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Autore: Eneys    06/02/2014    1 recensioni
E' un caso che nella parola "contento" ci sia "con te"?
Ciao io sono Harry Styles, e sono totalmente, incondizionatamente, innamorato di Louis Tomlinson.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9. You and I.  

You and I We don’t wanna be like them

We can make it till the end

Nothing can come between you and I

Not even the

Gods above can separate the two of us

No nothing can come between you and I

Oh, you and I

 - One Direction [You and I].

Louis.

Dalla leggerezza di quel piccolo ma grande bacio, al cuore in mille pezzi, alle lacrime,  e al cuscino stretto fra le mie braccia, come se potesse darmi sollievo e conforto dopo quello che avevo sentito dalle labbra di Harry. Il mio amato Harry. Colui che aveva fatto impazzire il mio cuore fino a farlo esplodere, non dalla gioia, ma dalla tristezza. Il cellulare vibrò, come se potesse importarmi in quel momento, lo scansai e continuai a piangere.

"Leggi quel messaggio" ripeteva la mia testa.

"Smetti di soffrire" continuava il mio cuore.

"Rschia" disse infine il mio corpo.

E la mano si mosse da sola. Afferrai il cellulare, digitai la password e lessi il messaggio.

<< ti voglio in giardino, niente scuse, scendi e basta. H xx >>

 Ecco, un colpo al cuore. Cosa faccio? Vado o non vado? E così ascoltai la mia testa, che mi disse di rischiare, di andare, per vedere cosa voleva quel ragazzo che ormai, aveva preso ogni centimetro del mio cuore rendendomi debole a tal punto di non riuscire a resistergli.

Era amore? Mi facevo quella domanda da giorni ormai e sapevo solo che la risposta mi spaventava.

E lo vidi, lì sul portico di casa mia seduto sulle scale, con le mani nelle mali e l'aria pensierosa muoveva leggermente le labbra, come se stesse ripetendo un discorso scritto nella sua mente. Presi fiato e sospirai. Lui si girò e mi guardò, poi sorrise, come solo lui sapeva fare e si alzò.

Fermate la corsa del mio povero e fragile cuore. Pensai.

"Ciao" mi fissò negli occhi "Sono venuto qui per un motivo ben preciso, ti prego di non interrompere quello che ho da dirti" disse gesticolando. Stava sudando, era teso e nervoso.

Voleva interrompere quello che c'era frà noi per caso?

Come se fra noi ci fosse davvero qualcosa, pensai poi.

"Lou io è da quel bacio che ci penso". Tuffo al cuore. "Provo qualcosa di indescrivibile per te". Ormai batteva troppo forte per descriverlo. Si guardò le mani, aspettava che dicessi qualcosa.

"Provo lo stesso Harry" e la bocca si aprì, lasciando libere quelle parole che fù felice di sentire. Sorrise mostrando le sue adorabili fossette.

"Verresti al ballo con me Louis William Tomlinson?" Triplo salto mortale carpiato all'indietro. E sì, il mio cuore era esploso, ma dalla gioia questa volta.

"Si, ovvio che ci vengo" E lo abbracciai, sentivo il suo cuore battere, anche più veloce del mio. Ma i momenti belli furono interrotti da un pensiero, lui voleva invitare una  ragazza al ballo. Che gli avesse dato buca? Mi staccai. Lui mi guardò con aria interrogativa e mi prese la mano.

"Che succede?" chiese preoccupato.

"Ti ho sentito mentre parlavi nei corridoi con quel tipo" dissi per niente entusiasta. Lui ridacchio e posò le mani sui miei fianchi trascinandomi a se.

"Parlavo di te, idiota" Allora perchè definirmi una "lei"?

"Conoscevo James da poco più di un'ora, non mi andava di spiattellare già chi sono davvero" disse dandomi un bacio sulla guancia.

"Non ti vergogni di me allora" sospirai

"Certo che no" Altro bacio sulla guancia, più vicino alle labbra.

"Baciami Harry" sussurrai in trance. Lo sentii sorridere sulla mia pelle, si staccò per poco e poi riposò le sue splendide labbra sulle mie, mandando in tilt il mio cervello il mio stomaco e quel poveretto del mio cuore.

E ora sapevo cosa rispondere alla domanda che mi ero posto in precedenza. Io amavo Harry? Eh sì. Lo amavo.

Ma non eravamo ancora una coppia, cosa siamo io e te Harry?

Harry.

Dovevo chiederglielo ora o al ballo? Non volevo avere fretta, volevo andarci piano. Ma questa calma stava uccidendo entrambi. Io ero convinto di amarlo, e lui, bhe lui mi amava, lo sentivo. Amavo tutto di lui, il suo sorriso, i suoi occhi, i suoi capelli, quella voce squillante da romperti un timpano ma tanto dolce da ricostruirtelo in due secondi. Mi sentivo come mai mi ero sentito prima. Il primo ragazzo che avevo baciato, il primo con cui ero riuscito a fare un discorso decente senza balbettare  e senza andare nel panico. Avevo talmente bisogno di lui, come se lui fosse il mio ossigeno per continuare a respirare e a vivere. Lui era quella forza di gravità che mi faceva restare con i piedi per terra, anche se molte volte era capace di farmi volare con un solo sguardo. Restammo a chiacchierare su quel portico e si fece sera ma restammo lì, a guardare le stelle come una qualunque coppietta di innamorati e la cosa poteva sembrare banale, ma non lo era affatto, con lui tutto era speciale anche un singolo gesto diventava importante e unico.

"Dormi da me questa notte?" chiese titubante. Una frase cinque parole venti lettere per mandare in subuglio il mio corpo.

"Perchè no" disi semplicemente, senza trafelare troppe emozioni per non sembrargli stupido.

Lui si alzò e si avvvicinò alla porta, poggiò una mano sulla maniglia pronta per aprirla, ma non lo fece, si girò a guardarmi, sorrise e mi prese per mano, un gesto inaspettato, che mi fece sorridere forse non solo mentalmente.

"Vieni Haz" sussurrò quasi e aprì la porta, scanzandosi e facendo passare me per primo. Andammo al piano di sopra, aprì la porta della sua camera e come aveva fatto all'ingresso fece passare prima me.

"Scusa il disordine" disse riordinando qualche maglietta. Scossi la testa, come per dire

"Non fa nulla" e sorrisi, facendo sorridere anche lui.

"Hai già fatto i compiti?" chiese sedendosi sul letto e invitando me a fare lo stesso. Perchè parlare di compiti proprio ora? Gettai la testa di lato e sospirai.

"Qualcosa non và?" chiese non capendo.

 "Nulla" dissi solamente.

"No tu hai qualcosa" appoggiò la mano sulla mia gamba accarezzandola

"Puoi dirmi tutto, lo sai" sussurrò. Guardai la mano che saliva e scendeva accarezzando dolcemente la mia gamba, degludii la poca saliva rimasta, stavo per andare nel panico, iniziai a pregarlo di smetterla nella mia mente.

"Basta!" urlai alzandomi di scatto, respiravo affannosamente, portai una mano al petto e lo guardai dispiaciuto.

"Ma che ti prende?" chiese alzandosi. Abbassai lo sguardo e poi rischiai per l'enesima volta, lo guardai negli occhi, quei due pozzi azzurri, limpidi e dolci, mi avvicinai e lo baciai come mai avevo baciato Louis. Rimase sorpreso, stupito, lo sentii sorridere sulle mie labbra che ricambiarono poi il bacio.

Quelle labbra, riusciva a mandarmi in paradiso, così morbide dolci uniche. Tutto di Louis era unico.

"Ti amo" dissi in preda alle emozioni che provavo in quel momento. Lui sorrise, arricciò il naso e mi abbracciò appoggiando la testa sul mio petto.

"Anche io" rispose sussurrando.

E mi sentii felice per la 58930 volta da quando avevo incontrato Louis.

Si stese nel letto e mi fece spazio, restammo abbracciati per tutta la notte, continuando a parlare e a baciarci.

Niall.

Ero pronto per il ballo, dovevo sistemare solo il papillon, sti cosi non capivo mai come metterli, non ne avevo mai indossato uno ma volevo essere al meglio per Zayn.

La porta si aprì e notai Zayn che sorrideva, abbassò lo sguardo e arrossì, era tenero, bello, perfetto.

"Entra" Lui mi guardò ed entrò nella stanza chiudendo la porta alle sue spalle.

"Non voglio farti fare brutta figura, quindi puoi anche non venire al ballo con me" disse torturandosi le mani.

Mi avvicinai a lui e lo guardai negli occhi. Quegli occhi che sapevano accendere qualcosa di strano, come un fuoco, qualcosa che bruciava, che ardeva, solo se Zayn mi sfiorava o guardava.

"Io andrò con te, vuoi o non vuoi, perchè ti tiri indietro ora?" domandai confuso.

"Ho paura che ti prendono per sfigato se vai con me" ammise mordendosi il labbro inferiore. Avevo la voglia di sbatterlo al muro e baciarlo fino a togliergli il fiato.

"Non dire cazzate Zay" soffiai a pochi centimetri dal suo viso. Degludì, ma non si tirò indietro, forse anche lui foleva baciarmi. Mi scansai e sorrisi. Non l'avrei baciato lì, meritava un posto da favola per il suo primo bacio.

"Non sai come metterlo vero?" chiese indicando il papillon.

"Eh già" ammisi grattandomi la nuca imbarazzato.

"Vieni qui, ti aiuto io" sorrise e mi aggiustò l'aggeggio come se fosse la cosa più semplice al mondo.

"Sei bellissimo" sussurrai.

"Guardati allo specchio, poi vediamo chi è quello bello" ridacchiò arrossendo.

Gli presi il braccio, sussultò e non per il gesto, ma per il dolore mi scusai non ricordandomi dei tagli e lui scosse la testa.

"Riuscirò a guarire le tue ferite" dissi prima di prendergli la mano e uscire da quella stanza.

 

 

 

 

 

L'ANGOLO DELL'AUTRICE:

Salve bellissime.

Ho aggiornato prima del solito come avrete potuto notare.

Ultimamente sono molto ispirata e spero sia riuscita a farvi provare le emozioni che ho provato io scrivendolo. :)

Adoro particolarmente la parte di Louis. E voi?

Fatemi sapere com'è con una piccola recensione.

Un bacio.

Ps: Ringraziamo anche i The wanted che con "Drunk On Love" hanno contribuito a farmi scrivere gran parte del capitolo. Grazie Babbuini fashon.

Pps: Grazie anche a te Stan ti adoro ricciolo.

Eneys xx

 

   
 
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