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Autore: Nezuchan Sketch    04/02/2014    1 recensioni
Valoran High. Una scuola che prepara i futuri comandanti di domani, dove c'era spazio per qualsiasi persona, non importava da dove venisse. Qui non esistono i conflitti tra città e tutti possono essere se stessi. Benvenuti alla scuola più prestigiosa di tutta Runeterra, la Valoran High!
Avvisi: AU e OOC.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Incest
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DA PUBBLICARE Valoran High 5

“Togliti di mezzo, pulce!” Kog’maw mi spinse, facendomi cadere a terra, e si allontanò ridendo. Sentii le guancie andarmi a fuoco, e strinsi i pugni, arrabbiato. Lulu – la mia migliore amica – si avvicinò preoccupata, e mi tese la mano: “Stai bene?” Mi chiese, mentre io mi alzavo con il suo aiuto. “Non mi sono fatto male. Preferisco essere spintonato piuttosto che ritrovarmi con la testa nel gabinetto.” La ragazza sospirò, e la guardai: aveva lunghi capelli viola e occhi verdi. Indossava un grande cappello a punta e mi sorrideva felice. Attorno al cappello, svolazzante, c’era la sua farfalla, Pixie. Lulu sosteneva che quella era una fata, ma non ci vedevo nessuna differenza tra lei e una normale farfalla. Aveva le ali viola, con alcuni segni rossi sopra ed era con Lulu da anni, obbedendo ad ogni suo ordine come un animale domestico.

“Anche Pixie è felice che tu stai bene, Veigar” Sorrise, uno di quei sorrisi radiosi che mi facevano ogni volta arrossire, e dissi: “Andiamo a mangiare, dai. Spero che Annie sia riuscita a trovare un tavolo libero.”

Mentre camminavamo sentii alcuni sguardi su di noi. Eravamo due Yordle ‘emancipati’ ed inoltre non avevamo il classico pelo o la pelle blu degli altri della nostra razza. O meglio, la pelle di Lulu non era esattamente blu, ma azzurra, mentre la mia era pallida.

Quando entrammo in mensa notai subito la nostra nuova compagna di classe, Jinx, poiché stava litigando con Cho’ Gath. Rispetto a lei, lui sembrava più grande del solito. Ma lei lo guardava come se fosse della sua stessa altezza, finché non la spinse a terra, girandosi e prendendo il posto della ragazza in fila. Ci avvicinammo, guardandola: “Che cos’è successo?” Chiesi, aiutandola ad alzarsi, per quanto potevo.

“Nulla, non volevo cedergli il posto in fila e si è arrabbiato” Io e Lulu annuimmo e guardammo il ragazzo: aveva i capelli rossi e corti, ma che sembravano tagliati a mano. I suoi occhi erano di un verde strano, quasi fosforescente e aveva un fisico scolpito dal body building, anche se ai miei occhi era ridicolo. Pur se era grande e grosso, non era molto intelligente e, a causa del fatto che a volte lo avevo umiliato su questo fattore, ce l’aveva con me.

Presi il vassoio vuoto di Jinx da terra, mentre Lulu andava a prendere i vassoi per noi due. “Comunque, io sono Veigar, e lei è Lulu. Piacere di fare la tua conoscenza, anche se avrei preferito circostanze migliori” Sorrise, un sorriso quasi trattenuto e disse: “Io sono Jinx, e grazie per l’aiuto.”

“Vuoi sederti con noi a mangiare?” – le chiesi, una volta che avevamo riempito i vassoi.
“Si… non conosco nessuno qui, a parte Cassiopea. Ma penso che sia meglio mangiare con voi che con lei” Lulu rise, dato che sapeva l’impressione che dava la nobile. “Fammi indovinare, sembrava che ti volesse mangiare con un sol boccone, vero? – Jinx annuì e Lulu continuò – E’ normale, non preoccuparti. Se vuoi che faccia qualcosa, punta al suo ego. E’ più grande dell’intera scuola.”

Ci sedemmo vicino ad Annie, che salutò la nuova arrivata, sorridendole. “Lei è Annie. Frequenta il secondo anno in quanto è un piccolo prodigio ed è riuscita a farsi ammettere direttamente in quell’anno.”

“Smettila di adularmi, Veigar” Lulu interruppe i nostri allegri battibecchi dicendo:

“A quanto pare piaci a Pixie, Jinx” La ragazza dai capelli blu osservò la farfalla, che si era posata sulla sua testa. “E’ una fata?” Chiese, e io ed Annie trattenemmo un sospiro. Quelle erano le parole giuste per catturare l’attenzione di Lulu  e farla parlare fino alla morte. “Ti piace? Nessuno mi crede quando lo dico! Sono felice che tu mi creda!” Jinx sorrise, mentre continuavamo a mangiare. Alla fine del pranzo, quando ci dirigemmo in classe, notai la nuova arrivata avvicinarsi ad un cestino dell’immondizia ed esitare un attimo prima di buttare nel bidone qualcosa e allungare il passo per seguirci.


Ecco il quinto capitolo. Lo so che è da un po' che non aggiornavo, ma non avevo ispirazione per scrivere su Sona, e così mi sono buttata su un altro personaggio, ovvero il picccolo Veigar. Spero che questo capitolo vi piaccia e che continuerete a seguirmi. Mi scuso per eventuali errori grammaticali e/o ortografici. Alla prossima!
   
 
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