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Autore: darkronin    04/02/2014    1 recensioni
Seguito di Preludio.
Quali tracce ha lasciato Loki dietro di sé? Chi sono i suoi alleati? E fin dove sono arrivate le sue arti magiche e i suoi infiltrati?
Il nuovo ed eterogeneo gruppo di Vendicatori avrà qualche alleato o solo politici pronti a dar la caccia a tutti i superumani? Forse avrete la risposta...
- - - Crossover Avengers-X-men col Marvelverse più in generale (come dovrebbe essere in realtà)
- - Altri personaggi principali rispetto a quelli della fic precedente (in cui erano secondari o appena presentati): Antman, Wasp, i Fantastici4 – nella seconda parte anche Tempesta, Angelo, Namor, T'Challa, gli agenti dell'Atlas (tutti), Visione.
- Altri personaggi secondari aggiuntivi rispetto alla fic precedente: i Guardiani della Galassia, Bucky, Quick Silver, Quentin Quire, Agente Sittwell, Yo-yo, Hellfire, Phobos, Sebastian Druid, Sole Ardente, Agente O'Grady, Gatta Nera, Abigail Brand, Norman Osborne (era ora), Sentry, Dottor Strange, Victor Von Doom, Fratello Voodoo, Hellstorm, Scarlett, Magik, il nuovo Club Infernale (Kilgore, Kensington, Enduque eVon Katzenelnbogen)
+ Riferimenti a: Ultimate Universe, Civil War, Dark Reign, Secret Warriors
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nick Fury, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'ira degli eroi'
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36. Cat's Eye







La gente si voltava a guardarli mentre passavano per strada e la sensazione di essere al centro dell'attenzione era indiscutibilmente fastidiosa. D'altronde, con Wade vestito di corte braghette ascellari e canotta della salute rosa shocking, berretto sventrato - di cui restava solo la visiera fluorescente – che avanzava instabile ma cocciuto su rollerblade abbinati e dotati di lucine stroboscopiche che non sapeva usare, era impossibile passare inosservati.
Il Daily Buggle dedicava la prima pagina, ovviamente travisando le informazioni che lui si era premunito di allegare alle proprie fotografie, alla presunta connivenza trai vituperati mutanti ed eroi di second'ordine quali erano i Vendicatori. Nell'ipotesi azzardata, ma comprovata da alcune delle sue foto, era esposta la verità distorta che tutti questi superumani che popolavano la Terra non fossero altro che la più grande minaccia mai esistita per la sopravvivenza del genere umano: loro distruggevano palazzi, loro attiravano disgrazie aliene o presunte tali, dato che per JJJ anche il recente attacco dei Chiutauri non era altro che una colossale montatura Hollywoodiana in cui supereroi prezzolati cercavano inutilmente di ristabilire il proprio nome. Uno per tutti quel gran trafficone di Tony Stark che sicuramente voleva lucrare sulle nuove ed elitarie fonti energetiche pulite di sua invenzione oltre a speculare sui poveri cittadini che avrebbero arrancato coi rimasugli petrolfossili -sempre più rari e per tanto sempre più cari- prima di convertirsi.
Con cinico distacco e con irriverente sarcasmo, l'editoriale del Buggle si domandava perché non lasciare che chi era nettamente superiore (gli alieni) non comandasse senza inutili spargimenti di sangue visto che il mondo aveva avuto tanti conquistatori nel corso della sua esistenza. Cosa che, invece, quei quattro cialtroni e impostori di superdotati lasciavano sulla loro scia, a riprova della loro pericolosità e della loro malafede.
Il primo compito dello S.H.I.E.L.D., che appariva come nuova quanto indefinita organizzazione sovranazionale, sarebbe dovuto essere proprio quello di sbarazzarsi per sempre di simile gentaglia che attentava alla vita e all'intelligenza di liberi cittadini per tornaconto personale.
Perché, altrimenti, un egocentrico come Anthony Stark (il Buggle quel giorno era particolarmente velenoso nei confronti di Iron Man e Peter non se ne spiegava il motivo) non si accontentava della fama e della popolarità e andava di proposito, stando all'articolo, in cerca di situazioni spinose?
Peter appallottolò il giornale, disgustato come sempre dopo la consueta lettura.
Quelli erano discorsi assurdi e deliranti -seppur con una loro logica malata e distorta- che non era il caso di sottoporre a Norman Osborne: il nuovo direttore dello S.H.I.E.L.D. non aspettava altro e avrebbe colto la palla al balzo per far la pelle all'amichevole ragno di quartiere tanto amato dal Buggle, accapparrandosi, così, ulteriori simpatie del direttore del giornale in un'unica mossa vincente, visto che entrambi non vedevano l'ora di ammazzarlo col DDT.
Nonostante fosse riuscito a consegnare alle autorità anche il boss locale più potente della zona (Kingpin, un mafioso ciccione che riusciva sempre a scamparla per stupidi cavilli legali: Matt ne era esasperato, ma non era riuscito a consegnarlo alla giustizia nemmeno sotto le spoglie di Devil. Questo perché aveva un senso dell'onore più spiccato dello scavezzacollo che era lui, lo sgusciante Uomo Ragno), Norman aveva giurato che avrebbe avuto la sua testa, prima o poi. Perché il grassone era amico suo.
Un cittadino sano di mente si sarebbe dovuto interrogare sull'onestà di un così alto rappresentante politico (per altro già CEO della Os.Corp. Industries, cosa che avrebbe dovuto far scattare la semplicissima spia sul conflitto di interessi) e capire da quale parte stessero gli eroi così malamente bistrattati... ma la gente, bestia sociale, è istintiva: a differenza delle singole persone, ragiona di pancia e segue i suoi umori e le sue paure, diventando violenta e facilmente manipolabile.
In più, ora che Norman era a capo dello S.H.I.E.L.D., nulla avrebbe potuto impedirgli di raggiungerlo e schiacciarlo. Fortunatamente non conosceva la sua identità o avrebbe potuto ricattarlo minacciando i suoi affetti.
Ma ecco che quel beota di JJJ serviva il piano perfetto su un piatto d'argento: costringere i supereroi all'identificazione pubblica e a una congiunta registrazione elettronica tramite microchip e, nell'arguta pensata di JJJ, questa trovata avrebbe permesso di attivare automaticamente qualunque telecamera (di cui la città era piena come un puntaspilli) in modo da poter sempre verificare il coinvolgimento e le responsabilità dei tanto temuti superumani in qualunque evento controverso.
Ragionamenti folli e deliranti, quelli di Jameson, che, però, trovavano appiglio nel sentire di molte, troppe persone, pecore nella testa e che avrebbero preferito ogni soluzione (passiva, per loro) in nome del quieto vivere. Non c'era dubbio: il Buggle era il miglior alleato del nuovo S.H.I.E.L.D., capace di orientare, da solo, milioni di pensieri.
Infilò la palla di carta nel primo cestino che trovò lungo la strada, irritato. A quel punto era curioso di sapere che razza di articolo avesse proposto Christine: Vanity usciva proprio quel giorno e, se era stata brava -lui non avrebbe mai scommesso contro quella bionda inarrestabile-, lei era sicuramente riuscita a infilare di straforo il suo articolo di prima mano su un argomento tanto scottante e fresco. Ma ci avrebbe pensato al ritorno. Ormai erano quasi arrivati a destinazione.
L'agenzia, situata in una laterale di un quartiere periferico che dava l'impressione di essere malfamato -per quanto i crimini, in quella zona, non fossero percentualmente maggiori che da altre parti- passava quasi inosservata in mezzo agli Internet Point, ai chioschi di street food e alle saracinesche di officine.
“Mi prendi in giro?” sbottò Deadpool quand'ebbe girato l'angolo, tenendosi al muro come un principiante.
“Si può sapere che hai, ora?” domandò Peter infastidito dalle proteste del mercenario che additava il locale con evidente disgusto.
“Agenzia Cat's Eye? Fai sul serio?” domandò buttandosi a sedere sul marciapiede per levarsi i pattini. “Cioè... Autrice!!!” cominciò a urlare mentre armeggiava sui ganci “Io ti voglio tanto bene, lo sai. Hai anche acconsentito al mio capriccio di avere i dialoghi in tono col mio odierno total look rosa shocking. E mi va pure bene che l'originale Marvel sia un casino, che le varie storie e personaggi si intreccino tra loro.. ma non ti pare di esagerare un pelino? Cat's Eye... certo... Perché non bastava lo spettro di Cable che mi gira attorno a rimandare a Nathan Never, il quale a sua volta, con May Frayn -copiata pari pari, anche fisicamente, da Rui Kisugi, bomba sexy e ladra d'opere d'arte- e sorelle -appunto!- No! Dovevi tirarmi fuori proprio la gatta ladra che si rifà, lei stessa, coscientemente, a quello stesso manga/anime... certo, quale fantasia!”
Peter lo lasciò blaterare, mollandolo sul marciapiede per anticiparlo nel locale. Entrò sbuffando. Il campanello alla porta tintinnò allegro e subito una voce di donna disse che sarebbe arrivata immediatamente. Felicia Hardly, così diceva la targhetta dell'unica scrivania presente nella stanza, comparve tutta trafelata sulla soglia della porta che dava su un altro ambiente proprio mentre anche Wade faceva il suo ingresso, scalzo e pattini in mano, nell'agenzia.
“Ah...” commentò lei risentita, distogliendo lo sguardo da quell'obbrobrio butterato e impacchettato come un confetto, per dedicarsi al fotoreporter “Sei solo tu...” disse stirando il suo sorriso più seducente.
“Scusa se sono solo io... Me ne vado anche, se non è gradita la mia presenza...” disse il fotoreporter accennando a fare marcia in dietro.
Ma la donna spiccò un salto vertiginoso da acrobata funambolica, gli scivolò davanti con la grazia di un felino e si parò tra lui e la porta. “Non ho mai detto questo, Petee...” gorgheggiò civettuola striracchiandosi sull'uscio e, nello stesso tempo, flettendosi verso il ragazzo con un fare fin troppo provocante. Con un movimento unico, che parve naturale nell'insieme, chiuse la porta a chiave, fece calare le persiane e mandò il ragazzo a sedere sulla poltrona antistante la scrivania.
“Wooow” commentò Deadpool ammirato mentre la donna si materializzava misteriosamente in braccio a Peter “Voglio impararla anch'io sta cosa, intrappolare qualcuno, chiudere la porta con una culata e volargli in braccio tipo sexy ninja... Autrice! Fammi entrare in Matrix e caricami questa abilità!”
“Dimmi tutto, ragnetto...” sogghignò ancora lei, facendo camminare due dita sul petto del giovane intrappolato nella sua morsa.
“Felicia...” borbottò quello, imbarazzato, cercando di mostrarle la fede che portava al dito prendendogli le mani tra le sue per allontanarsi quella tentazione di dosso “Devo chiederti un favore...”
“Tutto quello che vuoi...” mormorò ancora quella ignorando l'anello d'oro all'anulare, gli occhi da cerbiatta velati dalle lunghe ciglia, piacevolmente indispettita dalla sua reazione.
“Sono qui per commissionarti un lavoro...” replicò Peter catturando la sua attenzione.
Felicia alzò lo sguardo cristallino improvvisamente vigile e attento. Si alzò, guadagnò la propria posizione e si sedette con fare professionale: era irriconoscibile. “Sono tutt'orecchi...”
“Li hai letti i giornali, oggi?” domandò Deadpool senza distogliere lo sguardo dalle sue lunghe gambe accavallate con grazia felina.
“Sì, ho riconosciuto le tue foto.” rispose quella arricciando il naso come se lei e Parker fossero soli nella stanza. “In realtà non sono molto favorevole alle proposte avanzate da JJJ...”
“Felicia!” sbottò Peter, paonazzo di rabbia.
“Tranquillo, Petee... Ho smesso, non temere. Ricomincerei solo per te...” disse facendogli gli occhi dolci “... se me lo chiedessi. Tipo anche ora...”
“Non sono qui per commissionarti alcun furto! Tanto meno di cose che ho dato personalmente a Jameson” replicò lui offeso “Voglio che tu indaghi su qualcuno che è stato oggetto di furto...”
“Si dice rapimento, sequestro...” precisò lei
“Appunto. E chi meglio di una ex-ladra sa trovare i contatti giusti?” domandò l'Uomo Ragno sporgendosi sulla scrivania.
“Non mi dirai che devo indagare sugli eroi che sono scomparsi ieri, vero?”
“Non credi alla storia del rapimento alieno?” domandò lui con sarcasmo.
“Nemmeno a quella che si siano dileguati dopo aver distrutto per dispetto tutto il nuovo complesso governativo appena inaugurato... Hai qualche pista?” fece lei con una smorfia, dando a intendere che i lettori del Buggle non erano tutti scemi cerebrolesi.
“Sei tu la detective...” replicò Peter, buttandosi sullo schienale, già più rilassato “Ma... può aiutare sapere che abbiamo Norman Osborne alle calcagna?”
“Abbiamo? Peter... da quando fai parte dei... di quelli lì?”
“Un mesetto, su per giù...” replicò lui con noncuranza. “Allora, ci aiuterai?”
“Se è per ficcare il naso tra le cose di quell'odioso nanetto itterico, volentieri! Ho anche un'amica che indaga su di lui per altri motivi. Uniremo le forze e ti saprò dire...”
“Ah, ultima cosa. Dubito che possa servirti a molto, ma è coinvolto anche il gruppo Atlas. Da quel che mi dice il mio... sesto senso, sono dalla nostra parte...”
“Darò un'occhiata... intanto penserò al prezzo da farti pagare...” replicò lei ammiccando da dietro le lunghe ciglia
“Siete due pervertiti...” sbottò Wade “So a cosa pensa questa scostumata... bungee-jumping estremo e senza veli appesi per i grattacieli di New York... esibizionisti!”
Peter lo guardò come se fosse il matto che era il realtà e valutando la sua mise impeccabile tutta coordinata. Come una Barbie. “Da che pulpito...”

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Con i più potenti eroi della Terra -così li avevano soprannominati i giornali all'indomani dell'attacco dei Chitauti-fuori gioco, i pochi che si erano salvati per i motivi più disparati potevano essere un facile bersaglio per quello stronzo psicopatico di Norman.
Lui li aveva messi nei casini e lui li avrebbe tirati fuori di lì. Ma prima di tutto, c'era una cosa urgente che aspettava il suo intervento.
Fury agguantò il ricevitore con rabbia, diede un'occhiata di sfuggita al quadro con l'ora locale delle principali basi S.H.I.E.L.D. in giro per il mondo e decise che poteva ben tirarli giù dal letto tutti quanti. E senza troppe storie.
Jessica.
Non sapevano se lei fosse o meno sotto l'influsso di quella dannata stregoneria ma... doppio gioco o no, dannazione, aveva condotto un mutaforma dritto nel primo arsenale a caso, il più avanzato e aggiornato alle ultimissime tecnologie che sarebbe mai riuscita a trovare sul mercato. L'aveva condotto da Stark e nulla vietava che, sotto l'influsso si Loki, potesse averlo condotto anche da Pym e dai suoi esperimenti robotici.
Certo... così si giustificava un attacco come quello che avevano subito da parte di Visione. Quello era un tipo di lavoro che HYDRA, da sola, non avrebbe saputo mettere in piedi. C'era lo zampino dell'HAMMER, certamente, ma anche dell'A.I.M. Senza alcun dubbio.
Tutte le agenzie, in realtà, sembravano essere orchestrate da un direttore invisibile ma sorde le une al lavoro delle altre. Solo chi conduceva sapeva che razza di spartito stavano seguendo.
Finalmente, dall'altra parte, una voce impastata rispose un debole e poco convinto -Pronto?-
“Sono Nick Fury...” si annunciò quello, cercando di mantenere la calma. “Ho bisogno di un... due favori, per la precisione, Jamie...”
-Dimmi tutto...- rispose quello trattenendo uno sbadiglio.
“Barton è con te?”
-No... Che succede? Non risponde al telefono?-
“No, sta tranquillo...era solo un accertamento... E Jessica?”
-Credo sia in camera sua anche lei...- rispose l'altro automaticamente. Dai rumori in sottofondo si capiva che si stava alzando dal letto e stava cominciando a vestirsi, pronto a eseguire qualunque ordine del guercio.
“...Non dividono la stanza?”domandò Fury, sorpreso
-Macché... Quando Clint è Ronin il suo corpo diventa un tempio sacro... e la mente torna quella di un teppista...-
“Ma...” Allibì Nick “Non stanno assieme, quei due?”
-Che vuoi che ti dica? A modo loro stanno assieme... Clint è mezzo matto, dovresti saperlo... non ha avuto un'infanzia regolare... ma d'altronde, chi di noi?-
“Quel ragazzo comincia a preoccuparmi... Quando ne ha la possibilità, si sceglie prede ostiche come Natasha. Altrimenti sceglie l'astinenza coatta...” commentò il comandante “Oh, scusa, dimenticavo...” disse mordendosi la lingua per aver parlato troppo
-Non ti preoccupare, Natasha non è certo una mia proprietà. E sai come sono finite le cose tra noi... me ne sono fatto una ragione...- sbuffò stanco -E poi me la sono proprio cercata... Quanto a Clint..- la voce sembrò essersi fatta di nuovo divertita -E' difficile pensare che sia la stessa persona che, appena arrivata allo S.H.I.E.L.D., faceva strage di cuori e si inimicava ogni componente femminile della squadra: aveva una fame atavica che faceva paura. Altro che Tony Stark super playboy... Ma... Hai chiamato per questo o devo andare a cercarteli?-
“No no, meglio così. Ho chiamato direttamente te per evitare sorprese... Tu sai dell'attacco dei Chitauri, vero?”
-Sissignore...- rispose l'uomo.
Fury sentì il tintinnare di un paio di vetri e lo scorrere sommesso dell'acqua, in una stanza attigua “Non posso chiederlo a lui. Si farebbe scoprire...”
-Cosa devo fare?- domandò quello.
“Dà una sistemata a Jessica. Ricalibrazione cognitiva, metodo classico. Nel frattempo contatto l'agente 13 perché vi supervisioni... Vi sollevo tutti e tre da quell'incarico...”
-Non siamo nella lista nera di Osborne?- protestò l'altro
“Mi servite a New York! O dove cavolo si riuniscono ora i Vendicatori... sono sicuro che troverete tutti ad aspettarvi, quando arriverete.” disse solo Fury, senza rispondergli prima che il pigolare del suo cercapersone lo invitasse a cambiare interlocutore. Non salutò, riattaccò semplicemente prima di avviare una nuova chiamata “Era ora che dessero segni di vita...” mormorò rivolto al piccolo monitor verde e nero “Hanno la testa troppo oltre le nuvole!”.








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Oltre l'infinito e oltre... chi starà chiamando Fury? XD non ve lo dico.
Né vi rivelo chi è il suo misterioso interlocutore. Se siete fan potete arrivarci...sennò dovrete attendere un pochino.
Oggi ho postato più tardi del solito perché ieri sera, correggendo il capitolo, mi è venuto lo schizzo di spiegare tutto quello che Wade spara in un'unica battuta nel mio blog (fresco fresco). E con una connessione 56k capite che è la morte. Tant'è che per ora ho caricato solo il post su Nathan... Se vi interessa questo è l'indirizzo.
:) e prossimamente, ospite d'onore... il nano itterico! XD
un bacio ragazzi
   
 
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