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Autore: Lily33    05/02/2014    1 recensioni
Elena è costretta a scappare da Mystic Falls per colpa dell'ibrido Klaus, con in grembo il figlio di Damon.
Poi ritorna, tutto sembra sistemarsi, ma la storia si ripete e Damon è nuovamente in fin di vita.
Questa volta però la vittima è Stefan, suo fratello, che pur di salvare la vita Damon è disposta a far risorgere la sua furia da Squartatore di Monterey.
Stefan fugge con Klaus, e va via da Mystic Falls.
Quando torna a casa scopre che Caroline, la sua ragazza, aspettava la sua bambina, Lexi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non capiva esattamente quello che stava accadendo dentro di lui, mentre suo padre lo scrutava con gli stessi occhi vigili e attenti di 600 anni prima.
“ È incredibile..” sussurrò con un fil di voce; non riusciva a muovere le gambe, sembravano come ramificate nel terreno.
“ Stefan” lo richiamò Giuseppe, e solo allora riuscì a fare un mezzo passo che diminuì la distanza tra loro “Cosa è successo?” gli domandò.
Stefan non rispose; si limitò ad avvicinarsi definitivamente e ad aiutarlo ad uscire dalla polverosa bara afferrandolo per un braccio.
Stefan guardò poi Sheila “ Grazie, ora puoi andare” le disse trascinando suo padre sotto braccio fuori dalla cappella, dove c'era aria fresca di boscaglia.
Sheila trasalì all'istante, lo inseguì e lo affiancò “ Come? Scusa, credo che mi dovresti delle spiegazioni. Mi hai fatto prelevare l'essenza vitale ad un ragazzo della mia età per riportare tuo padre in vita” disse tutto di un fiato “ Perché?” gli domandò poi, ansimando leggermente.
Stefan si corrucciò e la guardò interrogativo, sbruffò sonoramente e fece accasciare Giuseppe su una grande roccia appena fuori la cappella “ a tutto c'è una spiegazione, mia cara” le disse “ però non è questo il momento. Devo portarlo da Katherine” sentenziò.
Sheila si morse il labbro inferiore con nervosismo e continuò a scrutarlo con i suoi occhi cioccolato “ Perché? Sei stato tu a far si che diventasse un vampiro, sei stato tu quella che l'ha quasi uccisa, ed ora? Vorresti aiutarla?” emise una piccola risata isterica “ non so nemmeno perché sono qui a parlare con te, e nemmeno perché ti ho fatto questo favore”
Stefan sentì il senso di colpa assalirlo dall'interno facendolo bramare di quell'interruttore che spegnava ogni cosa.
Stava lasciando correre il fatto che le emozioni gli stessero corrodendo l'anima; faceva troppo male essere incolpato di tutti i mai accaduti ad una delle persone che amava di più al mondo, ma in contemporaneo sapeva che tutto ciò se lo meritava eccome.
“ L'hai fatto perché sai che sono l'unica persona in grado di aiutare mia nipote” disse Stefan incrociando le braccia al petto.
Sheila scosse la testa “ Non voglio saperne nulla” sentenziò “ ma sappi che se le farai male, scatenerò su di te tutta la rabbia delle streghe del quartiere” poi scoppiò a ridere “ è da tempo che puntano sullo Squartatore di Monterey” girò le spalle e andò via.
Stefan riportò l'attenzione su suo padre che lo guardava allibito: il viso si faceva sempre più rosa e gonfio, le labbra stavano acquistando un colorito naturale e le borse giallastre che gli scavavano gli occhi stavano pian piano scomparendo.
“ Cosa vuol dire tutto questo? Io non ricordo nulla fino a che..” si soffermò un attimo per spremere le meningi sulle sue ultime memorie “.. finché mi hai ucciso” affermò alzando i suoi occhi blu su quelli verdi del figlio.
Il panico lo attraversò e strinse i pugni “ cosa vuoi da me?” gli domandò sprezzante affinando gli occhi.
Stefan rise “ un aiuto” disse “ ma prima devi mangiare, bere e cambiati d'abito”
 
**
 
Era difficile concentrarsi sul quel piccolo libricino quando nella sua mente erano stampati gli occhi blu dell'ibrido Klaus.
Katherine, anche se non voleva ammetterlo, gli doveva tantissimo.
Le aveva salvato la vita più di una volta, e non si era preoccupato minimamente del fatto che nemmeno si conoscessero.
Dall'altra parte del salotto c'era Lexi, intenta a svolgere delle complicate espressioni algebriche che a lei riuscivano benissimo.
Sospirò attirando i suoi occhi verdi nella sua direzione “ Che hai, Kat?” del domandò sua cugina distogliendo lo sguardo dal quadernino a quadretti.
“ Nulla” mentì cercando di riportare la sua attenzione sul libricino.
Lexi continuò a studiarla con un'espressione corrucciata, poi il viso le si rilasso e sospirò “ Posso farti una domanda?” le chiese chiudendo i il quadrano.
“ Dimmi”
“ Com'è essere un vampiro?”
Katherine alzò lo sguardo e bloccò il respiro. Quella domanda le fece ricordare quanto odiava essere un vampiro, quanto non riusciva a sopportare la bramosia di sangue e quanto tutto intorno a lei fosse amplificato e più forte.
Sul volto le si dipinse un sorriso amaro “ molto brutto, Lexi” le disse sogghignando acerbamente.
“ Ed è per questo che mio padre è un mostro?” domandò ancora.
A Katherine sembrò arrivarle un pugno nello stomaco. Suo zio. Era da tanto che non lo vedeva, voleva abbracciare lo Stefan di una volta, quella che la cullava tra le braccia e le mormorava parole dolci nelle orecchie.
Tutto questo però era svanito nel momento stesso in cui aveva abbandonato Mystic Falls, e con essa anche la sua vecchia vita, compresa sua figlia.
“ Ascolta.. tuo padre non è un mostro. Lui è un vampiro un po'.. particolare” deglutì quando ricordò il momento in cui le aveva squarciato la gola “ non sopporta di essere un vampiro, perché è troppo buono”
“ Vorrei tanto abbracciarlo come fai tu con zio Damon”
Katherine sorrise. Quanto l'aveva aiutata suo padre.
Aveva fatto sì che le ferite lasciate da Stefan non le bruciassero poi così tanto, con la sua risata e i suoi giochi.
“ Aspetta un attimo..” sentì squittire da sua cugina “ non è che centra un ragazzo?” domandò sospettosa e Katherine ebbe un tutto al cuore.
“ Davvero? E chi è?” Elena aveva fatto il suo ingresso nel soggiorno, seguita da Caroline con una bella limonata fresca tra le mani.
“ Nessuno” si affrettò a dire Katherine, ritornando ancora una volta sul libro, facendo finta che fosse esterna a quella discussione.
Elena lanciò un'occhiatina maliziosa a Caroline e sospirò con un sorriso stampato in faccia “ dai, parla” insistette porgendole un bicchiere di limonata.
La giovane Salvatore non voleva parlare perché, come già aveva costatato un mucchio di volte, sua madre odiava anche solo il nome di Klaus.
“ Niente. E non voglio la limonata” disse aspramente “ e poi so che non ti piacerebbe” continuò a bassa voce, ma Elena poté udirlo chiaramente.
Si corrucciò all'istante e scambiò un'altra occhiata con Caroline “ se magari mi dici..”
“ È Klaus” disse tutto di un fiato.
Elena sbarrò gli occhi “ cosa?”
“ È Klaus, mamma” ripeté “ e sì, mi ha nutrita e mi ha salvato la vita”
Elena sentì la paura scorrerle nelle vene. Cacciò tutta l'aria che aveva nei polmoni e guardò sua figlia, che non la clcolava minimamente.
“ Katherine...”
“ Ecco. Ora arriva la ramanzina del tipo che devo stargli alla larga perché è un criminale, ha distrutto zio Stefan interiormente eccetera..” la schernì Katherine con un ghigno ironico sul volto.
Elena indurì lo sguardo e strinse la mascella più forte che poteva; aveva paura che i denti le si spezzassero poiché stava rigettando su di loro tutta la sofferenza inflittale dalle parole di sua figlia.
Sospirò ancora una volta, basta piangere, basta soffrire, lei ora è cresciuta “ fa come ti pare” disse “ non m'importa più di nulla. Sono stanca” esalò ma sapeva che in cuor suo aveva paura per lei.
 
COMMENTO:
SCUSATE ANCORA UNAVOLTA PER IL PICCOLO INCONVENIENTE. IL CAPITOLO È DAVVERO PICCOLISSIMO, MA SONO DAVVERO TROPPO IMPEGNATA CON LA SCUOLA E DEVO FARE ANCHE ORIENTAMENTO. UNO STRAZIO CONTINUO.
RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE MI SEGUONO, IN PARTICOLARE ILARIAVITALI E ASTROSARA CHE MI HANNO RECENSITO IL PICCOLISSIMO CAPITOLO.
SCUSATE ANCORA, CERCO DI FARE DEL MIO MEGLIO, UN BACIONE.
 
LILY33 
   
 
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