di essere prima scoperta da Alan, poi da Rina, poi di sapere che quei due si erano (più volte) baciati le avevano impedito di riflettere sul pericolo corso. Così, non aveva nemmeno pensato d'andare a rifugiarsi, per esempio dalla sua amica Mara (la novizia della cappella dell’Istituto Saint Paulia)... era semplicemente rientrata a casa, con l’ovvio rischio di vederci arrivare i poliziotti per arrestarla e condurla in prigione!Come aveva potuto essere così incosciente? Possibile che il pensiero di perdere il suo amato inseguitore a vantaggio della sua “nemica” avesse completamente cancellato il pensiero di subire una severa punizione dalle autorità e soprattutto quello di angosciare sua madre e di sconvolgere suo padre (che nulla sapeva delle sue gesta notturne)?

Possibile. Perché, quando il solo pensiero del ragazzo amato ti fa sospirare… quando la sola vista del suo profilo sul banco di scuola ti fa rabbrividire… quando il rumore dei suoi passi che ti inseguono nella notte ti fa ribollire il sangue nelle vene… quando il suo abbraccio nel salone di una pinacoteca ti scalda dolcemente il cuore assieme alle sue parole affettuose (che avrebbero dovuto invece essere dure)… quando infine il suo bacio fantastico ti fa salire direttamente in paradiso… solo questo ti importa veramente: non fartelo soffiare da nessuna: sarebbe proprio il colmo dei colmi per una ladra…!

C’era poi un altro particolare che la sconvolgeva ancora di più: il fatto che Rina non l’avesse fatta arrestare di sua propria iniziativa!

Sarebbe stato facile: bastava che la denunciasse a suo zio… e Alan non l’avrebbe potuta coprire, perché il suo senso dell’onore non gli avrebbe consentito di mortificarla attraverso le menzogne. Rina si stava dimostrando una persona fondamentalmente onesta: era innamorata del suo Alan, ma lo lasciava libero di scegliere fra loro due! Da una parte tutto ciò la compiaceva, dal momento che avrebbe sicuramente apprezzato il fatto di diventarle amica; ma dall’altra la riempiva di timore, perché constatava che anche Alan, in quei giorni eccezionali, aveva decisamente rivalutato le qualità della sua “assistente coatta”, tanto da essersene - testualmente - innamorato!

“Cosa devo fare…?” chiese a sé stessa. Ma, inconsciamente o meno, lo fece a voce alta.

“Devi scegliere, Lisa: o me o Seya!”

Lei si volò di scatto e lo fissò, corrugando la fronte.

“Che vorresti dire…?!” gli chiese, severamente “Che se io continuerò ad agire come Seya, tu mi arresterai?”

Alan sorrise e scosse la testa: “No… ed è ciò che ho detto anche a Rina. Non ti farò finire in galera, solo per avere aiutato tutte quelle persone truffate!”

“E allora che cosa farai?” insistette la ragazza, respirando di sollievo.

“Mi ritirerò, Lisa. Dirò al sindaco che rinuncio all’incarico. Ma è chiaro che, se tu continuerai la tua attività illegale, lo zio di Rina ti farà inseguire da qualcun altro… magari da sua nipote stessa!”[4] al pensiero gli scappò un involontario risolino.

“La cosa ti divertirebbe?!” chiese lei, con voce chiaramente irritata.

“No” rispose lui, tornato subito serio “ed è per questo che mi auguro di cuore che tu accetterai di smettere!”

La ladra sospirò e parve meditare a lungo.

“Alan… non è solo per farmi inseguire da te che indossavo i panni di Seya. Tu lo sai, vero…?”

“Sì, lo so! Se ti può consolare, ho chiesto a mio padre di avviare delle indagini accurate sugli affari di Genzo Katamura. Sono sicuro che prima o poi riusciremo a incastrarlo e il quadro che tu eri andata a prelevare tornerà finalmente al suo autore. Ci sono anche dei metodi legali per proteggere le persone oneste dai mascalzoni. È anche per questo motivo che ho deciso io stesso di diventare un detective!”

Anche…? E quale sarebbe, allora, il motivo principale?” domandò lei, con un sorriso più che spontaneo.

“Beh, ma che domande” fece lui, con fare da uomo vissuto “quello di inseguire le ladre, no?”

Pochi secondi dopo i due ragazzi scoppiarono a ridere. Quindi si abbracciarono teneramente e si diedero il loro terzo bacio… che, con i suoi 290 punti, riportò il C.R. di Lisa/Seya a quota 1127, nuovamente nella zona dell’amore.

Quando le loro labbra si staccarono, però, il viso di Haneoka era tornato ad assumere un’espressione severa: “E se io sceglierò te… tu chi sceglierai? Me o Rina…?”

Lui sorrise impercettibilmente e le rispose: “Quella che bacia meglio…!”

“SPADE…!!!” gridò Marlowe, sinceramente scandalizzato. Il collega della “Ripro” non aveva resistito alla tentazione di inserirsi nel canale della Sensitiva!

“Era per allentare la tensione… volevo solo aiutarti, Phil!”

“Quando avrò bisogno del tuo aiuto, te lo chiederò io!! E adesso prega il tuo dio che non s’incazzi…!”

Non s’incazzò… non troppo, perlomeno.

“Non sapevo fossi anche un pervertito” replicò, col faccino tutto rosso “è proprio una settimana interessante, questa qui! E quando uscirà il verdetto, si può sapere?”

“Molto presto… credo!” disse lui, con tono leggero.

La ragazza sbuffò, stizzita: “Andiamo, dai” disse poi “ti accompagno a casa!”

***

Lana Orion, nome in codice “LS1”, Coordinatrice Organica di Lisa Haneoka/Saint Tail, guardò espressivamente la sua responsabile neurologica.

“Ambiguo, il ragazzino, eh…?”

“Non si preoccupi, signora” rispose Virginia Breed[5], la direttrice della Neuro “noi abbiamo pur sempre questa…!” e le mostrò la chiave di blocco relazionale, a suo tempo sottratta alla Neuro di Asuka[6] “quando, nell’elaboratore emotivo di Marlowe, il punteggio di Lisa raggiungerà quello di Rina, il C.R. di quest’ultima crollerà inesorabilmente!”

LS1 annuì: “Già… vero. A meno che la signorina Takamya non effettui qualche mossa particolarmente drastica!”

La subordinata impallidì: “Crede che lo farebbe…?!”

“Beh, dati i precedenti… non dimentichiamo che gli si è già infilata nel letto!”

L’altra parve meditare per qualche momento. Poi replicò: “Se lei pensa che esista questo rischio, signora… allora ritengo sia il caso di prevenirlo!”

“Si spieghi meglio, miss Breed!” l’esortò la Coordinatrice, fissandola attentamente.

“Ecco… pensavo… e se la effettuassimo prima noi, una mossa particolarmente drastica…?”

LS1 sgranò gli occhi, incredula e, nel medesimo istante, Sammy Spade venne scosso violentemente da un telepatico brivido…!

“Che le succede, signore…?” gli chiese un assistente.

“Fa freddo, quaggiù…!” rispose il capo-sezione, fregandosi le braccia “Accidenti a chi ha avuto l’idea di strutturare le genetiche maschili all’esterno…!”

L’altro non fece commenti.

 



[1] L’Organic Coordinator di Alan intende riferirsi a quando Lisa, a scuola, aveva dato al ragazzo del “superinsensibile” dopo che già lo aveva fatto in precedenza nelle vesti di Seya (cfr. sempre l’episodio 4).

[2] Sarebbe interessante, a questo proposito, proporre un sondaggio fra le lettrici… ma forse è meglio di no!

[3] Come ricorderete dal capitolo 11, il primo bacio fra Alan e Rina è partito del tutto spontaneamente da parte del ragazzo, impressionato dalle dichiarazioni di lei durante quella famosa colazione (…da Tiffany)!

[4] Questa frase l’aveva suggerita Watson!

[5] In onore della collega Breed107.

[6] Vedi nota 4 del capitolo 6.

  
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