Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: Ommy Wilson    06/02/2014    1 recensioni
Moybey è un Incubator particolare;
Egli ha il vantaggio (o lo svantaggio) di possedere tutte le emozioni umane ed essere quindi alla mercé di propri interessi, pareri, sensazioni e molte altre cose che sconvolgono la sua abilità di avverare i desideri delle Puellae Magi. Tenterà di dimostrare ai suoi simili di essere più bravo di loro in ciò che fanno, ma con risultati catastrofici.
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Homura Akemi, Kyoko Sakura, Kyubey, Madoka Kaname, Mami Tomoe
Note: Cross-over, Nonsense, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Il secondo desiderio:

 

Per essere stato solo il suo secondo compito come Incubator, Moybey l'aveva davvero combinata grossa. Certo non era la prima volta che un desiderio alterava l'equilibrio delle cose; ci fu quella questione con Elena di Troia tanto tempo prima – una tipa davvero egocentrica! – , poi la povera Giovanna d' Arco – che fu bruciata come una strega! Ah! L'ironia! –, però nessuna aveva causato un così radicale cambiamento mondiale.

Il desiderio di Kyoko era stato quello di far si che le prediche di suo padre, alquanto diverse da quelle riconosciute, venissero ascoltate; il risultato? Venivano ascoltate eccome! Anche se probabilmente in modo un po' troppo esagerato! Insomma oramai più che una chiesa domenicale la sua fede era divenuta l'inderogabile credo mondiale e nessuno poteva farci niente visto che la magia di Moybey aveva corrotto mentalmente chiunque la pensasse diversamente. Quest'ultimo sapeva bene che, molto probabilmente, avrebbe scontato la pena di quel grossolano errore, ma ciò nonostante continuava a sprecare il suo pomeriggio davanti alla TV a guardare tutte le serie dei Super Sentai e di Ken il Guerriero. Cominciava a provare un certo disgusto in ciò che faceva, ovviamente non per il fatto che rubava le anime dai corpi delle contraenti, ma perché la Puellae Magi gli sembravano sin troppo noiose se paragonate ad altri paladini della giustizia.

« Ancora con quelle violente oscenità?! Santo cielo che pazienza si deve avere! »

Esordì nella stanza la voce di Kyoko, o meglio di Suor Sakura; il fatto che le iniziali di quel nominativo potessero formare la sigla SS delle forze speciali tedesche era stato probabilmente tutto un programma! Kyoko infatti usava i suoi poteri da Puella Magi più per far rispettare le direttive del padre che per ammazzare la streghe! Il suo stesso desiderio l'aveva trasformata da una sbandata in short che danzava nelle sale giochi a ritmo di Just Dance ad una ragazzina a modo in abito da suora che disprezzava ogni forma di vizio!

« Lo faccio per Mami. Dovrà pur fare qualcosa tutto il giorno no? »

Mentì Moybey, indicando con la coda ossuta la povera Mami abbandonata in un angolo della stanza, con una catena per braccio e con accanto una ciotola gialla con sopra scritto "Mami-chan" sulla quale vi erano ancora dei resti di cibo di cui non me la sento di descriverne l'origine.

Nel sentire il suo nome, la zombie emise un gemito e la sua testa si staccò dal collo rotolando in avanti sul pavimento sino a raggiungere i piedi di Suor Sakura che spense a tradimento la televisione facendo irrimediabilmente alterare Moybey che, dopo aver mollato un calcio alla testa della morta vivente rispendendola nel suo angolo di reclusione, esplose in un grido di collera.

« Ma che ti sei ubriacata con l'acqua santa!? Disgraziata! Proprio nel momento in cui Ken stava per dire "Tu sei già morto". »

Suor Sakura ignorò gli insulti ed afferrò per la pelle dietro la schiena Moybey, sollevandolo come un cucciolo di gatto e facendolo dondolare a destra ed a sinistra, agitandogli in faccia il suo dito indice come una maestra puntigliosa ed arrogante.

« Quelle sono cose immature e stupide! Bisogna lasciarsele alle spalle ed essere dei bravi credenti Moybey caro! Oppure vuoi fare la fine degli scettici, degli atei, degli agnostici e di tutti gli altri? »

Ignorando completamente cosa fosse accaduto ai disgraziati elencati dalla suora, anche se sapendo cosa mangiava Mami gli sarebbe bastato far due più due, Moybey incrociò le zampe anteriori sul petto con fare disgustato, mentre portava lo sguardo sulla zombie che cercava di mettersi la testa sul collo al contrario.

« Va bene Suor Sakura. Vado fuori a giocare a pallone. »

Mugugnò snervato.

« Ecco bravo! E ricordati che chi fa fallo va all'inferno! Su su! Adesso vai! »

Esclamò Kyoko tutta soddisfatta, spedendo il povero Moybey fuori casa contro la sua volontà.

Più il gatto alieno viveva nel mondo degli uomini, più iniziava a pensare che il suo lavoro fosse una cosa tremendamente noiosa e ripetitiva; c'erano così tante cose da fare, serie TV da guardare, videogiochi da giocare, posti da esplorare, oggetti da avere e collezionare che il dovere di trasformare qualche disgraziata in una Puella Magi destinata al massacro veniva immediatamente a meno. Tuttavia sapeva benissimo che doveva porre rimedio a quella situazione che lui stesso aveva creato, prima che Kyubey lo trovasse e gli facesse qualcosa di mostruoso. Ovviamente aveva già un piano e si basava tutto su un paio di ragazze che aveva addocchiato da un po' di tempo, in particolare una delle due, di nome Madoka Kaname, sembrava avere l'ingenuità perfetta per far sì che lui potesse fargli desiderare qualsiasi cosa volesse; l'unico motivo per cui non aveva ancora agito era che persino lui, visti i risultati, cominciava ad avere dei seri dubbi sulle sue capacità di realizzare i desideri, senza contare che a causa di quella dittatura religiosa esisteva un vero e proprio comandamento che recitava "Ricordatevi di diffidare da chi vi promette di realizzare i vostri desideri, di solito o son pedofili o son alieni".

Nonostante ciò però Moybey era ottimista, così pedinava ogni volta la ragazza dai codini rosa su cui riponeva le sue speranze, ragionando con fare malizioso e perfido su come agire per entrare in contatto con lei; ovviamente avrebbe evitato di ghignare e di strofinarsi le mani come un miliardario in procinto di mettere le grinfie sulla grana se avesse saputo chi c'era proprio dietro di lui.

« Non so cosa stia succedendo. Ma credo proprio che tu sarai in grado di darmi le risposte che cerco stupido Incubator. »

Moybey, nel sentire quella voce fredda ed autoritaria provenire dalle sue spalle, schizzò come un gatto in preda al terrore, gonfiando il pelo quanto più poteva ed emettendo un fischio acuto e minaccioso. La stessa ragazza che aveva pronunciato quelle parole, una Puella Magi dai lunghi capelli corvini e lo sguardo purpureo, assunse un'aria piuttosto incredula di fronte a quella reazione così fuori dal comune.

« Ah! Solo un'altra maga! Santo firmamento che paura. Scusa ho un po' da fare adesso, se ti servono informazioni contatta il nostro servizio clienti. Si chiama Kyubey non puoi sbagliare .... »

La ragazza interruppe il discorso irrispettoso e fastidioso di Moybey pundandogli una pistola in faccia. Quest'ultimo fece una smorfia di terrore e stupore, poi posò gli occhi azzurri su quelli spietati di lei.

« Non sono un'altra maga. Sono Homura Akemi, stampatelo bene in quella testa marcia che ti ritrovi Incubator. »

Si presentò schiacciando la punta dell'arma sulla faccia dell'alieno che si ritirò ingobbendosi all'indietro; come ogni creatura vivente, nonostante fosse duro da uccidere con un'arma convenzionale, anche Moybey temeva di morire per semplici ragioni legate all'istinto.

« Guardi che lei si sbaglia! Io non sono Incubator! Mi chiamo Moybey! »

« Taci! »

Tuonò Homura, piantando la canna della pistola proprio dentro la bocca di Moybey che in risposta emise una serie di mugolii senza senso.

« Sporco approfittatore... Come Kyubey anche tu stavi puntando a Madoka no? Non farlo, non te lo permetterò! Sono stata chiara? »

Il freddo metallo uscì fuori dalla trachea di Moybey che riuscì nuovamente a parlare per esporre le sue ragioni tutt'altro che ostili nei confronti della suddetta Madoka e soprattutto sulla sua persona.

« Ascoltami santo firmamento! Kyubey saprebbe ripetere qualsiasi scioglilingua senza sbagliare mai perché è completamente inumano no!? Posso dimostarti che non sono come lui! Fammi dire uno scioglilingua! »

Homura inarcò le sopracciglia, poi caricò il primo colpo dell'arma con fare minaccioso prima di sussurrare con rabbia e sdegno.

« Tigre contro tigre? »

« Tigre contro tigre! Tigre contro tigre! Tigre contro tigre! Tigre contro tigre! Trire tronto tire! Visto! »

La ragazza dai capelli corvini sparò un colpo lasciando un buco in una delle lunghe orecchie da coniglio di Moybey che cacciò un urlo di terrore e si piantò con il volto sull'asfalto emulando una sorta di richiesta di pietà mal riuscita.

« Non spararmi! Non sono stato capace hai visto!? »

« Ma mi prendi per idiota? Anche se tu fossi stato in grado di farlo avresti sbagliato apposta per convincermi! »

« E per quale accidenti di motivo allora ti avrei chiesto di provare con gli scioglilingua allora!? »

« Perché quelli come te fanno così! Si approfittano dell'ingenuità altrui! »

« E allora tu perché me l'hai chiesto ugualmente!? »

« Perché questa linea temporale è tutta un casino e la cosa poteva anche avere un senso! »

« Santo firmamento! Ti rendi conto che te ne vai in giro sparando alla gente e dai del pericoloso a me almeno!? Chi è che non ha senso qui!? »

Una terza voce si intromise in quella discussione priva di logica; una voce calma e priva di qualsiasi forma emotiva che potesse tradire in qualche modo le sue intenzioni: la voce di Kyubey.

« E tu chi saresti? »

Homura non riuscì a fare in tempo a voltarsi verso il suo reale bersaglio che Moybey si era già infilato come un missile sotto il suo vestito da Puella Magi, schiacciandosi ad altezza della pancia ed avvinghiandosi alla vita con tutto ciò che aveva, inclusa la coda e le lunghe orecchie. La ragazza non riuscì a risolvere quell'imbarazzante e fastidiosa situazione, così si limitò a dare le spalle a Kyubey che la stava fissando con la sua indecifrabile espressione vuota.

« Non ti ho creata io. »

Insistette l'alieno, cominciando a camminare attorno alla ragazza che tentò di girarsi nella direzione opposta per nascondere il grosso rilievo che le compariva sulla pancia e tentando in tutti i modi di liberarsene.

« Perciò deve averti creata Moybey. »

Dedusse l'altro, smettendo finalmente di studiarla come se fosse lei un alieno e non viceversa.

« No. Ti sbagli. »

Si sbrigò a smentirlo, mostrandogli sempre le spalle e cercando di rendere la sua voce più sicura che mai.

« Io sono Homura Akemi. Mi trovo qui solo per fermarti, ti basti sapere questo. »

Kyubey inclinò la testa, poi iniziò ad andarsene come se quanto gli fosse stato appena detto avesse un'importanza pari a zero.

« Non cado certo in questo tipo di menzogne. Moybey ha danneggiato questo pianeta realizzando un desiderio in modo assurdo. L'ho creato per migliorare l'efficienza di realizzazione delle Puellae, ma si è rivelato solo un errore di sistema. Adesso voglio toglierlo di mezzo perché se continuasse in questo modo potrebbe mettere addirittura a rischio noi Incubator. »

Spiegò, inclinando la testa all'indietro e trapassando Homura con lo sguardo. La ragazza sentì come una scintilla accendersi dentro di lei, così seppe prontamente rispondere senza destare sospetti.

« Te l'ho detto. Non so di cosa tu stia parlando. »

Rispose, senza ovviamente voltarsi verso di lui che, dovendo procedere nella ricerca, schizzò via agilmente, abbandonandola come se niente fosse stato.

Homura rimase immobile per diversi secondi, pensando al motivo per cui aveva impedito all'odiato Kyubey di trovare quel suo strano e rachitico replicante che si stava ancora nascondendo sotto il suo abito da maga; il suo obbiettivo era sempre stato quello di mettere i bastoni tra le ruote all'Incubator che continuava a portarle via la sua migliore amica che era proprio quella Madoka Kaname a cui Moybey stava puntando. Quest'ultimo fece capolino improvvisamente dal colletto di Homura, facendo uscire solamente la testa e le zampe anteriori ed emettendo dei grossi ed affannati respiri di sollievo.

« Santo firmamento! Ti ringrazio! Credevo che questa volta mi avesse beccato sai? »

« E' vero ciò che ha detto? »

Tagliò corto Homura.

« Che ho fatto uno stramaledetto casino? Sì, certo. »

« No... Che potresti rappresentare un pericolo anche per lui. »

Moybey sospirò, anche se non aveva bisogno di respirare per vivere né i polmoni per farlo, poi si rintanò tristemente dentro il colletto della ragazza, facendo fuoriuscire solo gli occhi e le orecchie.

« Se esaudisco qualche desiderio contorto... E' possibile. »

Homura strinse i pugni e sorrise inconsciamente; mille idee le attraversarono la mente, idee di rivalsa, di vittoria, di sacrifici con un dannatissimo senso, alla fine però si bloccò su di un unico pensiero scaturito da un problema più attuale.

« ... Quando pensi di uscire dal mio vestito? »

   
 
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