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Autore: Sognatrice_2000    02/02/2014    2 recensioni
Cosa succederebbe se quella sera all'Haido City Hotel Conan non riuscisse a salvare Ai da Pisco,e Gin scoprisse il suo segreto?
La giovane scienziata sarà costretta a tornare a lavorare per l'organizzazione,per mettere al sicuro i suoi amici,ma proprio quando Shinichi la verrà a liberare,ella scoprirà che non vuole andarsene.Qualcosa dentro di lei è cambiato,i suoi sentimenti sono mutati. Shiho si ritroverà a vivere una lunga lotta interiore,combattuta tra ciò che è giusto e i suoi personali desideri,scoprendo un sentimento nuovo dentro di sè.Riuscirà l'amore a trionfare per la coppia più bella e misteriosa del manga?
Dedicato alla fantastica scrittrice Aya Brea,che mi ha fatto sognare ed emozionare con la sua magnifica fanfiction ''Mia cara Sherry''.
Un bacione e grazie a tutti coloro che leggeranno e recensiranno la storia!
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Gin, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6: una relazione imposta
Gin era rimasto immobile,non aveva avuto il tempo di dire né di fare nulla. Non poteva,o forse non voleva muoversi.
Ad un tratto Ai si rese conto di ciò che stava facendo,le sue guance divennero di un rosso vivo.
Come le era saltato in mente di usare questi mezzi per convincerlo? Doveva averle dato di volta il cervello.
Fece per scostarsi da lui,ma all’improvviso si sentì avvolgere le guance da due mani fredde,e percepì chiaramente le labbra di Gin premere sulle sue.
Ci volle qualche secondo perché la ragazzina si rendesse conto di cosa stava succedendo. Avrebbe potuto allontanarsi,ma decise di non farlo.
Forse il suo piano stava funzionando davvero,forse grazie a questo Shinichi sarebbe riuscito veramente a salvarsi. E perciò,per quanto le pesasse,decise di lasciarsi baciare da lui.
Quel bacio sembrò durare un’eternità,entrambi non si staccavano l’uno dall’altra.
Ma ad un certo punto Ai decise di rompere quell’incanto,posò le mani sul petto di Gin e  lo allontanò delicatamente da se.
“Allora,cosa ne dici?”sussurrò,fissandolo negli occhi e cercando di apparire sicura.
Sul volto dell’uomo comparve un ghigno sottile.
“E va bene,potrei anche accettarlo. Se diventerai la mia ragazza,potrei prendere in considerazione l’idea di lasciar perdere il tuo amico Shinichi.’’rispose,fissandola con i suoi gelidi occhi verdi.
Ai avvertì il suo cuore compiere un balzo di gioia,non credeva che sarebbe accaduto davvero ed era incredula del fatto di averlo convinto con tanta facilità. Ma allo stesso tempo si sentiva avvolta da una morsa di umiliazione e vergogna: si era spinta decisamente troppo oltre,non poteva credere di essere arrivata a tanto.
Lentamente,Gin la lasciò andare,posandola di nuovo sulla sedia davanti alla scrivania.
“Stai attenta,Sherry,e vedi di non fare passi falsi” lo sentì mormorare in tono tagliente”se non fai quello che dico,non ci metterei molto a cambiare idea.”
Ai,con il cuore in gola,deglutì a fatica.
Gin non potè trattenere un sorriso compiaciuto nel vedere gli occhi della piccola scienziata riempirsi di ansia e terrore.
“Buonanotte”disse in un sibilo,prima di sparire oltre la soglia e di chiudersi la porta alle spalle.
Ai rimase ferma,pietrificata,fin quando egli non scomparì dalla sua vista.
A quel punto non potè trattenere una lacrima. Si sentì veramente una stupida,cosa aveva fatto?
Odiava quell’uomo,era un disgusto solo pensare di averlo baciato.
E in quel momento,per chissà quale motivo,le apparve davanti agli occhi il volto dolce e gentile di sua sorella.
“Akemi”sussurrò,sgranando gli occhi.
Solo a quel punto comprese il perché di quel breve flashback. Era stato proprio Gin ad ucciderla,ad uccidere la sorella,il suo stesso sangue.
E questo era un altro motivo per cui il rancore e la rabbia verso di lui crescevano,assieme ai suoi sensi di colpa.
I singhiozzi aumentarono.
“Perdonami,Akemi,ti prego. Non era mia intenzione,l’ho fatto solo per salvare Shinichi.”
L’unico pensiero che riuscì a rincuorarla fu proprio questo.
Ma non sapeva di essere stata troppo ingenua. Non poteva ancora immaginare cosa stesse pensando realmente Gin,e soprattutto della sua grande crudeltà.
Sul momento non aveva potuto far altro che credergli,ma si sarebbe presto resa conto del grande errore che aveva commesso.
 
 
 
 
 
 
 
 
Gin era comodamente seduto nella sua Porsche nera,fumando l’ennesima sigaretta della giornata.
I ciuffi di capelli biondi e il cappello coprivano i suoi occhi,perciò il suo sguardo era indecifrabile.
Si poteva però notare il suo volto illuminato da un ghigno perfido.
Il bacio che aveva ricevuto da Sherry non sarebbe bastato per evitare di fargli uccidere Shinichi Kudo.
Non che non ne fosse stato contento,anzi.
Dopo quello che era successo,avrebbe fatto sì che Sherry diventasse la sua ragazza-cosa che desiderava da tempo,ma che non avrebbe mai ammesso-,facendogli credere che non avrebbe  fatto del male al giovane detective,mentre in realtà l’avrebbe ucciso,in modo che lei non lo sapesse. E quando se ne sarebbe accorta sarebbe stato ormai troppo tardi.
In questo modo,Sherry sarebbe diventata la sua fidanzata,e al tempo stesso sarebbe riuscito ad eliminare quel ragazzo che sicuramente sapeva dell’esistenza dell’organizzazione.
Davvero niente male come risultato.
Il suo sorriso crudele si allargò ancora di più.
“Mi dispiace,cara Sherry,non avresti dovuto fidarti così facilmente di me” mormorò malignamente nel buio e nel silenzio della notte che avvolgeva l’abitacolo.
 
 
 
 
 
 
 
 
L’indomani la bambina aveva delle occhiaie assai vistose. Quella notte non era riuscita a dormire minimamente,non poteva fare a meno di sentire le labbra di Gin sulle sue,accompagnate dall’odore di sigaretta e dal dolce profumo dei suoi lunghi capelli biondi.
Era rimasta nel suo letto,con gli occhi sbarrati e fissi al soffitto,mentre nella sua mente tentava di districarsi inutilmente un groviglio di ricordi, lontani e vicini,di immagini di ogni tipo,di pensieri ed emozioni indecifrabili.
In quella lunga notte,i battiti del suo cuoricino aumentavano ogni volta al ricordo di quel bacio,e lei non riusciva a capire se fosse per il senso di colpa o …. o per qualcos’altro.
Ma cos’era quel qualcos’altro che nemmeno lei riusciva ad afferrare?
In quel momento non avrebbe saputo darsi una risposta.
Inoltre il suo inconscio continuava a tormentarla.
Non voleva ammetterlo,ma aveva paura che lui ripiombasse nuovamente nella sua camera,come era successo soltanto un paio di sere prime.
La cosa la turbava e la imbarazzava,e adesso che Gin le aveva imposto di avere una relazione con lui,non si immaginava proprio cosa avrebbe potuto,o meglio voluto farle.
Ai decise di provare a scacciare questi pensieri dalla sua mente,e si impose di pensare al lavoro che avrebbe dovuto svolgere quel giorno.
Si alzò stancamente dal letto e si sfilò il pigiama,indossando un maglioncino bianco e una gonna nera. Dopodiché si avvicinò all’attaccapanni e vi prese il suo camice bianco.
Dopo averlo indossato,si avvicinò alla porta ed esitò prima di aprire la maniglia. Prima di andare al lavoro,avrebbe dovuto fare colazione nel salone adiacente al laboratorio,ed era certa che lì vi fosse anche Gin.
Come avrebbe potuto sostenere il suo sguardo?
La cosa migliore sarebbe stata saltare la colazione per non doverlo vedere,ma Ai era arrabbiata al solo pensiero.
Non doveva aver paura di lui,non doveva comportarsi come se avesse fatto qualcosa di male o di cui vergognarsi.
E soprattutto non sarebbe servito a nulla,non avrebbe potuto scappare in eterno.
Prima o poi sarebbe stata costretta ad affrontarlo.
Raccolse quindi tutto il suo coraggio,evitando accuratamente di pensare a ciò che era successo la sera prima.
Spinse la maniglia della porta e uscì,cercando di percorrere il più lentamente possibile il corridoio che la portava nella sala da pranzo.
Quando giunse davanti alla porta le venne un desiderio irrefrenabile di andarsene,ma si costrinse a non farlo.
Trasse un respiro profondo e aprì la porta,entrando nella stanza.
Al centro vi era un grande tavolo di legno circolare,e seduto ad una sedia c’era proprio Gin.
Ai non lo degnò di uno sguardo,si richiuse la porta alle spalle e avanzò verso il tavolo.
Solo a quel punto l’uomo si accorse della sua presenza.
”Buongiorno,mia dolce Sherry”sussurrò ,mentre sulle sue labbra si stagliava pian piano un sadico sorriso.
Ai fece finta di niente,continuando a mantenersi fredda e scostante.
“Buongiorno,Gin”disse glaciale.
Stava già per sedersi,quando lo vide alzarsi e venire verso di lei. In un rapidissimo istante la bambina si vide sollevata da terra e stretta tra le sue braccia.
“Che fai?”domandò stupita”mettimi subito giù.”
”Ti sembra questo il modo di darmi il buongiorno?” le sussurrò.
”Dai,lasciami”ella cercò di dimenarsi,ma non vi riuscì.
A quel punto le venne spontaneo prendere il suo viso tra le mani e baciarlo lievemente sulle labbra. E si rese conto che non era poi così terribile,che era una bella sensazione.
Appena formulò questo pensiero,ne fu quasi spaventata. Quella finzione non poteva diventare realtà,e lei lo avrebbe impedito in ogni modo.
Sicuramente tutte quelle giornate passate a lavorare in quella piccola stanza le avevano fatto perdere la lucidità.
Fino a poco tempo fa non si sarebbe mai neppure sognata di baciarlo di sua spontanea volontà, anzi,questo gesto le avrebbe fatto pensare di essere impazzita.
Si ripetè più volte,per convincersene,che lo stava facendo per Shinichi,ma all’improvviso si sentì un’ipocrita.
Non doveva usarlo come giustificazione,la verità,per quanto impossibile,era che quella mattina non lo aveva fatto per lui.
Le era venuto naturale,le era venuto dal cuore.
Ma la cosa che la stupiva più di tutte era che lei non era un tipo sentimentale,quelli non erano pensieri da lei.
Decise comunque di smetterla di lambiccarsi il cervello con quella storia,e attribuì quel gesto alla stanchezza, che le aveva impedito di conservare anche solo un minimo di lucidità.
“Allora,adesso sei soddisfatto?”aggiunse subito dopo”dai,adesso lasciami.”
Gin scrutò per qualche secondo gli occhi cerulei della scienziata,poi la lasciò,facendole poggiare i piedi a terra.
“Direi che per il momento va bene”rispose maliziosamente.
Entrambi presero a fare colazione,Ai mangiò il più in fretta possibile e prima di recarsi al suo laboratorio,volle chiarire un’ultima cosa.
”Stavolta è lo stesso,ma non sono ammesse tutte queste smancerie,tienilo presente”proferì in tono piuttosto sostenuto,prima di uscire.
Gin la osservò allontanarsi sogghignando.
Aveva capito che Sherry si stava arrendendo a quella situazione,tanto che aveva deciso di baciarlo senza essere obbligata. Stava iniziando a mostrare i primi segnali di debolezza.
Una cosa era sicura,in quel momento l’aveva completamente in pugno.
Presto o tardi,avrebbe fatto in modo che si innamorasse di lui,che quel gioco diventasse una meravigliosa,indimenticabile realtà.
Per lui lo era già,anche se forse il suo non si poteva definire amore nel vero senso della parola, mentre per Ai stava iniziando lentamente a cambiare qualcosa,anche se lei lo negava con tutte le sue forze persino a se stessa.
E quel giorno,anche se entrambi avevano iniziato ad intuirlo,sarebbe stato proprio l’inizio della loro  storia d’amore impossibile,travagliata e piena di incredibili vicissitudini.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino autrice:
Salve a tutti! Allora,cosa ne pensate di questo capitolo? Spero vi sia piaciuto,e che non vi sia sembrato effettivamente sdolcinato. Lasciatemi pure un vostro parere-ovviamente,se lo ritenete opportuno,anche una critica-leggerò con molto piacere e sarò felice di rispondervi.
Ed ora un grazie enorme a tutti coloro che mi seguono e che continuano a recensire ogni capitolo!
Grazie infinitamente anche a chi si limita a leggere solamente la mia ff!
Spero che continuerete a seguirmi in questo percorso,e di non deludere le vostre aspettative.
Beh … che altro dire?
Siete davvero magnifici,grazie ancora!
Un abbraccio e al prossimo capitolo,Sherry2000.
  
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