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Autore: EmmeEnne    02/02/2014    1 recensioni
Casa, scuola, scuola, casa. La vita di Elis è una normale vita di un’adolescente qualsiasi. I suoi genitori sono separati, lei vive con suo padre, ma sta per tornare nella sua città natale: Beacon Hills. Continuerà a vivere la sua vita come lo faceva ad Atlanta? Cosa le aspetta a Beacon Hills? Questa cittadina, si sa, è un faro per il sovrannaturale, ma il “si sa” è riferito a pochi. Elis entrerà a far parte della cerchia o sarà solo una spettatrice dei tanti misteri? Non rimane che leggere per scoprirlo…
La storia conterrà spoiler sulla parte a della terza stagione!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cora Hale, Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elis dovette ammettere a se stessa che la paura stava crescendo. Cora aveva davvero un aspetto orribile distesa sul letto di Derek, continuava a sputare sangue nero e a lamentarsi. Nemmeno sua madre era riuscita a fare molto con un incantesimo, le aveva potuto solamente alleviare il dolore. Qualunque cosa fosse, dovevano cercare una soluzione al più presto possibile o Cora non ce l’avrebbe fatta. Isaac andava avanti e indietro per la stanza, visibilmente agitato, sembrava che stesse per scoppiare. Nonostante Elis gli avesse detto che sarebbe andato tutto bene, che Cora si sarebbe ripresa, lui sembrava stare sempre peggio. All’improvviso si fermò di fronte a Derek e cominciò a parlargli.
-Sta morendo, vero?- disse, la voce spezzata.
-Non lo so- rispose Derek, senza staccare gli occhi dalla sorella.
-Allora, cosa pensi di fare?-
-Non lo so- rispose di nuovo il più grande.
-Hai intenzione di elaborare un piano? Perché mentre Scott e Stiles erano lì fuori cercando di evitare che delle persone venissero uccise, tu eri qui dentro a rotolarti tra le lenzuola con l’assassino in persona. Ti rendi conto di quanta gente abbia ucciso? Erica e Boyd sono morti, Cora sta morendo e tu non stai facendo nulla! Perché ci hai fatto questo, Derek? Era tutta una questione di potere? Ti annoiavi? Ti sentivi solo?-
Ecco, l’aveva fatto. Era scoppiato. Elis sapeva cosa provava in quel momento, aveva provato la stessa cosa circa un’ora prima, quando era venuta a sapere che lo sceriffo era stato preso dal Darach, dalla professoressa Blake. Il padre del suo ragazzo stava seriamente rischiando la vita e lei era lì seduta aspettando chissà cosa. Sapeva benissimo come si sentiva Isaac, ma non per questo lui aveva il diritto di dire quelle cose a Derek. Lei non lo conosceva molto, anzi per niente, ma che cosa poteva saperne lui che la ragazza per la quale provava qualcosa potesse essere collegata a tutti quegli omicidi? Infondo c’è un detto che dice proprio questo, no? L’amore è cieco.
-Isaac…- disse Elis all’amico, cercando di farlo ragionare, ma venne ignorata.
-Forse. Ho detto a Cora che non l’avrei lasciata. Aiuterò gli altri quando capirò come aiutare lei- rispose Derek.
-Non c’è tempo! La luna piena sta arrivando. Lo sceriffo e Melissa potrebbero morire, quindi proverò ad aiutarli. Tu puoi restare qui e perfezionare l’arte del non far nulla- concluse, andando via e chiudendosi la porta alle spalle.
Elis un po’ era dispiaciuta per Derek. Ritrovarsi davanti agli occhi la sorella che credeva morta doveva essere stata una gioia immensa. E adesso Cora quasi rischiava la vita perché una psicopatica le aveva fatto chissà cosa.
-Non lo prenderei come un fatto personale. La rabbia è solo uno strumento. La sta usando come scusa per cambiare la fiducia fra un Alpha a un altro. Te e Scott- disse Peter a suo nipote.
-Scott non è ancora un Alpha-
-Ma sta per diventarlo, giusto?-
-Che sia per te e Scott oppure no, credo che Peter abbia ragione per quanto riguarda la rabbia- disse Elis, sorprendendo tutti –A Isaac importa davvero di Cora, e credo che vederla in questo stato lo faccia stare male. Sì, stai male anche tu, ma almeno riesci a controllarlo- continuò, scrollando le spalle.
Derek annuì, prendendo la mano di Cora e stringendola. Elis vide che le vene delle mani e delle braccia di Derek e Cora diventavano nere, mentre sua madre faceva un passo avanti, allarmata.
-Stai attento- disse Peter a Derek, quasi vicino al nipote.
-Non preoccuparti. Lo so. Andare troppo oltre potrebbe uccidermi-
-Che cos’hai fatto?- gli chiese Elis.
-Mi sono preso un po’ del suo dolore- rispose, guardandola.
-Cosa che avrei potuto benissimo fare io, senza effetti collaterali- disse Emma.
-Tu perché non vai a riposarti un po’? Sembri stanca- disse Peter a Elis, appoggiandole una mano sulla spalla
-Va’ di sopra, c’è la stanza di Isaac- continuò, ricevendo un cenno da parte di Elis, che cominciò a salire la scala a chiocciola. Era notte fonda e lei era piuttosto stanca, per questo non ci volle nemmeno troppo tempo prima che chiudesse gli occhi.

-Che c’è? Oh mio Dio, cosa?- gli chiese Lydia.
-E’ da parte di Isaac, Jennifer ha… Ha il padre di Allison. L’ha rapito. Li ha tutti e tre adesso- le rispose Stiles.
Se li aveva tutti e tre voleva dire che quella psicopatica avrebbe potuto compiere il sacrificio e che i loro genitori erano tutti morti. Il cuore di Stiles cominciò a battere fortissimo, tanto che pensò che gli sarebbe uscito dal petto.
-C’è ancora tempo. Abbiamo ancora tempo, giusto?- gli disse Lydia, per rassicuralo -Stiles? Stai bene? Stiles!- continuò, ma lui non le rispondeva.
-Penso di avere un attacco di panico- le disse, mentre le testa cominciava a girargli e il respiro si faceva sempre più corto.

Era passata a casa sua per cambiarsi, per poi andare a scuola. A dire la verità non ne aveva proprio la minima voglia visto tutto quello che stava succedendo, ma Stiles le aveva detto che sarebbero andati per cercare di formulare qualche piano e lei voleva essere d’aiuto, o almeno d’appoggio.
Lo vide in lontananza, era con Lydia. Sembrava però che non stesse affatto bene, ecco perché accelerò il passo, raggiungendo velocemente i due.
-Che succede?- chiese allarmata, prendendo il viso di Stiles tra le mani.
-Aiutami!- le disse Lydia, mentre metteva un braccio di Stiles intorno al suo collo.
Elis fece lo stesso, lasciandosi guidare verso gli spogliatoi, dove fecero sedere Stiles a terra.
-Ehi, respira!- gli disse, mentre gli bagnava il viso con un po’ d’acqua.
-Stiles, cerca di non pensarci. Pensa a qualcos’altro- gli disse Lydia.
Stiles, però, non accennava a dare miglioramenti. Aveva il fiato corto, come se si sforzasse a respirare, e la cosa peggiorava respiro dopo respiro.
-Lydia, dobbiamo fare qualcosa! Chiamare qualcuno!- disse Elis all’amica, entrambe visibilmente preoccupate.
-Bacialo!- disse improvvisamente Lydia.
-Che cosa? Perché?-
-Fallo!-
Anche se non capiva il motivo, Elis lo fece, baciò Stiles. Improvvisamente la crisi si era fermata, era tornato a respirare normalmente.
-Oh mio Dio, mi hai fatto morire!- disse a Stiles, abbracciandolo.
-Come hai fatto?- chiese il ragazzo a Elis.
-Non ne ho la più pallida idea- disse prima di girarsi a guardare Lydia.
-Io… Una volta ho letto che… trattenere il respiro ferma un attacco di panico. Quindi… Quando Elis ti ha baciato hai trattenuto il respiro- spiegò lei.
-Davvero?-
-Sì, lo hai fatto-
-Grazie-
-Ma quanto sei intelligente?- le chiese Elis, una volta che anche lei fu calma.
-Se lo fossi stata davvero, avrei detto a Stiles di prenotarsi una seduta dalla consulente-
-La Morrell!- disse Stiles, alzandosi –E’ l’emissario del branco di Alpha, deve pur sapere qualcosa- continuò.
-Tu pensi che sappia dove sono i vostri genitori?- gli chiese Lydia.
-Tanto vale provare-

La Morrell non era ancora arrivata, cosa molto strana per una persona precisa come lei. I tre entrarono lo stesso, cominciando a frugare tra la sua roba, cercando qualcosa. Stiles prese la cartella di Lydia e cominciò a sfogliarla.
-Ehi, Lydia, questo è il tuo disegno- disse Stiles.
-Lo so, è un albero-
-Sì, ma è sempre lo stesso. Esattamente. Dammi la tua borsa- disse, prendendo un quaderno dalla borda della ragazza -Vedi?-
Elis, che era dall’altro capo della scrivania, vedeva un altro tipo di disegno. Non un albero, le sembravano più delle radici.
-Aspettate, guardate qui- disse, capovolgendo il quaderno. 
-So dove sono- disse Stiles.

Si stavano dirigendo da Derek e Peter, che sapevano dove si trovava questo posto, quando qualcuno chiamò Stiles e lo costrinse a rimanere a scuola.
-Voi due andate da Derek e Peter. Ditegli che sono al Nemeton, loro sanno dove si trova- disse velocemente
–Ci vediamo dopo- disse a Elis, dandole un leggero bacio, prima di andare via.
Le due raggiunsero in fretta il loft di Derek, ma a quanto pareva tutto era stato inutile.
-Dopo quello che è successo lì sotto, Talia ci ha rimosso tutti i ricordi. Non sappiamo più dove sia- disse Peter, riducendo a un mucchio di cenere le speranze che Elis si era fatta di riuscire a salvare i genitori di Stiles, Scott e Allison.
-Che cosa facciamo adesso?- chiese.
Nello stesso momento le arrivò un messaggio da parte di Stiles.
“Da Deaton. Tu e Lydia credete di poter venire tipo adesso?”
“Stiamo arrivando”
gli rispose.
-Lydia, dobbiamo andare- disse all’amica, e velocemente le due lasciarono il loft per raggiungere la clinica veterinaria di Beacon Hills.

Stiles le stava aspettando fuori. Lasciò entrare Lydia, poi bloccò Elis per un braccio, facendole capire che doveva dirle qualcosa in privato.
-Che cosa è successo?- gli chiese preoccupata; non aveva una bella faccia.
-Niente. Devo solo dirti una cosa-
-Mi stai facendo preoccupare-
-Noi ci sacrificheremo al posto dei nostri genitori- le disse, sospirando.
Gli occhi di Elis si inumidirono. Ma che razza di storia era quella?
-Stiles…- riuscì a dire prima che una lacrima le solcasse una guancia.
-Ehi, sta’ tranquilla. Ritorneremo indietro- le disse Stiles, asciugandole la guancia.
-Non ci sto capendo niente, spiegami-
-Andremo sott’acqua per un po’, il tempo di riuscire a trovare il Nemeton. Così sapremo dove si trova e potremo salvare i nostri genitori. E’ una cosa pericolosa, ma io voglio farla-
-Qualcosa mi dice che non è tutto, vero? Non può essere così semplice-
-Infatti c’è qualcos’altro. Ammesso che riusciremo a tornare indietro, si formerà una sorta di oscurità intorno al nostro cuore, qualcosa che ci ricorderà per sempre quello che abbiamo fatto-
-Porterà qualche tipo di guaio?-
-C’è la possibilità che attiri altre creature sovrannaturali qui a Beacon Hills. Ehi, staremo bene- le disse.
La strinse tra le sue braccia, provando a rassicurarla.
-Torna da me- gli disse –Non credo di poter sopportare di perderti, torna da me- gli ripeté.
-Lo farò- le rispose, baciandola poi per l’ultima volta prima di entrare.

C’erano tre grosse vasche piene d’acqua all’interno, e i ragazzi le stavano riempiendo di ghiaccio e foglie.
-Bene. Cos’hai portato?- chiese il dottor. Deaton a Stiles, appena lo vide.
-Ho il distintivo di mio padre. Jennifer lo ha quasi schiacciato con le mani, perciò ho cercato di sistemarlo un po’. Ancora non è un granché-
-Non serve che sia bello se significa qualcosa-
-E’ una pallottola d’argento vera?- chiese Isaac a Allison.
-L’ha fatta mio padre. E’ una sorta di cerimonia. Quando uno di noi apprende ogni abilità per essere un cacciatore si forgia una pallottola come prova del codice-
-Scott?- chiese Deaton al ragazzo.
-Mio padre ha dato a mia madre quest’orologio quando venne assunta in ospedale. Diceva che era l’unica cosa che avesse mai funzionato nel matrimonio-
-Ok, voi tre entrerete. Ognuno di noi vi terrà fermi fino a che non sarete fondamentalmente… beh, morti- spiegò Deaton, ed Elis rabbrividì.
-Non può essere una persona qualunque a tenervi ferma. Deve essere qualcuno che possa riportarvi in vita, qualcuno che abbia una forte connessione con voi. Una sorta di legame emozionale- continuò.
Elis e Stiles si guardarono negli occhi. Elis sperò soltanto che la loro connessione fosse così forte, prima di posizionarsi dietro alla vasca di Stiles.
Stava a lei, Deaton e Lydia cercare di riportare indietro i tre.
-Nel caso che io non dovessi farcela e tu sì…- disse Stiles a Scott –Devi sapere che tuo padre è in città- continuò.
Elis e Lydia guardarono verso Deaton, aspettando un cenno da parte dell’uomo. Quando glielo fece, cominciarono lentamente a spingere i tre sott’acqua, fino a che il loro cuori non smisero di battere. 


Next on ‘Just close your eyes’:

-Quest’attesa è straziante- disse Lydia, mentre aspettavano ancora.
-Lei è sicuro che tutto questo sia normale? Voglio dire, è passato troppo tempo!- chiese Elis al dr. Deaton, continuando a fare avanti e indietro per la stanza.
I tre erano in quelle vasche da sedici ore ed Elis stava per impazzire. Aveva voglia di tirare fuori Stiles dalla vasca e vedere di nuovo il colore dei suoi occhi. Aveva bisogno che si svegliasse, adesso.
 
All’improvviso sentirono il campanellino della porta d’ingresso suonare, Si precipitarono tutti a vedere chi fosse, visto che avevano messo il cartello su “chiuso”. Era uno dei gemelli, Ethan. 
-Cerco Lydia- disse.
-Che cosa vuoi?-
-Ho bisogno del tuo aiuto-
-Per cosa?- chiese Stiles.
-Per fermare mio fratello e Kali… dall’uccidere Derek-
-Io vado con loro, c’è mia madre lì- disse Elis, decisa.
 
Furono pochi i minuti che passarono prima che Emma vide Derek e Cora entrare nel loft. La ragazza si precipitò verso Lydia, mentre Derek si guardò intorno, osservando i corpi senza vita di Kali e dei gemelli.
-L’hai fatto per me?-
-Per noi. Per tutti coloro che sono stati loro vittime- gli rispose Jennifer.
-Smettila. Smettila di persuadermi riguardo la tua causa!- le urlò contro Derek.
-Va bene. Cercherò di convincerti in un altro modo, allora- disse –Fa’ quello che devi, tesoro- continuò, come se parlasse da sola.


Emme's corner:
Ehilà! Ecco un altro capitolo, arrivato dopo anni e anni. Anzi, mi scuso davvero per il ritardo, ma sapete la scuola... e poi adesso che sono cominciati i corsi di pomeriggio è peggio ancora ç-ç Non riuscirò ad arrivare viva alla fine dell'anno, non credo D:
Allora, cosa ne pensate del capitolo? Fatemi sapere, eh u.u
Vi ricordate quella storia che stavo traducendo su Teen Wolf? Vi avevo accennato qualcosina.
Ebbene, è arrivato il momento anche per lei :D
Appena finsico qui la pubblico. Cercatela, si chiama 'Talking to the moon', è di una meraviglia assoluta e fidatevi se vi dico che piangerete leggendola.
Bene, io ci conto u.u Ci vediamo alla prossima :D
Bye, my lovelies <3
#Emme#




 
  
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