Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Segui la storia  |       
Autore: Dark prince    03/02/2014    2 recensioni
Coppia: Jean/ Marco (Principalmente)
< < Ma no, fotografo altro, no modelli. > >
A quelle parole Jean annuisce, come ad aver capito che tipo di studi facesse Marco.
< < In Germania ci sono cose e luoghi bellissimi da fotografare! > >
E a quel punto... il corvino lo guarda, diventando quasi serio, anche se le sue guance si erano colorate di rosso.
< < Jean.. potrei farti un set fotografico.. nudo? > >
< < ....Che? > >
Ed incredulo il biondo si ritrova ad arrossire, imbarazzato.
Avvertenze:Le immagini alla fine non sono mie.Posterò sempre o la fonte o l'autore.
Buona lettura!
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Armin Arlart, Eren Jaeger, Jean Kirshtein, Marco Bodt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti! Mi devo scusare per l'assenza ma a causa tastiera rotta sono stata costretta a bloccarmi e non continuare la storia.Ma andiamo! sono tornata!
Bene, non mi soffermo su altro, oltre che ringraziare le persone che hanno recensito e continuato a seguire la FF, ma soprattutto alla cara ragazza che ha deciso di fare un disegno basandosi su questa "avventura" che vede protagonisti Marco e Jean.
Grazie mille Hanta96.
Buona Lettura.

Pacifico? Ristoratore? iddliaco? bhè, non sapeva come specificare o descrivere il suo sonno com'era stato, ma ringrazia qualsiasi cosa o chiunque abbia allietato il suo spirito e il suo animo in modo da non avere neanche incubi oltre che un sonno indisturbato.
Jean si desta, incominciando a muoversi, quei piccoli e lenti movimenti tipici delle persone che stanno per svegliarsi, sentendo il corpo intorpidito per il lungo stare fermo ma c'era un dettaglio in più.
C'era il dettaglio he sentiva il corpo particolarmente caldo, oltre ad.. avvertire qualcosa di morbido contro la propria pelle, contro la propria guancia, contro il proprio corpo!! Con la mano va anche a tastare per identificare l'oggetto che lo aveva fatto dormire così bene.. bloccandosi quando sotto le dita avverte la forma di quello che era un naso, poi sale... sfiorando le sopracciglia e gli occhi e finalmente si decide a guardare alla sua destra, accorgendosi che stava letteralmente abbracciato a Marco e che questo ancora non si era destato dal suo sonno..
Le gote del biondo subito si imporporano donandogli quell'aria tanto a disagio che spesso aveva in situazioni imbarazzanti e questa poteva definirsi l'apoteosi di tutte quelle già avvenute nel suo passato.
Marco dal canto suo dormiva beato e rilassato, non accorgendosi di nulla, neanche dello sguardo fisso di Jean sul proprio volto ed era anche logico visto era ancora tra le braccia di Morfeo.
.. Beato lui.
Beato lui che non aveva l cuore che batteva a mille, che non si sentiva fremere oltre ad essere così agitato che scalpitava per alzarsi.... ma in questo modo Jean si sarebbe privato di quella visione paradisiaca dal quale. ... scosta alcuni istanti il suo stesso sguardo, per rivolgerlo al soffitto e restare con i suoi pensieri ancora un pò, ma non ci impiega molto tempo prima di ritornare a scrutare Marco.
Peccato che questo si sia leggermente svegliato.
E nella sua mente, prepotentemente, ecco che riaffiorano le sfocate e buie immagini del loro loro bacio.IL LORO PRIMO BACIO, e nel dire il buongiorno gli escono solo parole e lettere ripetute più volte, a causa dell'improvvisa balbuzia che lo aveva colto.
Ma per sua fortuna Marco da poco aveva lasciato il confortante mondo dei sogni, ma non era così disorientato da non accorgersi delle forti braccia di Jean che lo stavano ancora abbracciando, oltre alla loro vicinanza, soprattutto quella dei loro corpi.
La sua espressione muta in una sbigottita da tanto osare visto il carattere del tedesco ma interiormente non può non esserne compiaciuto; In fondo lo aveva baciato lui la sera prima.
Nel ritrovarsi con le mani colte nel sacco, il tedesco molla la presa anche in modo piuttosto brusco, facendo sussultare il povero Marco che riesce ad udire un bisbigliato "scusa", scorgendo poi un'ombra scappare nella direzione del bagno.
E quell'ombra era u n Jean che si era rinchiuso nella fortezza detta "Bagno".
Stupido, era questa la parola che rimbombava nella mente di Jean come una trivella fastidiosa e anche dolorante mentre, come un'automa, poggia la mano sulla manopola della doccia in modo da far scorrere l'acqua, puntandola tutta a sinistra per avere quella calda, infischiandosene se si sarebbe scottato visto che... la temperatura da lì a poco sarebbe stata insopportabile.
Ma a lui non importava, voleva solo far tacere la sua mente per quei minuti, in modo da potersi organizzare come si deve per affrontare adeguatamente quella situazione!
Sentiva che la cosa si stava facendo pericolosa mente seria... e ne aveva paura.

li, disteso ancora sul morbido materasso, avvolto tra quelle lenzuola dal colore chiaro, fissa la porta...e a Marco gli viene solo da sorridere, avendo percepito che qualcosa stava decisamente cambiando.
Lui non era tipo da fare mosse azzardate o previsione, era un tipo a cui piacere vivere al sicuro, non rischiando di ferirsi sia fisicamente che... sentimentalmente.
ma avere quella paura significava non vivere e lui di certo non avrebbe condotto una vita sterile senza provare emozioni solo per paura che qualcuno lo rendesse vulnerabile.
Sospirando si alza dal letto il corvino, decidendo di mettere apposto letto e camera in un secondo momento, occupandosi principalmente di andare a preparare una colazione degna di questo nome;Dopotutto aveva anche ospiti!
Appena nel corridoio e dopo aver chiuso la porta della propria camera, lancia un'occhiata a quella dov'erano Levi ed Erwin.. e stranamente era aperta, con un letto rifatto alla perfezione.. (almeno poteva intuirlo dalla sua postazione) ma non vuole indagare oltre per non disturbare se in caso erano in bagno (Entrambe le sue stanze avevano servizi igienici privati).
Ma subito dopo la sua attenzione dalla camera viene rivolta verso la cucina che era proprio di fronte a lui.. da dove proveniva un fragrante e invitante profumo di caffè misto a qualcosa di dolce, come una torta o di cornetti appena sfornati, cosa un pò impossibile visto che lui andava ogni mattina al bar dove Jean lavorava per farla, ma appena sorpassata la soglia il mistero viene svelato e risolto; Erwin era in piedi, di fronte al cucinino che controllava la corretta fuoriuscita di caffè, mentre Levi era comodamente seduto con tra le mani una fumante tazza di quella droga nera che svegliava la maggior parte delle persone la mattina, e si era soffermato su di lui per il modo strano in cui la teneva tra le dita;Quel ragazzo era tutto particolare, a partire dalla sua altezza fino a quella espressione perennemente accigliata che aveva anche di mattina.
- Buongiorno Marco.
Quella voce tanto calma quanto possente fa ridestare Marco dalla sua attenta e.. poco occultata esaminazione di Levi, facendolo vergognare come un ladruncolo da quattro soldi.Per sua fortuna Levi non si era accorto minimamente della cosa.
- G-Giorno... mi spiace tanto essermi svegliato così tardi!!!
Bhè, un pò in colpa si sentiva per davvero il corvino, ma riceve una gioviale risata da parte di Erwin che scuote il capo, facendogli anche cenno anche di sedersi per mangiare.
- Figurati, questo era il minimo per sdebitarci. Siamo andati a prendere alcune cose da un bar qui vicino.. o meglio, sono andato io...
Marco nota eccome l'occhiata eloquente che il ragazzo rivolge ad un Levi indifferente, che sorseggiava un'altro pò del suo caffè mentre leggeva il quotidiano giornaliero.
- Io ho sistemato la camera e aspettato che tornassi.Non avevamo chiavi di casa e bussare sarebbe stato scortese, almeno ha detta tua.
Levi si volta, guardando ora Erwin, con quello sguardo sicuro di avere la vittoria, la meglio sul suo "avversario".
Ed Erwin era consapevole che era verissimo, ma mai avrebbe dato il minimo cenno di cedimento.
E Marco si ritrova a fissare i due alternativamente, sentendosi piccolo piccolo in quella situazione; Anche se non stavano litigando o altro, era lo stesso strana quell'aria, ma non poteva definirla del tutto spiacevole.
- Ad ogni modo potevo svegliarmi prima...
E la sua voce era uscita come si sentiva a stento, ma Levi gli rivolge lo sguardo, chiudendo gli occhi per qualche attimo, tornando poi a fissare il giornale.
- CI siamo svegliati noi presto.Abbiamo chiamato il soccorso stradale o quel che è, per recuperare tutte le nostre cose.Infatti tra poco dovremmo anche andare visto che ci hanno dato appuntamento nel loro "negozio".
Era stato.. strano sentirgli dire tante parole tutte insieme, loro erano abituati ad ascoltare un discorso.. tanto lungo.
Erwin prontamente annuisce alle parole del proprio ragazzo, versando in una tazzina del caffè per Marco per poi posarglielo sul tavolo, di fronte a lui, sedendosi anche di fianco all'altro per poter sorseggiare il suo di caffè.
Marco ringrazia senza tentennare, guardando il liquido nero e dall'aroma intenso che era nella tazza; Non era il suo cappuccino alla nocciola, ma andava più che bene.
- Se volete vi accompagno con la macchina..
Guarda alternativamente i due aspettando una risposta il corvino, soffiando sulla superficie del caffè, in modo da farlo raffreddare più in fretta anche se sapeva che non aiutava molto.
Erwin scuote il capo di nuovo, ringraziando ancora Marco.
- Abbiamo già disturbato abbastanza e poi non è così lontano il posto.
Marco non insiste, restando in silenzio e bevendo il suo caffè con calma, sentendo ora tutti i sensi svegliarsi definitivamente e il cervello mettersi in moto.
E ora si chiedeva che fine avesse fatto Jean; Ancora non usciva dalla stanza, ma alla fine era uscito da essa solo da 5 minuti e nessuno in 5 minuti riesce a lavarsi e vestirsi.
Quindi cerca di... attaccare discorso con quelle persone che erano poco più dei conoscenti, ma le parole gli muoiono in bocca quando li vede entrambi alzarsi e prendere le loro giacche e ovviamente anche lui si alza, capendo che stavano per andare.
Li accompagna fino alla porta, salutandoli con uno dei suoi più ampi sorrisi, soddisfatto di essere stato utile, non meravigliandosi neanche di Levi che neanche lo ringrazia, tanto meno saluta..
Ma l'educazione di Erwin ancora una volta lo salva.
- Spero di rincontrarti Marco, sei stato davvero gentile.
Il corvino si porta una mano dietro la nuca, massaggiandosela nervosamente e sorridendo in modo impacciato.
- Davvero, di nulla...
Un ultimo sorriso di circostanza prima di chiudere totalmente la porta di entrata e lasciar andare via gli altri due. Inevitabilmente un sospiro di sollievo gli sfugge dalle rosee labbra, decidendo poi di voltarsi e tornarsene in cucina per completare la sua colazione.
Ma ci che gli si pone di fronte agli occhi lo blocca all'istante sul posto, facendogli spalancare sia occhi che bocca, facendolo sembrare una trota fuori dall'acqua che cerca disperatamente aria... e diciamo che di aria ne aveva bisogno.
Diamine, doveva essere normale vedere un ragazzo senza maglietta e con solo l'accappatoio ad avvolgergli la parte di sotto, questo si, è sicuro che non gli suscita nessun tipo di reazione quando capitava di stare negli spogliatoi con gli altri.
Ma tutto cambia quando è il ragazzo che ti piace a presentarsi in certe vesti.
Sente le guance calde, il cuore battere freneticamente e si morde appena un labbro, istintivamente e lentamente, sentendo quel calore espandersi in tutto il suo corpo, fino ad una determinata zona.. e appena se ne rende conto scosta lo sguardo, allarmato e soprattutto temendo di avere una reazione che non poteva di certo controllare.
Perchè mai Jean kirschtein era nel bel mezzo al corridoio con un'asciugamano sulla testa ed una all'altezza della vita, ancora un pò gocciolante di acqua (Avrebbe messo la mano sul fuoco che adesso era uscito dalla doccia), facendo prendere quasi un'infarto al caro Marco Bodt?
Semplicemente perchè la sua presenza lì era programmata.
- Sono andati? La voce che fuoriesce dalle labbra del tedesco non sicura, non del tutto, una nota di.. tensione gli era scappata.
Marco nel sentire la sua voce alza lo sguardo, imponendosi di fissarlo dritto negli occhi, senza scendere con lo sguardo giù, assolutamente, non poteva permetterselo...
- S-Si..
Il corvino non ci pensava minimamente a controllare le sue emozioni, era impossibile per un tipo come lui che ora come ora stava cercando di fare l'uomo tutto d'un pezzo, riuscendoci miseramente, ancora di più quando nota Jean avvicinarsi, avvicinarsi pericolosamente ( Almeno per ora era come un nemico per la sua mente e per il suo corpo), fino a ritrovarselo... di fronte, a pochi centimetri da lui e vorrebbe sparire ora.
- Non riesco a trovare i miei vestiti, sono venuto a chiederti dove li hai messi.
Oh, era venuto solo per i vestiti. A quelle parole per un momento si rilassa Marco, sorridendo anche, ricordando subito dov'erano, dimenticandosi per alcuni istanti cosa davanti avesse.
- Oh, si scusa. Sono nel-
La frase non viene completata.In quel corridoio non si odono più parole.Nessun suono di passi, neanche quello dei respiri che sembravano essersi bloccati.
Le palpebre di Marco erano spalancate, sorprese., non riuscendo a muovere un minimo muscolo nel sentire di nuovo.... per la seconda volta le labbra di Jean contro le proprie, la propria morbidezza.. oltre che il profumo del bagnoschiuma, del SUO bagnoschiuma, sulla pelle bagnata di Jean.
Non sapeva cosa gli avesse preso, sinceramente non lo aveva fatto così intraprendente, anzi, mai avrebbe creduto di tale passo... ancora di più quando Jean chiede tacitamente di... approfondire il bacio con la sua lingua.
Come poteva rifiutare?
Lo aveva lì davanti, mezzo nudo e gli piaceva, ora era consapevole che gli piaceva completamente Jean.
Se quella mattina aveva solo un sospetto ora era stato spazzato via dallo tsunami che era quel tedesco.

Jean... era un pò complicato da capire alle volte, ma dietro ad ogni sua azione c'era una spiegazione ben precisa. Sopratutto in questa.
Era lui a dover fare prima le cose, si sentiva come il dovere di farlo e quel bacio inaspettato della sera prima da parte di Marco, lo aveva fatto riflettere-, Sapeva perfettamente che era un pò stupido come ragionamento, lo sapeva eccome ma lui era testardo e alle volte anche un pò infantile.
Il suo sguardo si confonde e si perde in quello di Marco e in quel momento danna quei pochi centimetri di differenza che ha con il corvino perchè era lui ad alzare lievemente il volto per poterlo baciare, ma pazienza, era risolvibile.
La sua mano... va sul fianco del ragazzo, bagnandogli in questo modo anche la maglia ma poco era superfluo quel dettaglio.
E di nuovo con la lingua sfiora le labbra dell'altro, chiedendo di nuovo il permesso ma senza essere prepotente; Sa che lo aveva colto di sorpresa, lui sapeva attendere e per sua grande fortuna non dura tanto.
Marco dischiude le labbra, lasciandosi trasportare in quel bacio, sentendo il sapore di Jean ancora più intensamente oltre ce sentire un brivido nuovo percorrergli la schiena ma prima di tutto questo... si era placata quella sensazione di vuoto che spesso nella sua vità gli aveva fatto compagnia.
Si sentiva completo, appagato, come se quel bacio fosse stata una cosa aspettata da lungo...lunghissimo tempo.
Avvertono, sentono le loro lingue scontrarsi e danzare passionalmente, tanto che entrambi si dimenticano anche di respirar oltre che pensare.... e quando si staccano per carenza di ossigeno, entrambi hanno le labbra rosse e gonfie, il respiro accelerato, gli occhi lucidi.. e il cuore che batteva in contemporaneamente a quello dell'altro.
Jean a fatica manda giù la saliva, sfiorando con la punta delle dita la guancia di Marco, cercando di non arrossire o imbarazzarsi.
- Dove hai detto.. che sono?
Il corvino spaesato lo fissa ancora, per poi voltare il capo a destra e a sinistra, come a voler individuare con l sguardo i vestiti ma era una cosa impossibile visto che erano in camera.
- Nell'armadio in basso a destra....
-Grazie.
Queste sono le uniche parole dette da un Jean che come un fuggitivo si volta, tornando in camera ad ampie falcate sia per il freddo e sia perchè stava morendo di vergogna; Apena entrato in stanza si chiude dentro, poggiando la schiena contro il freddo legno della porta, tenendo la mano ancora sul pomello come se questo lo aiutasse a non cadere a terra visto che le gambe gli stavano cedendo.
- Cosa ho fatto.....c-come l'ho fatto.
In quel momento nella mente del tedesco tanti pensieri passano e tutti erano concordanti con "Vorrei sparire dalla faccia della terra per la figura di merda che ho fatto."


Quella giornata era iniziata bene, benissimo.
Allora perchè loro erano in macchina a beccarsi il freddo?
Semplice; Mentre sia Jean che Marco stavano facendo colazione con i cornetti portati da Erwin e Levi, cercando di parlare dopo quello che era successo, ecco che il telefono squilla e ovviamente il corvino non lo aveva lasciato suonare, infischiandosene totalmente come avrebbe fatto jean.
Quella chiamata era stata la loro fine.
Dall'altro capo del cellulare una Sasha parecchio esaltata li aveva chiamati, dicendogli con tono teatrale, come se qualcuno fosse sul punto di morire, di andare subito a casa sua e di Connie.
Da buon amici non avevano esitato a vestirsi di fretta lasciando il caldo rifugio della casa di Marco, ma Jean sospettava che sotto c'era una qualche fregatura; Quando si trattava di quei due si trattavano sempre di cose strane o assurde.
Il tedesco per il nervoso tamburella le dita sul cruscotto della macchina, voltandosi di tanto in tanto verso il finestrino, cercando di individuare il vicolo della casa dove abitavano insieme la loro coppia di amici.
- Se è un loro scherzo li ammazzo!
Marco sorride in modo tirato, avvertendo da parte del'altro un nervosismo elevato che lo faceva sentire teso.
- Il tono sembrava sinceramente sconvolto!
Jean sbuffa, tornando a guardare Marco per alcuni istanti, con un sopracciglio inarcato e l'espressione più scettica del mondo.
- Ti sorprenderesti se sapessi come sono bravi a recita- OH OH OH! Fermo, il vicolo è quello!
A quelle parole Marco si fa attento, rallentando un pò bruscamente ma per loro fortuna dietro la vettura del corvino non c'erano altre macchine e questo aveva evitato un possibile tamponamento.
Sospira Jean, aspettando che il ragazzo trovasse parcheggio prima di poter finalmente scendere dalla vettura insieme, correndo quasi verso il portone per ripararsi dalla pioggia che senza pietà colpiva quei poverini sprovvisti di ombrelli, ma finalmente raggiungono la metà e si ritrova di fronte alla porta di casa Potato.
Il biondo iniziò a premere il campanello quasi in modo compulsivo, per essere un pò irritante come al suo solito e il corvino, di fianco a lui lo guardava come ad implorarlo di smetterla, e alla fine quel fastidioso e continuo drin drin smette, causa porta aperta e Connie ad accoglierlo.
- Su, entrate!
Non riescono a dire permesso o buongiorno che si ritrovano nel salotto e con loro più grande sgomento si accorgono che quasi tutto il gruppetto era in circolo seduto su comode poltrone che aveva la loro stessa espressione scocciata/ preoccupata.
- Cos'è, un circolo di alcolisti anonimi?
A Jean gli era sembrato proprio così e gli scappa anche un sorriso, ma poi la sua attenzione viene concentrata su una Sash in piedi suò tavolo e come lui ora tutti i presenti la fissano.
- Ragazzi! abbiamo una missione!
Una sola parola riecheggiava nelle menti dei presenti; Guai, guai e ancora guai.
- Il negozio dei genitori di Connie potrebbe essere pignorato dalla banca e chiudere! Quindi dobbiamo fare qualcosa per recuperare i soldi, come una sorta di beneficenza!
Oh, forse non era un'idea così malvagia.
- E ho pensato.... ad una sorta di innocente e non completo STREAP TEASE!
Come non detto. Questa era l'idea più malvagia del mondo.



Image and video hosting by TinyPic

Image and video hosting by TinyPic
"L'amore è la cosa più egoistica del mondo.
Un sentimento tanto nocivo quanto buono, che ti fa diventare dipendente da esso, come una droga.
Ti riduce a voler l'attenzione di quella determinata persona tutta per te, rendendoti stupido.
Io volevo scappare da tutto questo, ma poi ho incontrato il tuo sorriso e diamine, ho desiderato che tu sorridesti in quel modo soltanto per me."
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: Dark prince