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Autore: sofy398    05/02/2014    2 recensioni
Lei, Skye, 17 anni, una bellissima ragazza che potrebbe avere qualsiasi ragazzo ai suoi piedi con un solo ostacolo: i suoi fratelli!
Lui, Aron, ragazzo freddo e insensibile, conosciuto come Rain il leader dei Demons, una famosa gang nemica a quella dei fratelli di Skye.
Cosa potrebbe succedere se i due si incontrassero per caso?
Se si ritrovassero in classe insieme? E se si innamorassero?
Questa è la mia prima fanfiction scritta assieme alla mia pazza migliore amica..... spero vi piaccia. Mi scuso per eventuali errori.
Buona lettura.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Pov Aron
Acceleravo sempre di più, la strada asfaltata scompariva sotto le ruote della mia moto, il vento mi scompigliava  i capelli. La mia mente era assente, in un'altra dimensione. Quella ragazza. Era lei la famosa sorella dei quattro Scorpioni. Lei. Finalmente l' avevo vista. E adesso il mio piano poteva prendere vita. Potevo divertirmi un po'. Come volevo. Dovevo farla innamorare di me, e lei avrebbe implorato i suoi fratelli di non farmi niente.  Patetica. Io così avrei finalmente sconfitto gli Scorpioni. Li avrei soppressi. Disintegrati. Per sempre.
Arrivai a casa in fretta, neanche me ne accorsi, parcheggiai la moto e dopo aver girato la chiave spalancai la porta con un calcio.
Miranda, la mia matrigna, mi venne incontro. Cosa aveva da rompere adesso?
" Hei ragazzino, non si saluta? E perché hai sbattuto la porta? Litigato con qualche amichetto?"
Cazzo. James. Mi ero dimenticato di lui!
"Senti, non rompere, non sono dell' umore giusto per stare ad ascoltare le tue lamentele inutili. "
" Come ti permetti!? Io sono tua madre! Devi portarmi rispetto!"
A quelle parole mi infuriai.
"No! Tu non sei mia madre! E non provare nemmeno a paragonarti a lei! Non sono tuo figlio e non lo sarò mai! Tu non sai neanche ciò che dici! E lasciami in pace subito!"
Non sentii neanche la sua risposta perché salii le scale senza guardarla e mi diressi verso la mia stanza. Chiamai subito James.
"Hei J ci sei?"
"Dove sei finito Rain? Sono ancora al locale con gli altri ad aspettarti"
" Sono a casa, non stavo tanto bene quindi sono dovuto tornare.. Riferisci ai Demons che domani non ci troveremo, gli Scorpioni si aggiravano per quella zona, e noi, con quattro dei nostri feriti, non penso riusciremo a vincere."
"Ok capo. Riferisco. Noi ci sentiamo lo stesso vero? Ti devo raccontare delle mie selvagge avventure con quella biondina da urlo! Tu non sai quanto è brava! Devi assolutamente scopartela! Comunque  aspetto la tua chiamata domani Rain." 
" Sì, ciao J" E riattaccai. Risi. James era sempre James. Mi aveva fatto dimenticare per un momento la serata e la litigata con la stronza di Miranda.
Quella strega. Si era paragonata a mia madre. Che donna senza scrupoli. Feci mente locale e pensai a come i miei genitori si erano separati, il povero Jhonatan Black si era risposato e mia madre viveva in campagna con il suo nuovo fidanzato. Inutile dire che per colpa loro avevo vissuto un'infanzia terribile. Ma adesso avevo i Demons. Loro erano la mia famiglia.
Scacciai quei pensieri e mi diressi verso il bagno. Avevo proprio bisogno di una doccia calda. Entrai nella cabina. L' acqua scendeva a fiotti dal getto, era densa, calda, come il sangue. Come il sangue di Jamie quando lo uccisero. Quando lo pugnalarano allo stomaco. Quando mi privarono del mio unico fratello.
Jamie era uno spirito libero, gli piaceva fare tutto ciò era proibito, era libero da tutti e da tutto e per questo non aveva legami con nessuno, tranne che con me. Erano passati ormai quasi quattro anni dalla sua morte. E da quel giorno il leader dei Demons ero io. Solo io.
Il sapone mi entrò negli occhi. Bruciava. Strinsi le mani fino a far sbiancare le nocche e tirai un pugno al muro facendomi male.
Perché cazzo dovevano capitare tutte a me? Perché dovevo essere infelice? Uscii velocemente dalla doccia e mi specchiai. Pesanti occhiaie contornavano i miei occhi, i miei zigomi erano pieni di lividi rossi e violacei.. Come tutto il resto del mio corpo. Ma ero abituato a peggio. Fare parte di una delle più potenti gang ed esserne il leader, non era certo facile.
Mi vestii velocemente e presi una sigaretta. Almeno il fumo non mi avrebbe offuscato le idee.


Pov Skye
Guardavo ancora la strada deserta quando mi sentii stritolare da dietro "Skye!!"
Mi girai di scatto afferrai il braccio del mio assalitore e lo atterrai grazie ad una mossa di judo. Almeno tutti quegli anni di arti marziali (naturalmente imposte dai miei fratelli e che io odiavo) erano serviti a  qualcosa...
"Caspita Daniel! Mi hai perforato un timpano!!"
"Ok ok scusa ma.. Ahi, ahi mi fai male così!"
Udii una risata alle mie spalle.
"Sembra che tu stia bene, sorellina. Ci siamo preoccupati per niente!" Mi voltai.
Perché Jake e Luke erano davanti a me? Cosa era successo? Questo non doveva essere un segreto?
"E voi che ci fate qui?" Chiesi dopo aver liberato Dani dalla mia fantastica e inimitabile presa da esperta. Quando guardai in volto i miei fratelli capii. Dovevo aver sbagliato domanda. Daniel era sbiancato, Jake aveva un ghigno stampato sulle labbra e Luke.. Beh lui mi fissava scuro in viso.
Era molto incazzato.
"Noi che ci facciamo qui?! NOI che ci facciamo qui?! TU, piuttosto! Perché sei qui!?"
Stavo cercando le parole più adatte per rispondere quando ricominciò a parlare
"Anzi, non occorre che tu risponda. Tanto lo so già !" Lanciò un' occhiataccia a Daniel
"Dai, torniamo a casa. Finiremo lì il discorso"
E si incamminò verso la nostra abitazione. Ero intenzionata a rispondergli ma fui subito bloccata da Jake.
Mi trovai davanti la porta di casa in un battibaleno. Presi un profondo respiro e abbassai la maniglia.
E così facendo mi ritrovai faccia a faccia con un furioso Kevin.


Pov Kevin
La cena era pronta. Quella sera mi ero superato. Avevo preparato il suo piatto preferito. Salii le scale in velocità. Non vedevo l'ora di dirle cosa c'era per cena! Arrivato davanti alla stanza della mia sorellina bussai.
Una, due, tre volte.
Nessuna risposta.
Perché non apriva la porta? Forse si era addormentata. Pensai di entrare e svegliarla.
La luce era spenta, la accesi e.. "Tesoro,sve..." Il letto era intatto, di lei nessuna traccia "Skyeeeeee!!" Urlai.
Nessuna risposta.
Stavo per uscire e andarla cercare, quando vidi un biglietto sopra la sua scrivania.
"Caro Kevin, se stai leggendo questo messaggio significa che non sono ancora tornata. Mi dispiace un sacco. Non volevo farti preoccupare. Sono andata un attimo in città per una commissione. Tornerò presto. Skye"
No. No. Noo. 
Da quanto era uscita? Dov'era?  Era scappata di casa. Uscita senza il mio permesso! E per di più di notte!! E cos'era sta storia della "commissione"!? E se c'entrava un ragazzo? Gli avrei spezzato tutte le ossa! Scesi in soggiorno e decisi di aspettarla. Cominciai a vagare per la stanza senza sosta.
Dopo diversi minuti sentii rumori provenire dal cortile. Adesso mi avrebbe sentito!! 
La porta si spalancò. Skye, Jake e Luke. C'erano tutti. Per fortuna. Potevo leggere la preoccupazione negli occhi di Skye. Mi incantai guardandola, era identica a nostra madre.. Non mi accorsi che si era spostata in direzione delle scale.
"Eh no signorina! Dove credi di andare?!"
"In camera mia devo chiederti il permesso anche per questo!?"
"Non sviare il discorso! Mi devi una spiegazione sul perché sei scappata, non mi bevo la scusa della commissione!" alzai la voce.
"Non ti devo mica dire tutto quello che faccio, ho diciassette anni non dieci, per tutti gli dei!"
"Skye Julia Chase non usare quel tono con me! Se ci fossero mamma e papà.. "
" È proprio questo il problema! Loro sono morti! Tu non sei mio padre ma mio fratello! Non puoi sostituirli!!"
Non sapevo come risponderle. Mi aveva spiazzato. Nonostante le lacrime che le rigavano il viso continuò a parlare...
"Ormai sono morti da cinque anni e voi- ci indicò con il dito-continuate a comportarvi come se per me il tempo non fosse passato, come se fossi ancora quella bambina distrutta dal dolore e bisognosa di protezione! Dovete capire che so cavarmela da sola e che ho bisogno di più libertà!"
Detto questo se ne andò in camera. Io rimasi immobile a guardare le scale, ormai vuote.


Nota d'autore
Ciao ragazze !  Prima di entrare nella storia abbiamo un dubbio amletico da porvi:
Nei prossimi capitoli parleremo di scuola. Avete qualche idea per il nome?? Io ed Egle siamo in alto mare!!
Anyway, ecco il quinto capitolo! Qui si scoprono diverse cose, eh! Poveri Aron e Skye, tutti e due hanno vissuto un'infanzia dolorosa. Beh nel prossimo capitolo succederà qualcosa di inaspettato, quindi non abbandonateci!;) 
Ringraziamo di cuore le ragazze che hanno recensito, siete fantastiche! Grazie ancora!! Comunque vi preghiamo di recensire e dirci cosa ne pensate della storia!;)  Un grazie immenso anche a chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite<3 speriamo di aggiornare presto,anche se a causa della scuola siamo mooolto impegnate! Bacioni! Sofia ed Egle
  
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