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Autore: Ruka_odinson    02/02/2014    3 recensioni
Ciao a tutti/e questa é la mia prima volta su efp come autrice. Sono sempre stata una lettrice più o meno silenziosa, ma questa volta ho deciso di mettermi in gioco e di provare a mettere qualcosa nero su bianco.
La mia storia è ambientata fra un paio d'anni, in un periodo non ben stabilito. Racconta di una ragazza, a cui per facilità di immedesimazione ho dato il mio nome, che si trasferisce a Londra con un amica per cambiare vita e realizzare il suo sogno. La tranquillità finisce dal momento in cui scopre di avere come vicino di casa, niente popó di meno che il signor Thomas William Hiddleston, suo idolo da una vita, che la trascinerà in un turbine di situazioni imbarazzanti , ma anche di opportunità.
Spero che apprezziate l'impegno e che vi divertiate a leggere tanto quanto mi sono divertita io a scrivere.
Un bacio -Ruka-
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 21.

 
"Rendez-vous col Dottore" 


TOM POV.


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Tom si allentò un pó il colletto della camicia palesemente infastidito.
* Certo che fa caldo per essere ancora luglio *
<< Ok bene... Allora senti, se ne riparla domani ok? Sono già stanco morto e devo ancora incontrare Amelia la strega ( Topolino ndr)...  >>
Questo era infatti, il grazioso nomignolo che Tom usava per chiamare l'adorata sorella minore.
Emma era una ragazza dolce e solare, e nonostante l'adorasse, in certi frangenti poteva diventare davvero indisponente e pestifera.
Soprattutto quando si trattava della sua vita privata.
Argomento della quale sembrava particolarmente interessata.
Così come la sua cara madre dopotutto.
* Santa pazienza! *
A volte la serietà e la complicità di Sarah, la sua sorella maggiore gli mancavano proprio un sacco.
* Sorellina dove sei! *
Il fatto che abitasse in India rendeva difficili e rari i contatti con lei.
<< Ah ah molto divertente... Si come no... >>
Tom sbuffó' vagando con lo sguardo fuori dal finestrino.
Essere bloccato nel traffico non era esattamente quello che avrebbe desiderato, sopratutto in una giornata calda e lunga come questa.
Guardó attraverso lo specchietto retrovisore il volto dell'annoiato tassista, che canticchiava qualche vecchia canzone dei Beatles fra se e se.
<< Si si Benedict sta bene, poi ti racconto... No no! Ma cosa.... Uff vabbè Luke a dopo eh? >>
Tom chiuse quasi il telefono in faccia al publicist e se lo ficcó in malo modo nella tasca dei pantaloni .
* Oggi deve essere la giornata mondiale del "facciamo saltare i nervi a Thomas" , la devono smettere di tormentarmi! Come se non fossi in grado di cavarmela da solo *
Ricontrolló per l'ennesima volta l'orologio, ormai certo di arrivare in ritardo.
Emma era la regina del ritardo, ma ovviamente non sopportava quello altrui.
<< Scusi, come mai siamo fermi? >>
Chiese sporgendosi in avanti verso il guidatore, tentando di apparire il più cordiale possibile.
<< Blocco del traffico per una manifestazione... >>
Biascicó il tassista annoiato.
<< Oh.. Capisco... >>
Rispose comprensivo lui contraendo un attimo la fronte.
Non era decisamente la sua giornata.
L'inglese si risistemó a sedere cercando di accomodarsi il più possibile, sistemandosi inutilmente la giacca ormai sgualcita.
Sarebbe stata una lunga attesa, così decise di togliersela e rimanere in camicia.
Dal canto suo il tassista alzó il volume della radio, che sembrava avere una sorta di programma tributo ai Beatles, visto che stava riproponendo pezzi del gruppo da circa 20 minuti.
Tom lo scrutó nuovamente attraverso lo specchietto.
L'uomo mormorava concentrato il testo di Yellow Submarine, tamburellando con le dita sul cruscotto il motivetto della canzone.
Guardandolo bene non potè far altro che notare i baffi importanti che sporgevano da sotto il naso e la pettinatura decisamente demodè.
* Non mi dire... Abbiamo qui un estimatore di Ringo Starr ! *
Tom sorrise fra se e se.
Una vibrazione lo avvertì dell'arrivo di un messaggio e dovette nuovamente tirare fuori il telefono dalla tasca dei pantaloni, non con poche difficoltá, implorando mentalmente che non si trattasse già di Amelia.
Guardó lo schermo con sguardo incredulo.
1 SMS da: Bellimbusto
* Cosa vuole anche lui adesso? *
Prese un bel respiro chiudendo gli occhi un attimo, per calmarsi.
Stava decisamente diventando nevrotico.
Aprì il messaggio.
- Hey amico? Hai rintracciato Elena? 
Ho provato a chiamarla però non mi ha risposto! Ah... Le donne!
Fammi sapere come va!
Ci sentiamo presto per un altra cena magari? Ahahah 
Ps: Trattala bene <3 -
<< Ancora con questi dannati cuoricini! >>
Sbottó Tom d'istinto quasi urlando verso il telefono.
Il tassista lo fissó dallo specchietto retrovisore con sguardo di rinprovero nel suo già burbero viso.
<< Ehm.. Mi scusi... >>
Tossicchió Tom cercando di ricomporsi e lisciando nervosamente le pieghe dei pantaloni sulla coscia.
Doveva smettere di indossare capi così aderenti.
Il tassista lo continuó a guardare con sguardo sospettoso, finché qualcosa non sembrò catturare la sua attenzione.
Dopo pochi attimo di silenzio lo informó con voce monotono che il traffico sembrava essersi sbloccato.
<< B-bene! >>
Rispose Tom dandosi mentalmente dell'idiota.
Erano solo le 17:00 del pomeriggio, e la strega Amelia lo aspettava nel suo antro.

 

ELENA POV.


<< Karima ... Per favore sto per tornare a casa! >>
Elena.
Telefono tenuto premuto all'orecchio con la spalla, borsa in mano, e altra mano occupata a premere il pulsante per chiamare la sua fermata del bus, si stava chiedendo come fosse possibile non essere ancora caduta in braccio a qualche passeggero dell'autobus.
O meglio di faccia a terra. 
<< No no no! Esci da quel bagno! Prenditi un taxi e torna immediatamente a casa! >>
Urlava la ragazza al telefono attirando l'attenzione di tutti i passeggeri.
Il fatto che stesse urlando in italiano poi non migliorava certo la sua situazione.
Cercó invano di ristabilire una posizione di equilibrio, appena premuto il pulsante, ma il bus provvidenzialmente sbandó, facendola così urtare contro un ragazzo in piedi affianco a lei.
* Merda! merda merda! *
In cerca di un appiglio la ragazza pensó bene di aggrapparsi con forza alla giacca del malcapitato.
<< Mi scusi... >>
Bonfochió la giovane senza neanche degnare il suo "paraurti" di uno sguardo e continuando imperterrita la sua agitata conversazione.
<< Karima, torna a casa, compra un barattolo di gelato alla crema e una scatola di kleenex! Non voglio sentire storie! >>
Continuó irosa la ragazza cercando di mantenere l'equilibrio senza importunare nuovamente sconosciuti e prendendo finalmente il telefono in mano.
Ad un ulteriore curva dell'autobus la ragazza finì nuovamente contro il petto del ragazzo.
<< Razza di imbecille! >>
Inveì contro l'autista in italiano.
Il ragazzo che le faceva da appoggio gli mise una mano sulla spalla.
<< Oh Grazie mille! Di solito mi danno del cretino... Però Se vuoi appoggiarti.. Prego! Puoi farlo tutte le volte che vuoi... Tanto sono comodo! O almeno così dicono! >>
Si sentì rispondere in italiano.
Elena si voltó verso lo sconosciuto ad occhi sbarrati e incontró gli occhi verdi di Riccardo, il suo collega del Monna Lisa.
La ragazza ammutolì e il ragazzo le sorrise con calore.
<< Oh scusami scusami... >>
Bisbiglió la ragazza arrossendo mentre lasciava la presa dal suo precario sostegno e allontanava il telefono dall'orecchio.
<< Non preoccuparti  >>
Disse lui ridacchiando.
Riccardo era un ragazzone moro, con espressivi occhi verdi e la risata sempre pronta.
Era il comico ufficiale del Monna Lisa, ed era sempre un piacere passare il turno insieme a lui.
Ovviamente la cara Cindy evitava sempre di mettere Elena in turno con lui, perché sosteneva che: " chiacchierare non avrebbe contribuito all'aumento dei profitti".
Che dolce la cara Cindy! 
L'autobus decise in quel momento di fermarsi e le portiere automatiche si aprirono per farla scendere.
<< Io scendo qui.... Ci vediamo domani! >>
Salutó la ragazza saltellando fuori dal bus.
<< Ciao! >>
Rispose gentile lui.
La ragazza si voltó rapidamente per salutare con la mano Riccardo, che le sorrideva da dietro il vetro del finestrino.
* Che figura da imbecille Elena, complimenti! *
Una strano borbottio proveniente dalla sua mano sinistra le ricordó la telefonata in corso.
<< Kar... Kar Scusa stavo scendendo dal bus... >>
Replicó.
Elena di diresse velocemente verso casa, quasi sfrecciando fra la solita folla di turisti di Portobello road.
Lo stress e la stanchezza le impedivano di godersi la frizzante atmosfera del quartiere.
<< SI! Brava! Brava! Ci vediamo fra poco a casa eh?... Ciao ciao! >>
Elena chiuse la telefonata e sbuffó spossata.
Sembrava che il mondo le pesasse sulle spalle e avrebbe volentieri venduto un rene per una mezz'oretta di tranquillità.
* Quando si pensa che il peggio sia passato... *
Fece lo slalom fra un gruppo di giapponesi e una manciata di ragazzini in gita e per un nanosecondo non finì sopra il pincher di una signora.
* Casa casa casa casa *
A grandi falcate si faceva strada tra la folla camminando a testa bassa.
In quei momenti ringraziava quei cm di gamba in più che le permettevano di velocizzare il passo.
L'ultima cosa di cui aveva bisogno in quella giornata infernale era di dover affrontare una Karima in lacrime per colpa del cretino del ragazzo.
Sospiró nuovamente.
Poi la gente le chiedeva per quale motivo dopo il suo ex era rimasta single per un pó.
Ne aveva avuto abbastanza di star male per gli uomini.
Il massimo che si era concessa era il fantasticare su fictional characters o su persone che pensava non avrebbe mai incontrato in vita sua. Tipo il suo attuale vicino di casa o il suo amico. Dettagli.
A quel pensiero scosse la testa violentemente.
* STOP Elena! Non ci pensare! È irrilevante! *
Continuó imperterrita a camminare desiderando ardentemente una doccia.
A dire la verità Michael non le aveva mai fatto una bellissima impressione. Ma Karima sembrava felice, e lei era ben consapevole di essere troppo severa con il sesso opposto, tanto che Sofia l'aveva spesso chiamata "la vedova nera", per la pessima abitudine di scoraggiare l'altrui sesso.
A quel pensiero sorrise, anche se non potè fare a meno di pensare che alla fin fine il suo scetticismo l'aveva peró protetta da un bel pó di delusioni.
Ripensó alla serata che l'aspettava e si lasció sfuggire un gemito. 
Ma si sa che per un'amica si fa questo ed altro,anche passare una notte insonne ad ascoltarla piangere e insultare Michael, consumando gelato e pacchetti di kleenex.
Il tutto sarebbe stato contornato probabilmente da imbarazzanti minuti di silenzio, sfoghi di rabbia e forse risate isteriche.
Nottata che si sarebbe poi inevitabilmente conclusa con la visione di "Il mio grosso grasso matrimonio greco " e una scorpacciata di patatine.
Elena raddrizzó un pó le spalle come a farsi coraggio da sola e si ricordó solo in quel momento dei restanti messaggi sul cellulare.
Riaccese il display del telefono e controlló.
Delle 2 chiamate perse una era quella di Karima, la restante di Youssef.
* Che vorrà anche lui oggi? Cristo santo, oggi deve essere la giornata mondiale del "facciamo saltare i nervi a Elena" *
Decise di ignorarlo momentaneamente.
Le bastava uno dei fratelli Afi alla volta... Magari lo avrebbe richiamato una volta calmata la sorella.
Sempre che ci fosse riuscita.
Aprì così gli sms.
2 erano di Karima.
* Oddio ho paura solo ad aprirli! *
1 era di Sara, quella smorfiosa della sua collega.
* Che mi venisse un colpo se le concedo un altro cambio turno! *
E l'ultimo era di un numero sconosciuto.
* Saranno quei dannati della compagnia telefonica che vogliono che cambi offerta! *
In quel momento arrivó al portone del suo palazzo.
Ricacció il cellulare in borsa e tiró fuori le chiavi.
* La doccia vince sugli sms 1 a 0 *

 

TOM POV.


<< Emma, non essere ridicola... >>
Tom seduto scompostamente sul divano bianco in pelle dell'appartamento della sorellina sembrava invecchiato di almeno 5 anni.
Il viso tirato e stanco e i nervi a fior di pelle.
<< Thomas caro non sono ridicola, dico solo che dovresti pensare seriamente a questa eventualità... >>
Emma scorrazzava su e giù per la cucina dell'ampio open space che costituiva la zona giorno del suo appartamento.
<< Tom sarebbe una buona occasione per stare tranquillo per un pó, si insomma ti lamenti sempre che i paparazzi ti assillano! Lei mi è sembrata una ragazza deliziosa...  >>
Commentó la ragazza agitando un mestolo in mano.
Tom , la testa cacciata all'indietro chiuse un attimo gli occhi nel tentativo di calmarsi.
<< Emma, l'hai vista solo per 5 minuti... >>
Replicò lui tirando fuori quel briciolo di diplomazia che le era rimasto.
<< Appunto! È necessario che faccia una buona impressione a pelle! >>
Rispose sfoggiando un sorriso.
<< Io non... >>
Tom sbuffó sonoramente e si tirò su in piedi.
<< Io non chiederó a Elena di fingersi la mia fidanzata in pubblico solo per levarmi dai piedi una manciata di imbecilli !! >>
Disse nervoso verso la sorella.
<< La mia era solo un idea... >>
Rispose la sorella facendo una smorfia ma non perdendo la compostezza.
<< E poi chissà, da cosa nasce cosa... Magari sarebbe andata a finire bene... Anche lei si sarebbe potuta far conoscere nell'ambiente no? Non hai detto che scrive? >>
Continuó con noncuranza mescolando qualcosa.
<< La cosa non inizierà! Ne continuerà, ne finirà!! Ma ti rendi conto di quello che vai blaterando? >>
Rispose Tom sconvolto.
* Questa ragazza sta impazzando! *
<< Quella povera ragazza non deve essere coinvolta in una cosa simile!! Ti sembro il tipo da "usare" una persona? E credi che lei si venda in questo modo? Ti devo ricordare cosa è successo l'ultima volta che sono uscito con una ragazza? >>
Continuó Tom trafelato, le mani che gesticolavano impazzite.
Cominciava ad avvertire il calore della collera , e si arrotolò nervosamente le maniche della camicia.
<< È stata presa di mira in ogni modo possibile! Non voglio che questo accada a nessuno! Tantomeno non ad una ragazza che non c'entra nulla e che non è avezza a cose del genere! >>
Tom inizió a passeggiare nervosamente per casa.
<< Non a lei! Santo cielo! Lei è una brava ragazza... Così... Timida e riservata eh... oh cielo ma stai parlando seriamente?? >>
Tom si diresse con decisione verso la sorella.
<< Lei...lei... Non fa parte di questo mondo! E poi non capisco perché dovrebbe stare al gioco di questa pagliacciata!! >>
Continuó mettendosi le mani nei capelli.
<< E poi credo che mi stia già odiando per le foto di ieri! Tu sei pazza! Una folle!! >>
Tom si posizionó con le mani poggiate sul bancone di marmo dove la sorella stava armeggiando con gli utensili da cucina e la fissó in attesa di una risposta.
Emma dal canto suo ricambió il suo sguardo senza battere ciglio.
Ed improvvisamente scoppió in una sonora risata.
<< Ahahahahhahahaah Thomas dovresti vedere la tua faccia!! >>
Emma quasi si piegó in avanti scossa dalle risate.
<< Tu... Tu sei così ovvio!! Ahahahaha Luke aveva ragione!! Ahahhahah >>
Tom guardava la sorella in un misto di rabbia e confusione.
<< Io che cosa??? >>
Urló sconvolto.
<< Luke? Hai parlato con quel disgraziato?? >>
Emma cercó inutilmente di ricomporsi ma bastó uno sguardo al viso trafelato del fratello per farla scoppiare in un altra risata.
* Questa donna è pazza! O forse lo sono io! *
Tom cominció a guardarsi intorno completamente spaesato come a cercare una telecamere nascosta che gli annunciasse che si trovava in una qualche genere di candid camera.
<< Cielo, Tom! Non essere così serio! >>
Cercó di calmarlo la ragazza.
Tom dal canto suo la guardò in attesa.
<< Era solo una prova... Un esperimento! >>
Continuó sempre sorridendo lei.
<< Esperimento? >>
Chiese lui picchiando nervosamente le dita sul tavolo.
<< Esatto! Per verificare i miei sospetti...i nostri sospetti! >>
Continuó Emma ritornando alle sue attività culinarie.
<< Tuoi e di quell'infame di Luke immagino? >> 
Replicó Tom stringendo i pugni.
<< Ehm si... Tom caro... Sono anni che non ti vedo così! Ma che ti ha fatto questa ragazza? >>
Disse Emma guardandolo con sguardo comprensivo.
<< Emma non credo di afferrare il discorso... >>
Rispose Tom spazientito.
<< Oh avanti! Mi sono inventata questa storiella per vedere la tua reazione! Luke mi ha detto che ti ha visto preso da quella ragazzina... E non potevo crederci... Fino ad ora! >>
Tom la guardó sconvolto.
<< Voi...voi... Siete dei pazzi! >>
Sbraitó contro la sorella.
<< Io vi do anche retta! >>
Continuó fuori di se.
<< Vi sembro uno sprovveduto? Un ragazzino? Ma con chi pensate di avere a che fare?? >>
Tom guardó la sorella con sguardo ferito.
Emma lo guardó preoccupata
<< Ma ma... Tom! Io non volevo... >>
Tom acchiappò la giacca abbandonata sul divano e si diresse verso la porta.
<< Io... Me ne vado! >>
Sentenzió con lo sguardo basso.
Emma aprì la bocca per replicare.
<< No Emma, hai già parlato abbastanza! Ora non sono in grado di replicare senza fare di matto! Perdonami ma sono abbastanza fuori di me... >>
La zittì il fratello maggiore.
Emma lo seguì con lo sguardo preoccupato.
<< Vi sarei grato, se vi faceste gli affari vostri d'ora in poi, grazie >>
Così dicendo Tom si chiuse la porta alle spalle, lasciando la sorella sola in casa.
Emma guardò sconsolata la porta, e ritornó sospirando verso la cucina.
Diede uno sguardo al telefono e lo afferró.
Compose nervosamente un numero di telefono e attese i famigliari rumori che annunciavano la linea.
<< Questa volta l'abbiamo fatta grossa... >>
Disse rivolta a Luke.

 

ELENA POV.

 

Avvolta da una nuvola di vapore acqueo Elena uscì fuori dal box doccia e a tentoni recuperò un asciugamano dall'attaccapanni.
* Dio benedica l'inventore della doccia *
Se lo avvolse intorno al corpo e si avvicinó al lavandino per specchiarsi.
Lo specchio appannato mostrava la sua ombra sfocata, ma pur sempre riconoscibile.
Inizió a frizionarsi gambe e braccia per asciugarsi e una volta finito abbandonó svogliatamente l'asciugamano sulla cesta dei panni sporchi. 
Indossó l'intimo, e rubó della crema idratante profumata a Karima.
Quella ragazza era meglio di una profumeria in fatto di cosmesi.
Non che lei fosse da meno!
Si massaggió le gambe e le braccia con la crema, lasciando fluttuare nella stanza un inebriante profumo di cannella.
Aveva proprio bisogno di coccolarsi un pó.
Nel mentre lo specchio aveva cominciato a spannarsi, e la ragazza scorse il suo viso, con la caratteristica sbavatura del mascara.
* Hello Eric Draven! *
Si pulì il viso con dello struccante, finendo inevitabilmente per irritarsi gli occhi e si infiló una delle sue proverbiali T-shirt da casa.
Oggi sarebbe toccato alla maglietta di Thor.
Le sarebbe servita tutta la forza del dio del tuono per fronteggiare Karima in lacrime.
Legó i capelli in una treccia.
* Così domani avrò un pó di movimento... Spero *
E si diresse zampettando verso la cucina.
Karima sarebbe dovuta essere già li, ma decise di non farsi prendere dal panico e di attribuire il ritardo al traffico.
Si spostó in cucina, dove acchiappato il suo bicchiere preferito, quello con le fragole dipinte,tiró fuori del tea freddo dal frigo e se ne versó un sorso.
* Sia benedetto anche l'inventore del tea *
Prese allora in mano il telefono, precedentemente abbandonato sul tavolo, e decise di leggere finalmente i messaggi. 
Aprì i messaggi di Karima.
Come si aspettava erano un infinito susseguirsi di insulti, lamentele, maledizioni contro gli avi e minacce infondate di omicidio/suicidio.
La ragazza sospiró, e si appoggió col sedere sul bordo del tavolo.
Aprì allora il messaggio di Sara, che come sospettava era una richiesta di cambio turno.
Valutó mentalmente la scusa migliore per rifiutare, e concluse che la più plausibile sarebbe stata una visita medica già prenotata.
Anche se l'unico appuntamento che prevedeva la presenza di un dottore era tutt'altro che di natura medica. 
E si sarebbe presumibilmente svolto sul divano di casa sua, durante una replica sul canale della BBC 1.
Elena ridacchió fra se e se, e vagó verso il divano.
Karima ci stava decisamente mettendo troppo.
Fissó preoccupata l'orologio posizionato sopra il tavolo della cucina.
Erano quasi le 18:45 e Karima di solito impiegava meno di mezz'ora a rientrare.
E lei l'aveva sentita quasi un ora fa
Scrolló le spalle e aprì il messaggio del numero sconosciuto.
La ragazza sussultó.
Aveva letto bene?

- Ciao Elena, sono Tom... Tom Hiddleston il tuo vicino di casa! Mi scuso se mi sono permesso di chiedere il tuo numero a Youssef, ma era il modo più semplice per rintracciarti. Immagino tu abbia letto il giornale stamattina, e volevo accettarmi che fosse tutto apposto. Sono davvero costernato! Io e Luke stiamo già lavorando per sistemare le cose. Purtroppo non sempre riusciamo ad impedire che escano in stampa certe cose! Mi dispiace immensamente che tu sia stata coinvolta in questa cosa. In ogni caso questo è il mio numero personale, sentiti libera di contattarmi quando vuoi! Anzi se hai bisogno di chiarimenti chiamami! 
Io sono sempre disponibile.
Mi scuso di nuovo!
A presto,
Tom.-

La ragazza non poteva credere ai suoi occhi.
* Tom Hiddleston mi ha mandato un sms *





 
"ANGOLINO DELL'AUTRICE"

Ciao a tutti\e!
Come promesso ho cercato di essere il più solerte possibile con l'aggiornamento!
Devo dire che questo capitolo mi piace molto, non so perchè, ma 'ho trovato soddisfacente!
Per lo meno ho smosso un pò le acque, e ho reso la situazione forse un pò più "chiara".
Oltre che aggiungere sempre più carne al fuoco, perchè si.. sono una Drama Queen!

Enjoy



 
xx 

-Ruka-


 

 
  
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