Fanfic su attori > Orlando Bloom
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Autore: Scarl_Bloom 94    02/02/2014    1 recensioni
Tre ragazze, due sorelle e loro cugina, stanche di vivere la loro vita, di vivere nel loro paese, decidono di scappare via, lasciando solo una lettera ai propri genitori. Tre ragazze pazze fino al midollo, si ritroveranno da sole in una grande città come New York. E qui il caso vuole che una di loro incontri l'amore della sua vita e viva una storia d'amore per niente normale. Amori, disastri, guai e situazioni comiche staranno alla base di questa pazza storia.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4  - Non sbagliare non è disumano, è solo impossibile
 


Resto con la scopa in mano a guardare inerme il povero uomo che ho appena ammazzato di botte. E’ steso per terra, non si muove, non da alcun segno di vita. Ho una tremenda paura di averlo ucciso. Allungo il bastone della scopa e lo tocco lentamente per accertarmi che sia ancora vivo.
 
Io : Oh Dio!!! L’avrò ucciso???
 
Annie : Non si muove per la miseria!! Ma che stai facendo con quella scopa??
 
Io : Sto cercando di vedere se è ancora vivo!!!
 
Carol : Ma non è un piccione!!
 
All’improvviso l’uomo, fino ad allora creduto morto, afferra il manico della scopa e con un abile gesto mi trascina a terra su di lui. Nemmeno il tempo di capire cosa diavolo sta succedendo che mi ritrovo ad un centimetro dal suo viso. Sembra incazzato, e va bene, c’ha ragione questa volta.
 
Orlando : Tu sei pericolosa, molto pericolosa!
 
Io : Sei arrabbiato?
 
Orlando : Tu che dici?
 
Io : Scusami! Credevamo fosse un maniaco sessuale e quindi terrorizzate, come eravamo, ho pensato di armarmi e di iniziare la battaglia contro di lui prima che potesse avventarsi sulle nostre carni, violentarci o addirittura ucciderci!
 
Orlando mi guarda sconvolto. Inarca un sopracciglio e resta ad ascoltare inorridito le mie giustificazioni. Tiene i miei polsi stretti nelle sue mani. Siamo entrambi a terra e non ci preoccupiamo della nostra posizione alquanto ambigua. Fino a che non passano due signore anziane, le quali dopo averci buttato un’occhiataccia, commentano la scena disgustate.
 
Signora n 1 :  Non c’è più moralità al giorno d’oggi!
 
Signora n2 : puoi ben dirlo, mia cara. Fare le zozzerie in un corridoio di un Hotel, sono senza parole!!
 
Guardo inorridita le due signore con l’intento di volergliene dire quattro, ma Orlando riesce a fermarmi. Appena le due svoltano l’angolo sento Annie e Carol, che nel frattempo si erano allontanate da noi facendo finta di non conoscerci, soffocare le loro stupide e irritabili risatine.  Mi rendo conto solo in quel momento di essere sopra di lui e che il suddetto attore sta cercando in tutti i modi di non scoppiare a ridere.
 
Orlando : Quelle due signore hanno perfettamente ragione  *ride* è indecoroso saltare addosso ad un uomo e costringerlo a fare certe cose.. zozze.. come l’hanno definite giustamente..
 
Io : Ma se sei stato tu a farmi cadere addosso a te! Ma guarda tu cosa devono sentire le mie povere orecchie!
 
Orlando : Sisi *ride* dicono tutte così
 
Lo guardo indignata e anche abbastanza sfottuta. Sono lì lì per picchiarlo ancora, ma sfortunatamente la scopa è lontana da me. Guardandolo bene vedo che ha un livido sotto l’occhio. Mi mordo il labbro sentendomi terribilmente in colpa. Gli potevo cavare un occhio, accidenti a me. Riesco a liberarmi della sua stretta su uno dei miei polsi e porto lentamente la mia mano sul suo viso. Orlando è rimasto di stucco, non se l’aspettava. Non dice niente, non mi ferma e io continuo ad avvicinare la mia mano fino a quando non tocco il livido. Si irrigidisce di colpo e porta la sua mano sulla mia. Il mio cuore accelera improvvisamente i battiti.
Che accidenti mi sta succedendo? Oh no, no,no, mi sento morire. Respira ed inspira, è questo il segreto.
Lentamente un sorriso si delinea sulla sua bocca. Perché diamine stai ridendo, stupido? Credo proprio che sia per il forte rossore sulle mie guancie. Sono imbarazzata al massimo e questo deficiente sorride, tutto ciò è ingiusto.
Fortunatamente, oppure no (?) qualcuno interrompe quel momento imbarazzante.
 
Annie : Ehm, mi dispiace interrompere questo vostro momento così romantico ma..
 
Carol : Dovreste alzarvi, ecco.
 
Spalanco gli occhi sconvolta da quello che era stata capace a dire quella demente. “Momento Romantico”. E certo, siccome non ero ancora abbastanza imbarazzata hanno provveduto a farmi morire ulteriormente di vergogna. Mi alzo subito con la voglia di andare a sotterrarmi in quel tombino in cui sono finita ieri. In un batter d’occhio mi ritrovo Orlando accanto mentre si passa la mano tra i capelli, anche lui abbastanza imbarazzato. Comunque continua a ridere, il demente.
 
Annie : Ma Rachel, va a dargli un po’ di ghiaccio a sto povero cristo che l’hai riempito di lividi!!
 
Carol : Sisisi, andate susususu!!
 
Le due pazzoide iniziano a spintonarci fin dentro la nostra camera d’albergo. Nemmeno il tempo di voltarmi verso di loro che mi chiudono la porta in faccia. Le sento ridere sguaiatamente mentre mi dicono che hanno delle cose da sbrigare e che torneranno subito. Voglio ucciderle. Ma a chi vogliono incantare? Delle cose da sbrigare a quest’ora? E’chiaro che volevano farci restare da soli. Ma per quale accidentaccio di motivo poi?
Mi  volto rassegnata verso Orlando che è veramente impacciato. Senza dire niente corro in cucina a prendere del ghiaccio. Dall’agitazione non mi accorgo nemmeno che lui mi è venuto dietro. Apro lo sportellino del freezer e BUM! Glielo sbatto violentemente in faccia.  Mi porto le mani alla bocca mortificata a morte.  Orlando indietreggia di due o tre passi portandosi le mani sul viso. Appena le porta giù vedo del sangue uscire da un lato della sua bocca.
 
Orlando : Mi stai uccidendo, ca***!!
 
Io : Scusa, scusa, scusa!!! Vieni che ti metto il ghiaccio!
 
Orlando mi guarda un po’ indeciso se seguirmi o meno. Decido di afferrarlo dal braccio e trascinarlo nell’altra stanza. Devo stare calma e … calma, per la miseria! Un altro colpo e lo uccido di sicuro.
Lo faccio sedere su di un letto e comincio a medicarlo. Per fortuna non fa storie e resta fermo. Nel mentre pulisco il sangue che esce dalla sua bocca sento un vortice nello stomaco. Infatti la mia mano inizia a tremare e inevitabilmente lui se ne accorge. Afferra la mia mano con la sua e mi aiuta a muoverla lentamente, senza combinare altri danni. Quando finisco col sangue, mi accingo a prendere il ghiaccio, il quale chiaramente si è già sciolto. Orlando scoppia a ridere contagiando anche me. Corro a prendere dell’altro ghiaccio e per fortuna questa volta non ha la pessima idea di venirmi dietro. Ritorno come un fulmine da lui e con delicatezza appoggio il ghiaccio sul livido sotto il suo occhio. Restiamo così vicini per qualche secondo.
 
Orlando : Posso…posso tenerlo io, ho le mani  *ride e agita le sue mani per aria*
 
Sorrido imbarazzata e lascio a lui il ghiaccio. Mi metto a sedere accanto a lui, non sapendo che altro fare. Poi d’improvviso si volta verso di me e sospira profondamente. Non capisco che diamine gli prende.
 
Orlando : Scusami… per tutto quello che ti ho detto. Mi sono comportato malissimo con te, non dovevo dirti quelle cose poco carine, sono stato un vero imbecille.
 
L’unica cosa che riesco a dire è un “oh” super sorpreso. Non mi sarei mai aspettata che mi chiedesse scusa.
 
Orlando : Io non sono così, è un momento difficile per me… ma questa non è una giustificazione plausibile, ovvio.. volevo solo chiederti scusa.. tutto qui..
 
Continuo a dire soltanto “oh”. Sono davvero colpita da quello che mi sta dicendo. Ma stiamo scherzando? Orlando Bloom sta chiedendo scusa a me? Proprio a me? Non ci credo.
 
Orlando : potresti dire qualcos’altro oltre che “oh” ?  *ride*
 
Io : Oh..ops..scusa *rido* …Accetto le tue scuse…non porto rancore, non preoccuparti
 
Orlando mi regala un super mega sorriso. E davanti a quel sorriso io mi sciolgo. Adesso devo dire anch’io qualcosa, non è che gli abbia detto delle cose carine. Devo scusarmi.
 
Io : Ti devo chiedere anch’io scusa per quello che ti ho detto, diciamo che non sono stata nemmeno io tanto gentile con te…ti ho umiliato davanti a tante persone  *rido impacciata*
 
Orlando : Hai detto che sono un attoruccio da quattro soldi, che sono uno broccolone ee..
 
Io : Va bene, va bene. Ricordo, è stato solo ieri . E quindi ti chiedo scusa..
 
Rammento tutto quello che ho detto e arrossisco per la vergogna. Non oso guardarlo negli occhi. Però sono curiosa di sapere se sta ridendo oppure è serio. Comincio a passarmi nervosamente le mani sulle gambe fino a quando Orlando improvvisamente le afferra facendomi smettere.
 
Orlando : Calmati, comunque ti perdono  *sorride*
 
Alzo lo sguardo per incontrare il suo. Non l’avessi mai fatto. Mi perdo nell’immensità di quei suoi occhi meravigliosi. Spalanco la bocca per dire qualcos’altro, non so nemmeno io cosa di preciso. Orlando non dice niente è attento ad ascoltarmi mentre le mie mani sono ancora strette nelle sue.
 
Io : E non penso che… Leonardo Di Caprio sia.. meglio… di …te..
 
No, no,no,no,no che ca**** ho detto?? Adesso si gasa tutto e addio.
 
E infatti comincia a sorridere compiaciuto. Volta lo sguardo da un’altra parte e continua a sorridere fiero. Lascia le mie mani e io riprendo a respirare. Mi maledico a bassa voce per la cazzata che ho appena detto mentre il cretino si volta verso di me con quel sorrisetto inquietante addosso.
 
Orlando : non lo pensi sul serio *ride*
 
Io : Perché non dovrei?
 
Orlando : Beh, Leo ha una carriera più importante della mia e ha vinto più premi di me e..
 
Io : L’unico film di Leo che ho guardato è Titanic e non mi piace come attore, cioè si, è carino, ma …
 
Orlando :  ma sono più bello io eh.. *si avvicina d’improvviso*
 
Resto immobile a guardarlo con la bocca aperta. Quella sua frase non me l’aspettavo. E adesso? Che accidentaccio gli rispondo? Oh Dio, Dio, Dio, levami da questa situazione super imbarazzante in cui io stessa mi sono cacciata a causa della mia acutissima coglionaggine.
Ha capito perfettamente anche lui di essersi avvicinato troppo e rimane per un po’ indeciso sul da farsi. E’ serio, accidenti. Mi sta guardando, cavolo. E’ vicinissimo, ca***!!
E in quel preciso istante…. La porta della stanza si spalanca..
 
Annie : Vi siamo mancate??!!
 
Ho un sussulto tremendo al cuore. Quelle due deficienti mi hanno spaventata a morte. Credo di aver fatto un salto di un dieci metri. Orlando è rimasto nella posizione in cui si trovava prima, senza nemmeno fare una piega. Sembra un po’ scocciato per l’interruzione mentre io , passato lo spavento iniziale, sto mentalmente ringraziando le due deficienti.
 
Carol : Uhm, abbiamo interrotto qualcosa, per caso?
 
Io : Eh? No, no, no, assolutamente *agito le mani come una psicopatica*
 
Annie : No? Strano eravate così vicini…
 
Io : Gli, gli..gli..gli stavo mettendo il ghiaccio!
 
E mentre io cerco di inventare duemila scuse da far bere a quelle due, Orlando continua a ridersela come se niente fosse.  All’improvviso si alza portandosi le mani sui fianchi. Sta ancora ridendo  e mi fissa curioso. Adesso mi sta scoglionando veramente. Forse vuole ancora botte? Fa per andarsene dicendo che toglie il disturbo, ma proprio in quel momento mi viene in mente una cosa.
 
Io : Aspetta, aspetta,aspetta… primo : che diavolo sei venuto a fare qui?  Secondo : come hai fatto a trovarci?
 
Orlando si gira lentamente verso di me e passandosi la mano tra i capelli scoppia di nuovo a ridere. Ma è scemo quest’uomo?
 
Orlando : Che idiota, mi ero dimenticato il motivo per cui sono venuto qui  *ride* è colpa tua!
 
Io : Mia? E certo, adesso tu soffri di Alzhaimer e la colpa sarebbe mia!
 
 
Annie : Uhm.. sai, Carol, credo proprio che ci siamo persi qualcosa..
 
Carol : Si, qualcosa di essenziale per unire i tasselli del puzzle..
 
Annie : quale puzzle?
 
Carol : quello di loro due..
 
Annie : Non ti seguo..
 
Carol : Nemmeno io
 
Annie : okay
 
 
Io e Orlando continuiamo a battibeccare come al solito. Sembriamo cane e gatto. Non è una litigata vera e propria, dato che lui non fa altro che prendermi in giro. Il suo sarcasmo è insopportabile ed io non riesco a tollerarlo. Mi sono rovinata dicendogli che lui era meglio di Leonardo Di Caprio. Ma che mi sono bevuta?
 
Orlando : E va bene, va bene! Stamattina ho visto Christian, il mio migliore amico, credo che abbiate fatto la sua conoscenza..
 
Carol : Oh Dio! Il mio Christian???!
 
Io, Annie e Orlando guardiamo Carol scioccati. Quella deficiente è andata in calore appena ha sentito il nome del suo bene amato. Ovviamente io e Carol siamo a conoscenza del suo “colpo di fulmine” , ma Orlando sembra molto scioccato per la sua reazione.
 
Io : Lasciala perdere, su continua!
 
Orlando : Ehm si.. dunque.. mi ha detto che vi aveva accompagnate qui e gli ho chiesto di dirmi il nome dell’hotel..
 
Io : E per quale motivo??
 
Orlando : Ecco.. perché… perché…
 
 
Annie : Sei un idiota, quello è il suo migliore amico e ti metti a fangirlare come se non ci fosse un domani?
 
Carol : E scuuusa, l’emozione, sai  *si agita la chioma *
 
Annie : No, tu sei cretina, ma l’emozione di cosa?
 
Carol : Di sentire il suo nome! Aww, mi ha proprio colpita un fulmine!
 
Annie : Peccato che non ti abbia uccisa.
 
 
Io : perché, perché?? si è incantato il disco?? E avanti, Bloom!
 
Orlando : Ahhh, non so che diamine hai fatto a mio figlio, ma lui ti adora!!
 
Sentendo quella sua ultima affermazione resto un attimo di sasso. Suo figlio mi adora? E beh sicuramente gli avrà presentato un’altra babysitter ultra cinquantenne e mostruosa. Povero bimbo.  Sorrido ripensando a quel bel faccino angelico. Quindi è per questo che costui è venuto. Per chiedermi di ritornare e fare da babysitter a quel bambino così dolce.
 
Io : Lo adoro anch’io! E’ un bambino talmente dolce… tutto il contrario del padre, devo dire!
 
Orlando : Eh? Che vorresti dire?
 
 
Annie : Ah, ricominciano, adesso… un momento, per caso ci sta chiedendo di tornare a lavorare da lui?
 
Carol : Cosa? Hai detto Christian?
 
Annie : … Nessuno ha detto Christian, e tu mi stai spaventando, adesso.  Esci fuori da questo corpo Satana!! *comincia a scuoterla indecorosamente*
 
 
Io : oh basta! Vai al dunque! Perché sei venuto qui?
 
Orlando : … Per chiedervi se vorreste venire a lavorare da me..
 
Io : cosa? Non ho sentito! Parla più forte! 
 
Orlando : mi prendi per il culo?  Ho detto che sono venuto per chiedervi di venire a lavorare a casa mia!!!
 
Io : E che hai da urlare? Ho sentito!
 
Orlando : .. ma tu sei completamente pazza!
 
Io : Lo so *rido* Comunque, non so se accettare o no..
 
Annie : ma ti sei impazzita del tutto??
 
Carol : Se tu adesso non gli dici di si, giuro che ti prendo a morsi!
 
Guardai quelle due matte per un secondo. Non avevano capito niente. Voglio solo fare un po’ la preziosa e non dire subito “sisiiisis accetto”, come se non stessi aspettando altro.  Quelle due però non mi aiutano affatto e quindi alla fine accetto volentieri.
 
Orlando : Bene, allora vi aspetto domani?
 
Io : .. credo .. di .. si
 
Annie : No, che credi? Siisisis ci vediamo domani!!
 
Carol : certo!  Alle otto, puntuali sotto casa tua!!
 
Io e Orlando non le sentiamo nemmeno. Restiamo a guardarci impacciati. Lo vedrò ancora? Perché sto sorridendo? Sono felice?  Oh Dio, no.
 
Orlando : Adesso…vado..è…tardi!
 
Io : si, è tardi
 
Restiamo ancora a fissarci come a due deficienti. Orlando si sta uccidendo le mani, io lo guardo non sapendo come accidenti salutarlo. E non lontano da noi ci sono quelle due dementi che ci osservavano con le mani congiunte e con gli occhi a cuoricini. D’un tratto Orlando comincia a muoversi verso di me. E senza rendermene conto si china per darmi un bacio sulla guancia dopodiché come un razzo esce dalla stanza.
 
Annie : E scusa, ca** e a noi il bacio della buona notte??
 
Carol : mi sento, come dire… offesa!
 
Annie : Giusto! Siamo offese! Non c’ha calcolate minimamente!  Hai capito, Rachi?
 
Carol : E’ andata in catalessi!
 
Io : Eh? Torna a casa Lassie?
 
Annie e Carol : se vabbè! Notte!
 
Le guardo stralunata. Sto riflettendo su quello che è successo. Lentamente mi porto una mano sulla guancia dove Orlando mi ha dato il bacio e inizio a sorridere come un ebete. Mi rendo conto di essere una cretina e scaccio via sia i pensieri che i sorrisetti stupidi. Vado a mettermi il pigiama dopodichè mi metto a letto. Annie e Carol continuano a fissarmi sorridenti. Faccio finta di non guardarle, tanto so bene dove vogliono andare a parare.
 
Annie : Eheheh, cosa avete fatto in nostra assenza?
 
Io : Niente… ci siamo chiesti scusa avvicenda, tutto qui..
 
Carol : Woooow!  E solo questo?? Non ci nascondi qualcos’altro?
 
Io : Eh? No, no, che altro avremmo dovuto fare?
 
Annie : Ah ma che palle questa ragazza! Come cosa dovevate fare? E’ ovvio che ti piace!!
 
Io : Coooosa?? Nuooooooo! Quell’uomo..è…è…è …. Così…così…così…
 
Carol : Sei decisamente confusa.
 
Io : Ahhh, ma basta! Lasciatemi dormire!!
 
Finalmente la smettono di fare domande e ci mettiamo a letto. Non saremmo più partite, tutto si è risolto per il meglio. Oh Dio, proprio per il meglio non lo so, ma almeno abbiamo un lavoro. Sorrido ripensando a poco fa,quando mi ha dato quel bacio. Era così impacciato e dolce. Era lo stesso uomo odioso degli altri giorni? Com’è possibile?
 
Il giorno dopo ci alziamo super felici.  Dopo una settimana abbiamo finalmente trovato una sistemazione. Facciamo subito le valigie e ci accingiamo ad andare a casa Bloom. Ho una voglia matta di rivederlo, ma non voglio farglielo intendere ad Annie e a Carol.  Anche se credo proprio che l’hanno capito da sole. Io sono tipo a dieci metri più avanti rispetto a loro due. E’ impossibile non capire che ho fretta di andare in un posto.
 
Annie : Rachel, per l’amor del cielo! Mica scappa! Potresti anche aspettarci,sai?
 
Carol : Quella appena lo vede gli si fionda addosso e non lo molla più!
 
Io : La smettete di dire cavolate? Pensate a camminare piuttosto! E comunque Carol, pensa a te e al tuo maniaco sessuale!
 
Carol : Awww il mio maniaco..no cioè.. ma che mi fate dire?? Awww il mio Christian!
 
 
Continuiamo a dire cazzate e a ridere come a delle dementi per tutto il tragitto. Finalmente arriviamo e notiamo che il cancello e semi aperto. Pensiamo che forse l’hanno lasciato così perché sapevano del nostro arrivo e quindi decidiamo di entrare senza citofonare. Una volta trovateci nel giardino ammiriamo estasiate ciò che la prima volta non abbiamo potuto vedere. Quella vecchia megera ci aveva fatto entrare dentro come una furia e non avevamo visto un accidentaccio.
Ad un tratto vediamo un grosso cagnone nero correre come un pazzo verso di noi. Carol ed Annie emettono un urlo da psicopatiche e lanciano le valigie per poi mettersi a correre come non hanno mai fatto in vita loro. Io poggio le valigie a terra e sorridendo apro le braccia per accogliere quell’enorme cagnolone.
Amo i cani e soprattutto amo QUEL cane. Lui da parte sua non perde l’occasione di lavarmi per benino il viso. E in quel momento sento aprire la porta di casa. Da lì escono Orlando insieme alla vecchia megera e al piccolo Flynn. Avranno di certo sentito le urla di Annie e di Carol e si saranno spaventati.
 
Flynn : Ehi, ciaoooo!
 
Quell’angioletto lascia la mano del padre per venirmi ad abbracciare. Sono sorpresa e felice per l’affetto di quel dolce bambino e ricambio amorevolmente l’abbraccio. Mi alzo e lo prendo in braccio. Lui si aggrappa a me e sorridendo mi da un bacio.
 
Flynn : Papino, questa babysitter a me piaceeee!  *ride*
 
Orlando : Oh, sono contento per te!  *sorride*
 
Intanto Annie e Carol si stanno riprendendo per lo spavento di prima. Nessuno le ha cagate naturalmente e per fortuna aggiungo, si sono messe a urlare ridicolmente. Estella le aiuta a prendere le valigie e le portano dentro casa. Io ho ancora il piccolo Flynn in braccio, il quale mi sta facendo una specie di interrogatorio.
 
Flynn : Ti piacciono le camarelle?
 
Io : Le cosa? Ah caramelle  *ride* Si, credo di si, beh a chi non piacciono?
 
Flynn : Te ne regalo una, allora *ride e prende una caramella dalla tasca*
 
Orlando : Ehi, Flynn, lasciala un po’ respirare, su
 
Il padre prende il figlio in braccio ed entrambi si voltano verso di me sorridenti. Datemi una macchina fotografica, adesso, anche mezza scassata. Devo immortalare questo momento. Due persone perfette sono qui, davanti a me, e mi stanno fissando, per non parlare del fatto che mi stanno anche sorridendo.
 
Orlando : Vedo che anche Sidi vi ha dato il benvenuto *ride* spero non vi abbia spaventato
 
Io : Oh ad Annie e a Carol si, a me no, io adoro i cani *Sorrido*
 
Flynn : Che ti avevo detto  , papino? E’ perfetta come babysitter!
 
Ridiamo tutti e tre mentre Sidi ci guarda con la lingua penzolante.  D’improvviso Flynn fa per scendere dalle braccia del padre e corre non so dove a prendere non so quale suo gioco. Io e Orlando restiamo soli. Anzi, a dire il vero non da soli, c’è Sidi accanto a noi.
 
Orlando : Credo che noi due… non ci siamo ancora presentati.. *ride*  Cioè so il tuo nome perché l’ho sentito urlare più e più volte dalle tue amiche, ma comunque… piacere, Orlando   *sorride e mi porge la mano*
 
Io : *rido* Piacere… Rosss…ehm ops..volevo dire… Rachel..  *divento rossa*
 
Ci stringiamo la mano sorridendo. Quanto ho desiderato in passato questo momento. E adesso sto proprio stringendo la sua mano. Mi sa che mi sono sbagliata sul suo conto. Non è poi così tanto odioso….o almeno per adesso.
   
 
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