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Autore: Black Mariah    02/02/2014    6 recensioni
"Eppure, era fortemente tentato di ritornare da lei, di dirle che non aveva mai provato niente prima di allora, prima che lei gli avesse fatto scoprire quanto bene ci si sentisse a tenere ad una persona.
Guardò lo schermo del cellulare e cedendo per la prima volta alle tentazioni digitò il numero di Caroline, infrangendo la sua promessa."
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Caroline\Klaus, Klaus
Note: AU, Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutte/i, prima di andare avanti nella lettura ci tenevo a precisare che gli avvenimenti descritti accadono in seguito alla 5x12 di The Vampire Diaries e alla 1x12 di The Originals, quindi non vorrei spoilerare dei dettagli che a qualcuno sono sfuggiti in queste settimane! 


1

 
Caroline stava guardando le fiamme del camino di fronte a sé aspettando l’amico.  Sapeva che Stefan non sarebbe tardato ad arrivare, l’aveva sentito percorrere il vialetto di casa e quando lui entrò dalla porta, quasi le tremarono le mani.
-Ehi- le disse lui dolce, avanzando con un leggero sorriso –Sei qui-
La bionda vampira gli rispose sorseggiando una tazza di tè caldo. Aveva letteralmente bisogno di rilassarsi, era stata una pessima serata.
Stava provando un’insistente fastidio allo stomaco da quando Tyler le aveva parlato alla festa di Matt e non riusciva a togliersi un unico pensiero dalla testa.
-Tu sei mio amico- esclamò all’improvviso girandosi verso il ragazzo. Stefan già sapeva cosa gli avrebbe detto la ragazza, e sorrise comprensivo. Prima di giudicarla e di attaccarla, avrebbe voluto farsi delle sue idee, o almeno sentire cosa aveva da dirgli.
-E ho bisogno che tu sia diretto con me- terminò di dire Caroline con un groppo alla gola. Aveva una terribile paura di essere giudicata, di essere discriminata e allontanata per ciò che aveva fatto e non solo da Stefan, ma da tutti gli altri suoi amici.
Elena stranamente non le aveva detto nulla, non l’aveva rimproverata. Le aveva inaspettatamente iniziato a fare quelle strane e imbarazzanti domande su chi fosse stato meglio tra Tyler e Klaus e da lì era iniziato quell’incubo. Fino a quando nessuno l’aveva saputo, fino a quando era riuscita a tenere all’oscuro i suoi amici da che cosa era accaduto nel bosco con l’ibrido, sembrava come se non fosse davvero successo, come se fosse stata una cosa capitata e basta, avvenuta solo nella parte più oscura della sua anima.
Non dovrai più guardarmi negli occhi e coprire il nostro legame con l’ostilità e la repulsione” Le aveva detto guardandola negli occhi, con quelle perle blu scuro che erano capaci di guardarle fino infondo all’anima.
-Sono una persona orrenda- continuò la ragazza, cercando di allontanare quei pensieri dalla sua mente.
Stefan la guardò negli occhi e sorrise amaramente. Sapeva che Caroline aveva fatto una cosa sbagliata, che aveva costruito un legame con il loro nemico numero uno il quale aveva rovinato la vita a molti lì a Mystic Falls, lui per primo, ma allo stesso tempo non riusciva a non guardarla con occhi teneri e rassicuranti come solo lui sapeva fare.
-Quindi sei venuta per questo- le disse lui, guardandola dall’alto e sedendosi sulla poltrona di fronte il camino.
Caroline fece un sospiro, per qualche strano motivo non riusciva a piangere, eppure avrebbe tanto voluto farlo. Da lì a cinque minuti si sarebbe aspettata una predica epica, piena di parolacce e di ingiurie. Aveva ancora impressa nella mente l’espressione di Stefan quando Tyler gli aveva detto di essere andare a letto con Klaus. Non c’era ribrezzo, rimprovero o repulsione, era riuscita a leggere una sola forte emozione: la delusione.
E non dovrai più destare la tua parte oscura che tiene a me…nonostante tutto quello che ho fatto” le aveva continuato a dire Klaus, chiedendole disperatamente con gli occhi di essere sincera con lui.
-Cosa hai pensato quando hai scoperto di me e Katherine?- le chiese Stefan prendendo dalle mani di Caroline la tazza calda e portandosela alle labbra.
La vampira lo guardò imbarazzata.
Fantastico. Stefan le stava dicendo indirettamente che lei gli faceva schifo. Quella conversazione stava diventando sempre più inappropriata.
Stefan colse il suo sguardo imbarazzato e disse solo –Ecco-
Caroline lo guardò negli occhi, amava Stefan, come una sorella ama un fratello, come una ragazza ama il suo miglior amico d’infanzia, ed era per quella ragione che era andata da lui quella sera. Aveva un disperato bisogno di sentirsi dire che era una persona spregevole, così come l’uomo con cui aveva speso quel momento di intimità, ma aveva bisogno anche di sentirsi dire che non lo era, e che tutti ogni tanto commettono degli errori.
-Già, ma so anche che tu vedi sempre il meglio delle persone- gli fece la ragazza con un sorriso sincero stampato sul volto. Ritornò a stringere la tazza tra le mani.
Stefan le sorrise a sua volta e si sporse di più verso di lei.
-Ok, allora Caroline, ho qualcosa da dirti- fece il ragazzo fingendosi serio e sfoderando una finta espressione di disappunto.
La vampira si fece più ritta sulle spalle e tese le orecchie per sentire cosa Stefan le stava per dire. Non appena iniziò a sentire le sue parole, non potè fare altro che sorridere a trentadue denti: non la stava rimproverando!
-Sei pronta?! Bene. Sei una persona orribile- iniziò a dire. –Sei superficiale, sei vanitosa, e sei completamente insopportabile!- disse.
-Ehi!- gli fece allora la bionda stando al gioco –Sono una ragazza vulnerabile! Non essere cattivo!- esclamò.
-No sul serio! Io non ho davvero idea di cosa Klaus abbia visto in te! Davvero! A che diavolo stava pensando?- continuò lui.
A quelle parole Caroline scoppiò a ridere. Ma come diavolo ci riusciva? Stava scherzando con lei! Non la stava prendendo a parolacce né tanto meno giudicando. Stava persino giustificando Klaus!
-Ma dai, smettila!- le fece allora Caroline un po’ più serena, riconoscendo di nuovo lo sguardo familiare del suo amico di sempre.
Stefan la guardò comprensiva, non riusciva in realtà a capire cosa legasse lei e l’ibrido, ma decise di dare tempo a Caroline di raccogliere le idee.
-E’ che…lui…-iniziò a dire la vampira facendo un profondo respiro –Insomma, ti è mai capitato di chiederti perché una persona così spregevole, che ha inflitto così tanto male alle persone che ha intorno, riesce a provare dei buoni sentimenti solo per te? E cerca di fare delle cose che vanno contro la sua volontà solo per compiacere te?-
-A dir la verità non me lo sono mai chiesto, questo dovresti chiederlo ad Elena e Damon-  rispose Stefan facendo un sorriso amaro.
-O mio Dio, scusami!- esclamò Caroline, maledicendo se stessa per quelle parole inopportune.
-Tranquilla- le disse il vampiro guardandola comprensivo. –Continua- aggiunse, esortandola ad andare avanti.
-Io lo disprezzo e sono convinta anche che forse non potrà mai cambiare, ma se qualcuno è in grado di provare dei sentimenti, forse non è perduto del tutto. Io mi sento terribilmente in colpa, ho fatto una cosa stupida e impulsiva, e adesso ne pago le conseguenze, ma dopo tutto quello che è successo, dopo Tyler, e anche dopo il tuo sguardo di disappunto quando l’hai scoperto…io, non riesco a pentirmi di essere stata con lui, non riesco a pentirmi di avergli dato ciò che lui voleva semplicemente perché lo volevo anche io. Ed è questa è la cosa che odio di più. Klaus è molte cose: è un narcisista, psicotico, orgoglioso e testardo, insensibile e irritante, ma non ha mai fatto nulla per forzarmi. Ha sempre rispettato le mie scelte. E lui mi ha promesso che non sarebbe mai più ritornato a Mystic Falls e io, non ho resistito- disse tutto d’un fiato la bionda. Si sentiva quasi più leggera.
L’aveva detto ad alta voce. L’aveva quasi ammesso: le era piaciuto.
E tanto anche.
-Tu lo ami?- le chiese Stefan a bruciapelo.
-Io cosa? No!- esclamò Caroline, incredula che Stefan le avesse fatto quella domanda. –No- ripetè a bassa voce più a se stessa che all’amico. Lei non lo amava affatto, provava solo attrazione, magari un po’ di empatia, ma non l’avrebbe mai amato. Klaus era un maledetto seduttore e sapeva sicuramente come giocare le sue carte.
Stefan la guardò titubante. Davanti a sé aveva una Caroline che mai come allora si era mostrata aperta e vulnerabile, sincera, e forse per la prima volta da quando la conosceva, bisognosa di un aiuto e di un consiglio.
-Sono davvero una persona orribile…- continuò la vampira e questa volta pronunciò queste parole con una nuova consapevolezza di sé. –Ho sempre criticato Elena per la sua unione con Damon, per i suoi sentimenti nei suoi confronti…e io ho fatto la stessa cosa, forse qualcosa di peggio. E Tyler…io gli ho spezzato il cuore!-
E non riuscì più a trattenere le lacrime: iniziarono a rigarle piano il viso e a scenderle fino al mento. Senza esitazioni Stefan si alzò ed andò ad abbracciare l’amica, la strinse forte e poi le diede un bacio sulla guancia.
-Ma guarda quante ne devo passare!- esclamò Caroline tra una lacrima e un sorriso, ricambiando l’abbraccio di Stefan e asciugandosi il viso –Per una botta e via, nel bosco tra l’altro!- continuò, ironizzando su se stessa.
Stefan scoppiò a ridere lasciando la presa.
-Spero che ne sia valsa la pena, almeno!- gli disse lui quasi tra le righe, tornando a guardare l’amica. Caroline aveva assunto un sorriso malinconico e un atteggiamento pensieroso. Ne era valsa davvero la pena? Non avrebbe saputo rispondere. La parte più razionale di se stessa la odiava per quello che aveva fatto, ma quella meno coscienziosa, quella piccola, minuscola parte oscura che regnava dentro di lei, beh quella, l’avrebbe rifatto.
-Voi vi…tenete in contatto?- azzardò a chiedere Stefan, ignaro totalmente della risposta che la vampira gli avrebbe dato.
Davvero Caroline era attratta da lui? Si potevano cancellare un migliaio di anni di malvagità solo perché qualcuno aveva deciso di esserti fedele o di provare qualcosa per te? Non aveva una risposta a quella domanda, sapeva solo che lui e tutti gli altri, non potevano giudicare. Tutti loro, dal primo all’ultimo, avevano fatto qualcosa di sbagliato, avevano, per solo un attimo, ceduto alla loro parte malvagia. Lui l’aveva fatto con Katherine ed era stato persino uno spietato squartatore in passato, Bonnie si era fatta plagiare da Silas e dodici streghe erano morte, Elena aveva ucciso un cacciatore e aveva ceduto a suo fratello e poi Damon…beh, Damon era sempre stato Damon.
-Dopo il nostro ultimo incontro no, ma prima…ogni tanto mi chiamava- confessò titubante Caroline, impaurita dalla futura reazione di Stefan.
Il vampiro serrò un po’ la mascella. Aveva deciso di non rimproverare Caroline, né tanto meno di farla sentire ulteriormente in colpa, quindi cercò di uscire il lato più umano di sé e capire cosa c’era che non andava in quella storia.
-E questa cosa contribuisce a farti stare male?- le chiese dolcemente lui, scostandole i capelli dal viso per riuscire a leggerne le espressioni.
Caroline fece un lungo sospiro e si allontanò da lui. Aveva centrato il punto, purtroppo. In tutta quella assurda storia, fra tutte le cose che la facevano stare uno schifo, quella contribuiva sicuramente ad accrescerle quella sensazione di fastidio al centro della pancia che quasi non le permetteva di respirare. E aveva paura ad ammetterlo, anche solo a pensarlo, perché questo voleva dire che nonostante tutto, lei teneva a lui, o per lo meno, riusciva a provare qualcosa nei suoi confronti.
Me ne andrò…e tu sarai libera”
-Beh, c’è da dire che io gli ho detto chiaramente che non sarebbe mai dovuto ritornare qui, quindi mi avrà preso alla lettera- commentò la bionda eludendo la domanda.
Sì, avrebbe voluto urlare sì! Stava male anche per quel motivo. Klaus non l’aveva più chiamata, non si era più fatto vivo. Davvero lei stava rischiando tutto, la dignità, gli amici e il suo buon senso, per un ibrido Originale che l’aveva corteggiata per due interi anni e che dopo essersela portata a letto non ne voleva sapere più nulla?
-Ma…?- le fece ancora Stefan per arrivare al punto della situazione.
-Ma…- ripetè Caroline, sul punto di confessarglielo –Senti, non credo che sia giusto parlarne. Sto dando troppa importanza a questa cosa, e solo ora mi rendo conto di quanto sia inopportuno parlarne con te. Insomma, Klaus ti ha fatto passare le pene dell’inferno e tu mi stai ascoltando come il fantastico amico che sei…- continuò, cambiando improvvisamente idea e pensiero. –Forse dovrei andare…- concluse, dirigendosi verso la porta.
-Caroline!- esclamò Stefan prendendola per un braccio.
Forse la vampira aveva bisogno di schiarirsi solo le idee. Le sfiorò il polso e poi la guardò negli occhi –Se hai problemi, se hai bisogno di qualcuno con cui parlare…sai che ci sono- le fece dolce, guardandola con occhi comprensivi.
La bionda annuì con la testa e gli sussurrò –Grazie- prima di gettarsi al suo collo e abbracciarlo forte. –Ti voglio bene, Stef- aggiunse accennando un sorriso.
-Te ne voglio anche io- rispose il ragazzo, spostandole una ciocca di capelli dal viso.
La vampira si allontanò da lui e varcò la soglia di casa Salvatore, ritrovandosi da sola in mezzo al viale alberato. Si mise in macchina intorpidita dal freddo e si lasciò scivolare letteralmente sul suo sedile prima di scoppiare fragorosamente in lacrime.
Forse era vero, se Klaus riusciva a farle quell’effetto, avrebbe dovuto accettare una volta per tutte che in fondo alla sua anima, c’era una parte di lei che teneva a lui, o al massimo, cosa molto più razionale, c’era una parte di lei che provava qualcosa, benché non aveva ancora capito cosa.
Iniziò a frugare tra le cose in borsa e prese il telefono. Lo schermo si illuminò, ma non mostrò nulla di nuovo: nessuna chiamata, nessun messaggio, niente di niente.
Davvero si aspettava qualcosa da lui?
Quasi senza pensarci andò alla rubrica e digitò il numero dell’ibrido, ma poi interruppe subito la chiamata.
Che diavolo si era messa in testa di fare?
Era una cosa tremendamente stupida e insensata. In cuor suo sapeva che se solo avesse chiamato Klaus e lui si fosse accorto che c’era qualcosa di strano in lei, lui si sarebbe catapultato lì a Mistyc Falls mandando all’aria la sua tanto ambita promessa. Eppure aveva una voglia assurda di rivederlo, di risentirlo. Sentiva ancora bruciare sulla sua pelle i baci, le carezze, i leggeri morsi che le aveva concesso. Poteva immaginarsi il suo profumo, la sua voce calda e profonda, poteva rivivere tutti i momenti che avevano condiviso: le sue labbra, le sue mani, i suoi pettorali e addominali scolpiti.
Guardò per qualche secondo nuovamente il telefono.
Era arrivato il momento di prendere una decisione.
 
 
-Ora, non fare la difficile, tesoro- Fece Klaus sedendosi sulla grande poltrona del suo  soggiorno e incrociando le gambe. Il suo era il solito tono di superiorità che mostrava nei confronti delle persone che aveva in pugno o che gli erano inferiori.
-Vivrai solo finchè mi sarai utile e ora, per favore, ho bisogno che tu mi spieghi perché uno stregone che ho ucciso cento anni fa sia tornato in cerca di vendetta- concluse, aspettando una risposta dalla strega che aveva di fronte.
Sophie guardò prima Marcel e poi lui e con aria piccata rispose con ovvietà –Ma dai, streghe risorte con un potere immenso? E’ il raccolto, quattro ragazze dovevano morire e rinascere e non l’hanno fatto. Qualcuno ha indirizzato quel potere, e non so come,  l’ha usato per far ritornare in vita quattro streghe, solo che non sono quelle giuste…-
Il tono di Sophie era rassegnato e afflitto, dentro di lei era vivo più che mai il dolore di aver fatto morire sua nipote e di non essere riuscita a riportarla alla vita.
-Quindi c’è ancora una possibilità!- esclamò Marcel, finalmente partecipe a quella conversazione. Un barlume di speranza si era quasi riacceso in lui. Avrebbe potuto far ritornare Davina, avrebbe mantenuto la sua promessa di proteggerla.
-Se riusciamo ad avere quel potere, possiamo riportare Davina in vita!- continuò guardando prima Klaus e poi Sophie in cerca di certezze.
-Concentriamoci sul problema imminente, ok?- tagliò corto Klaus interrompendo la foga e le speranze di Marcel.
Improvvisamente si sentì vibrare la tasca del telefono e irritato alzò gli occhi al cielo.
-Se mi permettete…- commentò con falsa ironia l’ibrido, prendendo il telefono dalla tasca e dirigendosi in cucina lontano dalle orecchie di Marcel.
Il vampiro di colore lo guardò quasi con odio. Sapeva che a Klaus non interessava minimamente riportare indietro la sua amica e questa era la cosa che gli faceva più rabbia. Era solo interessato alle sue brame e smanie di potere.
Klaus con due falcate rapide si ritrovò in disparte e prese tra le mani il telefono.
“Numero privato” diceva la scritta sullo schermo.
Sbuffò e rispose. Se fosse stato qualche suo inutile scagnozzo che lo interrompeva per chissà quale stupida informazione, l’avrebbe fatto decapitare seduta stante.
-Pronto?!- rispose quasi con rabbia l’Originale, aspettandosi una risposta repentina.
-Pronto?- ripetè di nuovo, questa volta titubante. Chi diavolo era che lo chiamava a sera tarda? E con l’anonimo per giunta.
-Rebekah? Sei tu?- domandò. Si stava innervosendo, odiava perdere tempo e soprattutto che qualcuno si prendesse gioco di lui.
Improvvisamente una piccola idea si fece strada in lui, e se fosse qualcuno lontano da New Orleans? Che magari aveva bisogno di aiuto?
Ma perché chiamare lui? Gli aveva categoricamente vietato di ritornare a Mystic Falls o di avere qualsiasi tipo di contatto con lei, perché chiamare?
-Caroline?- chiese più a bassa voce, lontano dall’udito di Marcel che sicuramente avrebbe ficcanasato nelle sue questioni personali.
-Caroline sei tu? E’ successo qualcosa?- ripetè più preoccupato, quasi convinto che davvero la persona che lo avesse chiamato fosse lei.
La chiamata fu chiusa di botto e Klaus rimase con il telefono in mano a sentire la voce della segreteria telefonica.
Il suo cuore aveva iniziato a pompare più velocemente quando aveva pensato a lei. Era impossibile che l’avesse chiamato, lei per giunta. Di solito era sempre lui che aveva fatto la prima mossa, anche in quei mesi in cui non si erano visti. Era sempre stato lui a chiamare, solo per sentire la sua voce e per sapere come stesse.
Guardò per qualche secondo lo schermo del telefono, titubante sul da farsi. Avrebbe dovuto chiamarla e infrangere così la promessa che le aveva fatto? Lei finalmente l’aveva ammesso, provava qualcosa per lui, si era persino concessa a lui, più volte, nel bosco tra l’altro, e anche se solo per un pomeriggio, lui si era sentito libero, desiderato da una donna come mai non era stato, e aveva una terribile voglia di rivederla, di riaccarezzarla, almeno per un’ultima volta.  
Rimase immobile al centro della stanza a raccogliere le idee e ripensando a ciò che era successo tra di loro.
Ma se mi prometti, come hai detto, di andare via e di non ritornare mai più, allora io sarò sincera, allora io sarò sincera riguardo quello che voglio”
Quelle erano state le ultime parole di Caroline prima che la ragazza colmasse la distanza che ci fosse tra di loro e lo iniziasse a baciare, prima con titubanza e poi con foga quando i suoi occhi notarono il sorriso soddisfatto dell’ibrido.
Iniziò a respirare velocemente. Non poteva distrarsi, non poteva pensare a Caroline in quel territorio di guerra, circondato da streghe, vampiri doppiogiochisti e nemici che cercavano di spodestarlo dal suo trono di New Orleans. Eppure, era fortemente tentato di ritornare da lei, di dirle che non aveva mai provato niente prima di allora, prima che lei gli avesse fatto scoprire quanto bene ci si sentisse a tenere ad una persona.
Guardò lo schermo del cellulare e cedendo per la prima volta alle tentazioni digitò il numero di Caroline, infrangendo la sua promessa.


 
***
Bene, bene, bene, primo capitolo concluso! Allora, ci tenevo per prima cosa a ringraziarvi se siete riusciti a finire di leggere tutto :D e poi vorrei chiarire e dire alcune cose riguardo questa ff. 
Il finale del capitolo è un po' aperto come si può leggere e l'ho fatto per un motivo ben preciso: purtroppo febbraio per noi tristi studenti universitari è un mese orribile, pieno di esami e di pochi spazi per il tempo libero. Le mie intenzioni sarebbero quelle di scrivere una long di sei o sette capitoli (o anche più, dipende da cosa ne pensate voi) dando una sorta di versione alternativa di quelli che potrebbero essere gli avvenimenti del telefilm. Purtroppo in questo mese dovrei fare tre esami e non sono sicura di poter riuscire ad aggiornare costantemente la storia, allora vi chiedo una cortesia: se pensate che questo capitoletto sia stato interessate, e siete davvero curiosi di sapere come la storia si evolverà, fatemelo sapere, così sarò motivata a scrivere ed andare sempre avanti . 
Avevo pensato di scrivere anche solo una semplice one-shot  fatta dai pensieri di Caroline e Klaus subito dopo il loro incontro,e dare così sfogo ai miei pensieri in un semplice capitolo, ma volevo cimentarmi in questa seconda long in TVD. 
Per favore, ditemi che ne pensate! Sarò più che orgogliosa dei vostri pareri e dei vostri consigli per fare evolvere al meglio la storia!
un bacio, Mariah.

p.s. questo è il link alla mia pagina Fb, fateci un salto!

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