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Autore: TheDoctor1002    04/02/2014    1 recensioni
Gli scosto i capelli rosso fiamma dal viso. Ora non è certo difficile capire perchè lo stessero inseguendo. Faccio scorrere le dita lungo la giugulare e, incredibile, ma c'è battito. Flebile e tenace, come a gridargli che per lui non è ancora venuto il momento di andarsene. Ho le traveggole: quell'indice si è davvero mosso? No, certo che no, è stata solo un'impressione. Deve esserlo anche quel leggero tremolio della palpebra: dovrei dormire più a lungo.
"Si sta riprendendo!" Constata Lance subito dopo.
Ma che diamine...?

Nota: la storia presenta forti divergenze dal fumetto
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Spazio autrice: Sera a tutti! Ecco a voi un nuovo capitolo, questa volta ci sarà da divertirsi! Il gioco si farà più difficile: dovendo combinare i pensieri di due personaggi (Killjoy e, udite udite, il nuovo arrivato, Gerard!) ho scelto di usare due tinte diverse per distinguerli: il POV di Killjoy sarà riportato in nero, mentre quello di Gee sarà in rosso. Are y'all ready?! 

Che flash, dannazione. Un attimo sfreccio via su una solitaria strada che va a finire nel bel mezzo del nulla e l'istante dopo la macchina smette di rispondere. Dei draculoidi mi si lanciano alle calcagna all'istante. 
Forse andavo troppo forte o magari é per i capelli. Le carrozzerie nere e lucide come scarafaggi occupano prepotentemente lo specchietto retrovisore, l'acceleratore è premuto quasi del tutto: prima o poi riuscirò a seminarli, giusto? No, assolutamente no. Dai finestrini sbucano due uomini, i volti coperti da maschere che nella velocità sembrano solo macchie rosse e nere. Distolgo un secondo lo sguardo e il terreno inizia a slittarmi sotto le ruote, quando riprendo il controllo una roccia mi si è parata davanti. Provo a frenare, ma ormai è troppo tardi: l'airbag mi esplode in faccia, lanciandomi il cranio all'indietro contro il poggiatesta. Serro gli occhi istintivamente, digrigno i denti, ma a giudicare dal modo in cui i rumori di sottofondo si sono attutiti sono sul punto di perdere conoscenza.

"Dici che se la caverà?" Commenta una voce sconosciuta con tono perplesso
"Possibile, anche se francamente mi sembra ben avviato lungo la «highway to hell»" Ecco una seconda voce: una donna giovane, probabilmente. Sembra accigliata, distratta, frettolosa di tornare ad altre faccende. "Insomma, hai visto quanto sangue c'era?! Ci vorranno secoli per pulirlo!"
"Potresti, per una volta in vita tua, rivedere le tue priorità? Sarà solo svenuto: dagli un'occhiata, perdio, sei tu il mezzo medico!"
Sfioro il terreno: è la stessa terra arida e bollente che vedevo dietro il parabrezza. Ora percepisco anche l'aria sul mio viso: è fredda, dev'essere appena calata la notte. Vorrei aprire gli occhi, vedere il cielo, ma le palpebre sono terribilmente pesanti. E poi, chi me lo fa fare, di svegliarmi? Non sto bene, così? Certo, sento le costole inclinarsi di più ad ogni respiro, ma se riprendessi conoscenza sembrerebbero coltellate. Forse è che non voglio essere salvato, non saprei.
Avverto un tocco leggero appena sotto la mascella: due dita gelide e delicate si appoggiano sulla giugulare, amplificando il ritmo del mio battito cardiaco come se mi trovassi dentro una grancassa. 
"Hai ragione, c'è battito" commenta lei.
Chissà chi sono...cosa potrebbero volere...Denaro? Non ne ho con me. La macchina? Che se la prendano, se riescono a rimetterla in moto. Potrebbero essere le ultime persone a vedermi in vita, spacciatori o santi che siano. 
Forse potrei....


Gli scosto i capelli rosso fiamma dal viso. Ora non è certo difficile capire perchè lo stessero inseguendo. Faccio scorrere le dita lungo la giugulare e, incredibile, ma c'è battito. Flebile e tenace, come  a gridargli che per lui non è ancora venuto il momento di andarsene. Ho le traveggole: quell'indice si è davvero mosso? No, certo che no, è stata solo un'impressione. Deve esserlo anche quel leggero tremolio della palpebra: dovrei dormire più a lungo.
"Si sta riprendendo!" Constata Lance subito dopo.
Ma che diamine...?


Colori dai bordi non ben definiti mi riempiono gli occhi come un trip. Il cielo è ancora di un bell'indaco, ma non è l'unica cosa ad occupare il mio campo visivo. Una macchia ambrata inizia a definirsi lentamente. Compaiono dei capelli scuri e cortissimi e due macchie color smeraldo, luminosissime. 
Non è possibile. È davvero una ragazza dai capelli neri e gli occhi verdi? Beh, così sembrerebbe. Mi fissa con un'espressione perplessa, ma dopo qualche istante, quando finalmente riapro gli occhi, il suo volto si distende quasi in un sorriso. 
"Sveglia, raggio di sole" mi dice dolcemente, dandomi un buffetto sulla guancia. 
La vedo alzarsi e tornare a tuffarsi nel cofano della macchina sfasciata. "Quella è mia!" Mugugno pigramente. 
"Già...lo era. L'hai ridotta uno schifo, dannazione! Ti rendi conto di cosa significa distruggere così un'Impala del '67? È peggio che uccidere un uomo!"
Richiude con un moto di rabbia lo sportello, il clangore metallico mi fa ricordare dei rumori che ho sentito prima. 
"Senti...se ci tieni tanto puoi anche tenerla, ammesso che tu sappia farla ripartire..." 
"Questo era sottinteso" borbotta lei dirigendosi verso un furgoncino rattoppato e polveroso parcheggiato poco distante e armeggiando con il paraurti fino a tirarne fuori un gancio da traino. Si pulisce i palmi polverosi sulla maglia già macchiata da chiazze scure. All'inizio mi era sembrato olio ma, ora che lo vedo meglio, inizio a chiedermi da quando il lubrificante sia di quel rosso vivo. Devo essere rimasto a fissarla per un po', mi rivolge uno sguardo strano. "Quello che hai sulla maglia..." Provo a giustificarmi "...è davvero...?"
Lei rivolge uno sguardo veloce alle coste della canotta intrise di sangue per poi liquidare tutto con un gesto della mano. "Nah, non è mio..."
"È dei draculoidi? Di quelli che mi inseguivano prima? Li hai ammazzati?!"
"Quanta preoccupazione per qualcuno che aveva intenzione di ucciderti..." Sbuffa, stirando una ciocca di capelli fino allo zigomo per vedere la lunghezza "per la cronaca, in ogni caso, si chiamano draculiani"
"Li hai uccisi, dannazione, l'hai fatto davvero! Non hai pensato che potessero avere una famiglia? Qualcuno a cui tenevano?" 
"Rischio del mestiere, era tutto da mettere in preventivo...Lance, potresti portare tutto alla base, per favore?"
"Base?!"
Indica un punto non molto lontano, poco oltre una duna di sabbia e qualche roccia
"Laggiù, il vecchio Wall Mart"
Quello che la ragazza ha chiamato Lance prova a sollevarmi in piedi, io mi divincolo, finendo di nuovo sulla terra arida. "Che cosa ti fa pensare che io abbia intenzione di seguirti?"
"Non hai troppa scelta, Testarossa: noi o i coyote." Risponde distrattamente tracciando alcune linee sull'aria e salendo in groppa a una moto scura.
"Il mio nome non è Testarossa!" 
Le compare sul volto un mezzo sorriso "Avresti fatto meglio a dirlo prima, Gerard Way" 
"Aspetta, come...?"
Ma lei non mi sente é già lontana. In un battito di ciglia è sparita. 
"Rinunciaci" commenta Lance dandomi una pacca sulla spalla "anche Freud avrebbe la sua gran quantità di seghe mentali se cercasse di capire Killjoy"
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