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Autore: Sofia_Ariel    03/02/2014    1 recensioni
E' arrivato, ed ha spazzato via tutto ciò che era davanti alla sua strada; il destino, così spietato, è stato il vero protagonista della storia, Merlino lo sapeva bene. Dopo la battaglia di Camlann, tutto è crollato, e le perdite più grandi le ha subite il cuore di Camelot. Bisogna provare ad andare avanti, un nuovo regno è nato, Albione. ora tutto è nelle mani di una regina, Ginevra, che non sarà sola: vicino a lei resteranno gli amici fedeli, i cavalieri più valorosi e.. una figura totalmente inaspettata!
Immergetevi in un mondo di rinascita, di speranza e fiducia per il futuro che verrà, le difficoltà più grandi verranno superate, perché ricordate "le storie che ci appartengono non finiranno mai, poiché faranno parte di noi per sempre."
Genere: Fantasy, Fluff, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Merlino, Principe Artù, Sir Leon, Un po' tutti | Coppie: Gwen/Artù, Merlino/Artù
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nessuna stagione, Nel futuro
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<< Guardatela! Si è svegliata! >> diceva qualcuna.
<< Zitta, zitta! Lasciatela respirare! >> ammoniva un’altra.
Maelle aveva un terribile dolore alla testa, non riusciva a ricordare nulla di ciò che era successo.. Si sentiva profondamente frastornata.
<< Chi siete? Dove mi trovo? >> domandò la principessa debolmente. Provò ad alzarsi, quando avvertì il sangue gelarsi nelle vene: una pesantissima catena di metallo le avvolgeva i polsi, le caviglie e il bacino, impedendole di muoversi.
<< No.. NO! Liberatemi,, IMMEDIATAMENTE! >> Maelle aveva perso il controllo, si sentiva fuori di sé, ripeteva convulsamente formule magiche, ma quelle catene si illuminavano soltanto e anzi, ogni volta che provava a liberarsi con la magia, queste le si stringevano attorno sempre di più.
<< Chi siete? >> ripeté, << lasciatemi andare, non avete idea di chi io sia! >>.
<< Oh, lo sappiamo benissimo. >> rispose una giovane donna dai lunghissimi capelli biondo cenere, << tu sei la nostra ultima speranza, Maelle, la degna erede di Morgana Pendragon. >>.
Maelle le fissava con terrore: riconosceva alcune figure, come la donna con i capelli rossicci del bosco e quella con i lunghi capelli scuri che si era fatta passare per lady Olivia.
Era assurdo, tutto quello che le stava capitando non poteva essere vero, eppure era lì, totalmente vulnerabile.. Dopo essersi dimenata furiosamente contro quelle catene, capì che l’unica soluzione era stare al gioco.
<< Avanti, parlate, >> disse rivolgendosi a quelle streghe, << perché dite che sono la vostra speranza, che volete da me? >>. Voleva apparire altezzosa ed arrogante, e mascherare così la profonda paura che la attanagliava.
<< Noi siamo le ultime sacerdotesse sulla Terra.. Siamo deboli, senza guida, tutto ciò che avevamo ci è stato portato via dai Pendragon! L’unica della tua stirpe che era dalla nostra parte era Morgana, e ora che non c’è più, abbiamo bisogno di te. Vedi mia cara, per tornare all’antico splendore abbiamo bisogno di un regno, il più potente che si possa avere. Morgana ci aveva promesso la grande Camelot, ma a causa di Emrys non è riuscita nel suo intendo. Vogliamo che tu diventi nostra regina e che unisca la corona di Camelot a quella delle sacerdotesse di Avalon >> concluse la donna con i capelli biondi, con un sorriso sinistro.
<< E se lo facessi, cosa accadrebbe a Camelot? >> chiese Maelle, prendendo tempo, mentre cercava di pensare ad un modo per andarsene da lì.
<< Nulla di male.. sarebbe il potere delle antiche sacerdotesse a governare con le nostre usanze. >>.
<< Credete davvero che io accetti di consegnarvi il trono di Camelot? Perché è questo che mi state chiedendo no? >> la interruppe la principessa.
<< Lo farai, credimi, ed è meglio per te che tu non ci costringa.. ad usare le maniere forti. >> sentenziò quella con un ghigno orribile.
<< Non potrete mai costringermi, MAI! La mia fedeltà verso il mio regno è forse la cosa più intoccabile che io abbia! >>. Nessuna di quelle donna sembrava realmente ascoltarla. Solo Olivia, con voce stanca, chiamò << Guth! >>, e un uomo alto e con una muscolatura imponente si avvicinò a Maelle, la sollevò con tutte le catene al seguito e la portò in una cella piccola e fredda. La ragazza urlava e si dimenava, ma in quel luogo magico, in quello strano castello andato in rovina sembrava che la sua magia non funzionasse.
<< Lasciami, ti prego, portami a Camelot e ti ricompenserò con un’infinità di oro! Ti prego.. >>. Ormai le lacrime scendevano copiosamente sul volto della giovane, mentre il suo carcerario, senza degnarla di uno sguardo, la lasciò cadere sul freddo pavimento. Si ritirò in un angolo della cella, quando vide entrare Olivia.
<< Sapevo che avrei dovuto distruggerti quando ne ho avuto l’occasione >> mormorò Maelle.
<< Shh, ormai è tardi, e non puoi più fare nulla >> disse quella maleficamente. <> e così dicendo si avvicinò a Maelle, mentre teneva in mano un piccolo serpente nero.
<< Lasciami, non toccarmi!! >>. Il dolore divenne insopportabile, era partito dal centro esatto della gola e ora era diffuso in tutto il corpo: delle continue, violente scosse avevano paralizzato dal dolore la principessa a terra, che continuava ad urlare e a strapparsi i capelli. Era sicura che se fosse continuato ancora, sarebbe impazzita.

Camelot.
<< Dimmi ragazzo, ne sei sicuro? >> Artù teneva Gareth per le spalle e lo guardava fisso negli occhi.
<< Si, mio signore, so quello che ho visto! Vi dico che l’hanno rapita. >> rispose il giovane ancora scosso.
Il re imprecò. Cominciò a correre per il castello con Gareth che lo seguiva, fino a che non incontrò colui che stava cercando, Merlino. Gareth cominciò a raccontare anche a lui tutto ciò che aveva visto solo poche ore prima, e una volta finito, vide il mago farsi scuro in volto.
<< Chi poteva essere quella donna, Merlino? Dimmi che dobbiamo fare! >> Merlino notò che il re cominciava a perdere il controllo. Gli mise una mano sulla spalla per tranquillizzarlo.
<< Ha detto che conosceva Morgana, giusto? Dev’essere una sacerdotessa dell’antica religione, i Druidi ci avevano avvertito su una loro possibile ricomparsa. >> iniziò a dire il mago.
<< Abbiamo già esplorato l’isola di Avalon, non c’è assolutamente nulla! >> rispose il re con il tono alterato dall’agitazione.
<< Magari si proteggono con un incantesimo di difesa per nascondersi.. Dobbiamo ritornare lì! >> continuò Merlino deciso.
<< Avremo bisogno di uomini? >> chiese Artù.
<< No, non c’è tempo per organizzare l’esercito, dobbiamo agire in fretta. >> rispose Merlino.
<< Verrò con voi. >>
A parlare era stato Gareth: si era fatto avanti con passo deciso, e ora guardava il re negli occhi. 
<< Va bene >> disse Artù, << allora, andiamo! >>.
<< Un momento.. andremo con Aithusa, guadagneremo tempo.. Ma prima dobbiamo avvisare Eliah. >> disse Merlino riflettendo.
<< Non c’è tempo! >> iniziò a lamentarsi Artù.
<< Pensaci! Se ci sarà anche lui avremo più possibilità di farcela; beh, sai che sarebbe disposto a tutto per lei… Aspettatemi qui, non ci metterò molto! >>.
Il mago uscì nel grande spiazzale ed invocò il drago bianco. Aithusa rispose immediatamente al richiamo del signore dei draghi, e lo portò così nel campo in cui Eliah si stava allenando. Con i cavalli ci sarebbero voluti giorni interi di cammino, ma Aithusa in una manciata di minuti arrivò sul posto.
Merlino spiegò la situazione al figlio che, senza farselo ripetere, montò sul drago ed insieme tornarono a Camelot per caricare Gareth ed Artù.
In poco tempo, arrivarono sull’isola di Avalon. Come la scorsa volta, appariva completamente deserta. Merlino chiuse gli occhi per concentrarsi e si chinò a terra, appoggiando le mani sul terreno. Pronunciò una lunga formula magica, e la terra iniziò a tremare: all’improvviso, si innalzò un castello macero e pieno di crepe, del tutto in rovina.
I quattro uomini si guardano stupiti e senza esitazione entrarono in quel rudere.
Si sentivano come dei lamenti, dei gemiti che supplicavano la morte. Lamenti deboli, di chi non ha più le forze per urlare.
Nella mente di tutti loro si affacciò l’idea che quei lamenti potessero provenire da Maelle, così iniziarono a correre disperatamente.
Si ritrovarono in un’immensa sala, quando dodici sacerdotesse li circondarono.
<< Ma quale onore! Il re di Camelot è venuto a farci visita! >> disse una sorridendo nervosamente.
<< E c’è anche Emrys! >>.
<< Dov’è mia figlia?! >> sbraitò Artù contro quelle donne. Sentiva ancora dei gemiti disperati nelle orecchie.. Prese la spada e cercò di colpire una di quelle streghe, ma questa lo sbalzò via con uno sguardo. Arrivarono otto imponenti guerrieri al fianco delle sacerdotesse, e Artù, Merlino, Gareth ed Eliah si sentivano ormai presi in trappola.
  
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