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Autore: Free__Hugs    06/02/2014    1 recensioni
Una storia.
Una madre con due figli.
Un viaggio verso un sogno.
Una ragazza e quattro amiche.
Un unico grande amore, anzi cinque, ma con un'infinità di problemi.
Genere: Fluff, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13:

Un leggero raggio di sole trapassa le persiane e mi sveglia.

Automaticamente mi giro verso la sveglia per vedere che ore  sono.

Le 10.00.

“Sono le 10?!” Urlo dopo essermi resa conto di essere in ritardo per andare a scuola di due ore.

Velocemente scendo le scale per andare a vedere se Niall è in casa, considerando che il letto affianco al mio era vuoto.

Neanche il tempo di finire la rampa che sento una melodiosa voce cantare dalla cucina.

Per un momento rimango lì ferma a contemplare quella voce.

E’ perfetta, angelica, resterei tutto il giorno così fosse per me.

Ma  proprio mentre me ne sto qui ferma ad ascoltare, la magia si blocca.

“Ehi bella addormentata, spero tu abbia un minimo di fame perché ho fatto del mio meglio per cucinare qualcosa di commestibile.”

Mi sfugge una leggera risata e poi mi siedo a tavola, pronta a gustarmi quel che ha preparato.

“Sicuro di non volermi uccidere?”  Chiedo divertita.

“Tu scherzi, ma io ho cucinato con tanto affetto” Mi spiega.

Inizio a mangiare lentamente, ma dopo cinque minuti mi blocco e lo guardo.

Che ho di strano?” Mi chiede.

“No niente pensavo, pensavo al fatto che io in questo momento dovrei essere arrabbiata con te, ma non ci riesco, cucini troppo bene per riuscire a tenerti il muso.” Scherzo.

“E perché dovresti essere arrabbiata con me?” Mi chiede  sorpreso.

“Perché a quest’ora dovremmo essere a scuola, ma tu non mi hai svegliato …”

“Eri troppo dolce, non riuscivo a trovare il coraggio di svegliarti.” Si giustifica.

“Ruffiano, so che sono tutte scuse, tu non avevi voglia di andare a scuola, ecco qual è il tuo problema.”

“Beccato, ma per farmi perdonare ho organizzato una bella sorpresa per te mentre dormivi.”

“Mi devo preoccupare per la mia incolumità?”

“Ah ah ah. E’ una cosa dolce, credo.

Dai ora preparati che partiamo”

Ti aiuto a sistemare, aspetta.” Rispondo.

Una volta finito di sistemare la cucina salgo di sopra e prendo dei vestiti di Gaia, cosa che lei non dovrà sapere, e mi vado a preparare.

“Niall, è da più di mezz’ora che siamo in macchina, ma non ti chiedo neanche dove stiamo andando perché tanto so che tu mi risponderesti con un “Sorpresa” …”

“Come mi conosci bene nanerottola.”

Lo fulmino con lo sguardo e lui attacca a ridere.

Passiamo altri dieci minuti a scherzare e cantare le canzoni che trasmettono alla radio fino a quando non arriviamo a destinazione.

“Wow.” Riesco solo a dire.

Siamo in un immenso campo da golf.

“Presumo ti piaccia dalla reazione.

Amo il golf, faccio anche parte del club, mi aiuta a rilassarmi, e pensavo che ti sarebbe potuto piacere provare,sempre se ti va …”

Mi spiega lui impacciato.

“Cosa stiamo aspettando? Credo ci metterai un bel po’ per insegnarmi a giocare, non possiamo perdere tempo.”

Lo afferro per la mano e mi dirigo verso il golf cart.

Lui intanto mi sorride e accende il motore per poi andare verso la zona della prima buca.

“Sono una frana, non credo che riuscirò mai a fare entrare quella pallina nella buca.” Dico sbuffando.

Sto cercando di giocare ormai da due ore, ma con scarsi risultati, il golf, come qualsiasi altro sport, non fa per me.

“Sì hai ragione, ti sto stracciando” Esclama il biondino divertito.

“Invece di stare lì a ridere di me perché non vieni qui e mi aiuti?” Propongo.

Non l’avessi mai fatto.

Lui si avvicina subito e si posiziona dietro di me, insieme teniamo la mazza, quasi fossimo una cosa sola.

Sono imbarazzatissima, e vedo che anche lui è leggermente teso.

Insieme colpiamo la pallina che finisce leggermente più in là della buca, io mi stacco frettolosamente da lui e mi giro a guardarlo, in questo momento vorrei finire io dentro la buca.

Mi ricordo ancora che quando avevo più o meno quattordici anni mi lamentav0 sempre perché a differenza delle mie amiche io non “sapevo” arrossire e la trovavo una cosa dolcissima.

Ritiro tutto, oltre ad essere impacciata ora sono anche tutta rossa, e no, non è poi così tanto gradevole.

“Ehm, credo, che , ehm, dai posso migliorare, no?” Chiedo per spezzare il momento.

Ora che guardo bene anche lui è altrettanto rosso.

“Sì sì, assolutamente, hai già fatto un passo avanti.” Risponde frettolosamente.

“Ti va di mangiare qualcosa?” Cambia argomento.

“Dobbiamo già tornare a casa?” Chiedo dispiaciuta.

E come se non ci fosse mai stato quel momento di imbarazzo lui mi prende per mano sorridendomi e mi guida verso l’altra parte del campo da golf.

“Addirittura un picnic? Questa volta ti sei veramente superato mio caro irlandese!” Esclamo addentando il terzo tramezzino.

Siamo seduti sul prato del club e lui ha organizzato, come avrete  sicuramente capito, un magnifico picnic, con tanto di cestino e tovaglia a quadretti.

“Beh, modestamente sono sempre stato bravo a fare colpo sulle  le ragazze.” Si vanta con aria altezzosa.

Per scherzare gli do contro con la spalla e iniziamo tutti e due a ridere.

“Comunque, hai una voce meravigliosa, stamattina ti ho sentito appena sveglia”  Mi ricordo di dirgli.

“Siamo in vena di complimenti oggi è?” Ridacchia e poi riprende “ Grazie” Dice, infine, con una lieve nota d’imbarazzo.

“Dai alzati un attimo” Mi dice d’un tratto.

Io lo guardo con il panino a mezz’aria, con un’espressione che dice  “ma io devo nutrirmi”

Mi allunga una mano e a quel punto non posso fare altro che sollevarmi.

“Bene, e ora?” Dico semi-scocciata, anche se sono proprio curiosa di sapere cos’ha in mente.

“Ti ricordo che io e te abbiamo un ballo in sospeso…” Mi spiega.

“Ma non abbiamo la musica, cosa dovremmo fare muoverci senza un senso?” Rispondo.

“Sbaglio o io sono quello con la voce meravigliosa?”

Sorrido, non riesco a fare altro.

Inizia ad intonare “Next to you” di Conor Maynard, (http://www.youtube.com/watch?v=lF0i7_NcnlA) e anche io nella mia mente  canto con lui, mentre mi fa appoggiare le mani attorno al suo collo e lui cinge le braccia all’altezza della mia vita.

Così iniziamo a ballare, senza alcun segno d’imbarazzo, a differenza di prima, stiamo uno vicino all’altro e io spontaneamente appoggio la testa sul suo petto e ciò mi fa  solletico devo ammettere, perché lui sta ancora cantando e il torace vibra, nonostante questo, non ho alcuna intenzione di spostarmi, perché non c’è posto migliore in cui potrei trovarmi in questo momento.

E proprio quando la canzone finisce ci guardiamo negli occhi, ma noto una luce diversa nei suoi, sembra felice.

Felice come non lo avevo mai visto prima d’ora.

Possibile che stare al mio fianco gli faccia questo effetto? Sarà solo il caso.

Ma questo mio ultimo pensiero svanisce quando lui inizia ad avvicinarsi sempre di più al mio viso.

Forse è arrivato il momento, questo potrebbe essere il mio primo bacio, ma mi devo spostare? Dopotutto lui è appena uscito da una relazione, e questo potrebbe non volerlo davvero.

Ma è ciò che credo di volere io, per questo non mi sposto.

Ci continuiamo a guardare negli occhi, sempre più vicini, sembra quasi che lui stia cercando di vedere  una mia reazione ,di capire  se verrà respinto.

Ma proprio mentre le labbra sono a un soffio l’una dall’altra, vengono accesi gli irrigatori.

Per un momento ci guardiamo increduli e poi scoppiamo a ridere, come se nulla fosse iniziamo a rincorrerci fino a quando io non faccio un volo e lui ne approfitta per sdraiarsi al mio fianco.

Iniziamo a guardare le nuvole, e non c’è alcun bisogno che uno dei due dica qualcosa.

Inaspettatamente, lui si avvicina a me e mi lascia un dolce bacio sulla guancia.

Io mi giro verso di lui, cercando di respingere la voglia di portare la mano proprio lì, dove le sue labbra si sono poggiate pochi secondi fa.

Non faccio altro che sorridere e lui dice:

Grazie.

Non ho intenzione di rispondere a parole, non so neanche per cosa mi stia ringraziando.

Ma seguo l’istinto e mi posiziono con la testa sul suo petto, dopo avergli lasciato un delicato bacio sulla guancia destra.

Non so per quanto tempo siamo rimasti in quella posizione.

So solo che ora, a casa di Louis, sul mio letto, non faccio altro che pensare a questo giorno così speciale, e al sorriso del mio irlandese quando avevamo finito di ballare.

Quel sorriso era, a mia insaputa, diventato la mia droga preferita in assoluto.

 

#SPAZIOAUTRICE

‘sera a tutte, eccomi qua con un nuovo capitolo di Panta Rei.

Che ve ne pare? Troppo smielato? Dai credo che ogni tanto questi momenti Gioall cadano a pennello.

Insomma io li amo.

Vi prego datemi un  ””“migliore amico”””” come Niall!

Comunque non mi sono fatta sentire per un bel pezzo, quindi colgo l’occasione per augarvi un buon anno (meglio tardi che mai)!

Fatemi sapere cosa ne pensate, modestia a parte questo è uno dei miei capitoli preferiti *v*.

Bene ora vi lascio.

Un Bacio.

Free__Hugs

 

  
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