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Autore: DevilKla    11/06/2008    7 recensioni
[Mai-Hime anime] La morte di una persona cara spesso porta a farsi un'attenta analisi di coscienza. Fic ambientata dopo il Carnival, con vari personaggi.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia cadeva incessantemente, sul gruppetto riunitosi nel piccolo cimitero della città, dove le esequie di Shizuru Fujino erano appena terminate

 

                                       

LA MORTE E LA RINASCITA

                di Fu NicoDevil

                           (Sottotitolo: Addio mondo, vi ho voluto bene)

 

 

 

La pioggia cadeva incessantemente sul gruppetto riunitosi nel piccolo cimitero della città, dove le esequie di Shizuru Fujino erano appena terminate. Ebbene sì, l’ex Presidentessa della Fuka Accademy, l’HiME che durante il Carnival era risultata essere la più spietata tra tutte, perché mossa dall’amore che provava per una sua compagna, era stata travolta e uccisa da un pirata della strada. Pessima morte, direte voi, forse banale, visti i pericoli che aveva dovuto affrontare, eppure, la morte ti colpisce quando meno te lo aspetti, portandoti via nel modo più stupido e per colpa di qualcun altro, per giunta. Shizuru Fujino morì così, trascinata per metri e metri sull’asfalto; il ragazzo che guidava la macchina non solo era ubriaco fradicio, ma dopo averla investita in modo non eccessivamente grave, non si era accorto che la cinghia della borsa che Shizuru portava con sé, si era incastrata nel paraurti posteriore e la giovane si era dimenata per più di duecento metri nel disperato tentativo di liberarsi, per poi morire per le gravissime ferite riportate. La ragazza era morta per una stupida, banale, stramaledetta cinghia incastrata.

Ora, tutti i suoi amici erano lì, radunati attorno alla sua bara che veniva calata lentamente sottoterra. Nessuno aveva avuto il coraggio di andare in ospedale: la ragazza non era certo morta serenamente, e guardare il suo corpo tumefatto dai graffi e la carne strappata per via dell’asfalto non era certo uno spettacolo da vedere. Così, il piccolo gruppetto se ne stava immobile sotto la pioggia, aspettando di salutare la loro amica per l’ultima volta.

Yukino era quella che proprio non riusciva a trattenere le lacrime; forse perché era sempre stata una ragazza molto sensibile o forse perché comunque Shizuru era stata il suo “capo” e quindi avevano vissuto a stretto contatto per molto tempo.

Piangeva, Yukino, sostenuta dal forte braccio della sua amica Haruka, che a differenza sua, pareva volesse celare il dispiacere per la perdita dell’ex Presidentessa: perché nonostante gli screzi, le incomprensioni ed i battibecchi avuti con lei, proprio non riusciva a odiarla totalmente, solo che il suo temperamento forte ed aggressivo, le impediva di mostrare apertamente anche solo una lacrima.

Poco distante dalle due, stavano sotto la pioggia Mai, Yuuichi e Reito. Mentre per i primi due la perdita non fu di considerevole importanza, anche se comunque avevano avuto un momento di commozione, per Reito la cosa fu difficile da digerire. Lui e Shizuru erano stati a capo del consiglio studentesco, andavano d’accordo, chiacchieravano spesso, visto che frequentavano la stessa università, e ogni tanto si incontravano in qualche bar per sorseggiare un tè in tutta tranquillità.

In ogni caso, assistere al funerale di un amico non è certo una cosa piacevole anzi, ti segna in particolar modo per tutta la vita.

Fu così che, non appena la bara fu calata del tutto, i ragazzi lentamente si avvicinarono alla fossa per lanciare un fiore in segno di saluto, allontanandosi poi in silenzio, per far sì che i becchini potessero finire il loro lavoro, dato che per volere della famiglia la lapide era stata preparata durante la notte, pronta per essere messa al suo posto.

Poco dopo, il gruppetto si ritrovò nel parcheggio dove avevano lasciato le macchine.

«Sono preoccupata per Natsuki» esordì Mai. «Non è rientrata nel nostro appartamento, stanotte. Mikoto ed io siamo andate a cercarla nella sua vecchia stanza, ma nulla. Non risponde al telefono e stamattina non si è presentata nemmeno al funerale.»

«Effettivamente è strano che non sia venuta» convenne Reito. «Però posso comprendere il suo stato d’animo, e forse è un bene lasciarla sola per un po’.»

«Non esiste che io la lasci sola, non ora» sbottò Mai, ricordandosi dell’aiuto e del sostegno che Natsuki le aveva dato quando durante il Carnival aveva perso Yuuichi.

Haruka annuì. «Allora forza, andiamo tutti a cercarla, magari è tornata a casa. Quella bubuzuke di Fujino è stata molte cose, ma non credo le faccia piacere se alla sua pupilla saltasse in mente di fare qualche sciocchezza per raggiungerla e stare con lei in eterno… o forse sì?» concluse portandosi una mano sotto al mento con fare pensoso.

«Haruka-chan! Ti prego…» sospirò Yukino scuotendo il capo.

La ragazza alzò le mani in segno di resa. «Va bene, va bene, andiamo da Kuga» concluse avvicinandosi a grandi falcate verso la macchina e lasciando gli altri di stucco come al solito.

Fu così che si avviarono al dormitorio, ignari che la ragazza si trovasse proprio all’interno del  cimitero, davanti alla tomba, ora coperta, dell’amica.

Se ne stava immobile sotto la pioggia, Natsuki, lasciando che l’acqua portasse via con sé anche le lacrime che stava versando. Il suo sguardo vagava qui e lì, posandosi di tanto in tanto sul nome dell’amica, scolpito sul freddo marmo della lapide.

«Io non ci starei a piangerci troppo su, la vita continua ed è inutile distruggersi in questo modo» mormorò una voce alle sue spalle.

Natsuki non si degnò nemmeno di voltarsi. «Shizuru mi è stata sempre vicino, è stata l’unica ad avermi dato un supporto nel periodo peggiore della mia vita. Il minimo che possa fare per lei è versare una lacrima. Lei… mi amava, Nao»

«Ah, sì?» rispose allora la ragazza con fare sarcastico. «Non metto in dubbio che la bastarda abbia avuto un gran bel paio di palle, durante il Carnival. Ha fatto fuori un sacco di gente per salvare te, forse lasciandosi prendere un po’ troppo la mano: potrei anche accettare il fatto che bisogna proteggere chi si ama, ma nel caso della tua amichetta direi che è stata follia pura.»

«Senti chi parla di follia. Comunque l’ha fatto per me, no?» fece Natsuki in tono seccato. «Perché devi perseguitarmi ovunque vada, Nao? Ho appena perso un’amica, e stavolta non ci sarà nessun miracolo: non potrà tornare in vita… è finita, ed io ho il diritto di starmene da sola… lasciami stare.»

La rossa fece un passo avanti, mettendosi di fianco alla ragazza. «L’ha fatto per te, certo… ma la cara estinta… ti ha fatto anche altro, se non erro» continuò imperterrita, ignorando totalmente la richiesta di Natsuki.

L’altra, dal canto suo, ebbe un sussulto; la bocca spalancata, gli occhi sbarrati dalla sorpresa. «Nao… ma come diavolo?…» riuscì a balbettare, non avendo il coraggio di guardarla in faccia.

«Come diavolo faccio a sapere certe cose? Non ha importanza, moretta» le rispose lei facendo spallucce. «In ogni caso so tutto, ed è per questo che mi permetto di dire che la tua amichetta era una gran carogna. Può averti salvata in nome dell’amore che provava per te, e questo potrei anche accettarlo… ma ciò che ti ha fatto dopo, ha cancellato ogni “buona” azione fatta nei tuoi confronti. Mi spiace, ma infilarsi nel tuo letto per spupazzarti ben bene mentre non eri conscia e senza nemmeno chiederti il permesso… direi che è tutto tranne che amore… perché non mi risulta che tu in quel periodo la ricambiassi, no? E nemmeno una persona meschina come me, sarebbe capace di far suo l’oggetto dei desideri sapendo di non essere ricambiata.»

«MA SENTI DA CHE PULPITO!» sbottò allora Natsuki voltandosi di scatto, le gote rosse per l’imbarazzo. «Non eri tu che ti divertivi a prendere in giro il prossimo? Come puoi solo immaginare cosa significhi amare una persona, eh!? Cosa ne sai del rapporto che avevamo io e Shizuru? Devo ricordarti che durante il Carnival è stata lei la mia MIP?»

«Ma non prenderti e prendermi per i fondelli» rispose tranquillamente Nao, ghignando. «E’ stata la tua MIP perché le volevi bene come amica, niente di più. L’hai detto tu stessa poco fa: “è stata colei che mi ha aiutata nel momento peggiore”. Un’amica, solo questo. O la povera piccola Natsuki si è innamorata di Shizuru? Sarebbe una cosa proprio struggente, ora che è morta, sai? Degna della miglior opera tragica… ma allo stesso tempo molto divertente. Il classico romanzetto rosa della serie “mi sono accorta di amarti dopo averti persa”» concluse la ragazza restando immobile, pronta ad incassare uno schiaffo o addirittura un destro in pieno volto.

In effetti, il primo impulso di Natsuki fu quello di prenderla a pugni… ma la mano destra, pronta a colpirla, si fermò a mezz’aria, scivolando subito dopo nuovamente sul fianco. «No» mormorò guardandola.

«No cosa, di grazia?» incalzò la rossa imperterrita.

«No, non l’amo, non l’ho mai amata. O meglio… ciò che sento non è il tipo di amore che avrebbe voluto lei… e ciò che sentiva lei, non è il tipo di amore che avrei voluto io. Non perché era una donna, sia chiaro, credo che l’amore sia un sentimento universale… solo che… lascia stare, Nao. Sei venuta qui solo per dirmi cattiverie.»

«Io non ne sarei tanto sicura. E comunque l’amore può essere dimostrato in molti modi, cara la mia Natsuki. Anche restandosene in silenzio a guardare la persona che si ama, distruggersi e piangere per la morte di una donna che non si merita nessuna delle sue lacrime» concluse Nao allontanandosi, non prima di aver guardato l’altra intensamente, con occhi diversi dal solito: per una volta non aveva fatto trasparire quel maledetto sguardo da presa per i fondelli.

Furono quegli occhi, accompagnati da quelle precise parole che lasciarono Natsuki immobile e stupita allo stesso tempo; il cuore a batterle nel petto in modo anomalo.

Il primo pensiero che le balenò in testa, dopo aver riconnesso i neuroni fu uno solo, ma lo reputò impossibile, fuori da ogni logica dato che Nao non faceva altro che trattarla male in continuazione… e, a dire il vero, il sentimento era ricambiato, visto che non riuscivano a stare tranquille a chiacchierare per cinque minuti di fila senza litigare o fare commenti al vetriolo. Eppure, ultimamente la rossina era stata la sua ombra in varie occasioni e, senza che se ne rendesse conto, si erano avvicinate. Litigavano, è vero, ma Nao trascorreva molto tempo nell’appartamento che Natsuki divideva con Mai e Mikoto con la scusa di aiutare quest’ultima a fare i compiti e, anzi, l’ultima volta era rimasta anche a dormire da loro. Non ci aveva mai fatto caso, forse perché il novanta per cento del tempo lo spendevano a litigare, ma Nao era cambiata… i suoi occhi erano cambiati: spietati, freddi e impassibili prima… tristi e malinconici ora. Possibile che Nao soffrisse in silenzio? Possibile che l’odio che Nao provava per lei, si fosse tramutato in amore? Possibile che la ragazza usasse Mikoto come scusa per trascorrere del tempo con lei?

Tentò, dunque, di scacciare quel “fastidioso” pensiero che le era venuto in testa, sperando che sparisse da un momento all’altro… e invece? Invece si ritrovò ad accasciarsi al suolo in ginocchio, stringendo con forza l’erba che faceva da contorno alla fossa dov’era stata seppellita Shizuru. Era crollata, Natsuki, sotto il peso di tante emozioni, non sapendo più che fare o cosa pensare. La perdita della sua amica l’aveva devastata… e Nao, quella stramaledetta, oltre ad averla scombussolata non poco per quell’ultima frase e con il suo comportamento ambiguo, le aveva anche ricordato delle cose che avrebbe preferito di gran lunga dimenticare.

«PERCHE’ MI HAI FATTO QUESTO, SHIZURU?!» urlò allora con quanto fiato aveva in gola, iniziando ad avere brividi di freddo, dato che la pioggia continuava a cadere incessantemente. «Perché non mi hai confessato i tuoi sentimenti invece di comportarti in quel modo?! Avremmo potuto parlarne… avresti potuto aspettare le mie decisioni. Avrei avuto modo di prendere in considerazione per davvero il fatto di poter stare con te… forse sarei riuscita ad amarti… ma tu… tu hai distrutto in pochi giorni tutto l’affetto che provavo per te, quello stesso sentimento che avrebbe potuto trasformarsi in amore da un momento all’altro. Hai avuto il coraggio di difendermi, ma non sei stata capace di parlarmi dei tuoi sentimenti. Ho preferito cancellare ciò che mi hai fatto, sai? Mi sono imposta di non pensarci, ho provato in tutti i modi di ricordarmi dell’aiuto che mi hai dato, della cara amica che sei stata… ed è stato grazie al mio volerti bene, che sono riuscita a considerarti la mia MIP. Detesto ammetterlo, ma Nao ha ragione. Io ti ho amata solo come amica, niente di più, e forse la colpa è anche tua. Se il tuo comportamento fosse stato diverso, più maturo, forse adesso sarei felice con te al mio fianco. Ma il tipo di amore che mi hai dimostrato, mi ha trafitto il cuore. Avrei preferito mille volte sentirmi dire “Ti sembrerà assurdo, ma ti amo, Natsuki… so che non è facile né pretendo una risposta… ma preferisco rischiare e sapere se potresti ricambiarmi”, che essere trattata in quel modo, usata come un giocattolo per  placare i tuoi istinti. Ti ho sempre voluto bene, Shizuru… non ti dimenticherò mai, e in condizioni diverse sarei riuscita anche a ricambiare il tuo amore, ma sei stata capace di farmi tanto male e forse non te ne sei nemmeno resa conto. Non serve solo proteggere la persona che si ama… bisogna anche rispettarla, cosa che non hai fatto. E ora? Ora mi rimane solo una lapide su cui urlare tutto ciò che ho dentro. Forse ho sbagliato a non parlarti prima, e di questo me ne pento perché sei stata comunque l’unica persona a restarmi vicino. Avrei dovuto dirti tutto e mi rendo conto che è troppo tardi, che i morti non sentono le parole dei vivi. Resterai per sempre nel mio cuore, Shizuru, come l’amica che ho perduto e non come l’amore della mia vita, perché, mi dispiace, ma non è questo il sentimento che mi lega a te. Quindi, andrò avanti per la mia strada, com’è giusto che sia» concluse allora Natsuki, lasciandosi andare ad un pianto disperato; non si sentiva così sola da quando era morta sua madre.

Ma in realtà non era sola, quella stessa figura dai capelli rossi che l’aveva lasciata poco prima, era rimasta nei paraggi, poggiata con la schiena contro un albero… il viso rigato dalle lacrime, il cuore stranamente leggero. E fu proprio quella figura che, con passo felpato, si portò nuovamente alle sue spalle, abbracciandola teneramente da dietro. Nao affondò il viso nei capelli corvini di lei, stringendola con dolcezza. «La strada da percorrere è lunga, sai? E camminare da soli è difficile. Certo, ci sono Mai e gli altri che ti vogliono immensamente bene… e forse non ti sei accorta che ci sono anche io. All’ombra di Shizuru, ci sono sempre stata io, ma tu non hai mai avuto modo di vedermi e non sai quante volte l’ho invidiata… non sai com’è stato difficile amarti nell’ombra, in tutti questi mesi, Natsuki. Non sai con quale morte nel cuore, ti vedevo andare a casa sua, convinta

che lei ricevesse tutto l’amore che hai dentro.»
«Nao…» soffiò la moretta sbalordita da quella dichiarazione.

«Per una volta, Natsuki, per una sola volta vorrei parlarti con il mio vero Io... Ok, va bene, sono una bastarda cronica, e prima sono stata meschina e insensibile. La numero uno per cattiveria, modestamente, e credo che anche uno dello stampo di Nagi potrebbe avere la mia statua nel suo salotto: sono l’idolo dei bastardi. Ma ora, voglio dirti tutto ciò che sento, sinceramente» continuò la rossa tenendo ben salda la presa attorno alla vita di Natsuki. «Lo so che prima mi hai odiata per quello che ti ho detto, e non hai torto. Purtroppo è stata l’unica soluzione che mi è venuta in mente per farti aprire gli occhi e per farti affrontare - seppur indirettamente - colei che ha sbandierato ai quattro venti di amarti e che invece si è approfittata di te non tenendo conto dei tuoi sentimenti.

Ti chiedo perdono, se per colpa mia hai ricordato quel periodo doloroso, ma è stato necessario per entrambe: mi hai tolto un bel peso dallo stomaco poiché ero fermamente convinta che ti avrei persa da un momento all’altro, perché magari un giorno avresti deciso di trasferirti da lei per amarvi senza troppe complicazioni.

Sai Natsuki, è merito tuo se sono cambiata così. Quando durante il Carnival mia madre, la mia  MIP, è scomparsa… tu sei rimasta al mio fianco, nonostante io abbia tentato tante volte di farti del male. Hai detto che fondamentalmente io e te siamo uguali, ma mentre tu hai avuto Shizuru accanto, quindi un’amica su cui contare, io non ho fatto altro che isolarmi dagli altri. Nonostante Mikoto fosse mia compagna di classe, per un periodo ho provato solo a sfruttarla per la sua abilità. Non volevo avere amici, non volevo avere nessuno a cui affezionarmi. Poi? Dopo il Carnival ho ripensato alle tue parole… e allora… lentamente ho cercato un contatto. Avrei voluto che fossi tu, la mia prima amica, ma eri sempre impegnata, ed ogni volta che tentavo di avvicinarmi a te, Shizuru ti ha sempre trascinata via. Così ho fatto amicizia con Mikoto, per davvero, stavolta, e di conseguenza spesso ho trascorso giornate intere nel vostro appartamento. A furia di stare in tua compagnia, ho iniziato a volerti molto bene… sentimento che poi si è evoluto col passare dei mesi. Non te ne sei mai resa conto perché non ti ho mai dato modo di pensare una cosa simile, anzi, probabilmente hai sempre pensato che ti odiassi; invece sei riuscita a entrare nella mia anima. A me è sempre bastato averti vicina: non ti ho mai chiesto niente, né tantomeno fatto capire certe cose, ho preferito il silenzio perché volevo stare con te… volevo affianco solo la tua presenza, anche se credevo che amassi Shizuru» confessò Nao, mentre l’altra singhiozzava non poco.

«E comunque sono convinta che questo sfogo abbia giovato anche te: ti sei tolta un macigno dal cuore. Sei una ragazza molto forte, Natsuki. Non so quante persone sarebbero riuscite a tenersi in piedi dopo quello che hai passato.

Ti chiedo perdono perché ti amo davvero, e sono una gran carogna a dirtelo proprio ora. Sarò sincera fino in fondo, con te, Natsuki, non voglio fingere, non ora, anche se probabilmente non mi crederai. Ti amo, e quindi ti confesso che la speranza nel mio cuore, quella che un giorno staremo insieme, non morirà mai; eppure so che solo il tempo ci dirà se ha qualcosa in serbo per noi. Ma nonostante la mia speranza, non voglio nulla da te, permettimi di starti semplicemente vicino, soprattutto adesso che ne hai bisogno. Per la prima volta nella mia vita, ho tanta fiducia nel futuro, ma allo stesso tempo non pretendo nulla, non voglio nemmeno sapere se provi un briciolo d’affetto per me, né altro. Ti chiedo solo una cosa: lascia che cammini al tuo fianco, ora mi basta solo starti vicino ed aiutarti» concluse la rossa aspettando un cenno di risposta.

Natsuki dal canto suo, era rimasta pietrificata e senza parole. Quell’abbraccio così caldo che le stava regalando Nao, per un momento le aveva fatto dimenticare tutto: le batoste prese, la morte di sua madre, il senso si solitudine, ciò che le aveva fatto Shizuru e la morte di quest’ultima.

Non sapeva cosa dirle, ma sentiva che per il momento aveva bisogno di un contatto umano: sentiva freddo… e non era certo dovuto ai vestiti bagnati dalla pioggia. Quel freddo, veniva direttamente dal suo cuore e solo quelle braccia che ora la stavano stringendo, erano state in grado di portare un poco di calore nella sua anima.

Non ricevendo risposta, Nao iniziò ad allentare la presa, ma fu fermata poco dopo dalla stessa Natsuki, che aveva poggiato le mani sulle sue. «Non andare via…»

La rossa accennò un sorriso e riprese ad abbracciarla in silenzio. Restarono così, strette l’un l’altra sotto la pioggia per un tempo indefinito.

Ciò che successe dopo, non c’è dato sapere. Come sia finita la storia dopo questo episodio nessuno lo sa… Una cosa è certa, da quel momento due anime non sarebbero state mai più sole.

Fine…

 

Sì, la mia fine ^O^… è stato bello conoscerti e volerti bene Shaina, davvero. Ma credo che dopo questa, la mia vita è appesa a un filo… anzi, più che altro sarà la mia testa ad essere appesa sul caminetto della sala riunioni del club ShizNat, poco ma sicuro.

 

Dunque, mi rendo perfettamente conto che Nao è un “tantino” OOC, nel finale, ma detto onestamente, non sappiamo come potrebbe comportarsi da “innamorata”.

In ogni caso, un ringraziamento speciale va alla mia unica e sola beta, Shainareth, e un saluto particolare va ad Atlantislux  e Hinata-chan:  questa fic è per voi tre XDDD

 

Alla prossima… uhm, forse…

NicoDevil

  
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