Anime & Manga > My HiME - My Otome
Segui la storia  |       
Autore: Elikin    02/02/2014    3 recensioni
- Sono felice quando Mai è felice! Lei è felice con Tate, quindi a me va bene! Mh!-
- A volte mi chiedo se tu in realtà non sia la più matura di tutte noi...- mormorai tra me e me con un mezzo sorriso, ma bastò tornare ad alzare lo sguardo verso Mikoto e il suo tentativo di toccarsi il naso con la lingua per farmi ricredere quasi immediatamente.
Sospirai scuotendo la testa e cercai qualcosa su cui concentrarmi nell'attesa, visto l’impegno che la mia compagna metteva nella sua attività, ma non ne abbi bisogno perché quella parlò di nuovo.
- Perché Natsuki non è felice?-
[Dal Primo Capitolo - "Tutto è bene quel che finisce bene"]
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Natsuki Kuga, Shizuru Fujino, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'She's just my most important person.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chiedimi se sono felice
Capitolo 6 – Questioni irrisolte

 
- Mi stai dicendo che le è piaciuto veramente?- mi chiese sconvolta Mai ingoiando un’altra patatina. Eravamo a casa sua, lei sdraiata sul suo divano ed io seduta per terra con le spalle appoggiate ad esso. Erano passati un paio di giorni dal compleanno di Shizuru, ma tra impegni scolastici e personali non eravamo riuscite a parlare di come fosse andata la serata. Dal mio canto non era una gran perdita evitare di raccontare quella serata imbarazzante, ma lei aveva insistito tanto e Mai sapeva essere molto convincente a volte.
- Si! Te lo avevo detto che era bellissimo, l’ha detto anche lei!- sbottai, risentita per il fatto che avesse provato ad avere dei dubbi nei riguardi del mio capolavoro qualche ora prima che lo consegnassi alla diretta interessata.
- Wow. Siete proprio... bizzarre tu e Shizuru-san.- disse Mai chiaramente in disaccordo con il mio punto di vista artistico. Feci finta di non sentire quel vago insulto e presi un’altra patatina dal pacchetto.
- Semmai sei tu quella strana.- la rimbeccai puntandogliela contro prima di mangiarla e iniziare a masticarla con gusto - Ha anche voluto provarlo subito!-
Improvvisamente lo sguardo di Mai si fece serio ed allarmato, mentre goccioline di sudore le scendevano lungo le tempie.
- A-Ah. È voluta uscire con quel coso in testa?-
- Oi! Non è un coso! È un casco personalizzato!- la corressi per l’ennesima volta imbronciandomi. Stupida Mai, che ne capiva lei! La osservai un momento, mentre chiaramente provava ad immaginarsi Shizuru con quel casco e facendomi tornare in mente il giro in moto che aveva assolutamente voluto fare la sera prima.
Era stato tutto così naturale, sia la preparazione che il viaggio in sé. Era parecchio che non saliva in moto con me e mi ero stupita ancora una volta di come il suo peso non influenzasse minimamente il controllo del veicolo e come riuscisse ad assecondare i movimenti del mio corpo per favorirlo. Era stato piacevole sentire quel corpo caldo stretto al mio con tanta emozione, tanto che non avrei saputo dire se il rossore sulle mie guance a fine corsa fosse dovuto al vento o a quella sensazione. Vedendo come si fosse presa di freddo le avevo proposto di tenere una delle mie tute in modo da poterla indossare la prossima volta, ma lei aveva scosso con forza la testa e dopo un rapido scambio di convenevoli si era diretta verso la sua macchina, parcheggiata poco distante.
- Allora?- aveva detto Mai ridestandomi dai miei pensieri. Lo sguardo malizioso che faceva capolino sulle sue labbra non lasciava presagire nulla di buono.
- Mh?- mugugnai titubante. Non ero sicura di voler davvero sapere cosa mi avesse domandato poco prima a dire il vero. Avevo quindi deglutito e iniziato a cercare una via di uscita consona. La porta era fuori discussione vista la sua vicinanza al divano e il fatto che Mai ci fosse appollaiata sopra.
- Ti ho chiesto se è per caso successo qualcos’altro ieri sera.- ripeté mentre un sorriso inquietante le si dipingeva in volto. La finestra forse? Però Mai stava al terzo piano.
- E-Eh? No. Tutto tranquillo. Già. Mh mh...- risposi ostentando un’aria disinteressata, cercando di nascondere l’imbarazzo che il ricordo di quell’abbraccio - per quanto insignificante potesse apparire ad occhi estranei per me era stato una gran cosa -  riusciva a scatenare in me nonostante fosse già trascorso qualche giorno. Fischiettando falsamente distratta feci vagare lo sguardo per la stanza -Dimmi sono nuove quelle tendine? Sono davvero carin...!-
Il mio commento di alto valore culturale fu interrotto da un assalto da parte di Mai nei confronti dei miei poveri fianchi, con conseguente solletico seguito da spasmi più o meno incontrollati.
- Oi! Non farlo mai più!- esclamai allontanandomi più che potevo da lei. Il suo sguardo si era fatto sempre più spaventoso e le sue mani si allungavano verso di me con un che di inquietante. Bastò quella visione per trasformare ogni mio sentimento ribelle in uno di profonda paura.
- Continuerò fino a che non vuoterai il sacco. Vieni qui Natsuki...- mormorò avvicinandosi sempre di più mentre i suoi occhi brillavano di cattiveria. In pochi secondi mi fu addosso e a quel punto non mi restò altro da fare che urlare.
- NOOO!-                               
 
- Maiii!- esclamò qualcuno spalancando la porta. Dai toni squillanti e dalla forza della persona che aveva appena fatto irruzione, in condizioni normali io e la padrona di casa avremmo riconosciuto in un batter d’occhio la figura che aveva appena parlato, ma ingarbugliate come eravamo nella nostra lotta ci ritrovammo di nuovo sorprese davanti a quella ragazzina di quasi un metro e cinquanta.
- Mikoto?- mormorò la mia torturatrice lasciandomi finalmente andare. Mikoto ne approfittò per inserirsi tra le braccia di Mai, scoccandomi un’occhiata offesa come se avessi cercato di usurparle il trono. Felice per quella interruzione mi alzai da terra, sistemandomi la gonna e scoccando occhiate infuriate nei confronti di quella carogna. Non saprei dire per quanto il mio corpo avrebbe resistito a quell’infida tortura prima di farmi vuotare il sacco. Dovevo un favore a quella ragazzina mezza gatto.
- Già di ritorno? Ti sei divertita con Reito-san?- disse Mai accarezzandole la testa divertita prima di cambiare tono di voce in uno volutamente ed esageratamente lugubre - Avete cercato di conquistare il mondo nuovamente?-
- Ehm.-
Si schiarì la gola una voce maschile, chiaramente appartenente alla persona poco prima citata. Osservai Mai sussultare e poi arrossire lievemente per l’imbarazzo. La giusta punizione per chi fino a poco prima aveva osato prendersi gioco di me e delle mie debolezze terrene.
- Oh, Reito-san! Che piacere rivederti!- lo salutò ostentando un falso sorriso e una risata altrettanto finta.
- E’ un piacere anche per me, Mai-san.- rispose lui chiaramente sconvolto ma nascondendolo sotto il suo solito sorriso affascinante. A quanto pareva l’attrazione nei confronti di quella svampita di Mai era più forte della sua stessa sanità mentale - la stessa che avrebbe messo a rischio stando con una tipa come lei, come lo capivo -. Per quanto mi riguarda mi rivolse appena uno sguardo incuriosito prima di salutarmi con leggero inchino, al quale risposi con un cenno non proprio rispettoso. Lui però non parve badarvi e tornò a fissare intensamente il duo seduto sul divano accanto a noi. Conoscevo bene quello sguardo, negli anni passati frequentando la sala del Consiglio Studentesco avevo avuto modo di osservarlo parecchie volte mentre lo rivolgeva a qualche ragazza che aveva adocchiato. Stranamente non aveva mai avanzato pretese nei miei confronti, ma probabilmente anche questo doveva essere dovuto all’influenza di Shizuru e ai suoi metodi “convincenti” che di certo Kanzaki Reito conosceva bene almeno quanto me.
- Ani-ue ha pensato di venire a farti visita prima di andare! Mh!- ci informò Mikoto con un enorme sorriso emergendo dall’abbraccio in cui era stata stretta fino a poco prima.
- Non è che per caso stava solo cercando una scusa per vedere Mai da solo?- dissi sottovoce guardandolo si sottecchi. Lui incrociò il mio sguardo divertito e fui molto felice di constatare che una goccia di sudore cominciò a scendergli lungo la tempia tracciando una linea fino allo zigomo. Fortunatamente per lui Mai non parve aver sentito il mio arguto commento, intenta com’era a decidere il menù di quella sera. - Beh Mai, grazie dell’ospitalità, credo che andrò.- feci tornando a rivolgermi a lei e iniziando a fare qualche passo verso la porta, mia unica via di fuga.
- Ehi! Non hai ancora risposto alla mia...- provò a lamentarsi Mai staccandosi da Mikoto, venendo però subito interrotta.
- Credo che anche io ne approfitterò per congedarmi.- annunciò Reito cogliendo la palla al balzo.
- Oh. Va bene...-
- Mai-san, Mikoto.- salutò lui chinando lievemente il capo e sorridendo. Immediatamente mi raggiunse alla porta, ed insieme varcammo la soglia lasciandoci alle spalle le due ragazze. Riuscimmo a sentire lo stesso le lamentele di Mikoto a proposito del fatto che volesse cenare tutti assieme e i tentativi di corruzione di Mai che proponeva di prepararle del ramen per sopperire a questa grandissima delusione.
Io e l’ex-Vice Presidente del Consiglio Studentesco continuammo a camminare in silenzio per qualche minuto, raggiungendo in fretta l’uscita del dormitorio e ritrovandoci a fare i conti con la fredda aria invernale. Rabbrividendo tirai fuori dal casco che tenevo sottobraccio, una sciarpa e me la avvolsi intorno al collo sotto lo sguardo meditante di Reito.
- Era da un po’ che non ti vedevo così.- disse lui, come rispondendo alla mia occhiata incuriosita - Sembri quasi... felice, se capisci cosa intendo.- aggiunse facendo uno di quei sorrisi che lo facevano somigliare terribilmente a Shizuru. Mi ritrovai ad arrossire mentre inconsciamente ricollegavo quella affermazione alla frase che la sua sorellina mi aveva detto neanche un mese prima. Mikoto aveva sostenuto l’esatto opposto. Cosa era cambiato da allora?
Probabilmente doveva avermi chiesto qualcos’altro nel frattempo, ma io non l’avevo sentito, presa com’ero dalle mie mille domande. Quando alzai lo sguardo verso Reito quello mi rivolse un sorriso strano, come di compassione. Come se avesse già capito tutto prima ancora che io ci arrivassi e mi stesse biasimando.
- Capisco.- mormorò abbassando il capo mentre una strana espressione gli si dipingeva in volto - E’ stato un piacere rivederti, Kuga-san. Buona serata.- e così dicendo Kanzaki Reito mi lasciò lì, in mezzo al vialetto che collegava i dormitori con una strana sensazione in corpo.
 
- Per quanto riguarda le previsioni meteo nei prossimi giorni avremo dei cieli inizialmente molto nuvolosi o coperti, ma con ampi e veloci rasserenamenti dalla tarda mattinata. Dalla sera nuovo e rapido aumento della nuvolosità con possibile abbassamento della temperatura e deboli nevicate. Il giorno di Natal...-
Lanciando esclamazioni infastidite, dai toni non proprio educatissimi, spensi la TV, buttando in malo modo il telecomando sul divano a qualche metro da me.
- Ara, Natsuki sembra non amare molto la neve.- mi fece notare Shizuru con un leggero tono divertito nella voce.
A causa della perturbazione che in quei giorni stava attraversando il Giappone stava diventando quasi impossibile uscire per strada a causa del freddo. Quella sera stessa io e Shizuru in teoria saremmo dovute andare alla grande svendita annuale di lingerie tenuta solitamente nei grandi magazzini in vista delle feste Natalizie, ma a causa di quelle temperature glaciali avevamo dovuto rimandare. Questo non aveva di certo contribuito ad aumentare il mio buonumore, anzi se possibile l’aveva fatto scendere ai minimi storici.
- No. Affatto.- risposi imbronciata e stiracchiandomi.
- Personalmente la trovo incantevole.- disse la mia interlocutrice con un tono tale da non farmi capire a chi si stesse riferendo, prima di sorseggiare brevemente il suo the verde fumante - Inoltre in questo modo non c’è pericolo che a Natsuki possa succedere qualche spiacevole incidente stradale proprio sotto le festività. Sarebbe un bel problema, neh?- aggiunse guardandomi divertita da sopra la tazza.
Quella donna! Sapeva benissimo che quando nevicava l’utilizzo che facevo della moto era pressoché nullo. Non era come la pioggia, quella scorreva via e lavava via ogni pensiero con la sua cadenza ritmica. La neve invece non faceva altro che coprirmi la visuale del paesaggio e non permettermi di controllare il mio veicolo come volevo, per cui evitavo di guidare il più possibile. La cosa sembrava rendere ogni anno particolarmente felice Shizuru, grande nemica di Duran Mark IV ed in generale per la mia passione per le alte velocità e i motori. Se io amavo l’aria aperta e le emozioni forti, lei sembrava apprezzare tutto il contrario. Persino in quel momento ero sicura che avesse di gran lunga preferito quella soluzione casalinga all’uscire assieme, inoltre l’inverno non sembrava turbarla più di tanto - probabilmente per via del fatto che fosse nata a Dicembre - cosa che non valeva per me ovviamente. Più volte si era divertita a rimbeccarmi su questa cosa e a definirmi una “Ragazza estiva”.
- Già.- borbottai arrossendo lievemente e voltandomi a fissare l’appartamento di Shizuru, così pulito e ordinato - esattamente l’opposto del mio per intenderci -. Le parole di Reito di qualche ora prima mi risuonavano ancora in mente come un eco. Ero davvero diversa da qualche tempo? Lanciando un’occhiata in direzione di Shizuru mi venne quasi la voglia di chiederglielo, ma fortunatamente mi interruppi. Per qualche motivo sospettavo che le parole dell’ex-Vice presidente fossero collegate a quelle dettemi da Nao qualche giorno prima. Un dubbio aveva quindi cominciato ad insinuarsi dentro di me: ma se per caso fosse la mia presunta ritrovata felicità a fare del male alla persona che mi stava di fronte? Eppure osservandola in quei giorni non mi era parsa particolarmente triste e sofferente, anzi sembrava normale come al solito. Ma quanto poteva sembrare normale una persona che per anni aveva fatto finta di non provare sentimenti forti come quelli che mi aveva mostrato durante il Karnival? Stava per caso continuando a sforzarsi di sorridere per non intaccare la mia ritrovata scintilla di felicità?
- Ara, Natsuki si è persa in piacevoli contemplazioni?-
- Shizuru, tu sei felice?- domandai rendendomi conto, solo quando fu troppo tardi, dell’errore madornale che avevo fatto - gli occhi spalancati e sorpresi di Shizuru ne erano la prova-. Sobbalzai all’indietro e cominciai a ridacchiare nervosamente, cercando di minimizzare il problema.
- N-Non ascoltarmi, stavo vaneggiando e così...- non potei continuare poiché quella mi intimò di non parlare oltre. Non furono tanto i suoi gesti a zittirmi, quanto i suoi occhi. Emisi una specie di gemito sorpreso e la osservai sistemare delicatamente la tazzina di the sul tavolo e poi avvicinarsi a me, fino ad essere a pochi centimetri l’una dall’altra. Solitamente avrei cercato di sfuggire ad un contatto umano così diretto, ma per qualche motivo l’aura di solennità che in quel momento era trasmessa da Shizuru mi impose a rimanere ferma ed assecondarla. Dapprima rimase a fissarmi per qualche secondo, come se fosse indecisa, poi sentii una delle sue mani calde e morbide sfiorare appena la mia, per poi guidarla dolcemente fino al suo viso, dove la fece aderire alla sua guancia.
Provai a dire qualcosa, o a divincolarmi, ma ancora una volta i suoi occhi riuscirono a fermarmi. Mi bastò lanciare un’occhiata a quello sguardo rosso così splendente e devoto nei miei confronti per comprendere immediatamente cosa volesse dirmi, anche senza bisogno di parlare.
A quel puntò capì cosa era la felicità per Shizuru.


 
 



Devo ammetterlo, la stesura di questo Capitolo è stata la principale causa del mio momentaneo abbandono della Fic. Avevo finito di scriverlo quasi due mesi fa, ma poi non avevo più trovato la voglia o l'ispirazione per continuare. Perché? Probabilmente perché la sua intensità somiglia molto a quella di un capitolo finale, certo un finale aperto, ma pur sempre un finale. La mia mente si è quasi rifiutata di continuare a scrivere dopo la frase finale di questo capitolo, ma non potevo e non posso lasciare il progetto così a metà. Ho promesso che avrei scritto una long e ho intenzione di portare a termine il mio compito. Volevo scusarmi in anticipo per il prossimo Capitolo e quello dopo ancora (il finale, che è ancora da scrivere) vi sembreranno scritti peggio (si ancora peggio). Apprezzo molto chi sta seguendo la fic, ho persino due recensioni! Insomma, per una sezione abbandonata come quella di Mai-HiMe è un piccolo record :3
Detto questo mi sento apposto con la coscienza! A presto!

P.S. Ogni critica (soprattutto le critiche) è ben accetta! E ricordiamo che i termini che vi sfuggono trovano una traduzione alla fine dei capitoli precedenti!


 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > My HiME - My Otome / Vai alla pagina dell'autore: Elikin