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Autore: _ToMSiMo_    05/02/2014    3 recensioni
"Durante la settimana successiva parlare con lei non fu affatto facile. Il ragazzo del giornale non era più così preciso,e non riuscivo sempre a svegliarmi alle 6 meno dieci per via del mio lavoro. Gli unici salve che mi disse,furono quasi sussurrati. In 14 giorni,ci salutammo solo 4 volte." Bill racconta una sua storia,la sua storia con Mia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A mia, perchè dopo cinque anni ci siamo ritrovate. 
 
Ad ottobre fu tutto molto caotico: era arrivata la fidanzata di Tom e le cose tra la band stavano andando sempre meglio. Il lavoro era estenuante e anche se tornavo a casa stanco Mia riusciva a far sparire qualsiasi peso dalla mia mente. Le canzoni per il nuovo album erano perfette poiché avevo lei come musa, ma per quanto piacessero a tutti, avrei voluto che fosse lei a darmi il suo parere. Mia si trovò molto a sua agio con quella nuova compagnia femminile anche perché, per la prima volta, era una compagnia costante. L’amore che provavo per lei mi dava la forza per fare tutto, anche sopportare un Tom in crisi esistenziale.
Il giorno prima di Halloween, la band fu invitata ad un party in nostro onore. Era giusto che io andassi, anche perché molte fans, avevano preso il biglietto solo per vedere me. Una parte di me, quella che mi ha accompagnato in questi ultimi dieci anni avrebbe voluto piastrarsi i capelli, truccarsi e raggiungere quella folla che non ha mai smesso di amarmi. L’altra parte, quella che ho costretto a nascondersi in questi anni, avrebbe voluto restare sul divano con Mia tra le braccia. Sarebbero andate tutte le compagne dei miei amici e da una parte dovevo smettere di tenere Mia lontana da tutta la fama, altrimenti quando si sarebbe abituata? Ma come se fossi ad un bivio, sapevo che ora come ora Mia non avrebbe capito il mio bisogno di tacere e si sarebbe allontanata. Decisi di andare e le raccontai l’ennesima bugia: mia madre aveva problemi con il suo nuovo marito. Non fece domande e mi lasciò andare. Io, misi su un bel sorriso e trascorsi una bellissima serata tra gli amici e le fans.  Le avevo promesso che ci saremmo visti al mio ritorno, ma tornammo alle cinque di mattina.
Ora mi sembra una follia solo fare le due, all’epoca non sapevo cosa facevo. Mia, perdonami.
Il 31 mattina pioveva.  In realtà mi svegliai nel primo pomeriggio ma seppi dal prato bagnato che la pioggia era iniziata a cadere dalle sei. Mia si presentò alla porta con dei dolcetti a tema. Tom e la sua fidanzata ne mangiarono un bel po’, io avevo lo stomaco chiuso dal senso di colpa.
-Buongiorno Bill, hai pranzato?-
-Ciao Mia, no mi sono alzato da poco- le dissi.
-Come mai? Tua madre aveva grossi problemi?-
-Si- le mentii – aveva davvero dei grossi problemi-
Mi sorrise e mi si sciolse il cuore. Avevo voglia di piangere, di raccontarle la verità e scappare con lei in capo al mondo.
L’unica cosa che feci fu abbracciarla e respirare il suo profumo.
-Lo sai che ti amo vero?-
-Lo so, perché io ti amo più di quanto tu possa immaginare- rise.
Quanto si sbagliava! E ora dove sei? Mi ami ancora? Con chi sei? Chi ti ama? Chi ti bacia? Con chi sei, amore? Mia, non c’è nessuno che ti ama più di me, ed io non merito di essere amato dopo di te. Nessuna potrà mai neanche toccarmi come facevi tu. Sono fuggito da donne bellissime, da donne gentili solo perché non erano te. Tutti pensano che io sia cattivo e arrogante ma come si può sostenere lo sguardo di donne che non ti conoscono? Tu, mio sole, mia primavera conosci tutto di me. Continuo a sperare che tu legga queste parole e mi raggiunga. Dimenticherò i miei dieci anni di solitudine e tristezza e farò dimenticare a te i tuoi dieci anni di rabbia. Ci perderemo insieme nei nostri sguardi e faremo l’amore come mi hai insegnato tu. Non so amare, non so vivere senza di te.
I primi giorni di novembre la band aveva ottenuto un po’ di riposo e non dovetti mentirle.
Quei giorni indossava maglioni più grandi di lei e aveva i capelli raccolti sempre più spesso. Da un lato era comodo e confortevole per lei, ma io non potevo passare le mani tra i suoi ricci.
Il tre novembre decisi che sarei stato con lei tutta la giornata e anche Tom sembrava essere d’accordo.
Mi alzai presto e le preparai, con l’aiuto di Sophie, dei dolcetti alla cioccolata. Li impacchettai e bussai alla sua porta.
Era bellissima, tutta in disordine con gli occhi nocciola ancora assonnati.
-Bill, che ci fai qui alle sei del mattino?- mi domandò
-Ti ho preparato la colazione Amore-
-Grazie, ma non potevi aspettare, non dico le otto, ma almeno le sette?-
Iniziai a ridere dal nervoso, non avrebbe apprezzato il mio gesto?  Ma lei sembrò accorgersene e rise a sua volta.
-Avanti, chi devo ringraziare per questi dolcetti?- mi fece entrare in casa.
La sua vestaglia non nascondeva le poche forme che avevo imparato ad amare, anzi, tutto ciò risvegliò la mia virilità. Non avrei mai voluto sporcarla con le mie voglie poco sante, ma lei mi mandava in confusione solo salendo le scale o accavallando le gambe.
-Ho buttato giù dal letto la fidanzata di Tom- confessai – sono ricette italiane, credo-
In cucina, mentre io preparavo la tavola, lei mi fece il caffè. Fu una colazione perfetta, fatta di sguardi e cioccolata e l’amai così tanto per la sua semplicità che mi promisi di non smettere mai.
-Hai una briciola sulle labbra- mi disse ad un certo punto.
Presi un fazzoletto ma bloccò il mio polso, si avvicino alle mie labbra e mi baciò.
-Uhm… sono deliziosi sai?- sorrise.
Sorrisi anche io. Lei era deliziosa, piegata leggermente sul mio viso, sorridente, semplice. Era una visione.
Oggi quando la moglie di Tom prepara gli stessi dolci, io non posso che pensare a te. Magari anche tu pensi la stessa cosa quando mangi qualcosa di simile, almeno io ci spero.
Molte fans hanno cercato di suscitare in me qualsiasi tipo di istinto, ma nessuna è mai riuscita dove sei riuscita tu.
-Stasera ti porto fuori a cena, Mia-
-Davvero? E perché?-
-Perché posso, tesoro e perché ne ho voglia. Possiamo anche scappare per due giorni, stare da soli lontano dal mondo, ti va?-
-Con te andrebbe bene anche stare in un  fienile- rise.
-Dove ti piacerebbe andare?- le chiesi.
-Dove possiamo essere eterni-
Decidemmo di scappare a Parigi, dopo le sue mille proteste sul viaggio e sul denaro. Non voleva un altro regalo da parte mia, ma i miei sforzi alla fine vinsero sulle sue obiezioni.
Ero già stato a Parigi ma questo non lo dissi a Mia. Ero venuto per diversi concerti e negli anni la città aveva perso il valore, il valore che ritrovai nel suo sguardo il primo giorno di visita.
Pensavo che Paris non potesse essere romantica per uno come me, ma per la prima volta vidi il senso dell’eternità tra le strade, i boulevard e i musei. Non mi importava essere scoperto, perché ero talmente affascinato ed emozionato al suo fianco, che sembravo un turista qualsiasi che porta la donna della sua vita a spasso in città. Il primo giorno  visitammo Parigi in lungo e largo, ed io mi concentrai sulla bellezza di Mia, sulla sua testardaggine a non volermi confessare il suo nome, il nome che mi aveva nascosto comprando i biglietti senza la mia supervisione. Avevo ceduto  perché altrimenti avrebbe fatto problemi su quale carta di credito usare. La stanza era stata prenotata dalla mia casa discografica ed era una nostra conoscenza dove nessuno si rivolgeva a me con il mio cognome.  La sera del 5 novembre, il nostro primo giorno a Parigi, io e Mia, facemmo l’amore.
Non so perché successe a Parigi, forse per l’amore incondizionato che viaggiava in città, forse perché dormire in una stanza che non fosse la mia o la sua era emozionante o forse perché il nostro amore doveva passare ad uno stadio successivo. Nessuno programmò nulla e fu perfetto. Non racconto i dettagli della nostra esperienza perché chiunque potrebbe entrare nella nostra intimità e non voglio, ma soprattutto perché se lei ora sta con un uomo, non le piacerebbe leggere della sua intimità qui sopra.
Fu tutto molto dolce, io avevo fretta ma lei mi ha insegnato ad amare con il cuore e il corpo allo stesso tempo. Non era un atto vuoto, frivolo, ma stavo facendo l’amore con il cuore che batteva al suo stesso ritmo. Forse oggi Mia, ti sei pentita di aver condiviso con me quel momento così importante,  pentita perché come hai ammesso tu a dicembre “non mi conoscevi affatto”, ma quel giorno, ci amammo come nessuno aveva mai osato amare un altro essere umano. Non ho più fatto l’amore così, ero sempre distratto dal bisogno di soddisfare me stesso prima della mia partner, ma tu, tu hai fatto di me un uomo distrutto perché non avrei mai dovuto rinunciare a te per nulla. Fai l’amore con me Mia, fallo ancora.
Durante il nostro soggiorno  a Parigi, facemmo diverse volte l’amore e quando tornammo a casa persino Tom riusciva a rendersi conto del cambiamento tra di noi. Eravamo più uniti, più forti e indistruttibili.
Se ci penso oggi, mi rendo conto che un amore del genere o ti spezza o ti unisce. E io credevo che a noi fosse toccata la sorte buona. Ti sei mai chiesta, mio amore,  come sarebbero state le cose se io ti avessi confessato tutto? Mi avresti amato come prima? Mi avresti voluto lo stesso, sapendo che c’erano altre donne? Non che tu dovessi temere nessuna di loro, ma sei sicura che tutto ciò non ti avrebbe cambiata?  Che non mi avresti guardato con occhi diversi quando tornavo da un concerto? Che non ti saresti chiesta ogni giorno “perché io e non la tipa della prima fila” ?
Tutto ciò mi tormenta ora, come poteva non tormentare te in quegli anni? Non sto giustificando la mia decisione finale, quando sono scappato da te, ma sto cercando di trovare mille punti di vista per indurti a tornare. Ma io cosa ne posso sapere? Ho poco più di trent’anni, non ho avuto più storie d’Amore e sono rimasto solo per tanti mesi. Cosa mi fa credere che tu non sia più felice dove sei ora? Nulla perché non lo so. Se solo sapessi che tu sei soddisfatta e felice potrei lasciarmi questa storia alla spalle, ma non potrei mai lasciare te. Mi chiedo se stai bene ma soprattutto sei felice? Quando eri la mia Mia, eri la donna più felice del mondo. Il tuo nuovo marito, uomo, fidanzato ti tratta come se non ci fosse nulla di più prezioso al mondo? Ti tocca come se non ci fosse nulla di più delicato? E ti ama come se non ci fosse nulla di più raro? Dimmelo Mia, dimmelo e torna da me.
Il 10 novembre Tom e la sua italiana andarono via per un po’. Avere la casa a nostra disposizione scatenò tutto quello che avevamo lasciato in sospeso in quei giorni a Parigi. Facemmo l’amore più volte, senza stancarci mai e il suo sentimento per me cominciò a farmi sentire in colpa. Come poteva amare me?
Ma appena riprendeva a baciarmi la scapola, io dimenticavo il mio posto nel mondo. Il mio posto nel mondo era tra le sue braccia.
-Amore- disse mentre eravamo stesi a letto nudi- ci pensi mai al nostro futuro?-
-Si, lo vedo solo se penso che sia con te che io lo condividerò-
-Uhm.. e ci pensi mai ad un futuro senza di me?-
-Come potrei solo immaginare di essere dove non ci sia tu a meno di 50 metri?- sorrisi- queste domande sono sciocche, io non posso esistere se tu non ci sei-
-Ti amo Bill, ti amo da morirne- si coprì gli occhi con le mani.
-Hey primavera, anche io ti amo-
-Ma io ho paura che tutto questo amore un giorno mi scoppierà dal cuore e allora come farò a vivere con un cuore a pezzi?-
Mi allarmai, stava forse pensando di andarsene?
-Primavera,  se un giorno questo dovesse succedere, io rimetterò a posto ogni singolo pezzettino.-
Questo la tranquillizzò e sorrise e il suo sorriso calmò me. 
Ora sono io che ho il cuore a pezzi. E tu ti chiederai perché dieci anni Bill? Perché hai fatto passare così tanto tempo se il tuo amore per me era insopportabile? Hai ragione. Ma ho voglia di spiegartelo Mia, ho bisogno di dirti tutto quello che mi ha consumato in questi anni. Tutto ciò che mi ha logorato l’anima.
I primi anni senza di te ero arrabbiato, ma di certo non sarei potuto tornare e abbandonare tutto quello che la mia band aveva costruito. Non avresti amato una persona egoista che lasciava gli altri in un mare di guai. I primi anni sono stati un inferno, ero combattuto da ciò che era giusto e ciò di cui avevo bisogno. Restare con la band era giusto e di te avevo bisogno. Solo dopo 5 anni lontano da te, mi sono reso conto che quello che era giusto e quello di cui avevo bisogno erano la stessa cosa: tu. Ma cosa fare dopo 5 anni quando non conoscevo neanche il tuo nome? Come potevo io dall’America cercarti in Germania? Non avevi confessato il tuo nome neanche alla moglie di mio fratello, come avrei fatto? Il sesto e il settimo anno, quando ormai il successo stava iniziando a regolarizzarsi, ho cominciato a cercare tra i parenti della nonnina Bros, ma nulla. Tu sembravi non essere mai esistita. Quando ho avuto la libertà di trasferirmi, erano passati altri tre anni. Ti ho cercata amore, ma anche con la mia notorietà non ho fatto abbastanza. Se fossi stato pronto a condividerti col mondo avrei impiegato meno tempo, ma tu avresti potuto anche scambiare il mio amore per invadenza e allora cosa avrei risolto? Ti avrei trovata sì, ma delusa e arrabbiata.
So che quello che ti sto dicendo sono solo parole, ma cazzo , se sapessi dove sei ti dimostrerei tutto con i fatti. Potrei raggiungerti anche a piedi, nudo, rasato. 
Tu invece cosa hai fatto in questi dieci anni? Ti sei sposata? Hai avuto figli? Come si chiamano? Ma soprattutto da quando sai chi sono, mi hai ascoltato? Ti sei riconosciuta nelle mie canzoni? Hai pianto per me? No, non posso desiderare il tuo pianto. Come potrei? Ti ho fatto già troppo male.
Vado a parlare con Tom, ha portato la piccola nana a casa mia. Da quando c’è lei, ho ripreso a sperare nella vita. Vorrei diventare padre un giorno. Avere un figlio da te o forse più di uno, se tu lo vuoi. Ma quando saprò che a te di questa storia non frega più nulla, mi lascerò tutto alle spalle. Se tu non mi vuoi più, sarò pronto ad andare avanti ma devo avere una seconda occasione. Ma se tu mi volessi ancora, dimmelo. Perché il tuo silenzio mi sta uccidendo. 




Questo è il primo capitolo della "maturità" cioè che ho scritto dopo quasi 5 anni. Vorrei solo ringraziare chiunque abbia ripreso a leggere questa storia perchè vuol dire molto per me. Spero di non aver perso la mano perchè sarebbe sconveniente. Grazie a tutte :) 

 
  
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