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Autore: Seele    06/02/2014    2 recensioni
Il colpo finale arriva nel momento stesso in cui si sentono i passi frettolosi di qualcuno avvicinarsi; è una bambina con i capelli ricci e scuri, la pelle chiara, che si avvicina ad Harry e “mamma” lo chiama, piagnucolando.
Nick potrebbe morire sedutastante.
||transgender!Harry||
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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Nick Grimshaw è rimasto lo stesso; è da ormai dieci anni che ha smesso di lavorare alla radio, che ha lasciato perdere il mondo dello spettacolo e ha deciso di dedicarsi alla vita privata. Sta con un ragazzo, si chiama Matthew, è un tipo con un carattere davvero simile al suo e vanno veramente d'accordo.

Quest'oggi, però, Matthew è rimasto a casa; ha la febbre, e da bravo fidanzato Nick è uscito da solo di casa a fare la spesa. Forse, a dirla tutta, dovrebbe pensare più a sposarsi che ad avere una semplice relazione, ma ha sempre odiato i legami troppo forti.

C'è solo un ragazzo che ha voluto davvero, nella sua vita; Harry Styles, all'epoca vent'anni, capelli ricci e fossette sul viso. Perdutamente innamorato di Louis Tomlinson anche dopo la loro rottura. Quando l'ha lasciato dopo solo un anno, tornando dall'amore della sua vita, Nick avrebbe dovuto saperlo che era solo una seconda scelta.

Ma ha fatto male lo stesso.

Forse è stato questo, che gliel'ha portato via; se ignora il fatto che Harry e Louis non siano umanamente separabili, naturalmente. È stato il non volersi impegnare, il non dare mai tutto, il conservare sempre qualche parte di sé per tenerla stretta, sicura, nascosta, protetta, dalla costante paura di non essere abbastanza.

Ha saputo che si sono sposati, ha visto le foto su tutti i giornali, sui siti di gossip, sui social networks. Harry era vestito di bianco, bello come sempre, felice quanto Louis. Nick ha alzato gli occhi al cielo; davvero, bianco? Non avrebbe mai smesso di stupirsi della mancata virilità di quel ragazzo.

Nick sbuffa fra sé e sé. Harry avrebbe fatto di tutto per Louis, ma lui? Alla fine dei conti, lui non avrebbe fatto niente. Niente per nessuno. Nemmeno per Harry.

A volte capita che, quando si pensa intensamente ad una persona, questa appaia improvvisamente proprio davanti ai tuoi occhi. E, assurdamente, è quello che succede a Nick mentre riempie il carrello di medicinali.

Quasi sobbalza, quando si ritrova davanti agli occhi gli stessi occhi di Harry, ma...c'è qualcosa di completamente diverso.

Per cominciare, Harry è truccato, ha la matita e il rimmel ad abbellirgli gli occhi verdi. Non ci sono davvero dubbi che quel viso appartenga a lui, perché le labbra, le guance e gli occhi sono davvero i suoi; non mancano nemmeno le fossette, quando si rivolge a lui con un sorriso caloroso.

Ma ha i capelli lunghi, ricci come sempre, che gli arrivano fin sotto le spalle e gli incorniciano perfettamente il viso in un taglio da donna. Nick non fa in tempo a pensare, perché Harry “Nick!” esclama, coprendosi subito dopo la bocca come se avesse fatto qualcosa di sbagliato o poco educato, ma scoppiando subito dopo a ridere e abbracciandolo stretto.

Nick non può crederci; contro il suo corpo sente delle forme delicate, ma piene, esattamente quelle che avrebbe una ragazza.

Ricambia intontito l'abbraccio, e quando Harry si allontana da lui non può che esaminare attentamente il suo corpo; indossa dei jeans, che gli fasciano le gambe sottili, e una camicia leggera che gli avvolge le curve...femminili. Allora non si era affatto sbagliato.

“Come stai?” trilla Harry -ma Nick non è più tanto sicuro che si tratti davvero di lui.

“Be-bene” risponde in un soffio, senza riuscire a staccare gli occhi da quella nuova persona che ha davanti, e senza nemmeno riuscire a capacitarsi di quanto deve essere accaduto.

Il colpo finale arriva nel momento stesso in cui si sentono i passi frettolosi di qualcuno avvicinarsi; è una bambina con i capelli ricci e scuri, la pelle chiara, che si avvicina ad Harry e “mamma” lo chiama, piagnucolando.

Nick potrebbe morire sedutastante.

“Mamma” ripete la bambina, avvicinandosi alle gambe lunghe di Harry e tirandogli un lembo della camicia. “Papà continua a nascondermi Boo!”

Harry lancia a Nick un'occhiata di scuse, prima di prendere la bambina in braccio e sorriderle rassicurante. Le asciuga le lacrime sulle guance, dandole poi un piccolo bacio sulla punta del naso.

“Oh, amore, lo sai che papà fa sempre così. Ti presento Nick” cambia argomento, tornando a guardarlo, “un amico di mamma.”

La bambina esita un secondo, come ricordandosi di cosa deve fare, poi tende una manina paffuta; “ciao” mormora, tirando su col naso, “io sono Lizzie.”

Nick le prende la mano e la stringe, e compie il grandissimo errore di guardarla negli occhi; sono grandi e azzurri, tendono ad andare leggermente verso il basso, e oh, non è difficile intuire da chi ne abbia ereditato il colore e la forma.

“Hai visto? È bravissima!” commenta Harry, entusiasta, e Nick può solo immaginare cosa debba provare nell'accertarsi di quelle piccole vittorie, come debba essere bello avere un figlio ed educarlo, crescerlo, stargli sempre accanto.

Lizzie si nasconde nell'incavo del suo collo, scostandosi un momento solo per spostargli i capelli lunghi e ricci da lì perché non le diano fastidio. Harry inizia a cullarla, come facendola ondeggiare di poco per tranquillizzarla.

“È tua figlia?” ostenta Nick, fissando la bambina con un'espressione semi sconvolta, di certo poco carina. Harry, però, annuisce sorridendo, senza scomporsi. “Tua tua?” specifica, cercando di fargli capire cosa intenda.

“Mia mia” conferma Harry, con una risata leggera, ingentilita rispetto a quella che Nick è abituato a sentire. “Tenuta in grembo da me in persona.”

Nick fa del suo meglio per non irrigidirsi, ma probabilmente la cosa non deve funzionare, perché Harry lo guarda comprensivo. “So che è strano” afferma, tranquillo, “ma è da tanto che ho fatto l'operazione. Sette anni.”

Parla a voce più bassa, è ovvio che voglia ancora tenere nascosto qualcosa a Lizzie; di certo le racconterà tutto quando sarà più grande. “Entrambi volevamo un bambino” racconta Harry, dimenticandosi di specificare a chi si riferisce, “ma sognavamo che fosse solo nostro, invece di ricorrere all'adozione. E così” scrolla le spalle, adesso molto meno larghe, con naturalezza, “eccomi qui.”

Accarezza i capelli ricci della sua bambina, e immediatamente un sorriso dolce, materno, si fa spazio sulle sue labbra; “eccoci qui, anzi” si corregge, ed ha uno sguardo così tenero negli occhi che, improvvisamente, Nick pensa che sia giusto così. Che non importa se Harry sia stato un maschio, che se è felice lui allora è tutto a posto.

“E poi, diciamocelo, sei sempre stato un po' donna” riesce addirittura a scherzare, scoppiando a ridere. Poi guarda Lizzie: “quanti anni ha?” domanda, incuriosito.

“Liz, tesoro, fai vedere a Nick quanti anni hai” la incita Harry, alzando di poco la spalla su cui la bambina ha posato la testa. Lei si risolleva ed esibisce tre dita; Harry le lancia uno sguardo poco convinto, e lei si concentra e mostra un altro dito.

“Quattro” afferma poi, con un sorriso sdentato con tanto di fossette sulle guance.

“Dio, Harry” Nick sorride con lei, “ti somiglia così tanto. E, spero di non sbagliarmi, ma somiglia anche a-”

“Amore! Amore, dove sei?”

E, davvero, come potrebbe ora Nick avere dubbi? C'è solo un pazzo che potrebbe urlare nel bel mezzo di un centro commerciale -con quel marcato accento di Doncaster, poi.

Naturalmente, si riferisce a Louis Tomlinson. Lo stesso Louis Tomlinson che, spuntando dal nulla, affianca Harry posandogli una mano sui fianchi stretti, con un atteggiamento protettivo che evidentemente non ha mai lasciato; anzi, ora che Nick ci fa caso, i fianchi di Harry sono invece leggermente più rotondi, evidentemente per permettere le gravidanze.

Inizialmente Louis non fa caso a lui, si limita a posare un bacio sulla guancia di Harry e ad avvicinarsi poi alla piccola Lizzie, mostrandole un coniglio di peluche e ridacchiando tra sé e sé. La bambina sgrana gli occhi azzurri identici a quelli dell'uomo davanti a lei, si sporge dalla spalla di Harry e “Boo!” strilla, tendendo le braccia per afferrare quello che dev'essere il suo peluche preferito. Louis ride, soddisfatto, e glielo lascia prendere.

“Devi smettere di portarmi via Boo, papà” dichiara Lizzie, con tono severo, “Boo è triste quando non sto con lui.”

“Non dovrebbe essere un orsetto?” si intromette Nick, confuso. Solo allora Louis si accorge della sua presenza.

“Gli orsetti sono poco originali” ribatte la bambina, con aria di superiorità. Nick è quasi divertito dal modo in cui la sua personalità cambi quando c'è Louis intorno; quasi, per l'appunto. Quell'idiota ha contagiato anche sua figlia con le sue ossessioni megalonime.

Louis lancia uno sguardo veloce, ma preoccupato, a Harry; Nick ne è sicuro, che teme che glielo porterà via di nuovo, al pari di come lui ha appena fatto con il coniglietto Boo per sua figlia. Imprime meglio la forma dei polpastrelli nel fianco di Harry, e Nick la nota: una fede fa capolino sul suo anulare, e anche Harry ne ha una nello stesso posto.

“Lou, ti ricorderai di-”

“Nick” si affretta a completare la frase Louis al posto suo, tendendogli una mano. Lui e Lizzie hanno lo stesso sguardo diffidente negli occhi, sua figlia deve aver preso proprio da lui, oppure quello di fidarsi poco di Nick dev'essere un qualcosa di tipico tra i Tomlinson. Nick rifiuta la sua mano, rispondendo con un sorriso quasi sincero; “non fare l'idiota, Tomlinson” chiarisce, “non sono venuto qui per rubarti Harry di nuovo. Ci siamo incontrati per caso.”

“Mamma” Lizzie li interrompe, guardando incuriosita Nick, “è già la settima volta che qualcuno ti chiama Harry.”

“Oh, le hai contate?” ridacchia Louis. Lizzie annuisce convinta, mostrando anche le dita come conferma; se ne dimentica una, ma il concetto resta quello e Louis ride ancora tra sé e sé.

Harry alza gli occhi al cielo, però non smette di sorridere nemmeno per un secondo. “D'ora in poi dovrai ricordarti di me come Harriet, Nick” spiega, non senza un certo orgoglio, “Harriet Tomlinson.”

Nick vorrebbe fare a pezzi il sorriso soddisfatto che si disegna sulle labbra di Louis, ma per non traumatizzare Lizzie decide di lasciare perdere.

“Quindi, come vedi, noi ci siamo sposati e abbiamo una bambina” commenta Louis, e Nick non può che constatare che sia rimasto sempre lo stesso stronzo, “tu hai combinato qualcosa di altrettanto buono nella vita?”

Nick accenna al suo carrello della spesa, storcendo il naso per il fastidio mentre Harry- Harriet lancia un'occhiata di rimprovero a suo marito. “Sono le medicine per il mio ragazzo” racconta, “lui si è preso la febbre. Stiamo insieme da tre anni, pensiamo di sposarci a breve e di adottare.”

Non è vero; ma deve nascondere in qualche modo il pensiero che, seppure più giovani di lui, Harry e Louis abbiano già creato una famiglia tutta loro e abbiano davanti un bellissimo futuro.

“Buona fortuna, allora” augura candidamente Louis, e Nick non capisce bene a cosa si riferisce, ma “grazie” bofonchia, prima di vedere il sorriso dell'uomo allargarsi.

“Per il tuo ragazzo, intendo” specifica genuinamente, e se non ci fosse Harry Nick deciderebbe probabilmente di fregarsene dei possibili traumi di Lizzie di picchiare selvaggiamente suo padre.

“Dai, Louis, smettila” sospira Harry, roteando gli occhi. Lizzie agita i piedi, richiamando su di sé l'attenzione; “voglio scendere” si lamenta, prima che lui la rimetta a terra.

La bambina comincia a correre, sparendo dietro il reparto giocattoli. “Non correre!” le raccomanda Harry, ma è già lontana e Louis sorride tra sé e sé, sapendo che comunque correrà lo stesso.

“Quindi” Nick si schiarisce la voce, sollevato dall'assenza della bambina, “non sei proprio cambiato, Louis. Pensa, ti vorrei spaccare la faccia come il primo giorno che ti ho visto.”

Si affretta ad aggiungere, prima che Louis replichi, stavolta con tono gentile, “anche tu, Harry, sei lo stesso. Solo, beh, con qualcosa di diverso.”

“Oh, sul serio” sorride Harry, scuotendo la testa, “dimentica quel nome. Ormai nessuno mi chiama più così.”

“Davvero?” domanda Nick, stupito. “Beh, tranne lui, qualche volta” si corregge Harry, facendo cenno a Louis, che annuisce con un sorriso irritante. “Quando facciamo l'amore” spiega, e Harry arrossisce come da copione, “sai, nella foga del momento...”

Nick sta quasi per invidiarlo, ma rabbrividisce subito dopo; “per me tu sarai sempre attraente, Haz” commenta, schifato, “ma il pensiero di farlo con una donna mi fa venire da vomitare.”

Harry scoppia a ridere; “questo non è un problema per Louis” risponde, divertito. In effetti, ora che ci pensa, qualche volta Harry gli aveva accennato che Louis fosse bisessuale.

“Quindi lui è il padre naturale?” chiede, e la genetica non gli è mai parsa così interessante.

“Naturalissimo” ride Louis.

“Parto cesario, però” racconta Harry, "altrimenti sarebbe stato troppo pericoloso". Sembra che si aspetti già tutte quelle domande, tanto da conoscerle prima ancora che vengano poste; di certo si è già ritrovato a spiegare agli amici più stretti, o a quelli che lo erano, quanto è accaduto.

Nick annuisce, lancia subito dopo un'occhiata al proprio orologio da polso. “Si è fatto tardi” commenta, “Matt sarà agonizzante.”

Harry ridacchia e “vi auguro tanta felicità, Nick” sorride, sincero, prima di stringerlo di nuovo in un abbraccio.

Lizzie torna correndo dai genitori, rallentando il passo un attimo prima che sua madre si volti verso di lei. “Mamma, papà” domanda, con un sorriso innocente, “di là c'è una bambola bellissima. Piace anche a Boo. Potete comprarcela? Per favooore!” li prega, facendo gli occhioni dolci.

Louis annuisce e la solleva da terra come se non pesasse nulla, facendola sedere sulle proprie spalle, tenendola dalle caviglie. “Sono un gigante!” esclama la bambina, sentendosi altissima. “Sono più alta di te, Nick!” commenta, con un'espressione soddisfatta in volto.

“Potresti schiacciarlo, Liz” aggiunge Louis, e Nick fa di nuovo affidamento sul suo autocontrollo per non rispondere nei modi più maleducati che conosce.

“A presto, allora” augura soltanto, facendo come per andarsene. Ma Lizzie lo ferma chiamando il suo nome a gran voce.

“Lo sai che mamma aspetta un fratellino?” annuncia, con un sorriso entusiasta sul viso e gli occhi azzurri che brillano. “Non lo dire a nessuno, perché lo sappiamo da poco” prosegue sottovoce, “pensa che papà e mamma non me lo volevano dire. Ma io li ho sentiti parlarne e dire proprio così! E io lo so che sarà un fratellino: Boo me lo ha detto! Un fratellino, un fratellino!” strilla la bambina, agitandosi sulle spalle di Louis, che la tiene al sicuro in una presa ferma nonostante i suoi movimenti.

Nick solleva le sopracciglia, chiedendosi se stia scherzando, ma quando abbassa gli occhi sul ventre di Harry si accorge, effettivamente, di un piccolo rigonfiamento. “Solo da un mese e mezzo” conferma Harry, un sorriso tanto timido quanto felice sul viso, gli occhi che splendono di felicità.

“Tanti auguri, allora!” sorride Nick, e stavolta è un sorriso completamente sincero, rivolto anche a Louis. Vedendo Harry così contento, non può che esserlo anche lui.

“Posso fare la damigella al tuo matrimonio?” li ignora Lizzie. “Posso aiutarti a scegliere il vestito? Posso vedere con chi ti sposi? Posso scegliere il nome di tuo figlio? Posso-”

“Ehi, frena, principessa!” scoppia a ridere Louis, interrompendola.

“Non sono una principessa!” si dimena Lizzie, imbronciandosi. “Sono una super eroina! Sono Super Lizzie!”

Lancia il suo peluche a terra, prima di portarsi teatralmente le mani sulla bocca a forma di cuore. “Oh, no! Super Mamma” si rivolge ad Harry, che ride tra sé e sé, “Boo è in pericolo! Super Papà, salviamolo!”

“Ma certo! E Super Nick ci darà una mano! Vero, Super Nick?”

Louis lo fissa, in attesa, con un sorriso complice; Nick stenta a credere che con quel gesto gli stia offrendo una tregua, ma accetta lo stesso l'offerta perché, in fondo, Louis sembra un padre perfetto. Si china a raccogliere Boo da terra e lo porge alla bambina, che lo stringe forte al petto prima di venire sgridata da Harry: “sarà sporco, adesso” le spiega lui con pazienza, “a casa gli facciamo il bagno, ma adesso non tenertelo così addosso.”

Lizzie, per ripicca, lo abbraccia ancora di più. “A Boo non piace il bagno! L'acqua gli entra nelle orecchie!”

“Allora butteremo nella vasca sia te che lui!” minaccia scherzosamente Louis. Anzi, in realtà è serissimo, Harry lo sa già e sorride alzando gli occhi al cielo.

Nick si accorge di essere di troppo; quella che ha davanti a sé è una perfetta famiglia felice, e lui non c'entra niente.

“Beh, vi saluto” sorride, “ancora tanti auguri. Ci vediamo” dice, prima di allontanarsi mentre Lizzie agita la manina e gli sorride, con lo stesso sorriso di Harry e le fossette più in vista sulle guance.

Questa sera, quando Nick tornerà a casa, farà a Matthew una proposta di matrimonio; perché, stavolta, anche lui è pronto ad amare con ogni più piccola parte di sé.

E, come hanno fatto Louis e Harry, a cambiare tutto.






Sì, piacere, sono la pazza. ♥

So benissimo -o almeno, credo- che tutto ciò che ho scritto in questa storia è sostanzialmente impossibile; ma chi se ne frega, è una ff e spero tanto che vi sia piaciuta. ♥

(Anche se senza un motivo preciso, è dedicata a Caroline, perché le voglio tanto bene ed è la dolcezza!)

Quindi, uhm, basta. Se vi va di leggerla, qui la mia long Larry, qui il mio twitter e qui il mio ask .

Spero di avervi strappato un sorriso, a presto! ☺


Seele


  
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