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Autore: 1055Kilometers    04/02/2014    0 recensioni
Sai, sta notte ho dimenticato le scarpe fuori nel balcone come al mio solito e ha iniziato a diluviare, sono un disastro lo so. Mi sono ricordata che se tu fossi stato con me non avresti lasciato che le mie scarpe preferite si bagnassero perchè tu sei così, non mi lasci affondare e per quanto io sia un disastro quando sono con te lo sono un pò meno perchè tu sei la parte giusta di me, sei quella parte che mi completa e avrei voluto esserlo anch'io per te, Harry. Avrei voluto essere la tua prima scelta, sempre.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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When you're missing home


Kristel non aveva mai pensato di svegliarsi a casa sua, il giorno del suo compleanno, completamente da sola.

Aprì le porte di tutte le camere dell'appartamento prima di andare in cucina e accorgersi del messaggio su un post-it che le aveva lasciato sua madre.


PASSA UNA BELLA GIORNATA, CI VEDIAMO STA SERA

MAMMA

P.S: BUON COMPLEANNO

 

Lasciò il messaggio li e si precipito in camera. Era il sedici settembre, erano le 6:40 e Kristel era terribilmente in ritardo.

Compiva 17 anni quel giorno.

Kristel ha diciasette anni e dei capelli lunghi. I suoi capelli sono una delle poche cose che ama di se stessa. Kristel peró è innamorata di tante cose, innamorata del sole e delle belle giornate, è innamorata della sua migliore amica, di Londra, delle lenzuala appena lavate da sua mamma perché sanno di buono, è innamorata anche delle parole, infatti, a volte parla troppo. È innamorata dei libri e anche della musica. Forse della musica più di tutto. È innamorata di suo fratello quando suona la chitarra che lei vorrebbe tanto saper suonate. Kristel è innamorata di fin troppe cose ma forse la cosa che ama più di tutte è la vita. Kristel ha diciasette anni compiuti da qualche ora e la felicità negli occhi.
Alle 07.13 correva fuori dal portone per riuscire a prendere l'autobus.

La giornata passò in fretta e era particolarmente felice dopo vari auguri e regalini,

Il pomeriggio era uscita con qualche amica e si era divertita. Insomma aveva passato un bel compleanno. Mentre tornava a casa il telefono iniziò a vibrare constantemente.

Numero sconosciuto.

Rispose, chiedendosi chi potesse essere. Nell'esatto momento in cui appoggio il telfono all'orecchio per parlare partì la solita canzoncina degli auguri di compleaano.

A Kristel vennero gli occhi lucidi perchè aveva riconosciuto quella voce. Quella voce che non sentiva da più di tre mesi. Era Virginia. La sua migliore amica che quattro anni fa si era trasferita in Inghilterra. Lasciandola sola.

Kristel non era mai riuscita a dimenticare, forse neanche voleva farlo.

<< Kristel.. Tanti auguri.. mi manchi tanto. >> disse la ragazza dall'altra parte della cornetta.

Kristel non rispose e lei continuava a parlare, parole che lei neanche sentiva.

<< Kristel sei felice? >> Chiese la ragazza in ansia.

<< Cosa? >> Rispose la bionda risvegliandosi dai suoi pensieri.

<< Sei felice Kristel? Perchè io lo sono, davvero tanto. >>

<< E' il mio compleanno Virginia, ovviamente sono felice... >>

<< Sei a casa? Hai visto tua mamma oggi? >>

<< No, sto tornando a casa ora, non l'ho ancora vista, perchè? >>

<> Si affrettò a dire.

<< Grazie ma aspetta non... >>

Non potè finire la frase perchè Virginia aveva già chiuso la chiamata. L'aveva lasciata sola, per l'ennesima volta.

Entrò in casa con gli occhi lucidi ed il cuore pieno di ricordi.

Appoggiò lo zaino per terra e sua madre corse in soggiorno ad abbracciarla,

<< Buon compleanno. >>

<< Mamma mi ha chiamata Virginia. >>

<< Davvero? >>

<< Avrà pensato che sapessi già tutto. Kristel va in cucina c'è il tuo regalo di compleanno. >>

Non si mosse. Per un millesimo secondo pensò davvero che la sua migliore amica fosse tornata, per farle una sorpresa, ma poi si ricordò della chiamata e si rese conto che non era possibile.

Andò in cucina tremando un pò e trovò una semplice busta bianca sopra al tavolo e suo fratello che beveva del caffè.

Lo abbracciò e lui ricambiò con un debole sorriso.

<< Tanti auguri. >>

Aprì la busta un pò ansiosa e un pò impaurita.

La lesse tre volte finchè non capì che non era uno scherzo. Suo fratello e sua madre la fissavano aspettando una qualunque reazione che tardava ad arrivare.

<< Non è possibile, perchè? >> Chiese soltanto rivolgendosi a nessuno in particolare.

<< Vai ed insegui I tuoi sogni. >> Rispose suo fratello.

Kristel non ci credeva sul serio, non ci credeva perchè da quattro anni a questa parte l'unica cosa che aveva desiderato era proprio quella. Andare un'anno all'estero. Imparare l'inglese per bene come Virginia e innamorarsi di una delle città più belle del mondo. Lei di Londra si era già innamorata, se ne innamorava ogni volta che Virginia le mandava qualche cartolina o qualche foto per messaggio, se ne innamorava ogni volta che la professoressa di inglese le consegnava un compito a casa, se ne innamorava ogni volta che ascoltava delle canzoni in inglese ma adesso avrebbe potuto innamorarsi sul serio. Avrebbe potuto ridere di qualche persona inglese strana ed innamorarsi. Avrebbe potuto fare un giro sulla London eye a più di 135 metri da terra ed innamorarsi. Avrebbe potuto entrare da topshop ed innamorarsi. Innamorarsi davvero, dal vivo, di persone, non per foto o video, per davvero. Allora a Kristel vennero gli occhi lucidi per la seconda volta in quella giornata perchè era felice ed impaurita perchè lo voleva tanto questo viaggio, lo aveva desiderato per così a lungo che adesso averlo fra le proprie mani sembrava surreale.

Kristel finalmente capì la telefonata di Virginia.

<< In pratica devi fare dei test, tempo neanche un mese ed hai finito e poi parti. >> Le disse sua madre.

<< Questo è più di quanto avrei mai potuto desiderare mamma. >>

La serata passò con una fetta di torta in mano seduta sul divano, Kristel pensava che non sarebbe mai stata più felice di quel giorno.
 

Due mesi dopo: 18 Novembre. 

Camminavo velocemente per le strade di Horsham cercando di schivare più persone possibili che quella mattina si erano coordinate tutte assieme per farmi arrivare in ritardo, ne ero convinta. Virginia mi aspettava alla fermata della metropolitana infastidita dal mio ritardo.

« Era ora, grazie per avermi degnato della tua presenza. » scherzò la ragazza.

« Perdonami, Audrey mi ha preparato una colazione che non potevo non mangiare. »

« Posso immaginare, ora muoviamoci siamo già in ritardo di sicuro perderemo la prima fermata. »

« Certo, comunque ieri » non riuscii a finire la frase, interrota da un brusco braccio che mi venne addosso.

« Scusami » sisse il ragazzo fissandola per qualche secondo e poi correndo via.

« Fa niente. » sisposi, anche se ormai il ragazzo era lontano e non poteva sentirmi.

«Stavi dicendo? » Mi chiese Virginia.

«No niente di importante. » sorrisi.

E invece era importante Virginia perchè ieri ho parlato su skype con Filippo e mi ha detto che gli manco, sapessi quanto manca a me. Vorrei parlartene Virginia, vorrei parlarti di cosa provo quando vedo una nostra vecchia foto, di quando mi sveglio con una voglia matta di tornare indietro e abbracciarlo più forte, e non lasciarlo andare mai più. Ma non saprei come iniziare, non saprei come dirti che a volte ci ripenso a noi due, che un noi in fine non lo siamo mai stati, non saprei come dirti che ho tanti rimpianti per non aver detto niente, per non aver fatto niente. Ma come potrei parlarne a te, non capisci, mi diresti soltanto che sono una grande masochista e che dovrei lasciarmi alle spalle tutto. Io alle spalle questo tutto l'ho lasciato da molto tempo, ma mi è rimasto nel cuore capisci? Non solo nelle spalle, nel cuore che è molto peggio perchè lasciarti tutto alle spalle magari puoi farlo ma quando provi a lasciarti tutto dietro al cuore, come fai? Per questo non te ne parlo e fingo che mi vada bene. A volte mi va bene perchè ho te sai, e ho l'Inghilterra e le colazioni di Audrey. Ho poche cose che mi facevano sentire come lui sapeva fare ma mi va bene perchè questo poco, a volte, è tutto.
 

Sono tornataa! Eccolo il vero e primo capitolo di questa storia. Allora come avete visto la seconda parte del capitolo è scritto in prima persona così come saranno scritti tutti i prossimi capitoli. Ho visto che ci sono state una settantina di visite alla storia e ne sono felice, spero di ricevere qualche vostro pensiero su tutto questo casino che sto cercando di scrivere ahah. 
Qui avete conosciuto Filippo che sarà molto importante per questa storia. Spero di riuscire ad aggiornare in fretta e di vedere anche qualche recensioni. Lo ammetto non sono molto abile con efp ma sto cercando di imparare quindi per adesso mi limiterò a scrivere, quando avrò capito come funziona il tutto cercherò di aggiungere qualche banner. Questo è tutto, ditemi cosa ne pensate ve ne sarei davvero grata! E grazie a chi ha letto l'inizio di questa mia storia.
Un bacio,

Esmeralda.

 

  
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