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Autore: luca76    06/02/2014    2 recensioni
questa fanfic non tiene conto del sesto e settimo libro. harry potter quets'anno si trovera ad affrontare il suo solito nemico di sempre non solo, un sigillo è stato spezzato, e il ragazzo si troverà a fronteggiare nuovi nemici ma nahe problemi dell'età
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                   capitolo 21

                                       Il trionfo dei sentimenti

Non appena Harry si smaterializzò, Hermione si buttò sul letto piangendo come non aveva mai fatto prima. Non poteva credere che Harry l'avesse abbandonata, eppure quegli occhi carichi di tristezza, che aveva visto alla fine della battaglia contro Sephirot, non lasciava adito a nessun dubbio. Harry l'aveva abbandonata e non sapeva se sarebbe tornato oppure no.
Il mattino successivo Silente apprese la terribile notizia, anche se in parte se lo aspettava, ma ora arrivava la parte più difficile, il giorno dopo sarebbe arrivato l'emissario inviato da Sephirot e nessuno sapeva chi fosse.
Eoden e Legolas si guardarono per un attimo negli occhi quando non videro Harry, e capirono entrambi che Harry doveva affrontare la più difficile delle battaglie, quella contro se stesso.
Tutti nella sala sembravano dispiaciuti per quello che aveva fatto Harry, solo a Ron sembrava non importagli nulla, anzi non potette fare a meno di pensare che senza Harry tra i piedi Hermione sarebbe stata finalmente sua. La guardò per un attimo e vide la disperazione nei suoi occhi. Per un attimo l'ira che provò verso Harry fece risvegliare il potere di Seth, e il dio voleva una sola cosa. Che Harry morisse per mano di Hermione grazie alla pozione legata, ma questa era una cosa che Ron non sapeva in quanto nessuno aveva avuto il coraggio di dirgli la verità. Anche perchè Harry aveva pensato che sapere la verità poteva essere controproducente, in quanto Ron avrebbe potuto pensare che era solo un vile trucco per tenere lontana Hermione da lui, e la rabbia che Ron avrebbe potuto provare avrebbe alimentato Seth.
- Che cosa facciamo riguardo a domani - chiese il padre di Hermione che ovviamente era preoccupato per la figlia. Non lo aveva detto a nessuno, ma avrebbe combattutto lui contro l'emissario il giorno seguente, se fosse stato il caso, sapendo benissimo di non essere all'altezza di lottare alla pari con delle creature così forti. Ma lui era il padre di Hermione e di conseguenza avrebbe fatto qualsiasi cosa per difendere la figlia.
- Io e Jean abbiamo intenzione di lottare a qualsiasi costo - era stato Lucas a parlare e del resto i due elfi non si aspettavano niente di meno dai loro allievi.
- Non posso permetterlo - obiettò Hermione con un fil di voce. Ancora non poteva credere che Harry era scappato di fronte alle sue responsabilità. Eppure qualcosa le diceva che diceva che l'Harry che conosceva non sarebbe mai fuggito lasciandola in pericolo. Sicuramente qualcosa lo turbava, sperava solamente di rivederlo il prima possibile. Ormai aveva capito che non poteva vivere senza di lui.
- Hermione noi ti difenderemo a qualsiasi costo che tu lo voglia o no. - questa volta era stata Jeanne a parlare. La maghetta capì che i due ragazzi facevano sul serio
- Perchè volete lottare per me? - chiese Hermione che non si aspettava che i due ragazzi fossero così determinati
- Lo dobbiamo ad Harry. Eravamo venuti qui convinti di poter vincere facilmente la guerra contro i demoni, visto che eravamo stati addestrati dagli elfi. Ma ieri Sephirot ci ha impartito una dura lezione, ed eravamo pietrificati dalla sua dimostrazione di forza. Solo Harry ha avuto il coraggio di continuare a lottare. Quando Sephirot ha dato l'ultimatum ad Harry ci siamo sentiti impotenti di dirgli qualsiasi cosa, perchè avevamo capito che non basta la forza per vincere un combattimento. Purtroppo Harry deve aver interpretato male il nostro silenzio. Deve aver creduto che tutti noi lo ritenessimo responsabile per la sconfitta contro Sephirot  - questa volta era stato Lucas a parlare
- Ma perchè Harry deve aver pensato che lo ritenessimo responsabile per la sconfitta contro Sephirot?- chiese Hermione che non capiva come il suo amico avesse pensato una cosa simile
- E' semplice Hermione. Harry, fino a ieri, aveva sempre dimostrato di poter lottare e vincere contro i demoni, ma la sconfitta contro Sephirot, e il fatto che nessuno di voi gli ha detto niente, gli ha fatto credere tutto. E' proprio perchè, noi tutti lo abbiamo eletto come leader della guerra contro Voldemort, e contro i demoni, che si è sentito maggiormente responsabile per la sconfitta di ieri. - spiegò Legolas
- E cosa possiamo fare per fargli capire che non lo riteniamo responsabile per quello che è successo ieri? - chiese questa volta Ginny. Hermione la guardò e una punta di gelosia si impadronì di lei. Da una parte era contenta che Harry fosse via perchè era sicura che non avrebbe sopportato una storia d'amore tra lui e Ginny. Mentre ora che era via lei non poteva averlo più, ma era chiaro che con quella domanda Ginny stesse pensando come fare a riprenderselo. Purtroppo Hermione non sapeva che non poteva essere più lontana dalla verità. Ginny voleva indietro Harry perchè si era resa conto che lui era l'unico che potesse difenderla, visto che Ron, finchè fosse stato posseduto da Seth, non avrebbe mosso un dito per aiutarla, cosa che era successa anche il giorno prima. Tutti avevano provato a lottare contro Sephirot eccetto lui, e lei aveva capito che Ron non avrebbe mai lottato, finchè Seth era nel suo corpo.
- Niente - questa volta era stato Legolas a parlare - Harry ora sta affrontando una dura battaglia contro se stesso, e deve affrontarla da solo. Noi possiamo solo sperare che faccia la scelta giusta per se stesso.
- Riguardo al ministro che cosa facciamo, lo avvisiamo che Harry è scappato. o per il momento non divulghiamo la notizia? - era stata la Mc Granitt a porre la domanda
- Credo che per il momento sia meglio non dire niente, anche perchè Amelia non potrebbe mettere gli auror alla ricerca di Harry, visto quello che sta succedendo nel regno magico - rispose Silente
Terminata la riunione Hermione uscì dal castello, assieme a tutti i ragazzi per continuare l'addestramento. Purtroppo lo stato d'animo della ragazza non le permetteva di concentrarsi molto su quello che faceva. Anche Lucas e Jean si addestravano con i loro maestri, ma entrambi non potevano fare a meno di pensare con quanta facilità Sephirot li avesse vinti, neanche l'onda elementare era servita a qualcosa contro di lui. Era inutile negarlo. avevano sottovaluto la responsabilità che gli era stata affidata. Non l'avevano detto a nessuno ma gli elfi li volevano ad Hogwarts soprattutto per aiutare i maghi a lottare contro i demoni, ma dopo quello che era successo il giorno prima. cominciavano ad avere dei dubbi sulle loro capacità.

Harry era arrivato a Godric Hollow, la città dei suoi genitori. Non sapeva perchè ma quando si era smaterializzato aveva pensato di andare lì. Non appena arrivato affrontò qualche mangiamorte, che riusscì a battere senza troppi problemi. La mattina però una domanda lo assilava. Visto che alcuni mangiamorte erano riusciti a scappare, come mai la cittadina non era stata invasa dall'esercito di Voldemort. E perchè lui non era venuto ancora per ucciderlo? Due domande che almeno per il momento non avevano risposta, o forse in realtà la spiegazione poteva essere, che Voldemort era impegnato in qualcosa di ancora più importante che non andare da lui. E se era come pensava, si domandava cosa fosse la cosa che lo tenesse così impegnato, da impedire di andare lì ed ucciderlo, perchè Harry era sicuro che non sarebbe riuscito a batterlo. Altro che profezia, l'unica cosa che poteva fare era darsi alla clandestinità. Chissà che cosa gli era passato per la testa, affrontare e battere i demoni, quando senza l'aiuto della sua amata Hermione sarebbe morto al primo anno di Hogwarts.
Harry era riuscito a trovare una piccola casa disabitata per riposare la notte, per precauzione si era applicato un  incantesimo di amplificazione uditiva per evitare di essere colto di sorpresa, ma nulla era successo durante la notte.
La mattina successiva il ragazzo si rese conto di quanto fosse stato impulsivo, aveva lasciato il castello di Silente senza pensare di portare qualcosa con se, eccetto la scopa che gli aveva regalato Sirius durante il terzo anno scolastico. Ricordava ancora quando aveva litigato con Hermione proprio per via della scopa, ma solo ora si rendeva conto che la ragazza desiderava solo proteggerlo, esattamente come aveva fatto in quel momento, almeno finchè Sephirot non lo aveva messo di fronte alla sua incapacità. Harry aveva fatto un giro esplorativo della casa e guardando nell'armadio trovò un mantello con il cappuccio, non sarebbe servito a molto ma comunque lo avrebbe reso meno riconoscibile. Si mise il mantello ed uscì dalla casa,  per il momento quello sarebbe stato il suo nascondiglio segreto, almeno finchè non lo avrebbero rintracciato, in quel caso si sarebbe smaterializzato in un altra città. Almeno gli allenamenti che aveva fatto in quei giorni erano serviti a qualcosa, infatti anche se fosse stato rintracciato dai mangiamorte, era abbastanza sicuro di poterli bettere senza troppe difficoltà, esattamente com'era successo la notte precedente.
Quando Harry uscì dalla casa, girovagando per il paesino non potette fare a meno di notare una sorta di rassegnazione nel viso delle persone. Comprò una copia della gazzetta del profeta e notò che non c'era scritto nulla riguardo alla sua scomparsa. Evidentemente Silente sperava ancora in un suo ritorno, ma si sbagliava almeno quella volta. Non sarebbe tornato indietro. Li aveva delusi tutti e non aveva nessun diritto di stare lì, tanto meno ad Hogwarts.
Entrò in un piccolo locale e si sedette ad un tavolo situato alla fine del negozio. Ordinò una bevanda e lentamente cominciò a sorseggiarla. Ben presto il ragazzo cominciò ad esaminare i vari tavoli, per vedere se c'era qualche mangiamorte che avrebbe potuto riconoscerlo ma non vide nessuno. Stava cominciando a rilassarsi quando dall'altra parte del locale notò due persone vestite nel suo stesso modo. Cercò di percepire la loro aura per capire chi fossero se amici o nemici, ma stranamente non percepiva nulla da loro. Sembravano quasi due babbani, eppure Harry non era del tutto convinto. Lui si trovava in un paesino magico e quindi era improbabile che i babbani potessero essere entrati lì. Inoltre se fossero stati dei semplici essere umani come minimo si sarebbero stupiti nel vedere che la maggior parte dei clienti usava la magia.
- Vuoi qualche altra cosa? - domandò una cameriera sulla quarantina piuttosto grassoccia, la quale indossava un lungo vestito e un grembiule con la scritto Ronzo, che era il nome del lecola.
- Un altro succo di zucca e un panino per piacere - rispose Harry non distogliendo lo sguardo dalla strana coppia che erano seduti vicino e ogni tanto parlavano tra di loro. Ma il baccano del locale e il loro modo di fare rendeva impossibile capire che cosa dicessero, anche se il maghetto ebbe l'impressione che di tanto in tanto uno degli incappucciati lo guardasse.
La cameriera dopo qualche minuto gli portò l'ordinazione e lentamente il ragazzo cominciò a sorseggiare il succo di frutta e mangiare di gusto il suo panino, visto che non aveva mangiato niente dal pomeriggio prima. Così ne ordinò un altro e lentamente mangiò anche quello senza mai perdere d'occhio le due misteriose figure, e aveva la netta sensazione che anche loro facessero lo stesso.
Fu all'improvviso che Harry percepì le auree di cinque mangiamorte che dopo qualche secondo entrarono nel locale. Istintivamente Harry si aggiustò il cappuccio, si alzò dal tavolo e stava uscendo dal locale, quandì all'improvviso la cameriera che lo aveva servito urlò. Il ragazzo si girò e vide che una dei mangiamorte la stava torturando con il crucio, sotto lo sguardo dei presenti che non osavano intervenire. Ad Harry non sembrava che la stessero torturando per carpire informazioni, ma probabilmente solo per pura spacconaggine. Del resto Piton lo aveva avvisato, che molti mangiamorte erano dei violenti senza nessun ideale, seguivano Voldemort solo perchè lui gli permetteva di scatenare la loro follia di torturare.
Harry si girò in direzione della porta pronto ad uscire dal locale, quando dopo qualche secondo sentì ancora il grido della donna. Avrebbe voluto tanto fermarli ma se lo avesse fatto, era probabile che lo stesso Voldemort sarebbe intervenuto. e lui non voleva scatenare una battaglia proprio nel paesino dove i suoi genitori avevano dato la vita per lui. E poi era sicuro che sarebbe stato sconfitto, non poteva lottare contro Voldemort con quella confusione che regnava nel suo cuore. Da una parte Harry voleva dimenticare Hermione, ma in quel caso non avrebbe mai potuto risvegliare la sua aura, che dipendeva dall'amore verso la ragazza. Ma dall'altre parte Harry si rendeva conto che non poteva continuare a vivere con la donna che amava, non ora che era fidanzata con il suo miglior amico. Questa  situazione gli impediva di risvegliare la sua aura completamente
, esattamente com'era successo con Sephirot, perchè lui sapeva che se anche  alla fine la sua bachetta era diventata bianca, la potenza della sua aura non era la stessa che aveva usato contro Kalat e gli altri vampriti.
Il mangiamorte si fermò ancora una volta, lasciando che la donna si rilassasse per qualche secondo, ma subito la colpì con il suo crucio. Un bambino piccolo cercò di fermare il mangiamorte, che gli diede un calcio, che lo fece finire a terra.
Nella mente di Harry apparve l'immagine dei genitori di Neville all'ospedale di San Mungo, si ricordò di quando incontrò l'amico che raccontò ad Hermione a Ron la storia dei suoi genitori, torturati da Bellatrix Lestrange, per carpire delle informazioni. Harry quando vide il mangiamorte colpire il ragazzino non resistette più. Rapidò estrasse la bacchetta disarmò il mangiamorte che stava torturando la cameriera e poi usò l'incarceramus impregionandolo.
Harry corse fuori dal locale seguito dai quattro mangiamorte. Ma quando questi uscirono non lo trovarono più. In preda alla rabbia volevano distruggere tutto, ma Harry si materializzò dietro di loro e ne schiantò due, usò l'ultrovelox per vitare gli incantesimi degli altri due e poi ne colpì uno sotto il mento facendolo finire a terra e poi con un calcio volante colpì l'altro mangiamorte.
Dopo qualche secondo che Harry battuto i mangiamorte, arrivarono gli auror che chiesero alle persone della taverna che cosa fosse successo. La ragazza che era stata torturata spiegò tutto nei minimi dettagli, purtroppo non riuscì a fornire una descrizione del suo salvatore, in quanto questi portava un lungo mantello che lo ricopriva interamente, e non era riuscito a vederlo in faccia neanche quando gli aveva servito l'ordinazione. E quando era uscita fuori, insieme alle altre persone della taverna, il suo salvatore era già sparito.
Nel frattempo gli altri due incappucciati, lentamente si guardarono per un istante e lentamente si dileguarono nello stesso vicolo in cui era sparito Harry.
Avanzarono per qualche centinaio di metri camminando piano, per poi fermarsi all'improvviso.
- Il nostro amico è scomparso - disse il primo incapucciato con voce femminile
- Già - rispose il secondo incappucciato con voce maschile
- Si sarà smaterializzato? - domandò il primo incappucciato
- Non credo, altrimenti potremmo ancora percepirlo, è più probabile che si sia nascosto in qualche vicolo, ormai sarà ritornato al suo nascondiglio.
- E noi cosa facciamo? - chiese la ragazza
- Non credo che ritorni alla taverna, non possiamo fare altro che tenere gli occhi aperti. - rispose il secondo incappucciato

Nel frattempo Harry era ritornato alla sua casa. Si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi. Nella sua mente gli apparve il viso di Hermione, ricordò tutti i momenti passati assieme dal primo anno, fino al giorno prima. Non riusciva a dimenticarla ed era inutile che ci provasse, la amava ma al tempo stesso non voleva vederla tra le braccia di Ron. Vederli assieme gli faceva troppo male, per quanto  avesse provato non riusciva a sopportare di vederli felici. Ed era proprio l'idea di saperli felici che gli impediva di scatenare tutta la potenza della sua aura. Come poteva amare Hermione e allo stesso tempo ignorarla. Era impossibil. Per quanto avesse provato a farlo durante l'addestramento non era riuscito ad emanare la stessa aura che aveva usato contro Kalat.

Nel frattempo al castello di Silente i vari maghi continuavano l'addestramento e soprattutto Hermione cercava di impegnarsi al massimo per apprendere la magia aura, ma sapeva anche lei che, almeno per il momento, le era impossibile. Il suo addestramento era cominciato solo da qualche giorno e per apprenderla alla perfezione ci sarebbero voluti ancora molti altri giorni. Giorni che purtroppo non avevano.
- Chissà chi manderà Sephirot domani? - domandò Lucas a Jean che stavano rientrando al castello dopo aver finito l'addestramento mattutino.
- Ci stavo pensando anche io e credo che potrebbe essere un foren - rispose Jean
- Che cos'è un foren - chiese Draco che non ne aveva mai sentito parlare. Infatti anche gli altri ragazzi avevano finito l'addestramento e stavano tornando al castello.
- Una specia di lupo mannaro che vive su una delle montagne dell'Africa. - rispose Legolas
- Quindi attaccherà di notte - ribattè Draco
- Non necessariamente - rispose questa volta Eoden - Un foren non ha bisogno della luna piena per trasformarsi. E' una razza molto più potente dei lupi mannari, forti fisicamente e resistenti alla magia, e sono anche seguaci di Sephirot. Credo proprio che sarà un foren ad attaccare domani.
- Qual'è il suo aspetto - chiese Ginny
- Simile ad un elfo, solo con la pelle più scura, un po' più alti di noi. Ma sono terribilmente forti, qualche volta siamo entrati in guerra con loro e non nascondo che batterli non è stato per niente facile - spiegò Eoden
- In ogni caso io e Jean lotteremo contro chiunque venga domani. - disse Lucas con sguardo determinato. La sconfitta contro Sephirot gli bruciava ancora. Aveva appreso l'onda elementale con grande sforzo e Sephirot aveva fermato il suo colpo più potente con una mano. Aveva tentato il tutto per tutto per provare a batterlo, per cercare di essere d'aiuto ad Harry. E invece non c'era stato nulla da fare.  Sperava solamente che l'amico capisse che il loro mutismo non era dovuto al fatto che lo ritenessero responsabile per la sconfitta, ma anzi era l'esatto contrario. Si vergognavano profondamente per come si erano comportati. Harry aveva tentato fino alla fine di lottare, mentre loro si erano arresi nell'istante in cui Sephirot aveva dimostrato la sua forza. Avevano ancora molto da imparare, soprattutto la forza di volontà di non arrendersi mai alle difficoltà. Stesso pensiero avevano anche gli altri ragazzi e tutti in cuor loro speravano che Harry ritornasse. Soprattutto Hermione.
L'addestramento continuò anche il pomeriggio ma i risultati non furnono incoraggianti. La situazione in cui si trovavano impediva a tutti i ragazzi di concentrarsi. Sapere che il giorno dopo sarebbero stati battuti ed Hermione rapita sotto i loro occhi non li faceva star bene. Oltretutto Sephirot con quella mossa di aspettare due giorni li stava logorando psicologicamente e forse era proprio questo quello che voleva il demone. Umiliarli e far rendere conto a loro che per quanto si fossero addestrati non avrebbero mai vinto.

Ormai era calata la sera ed Harry decise che poteva uscire e recarsi in qualche altro locale sperando che la voce che un mago con il mantello avesse battutto cinque mangiamorte, non si fosse già diffusa. Cssì  decise che per evitare di far correre pericoli alle persone si sarebbe recato in qualche locale più privato. Il ragazzo  lasciò la strada principale per entrare in una stradina secondaria dove stava per entrare in un altro locale. Ma all'improvviso sentì l'urlo di una bambina. Tornò sui suoi passì e vide che un demone  aveva colpito con un calcio una donna, che doveva essere la madre della bambina che aveva urlato. Harry guardò il demone e lo riconobbe. Era lo stesso demone che aveva seguito Hermione nella sua città prima che si trasferissero al castello di Silente.
Harry era indeciso sul da farsi. Intervenire avrebbe significato far capire ai demoni che lui non era più difeso nel castello di Silente e di conseguenza l'intera città sarebbe stata assalita dai demoni. D'altronde non poteva neanche permettere che la donna venisse uccisa sotto gli occhi della figlia. Non poteva permettere che la ragazzina avesse la sua stessa vita. E inoltre sapeva che se avesse assistito alla morte della donna senza fare nulla la sua coscienza lo avrebbe perseguitato fino alla morte. Non era nella sua indole, stare lì a guardare un demone che uccideva senza fare nulla.
Avrebbe lottato e questa volta non sarebbe scappato. Perchè lui sapeva, che il giorno precedente, aveva lasciato il castello perchè non avrebbe potuto sopportare l'idea che Hermione fosse stata rapita davanti a lui, senza possibilità di impedirlo. Ma ormai non poteva tornare indietro, non avrebbe mai avuto il coraggio di guardare in faccia i suoi amici dopo essere scappato di fronte alle sue responsabilità, perchè lo diceva il cuore che non poteva evitare di lottare. Non avrebbe mai permesso che tragedie come la sua capitasse a qualche altro giovane mago o strega se lui aveva il potere di impedirlo.
Così il mago usò l'ultravelox e attaccò il demone con un pugno facendolo finire a terra. Harry aveva intenzione di lottare senza magia. Aveva pensato che se il demone fosse stato sconfitto senza usare la magia allora nessuno avrebbe capito che era lui ad aver lottato. Sperava solamente di essere abbastanza forte, da poterlo battere solo con le tecniche di combattimento che gli avevano insegnato Lucas e Legolas.
Il demone si rialzò e cercò di colpire Harry che evitò il colpo e a sua volta lo colpì con un calcio volante, che grazie all'ultravelox ebbe una maggiore potenza. Il demone ancora una volta si rialzò e lanciò le sue sfere oscure, ma Harry, grazie alla capacità di percerepire la magia e alla velocità dell'ultravelox, evitò le sfere oscure. Rapido estrasse il pugnale che gli aveva dato Eoden e colpì il demone al cuore, trasformandosi poco dopo in polvere che venne dispersa da una folata di vento. Harry così com'era apparso, scomparve senza dare la possibilità alla donna di ringraziarlo.
Harry, dopo essersi allontanato dal luogo in cui aveva combattuto, era entrato in un vicoletto, ma dopo qualche metro la strada gli fu sbarrata dai due incappucciati che aveva visto il pomeriggio, e che era riuscito a seminarli nascondendosi in uno dei vicoli. Il mago usò l'ascendio per arrivare su uno dei tetti, ma con suo stupore i due incappuciati gli erano dietro. Così il mago cominciò a correre saltando per i vari tetti, ma i due incappuciati lo seguivano sentra troppi problemi. Era quasi sicuro che gli incappucciati non erano mangiamorte altimenti avrebbero cercato come minimo di schiantarlo, invece sembravano che i due individui si limitteso a seguirlo.
Harry aveva anche pensato di smateriallizzars,i ma scartò subito quell'ipotesi in quanto, se i suoi inseguitori fossero stati demoni, lo avrebbero rintracciato dopo qualche secondo. La cosa che lo incuriosiva di più, era che i suoi inseguitori non facessero nessuna fatica a stargli dietro, nonostante lui stesse usando l'ultravelox. Ormai Harry aveva capito che non poteva seminarli, così decise che li avrebbe affrontati. Rapido si girò e lanciò una bombarda sul tetto creando una nuvola di polvere, estrasse il pugnale e partì all'attaccò con l'intenzione solo di ferire, in modo da poter scappare via. Così mirò al braccio dell'incappuciato che era di fronte a lui alla sua destra. Ma l'incappucciatò evitò il colpo abbassandosi, afferrò il bracciò del ragazzo con l'intenzione di disarmarlo. Ma Harry lo colpì allo stomaco con un violento pugno che costrinse l'incappucciato a mollare la presa. Harry lo attaccò con uno stupeficium, ma l'incappucciato evitò il colpo e con delle abili capriole all'indietro si distanziò da Harry. Il mago si rese conto che il suo avversario non solo era agile ma anche molto forte. L'incappucciato estrasse una spada che aveva al suo fianco sinistro, corse verso Harry con l'intenzione di attaccarlo. Ma Harry a sua volta estrasse la spada di Grifondoro e stava quasi per parare il colpo quando cambiò idea all'ultimo momento, si spostò rapido alla sua destra evitando l'affondo dell'avversario. Aveva già visto durante il combattimento contro Sephirot,  quale potenza scatenasse lo scontro fra due spade magiche, e lui non aveva nessuna intenzione di scatenare quella potenza lì.
 Si girò e lanciò uno stupeficium ma l'incappiucciato parò  la magia con la sua spada senza troppi problemi, facendo stupire Harry che non credeva  esistesse una spada capace di bloccare gli incantesimi com'era successo durante lo scontro con Seth in sembianze semidivine.

- Combatti bene Harry - gli disse l'incappucciato rinfoderando la sua spada. Ancora prima che il misterioso combattente si togliesse il cappuccio Harry sapeva chi era. Infatti aveva riconosciuto la voce e non poteva credere che i due misteriosi incappucciati fossero in realtà Avion e Star, due ragazzi conosciuti durante l'estate tra il quarto e il quinto anno, nel periodo in cui di tanto in tanto Hermione lo veniva a trovare.
Avion aveva dei capelli lisci che gli arrivavano al collo, occhi celesti e un sorriso che mostrava una certa sicurezza dei propri mezzi. Indossava un pantalone nero e una maglietta bianca a giromaniche che metteva in risalto tutto il suo fisico da combattente.
Star invece aveva lunghi capelli castani che le arrivavano al collo, occhi marroni quasi tendenti al dorato e anche lei aveva un sorriso che dimostrava un estrema sicurezza di se stessa. La ragazza indossava una gonna nera che le arrivava al ginocchio e una camicetta bianca con le maniche piegate al gomito.
- Che cosa fate  qui - chiese Harry stupito di trovare i suoi amici proprio a Godric Hollow
- Non ti stavamo seguendo Harry - rispose Star - anzi non sapevamo neanche che avessi abbandonato il castello di Silente
- E voi come facevate a sapere che ero al castello di Silente? - chiese Harry mettendosi guardingo, teoricamente nessuno sapeva che era lì, e non si spiegava come mai i due ragazzi lo sapessero
- Eoden ci ha informato che eri al castello con Lucas e Jean - rispose Avion
- E come mai conoscete Eoden? - chiese Harry conoscendo in parte la risposta
- Credo che tu in qualche modo ormai abbia capito che io e Avion siamo mezzi elfi - rispose Star - ma ti assicuro che siamo qui per puro caso, Eoden non ci ha detto nulla riguardo al fatto che avevi abbandonato il castello. Ma perchè lo hai fatto?
Harry si fidava di Avion e Star, in fondo aveva passato molti giorni con loro e aveva imparato a conoscerli, e non era affatto sorpreso di vedere che si tenevano per mano. Fin dal primo momento aveva capito che Avion amava Star e che era corrispoto. Un po' li invidiava, erano una coppia perfetta, come avrebbe voluto avere anche solo la metà del coraggio di Avion e dichiarare i suoi sentimenti a Hermione, prima che si fosse messa con Ron. Ma ormai era troppo tardi, non poteva tornare indietro e in quella condizione lui era sicuro che non avrebbe mai potuto difendere Hermione usando la sua aura incompleta, proprio come aveva dimostrato il combattimento contro Sephirot.
Harry decise che era arrivato il momento di condividere con qualcuno le sue paure e le sue emozioni, e in quel momento non c'era nessuno meglio di loro che potevano aiutarlo a capire che cosa fare, perchè lui in cuor suo sapeva che voleva tornare al castello e provare a difendere Hermione dall'attacco dell'emissario di Sephirot. Ma per farlo doveva assolutamente trovare un modo per emanare la sua aura.
Così il ragazzo portò i suoi amici nel suo rifugio. Una volta entrati Star salì sul tetto, alzò entrambi le mani in aria, e creò una barriera di energia che avvolse la casa. Avion la guardava con aria soddisfatta mentre Harry era stupito da quello che la ragazza aveva fatto. infatti aveva capito che quella barriera per impenetrabilità poteva essere paragonata quasi alla barriera della casa di Silente.
- Come sei riuscita a fare una simile barriera - chiese Harry che non si aspettava che il potere di Star potesse essere così differente da quello di Lucas e Jean. Star guardò per un attimo Avion per capire se poteva dirgli la verità, e Avion con un piccolo cenno di assenso le fece capire che si fidava di Harry e che con lui il loro segreto sarebbe stato al sicuro.
- Le persone come me, Avion e altri elfi vengono definiti guardiani. Abbiamo il compito di difendere la terra da attacchi di altre entità che la vogliono assoggettare per i propri malvagi scopi. - spiegò Star scendendo le scale seguita da Harry e Avion, recandosi in cucina per preparare qualcosa da mangiare.
- Quindi anche durante l'ultima guerra contro Ninga c'era almeno un guardiano? - chiese Harry intuendo almeno in parte la risposta
- Lyam Hagwarts era un guardiano e prese parte alla guerra contro Ninga - questa volta era stato Avion a rispondere
- Ovviamente Lyam aveva anche la tua stessa aura bianca perchè lottava per difendere tutti coloro che non potevano difendersi dagli attacchi dei demoni - era stata nuovamente Star a prendere la parola. Sentendo quelle parole Harry capì di essere stato egoista. Aveva lasciato il castello non pensando minimamente che senza di lui nessun mago poteva lottare alla pari contro i mangiamorte e i demoni. Fino a quel momento lui era stato l'unico ad avere le capacità per lottare alla pari.
- Lotterete anche voi contro i demoni - chiese Harry sperando che i due amici potessero riuscire dove lui aveva fallito, ovvero difendere Hermione e battere Ninga.
- Lotteremo quando i demoni attaccheranno in massa, ma neanche noi abbiamo le capacità di battere Ninga e le signore degli elementi - gli disse Avion smontando sul nascere l'entusiasmo di Harry
- E' vero che siamo guardiani ma non abbiamo l'aura bianca e quindi non abbiamo abbastanza potere da opporre contro le signore degli elemento e contro i dei del male. Mi dispiace Harry ma al momento tu sei l'unico ad avere l'aura bianca e di conseguenza tu sei l'unico a poterti opporre a loro, e questo ci riporta alla domanda che ti avevo fatto. Perchè hai lasciato il castello di Silente - chiese nuovamente Star.
Harry raccontò ai ragazzi la sua storia, da quando aveva incontrato Hermione nella sua città, all'ultima battaglia contro Sephirot. Non emise nulla e il racconto durò molto e nessuno dei ragazzi lo interruppe, nemmeno una volta. Finito di raccontare, Harry si sentiva meglio. Finalmente aveva condiviso con qualcuno le sue paure ma ora arrivava la parte più difficile, e in cuor suo sperava che uno dei due ragazzi sapesse come emanare l'aura bianca senza rivelare i suoi sentimenti ad Hermione
- Harry, tu ti stai concentrando sul non dichiarare i tuoi sentimenti ad Hermione, e sei convinto che la tua aura bianca dipenda solo da quello. Invece non è così - gli disse Star soprendendo per un attimo il ragazzo
- Ma allora da cosa dipende la mia aura bianca, e perchè quando ho difeso Hermione contro Kalat, la mia aura si è risvegliata in tutta la sua potenza? - chiese Harry alla ragazza
- La tua aura dipende dalla capacità di amare e di sacrificarsi. Eri pronto a dare la tua vita contro il nazcu per salvare Silente, e hai lottato fino allo spasimo contro Runga per difendere i cittadini di Londra. Questo sta ad indicare che quando sei pronto a dare la tua vita per qualcun altro, la tua aura si risveglia. Ma solo quando lotti per amore la tua aura si espande al massimo del suo potere. Nel tuo combattimento contro Sephirot ovviamente il tuo cuore era confuso non solo dal fatto che soffri a vedere Hermione con Ron, ma anche perchè Sephirot ti era superiore e anche se volevi combattere, sapevi che il tuo sacrificio sarebbe stato vano. Anche se alla fine, anche se non al massimo, hai risvegliato la tua aura quando hai visto i tuoi amici in pericolo.
- E cosa dovrei fare? - chiese Harry che arrivato a quel punto non riusciva a capire come fare ad emanare la sua aura e al tempo stesso a non amare Hermione
- Harry tu eri consapevole che prima o poi Ron ed Hermione si sarebbero messi assieme, ora sta a te scegliere. Ma una cosa è sicura se non è oggi, i demoni prima o poi ti troveranno e ti elimineranno. Puoi scappare ma non ti sarà sufficiente. E poi Harry sei davvero sicuro che questo è quello che vuoi? - chiese Avion che cercava di far capire ad Harry che anche se la situazione era disperata c'era ancora una via di uscita.
- Pensaci Harry, in fondo questa sera, e ieri, hai lottato lo stesso contro i mangiamorte e i demoni pur sapendo che così avrebbero saputo dove fossi. Ascolta il tuo cuore e poi decidi quello che effettivamente vuoi. - gli disse Avion prendendo per mano Star, ed entrambi i ragazzi uscirono dalla cucina per recarsi nella propria camera per passare la notte.
Harry, invece sapeva che quella notte non sarebbe riuscito a dormire, così prese il mantello e si recò sul tetto dove vide che la casa era ancora circondata dalla barriera di Star.
Non sapeva che cosa fare, avrebbe tanto voluto tornare al castello e lottare contro l'emissario di Sephirot. Però se fosse stato sconfitto, Hermione sarebbe stata rapita sotto i suoi occhi, e questo lo avrebbe distrutto. Però, anche stare lì lo stava logorando, perchè lui sapeva che nessuno nel castello avrebbe potuto difendere Hermione dall'emissario di Sephirot. Perchè era immaginabile che Sephirot avrebbe mandato un avversario, che sicuramente sarebbe stato fuori dalla portata dei suoi amici, e forse anche dalla sua. Però lui, al contrario dei suoi amici, una possibilità l'aveva. Ricordava ancora il combattimento contro i vampiri. Nessuno credeva che sarebbe riuscito nell'impresa di batterli, e così sembrava finchè alla fine della battaglia non aveva risvegliato la sua aura. E ora che pensava, nonostante sapesse che Hermione era la ragazza di Ron, era riuscito comunque a rievegliare la sua aura, e questo perchè sapeva che nessuno avrebbe difeso Hermione da Kalat. Questa consapevolezza, quell'amore proibito, quella voglia di difendere coloro che non potevano difendersi, questi sentimenti avevano fatto in modo che, nonostante il suo cuore ferito, riuscisse a risvegliare la sua aura. E poi Star aveva ragione, lui doveva stare in clandestinità eppure quando aveva visto i mangiamorte torturare quella donna non aveva resistito e l'aveva difesa, perchè sapeva che nel pub nessuno lo avrebbe fatto. E stessa cosa era successa poche ore prima, aveva affrontato il demone pur sapendo che con quella mossa avrebbe rivelato ai suoi nemici dove si era nascosto.
 Il ragazzo si sedette a gambe incrociate, e ripensò a tutti i momenti trascorsi con la ragazza al castello di Hagwarts. Mai Hermione si era tirata indietro pur di aiutarlo. Ricordava il primo anno quando grazie al suo sangue freddo era riuscita a salvarli entrambi dalla trappola del tranello del diavolo. Al secondo, anche se pietrificata ,era stato grazie a lei che aveva scoperto che nel castello c'era il basilisco. Come non ricordare quando alla fine dell'anno l'aveva abbracciata forte, quasi a non volerla lasciare più. Al terzo anno era stato sempre grazie a lei che era riuscita a salvare il suo padrino. Al quarto anno l'aveva aiutato moltissimo durante il torneo dei tre maghi. E infine l'ultimo anno che avevano finito solo da pochi mesi, lei era stata l'unica che era riuscita a lottare veramente contro i mangiamorte, mentre gli altri ragazzi erano stati facilmente battuti. Era inutile negarlo a se stesso. Lui amava Hermione, soffriva nel vederla con Ron, ma nonostante quello la amava, perchè anche ora che le era lontano il suo unico pensiero era lei. Si rialzò, proprio mentre il sole stava sorgendo. Il suo sguardo era freddo e determinato, ormai non poteva nascondere più i suoi sentimenti, anzi quegli stessi sentimenti che lui credeva che sarebbero stati la sua debolezza, li avrebbe trasformati nella sua forza. Dolore, rabbia, gioia, tristezza, felicità, senso del sacrificio, amore. Tutti quei sentimenti sarebbero la sua più grande forza e ora più che mai era deciso a tornare al castello e difendere Hermione.
Emise la sua aura e la sentiva potente come quel giorno che aveva lottato contro Kalat. Con quella forza, e quella nuova consapevolezza, sarebbe tornato al castello e avrebbe lottato per difendere chi amava, anche a costo della sua vita.
Avion chiamò Harry, e quando questi si voltò aveva uno sguardo freddo e determinato. Avion sorrise tranquillo, dalla potenza dell'aura che Harry emanava era chiaro che aveva deciso di tornare al castello, anche se questo non significava necessariamente che il mago sarebbe uscito vincitore dalla battaglia contro l'emissario di Sephirot.
- Hai deciso di tornare al castello Harry? - chiese Star che aveva raggiunto Avion poco dopo.
- Si - rispose Harry sicuro della propria decisione. In qualsiasi modo si guardava la situazione Hermione era destinata ad essere rapita, ma almeno voleva provare a difenderla.
- Ma comunque sei preoccupato per qualcosa - ribattè Star guardando l'amico negli occhi
- In effetti, durante la battaglia contro Sephirot ho avute molto difficoltàa a combattere contro di lui in aria, in quanto i suoi movimenti erano più rapidi e veloci dei miei, che dovevo volare con la scopa - rispose Harry che si era recato nuovamente in cucina seguito dai due ragazzi
- Forse un modo per sopperire al problema c'è - gli disse Star sorprendendo l'amico che non riusciva a capire come avrebbe potuto lottare alla pari contro i demoni in aria.
- Quale - chiese Harry. Se c'era un modo per volare come i demoni allora avrebbe potuto avere una possibilità in più di poterli vincere, soprattutto Sephirot.
- Si tratta di fondere la tua aura con una runa, creando un paritcolare tipo di magia, chiamata magia continua. Avrai notato che quando emetti la tua aura, sei in grado di fare cose, che in condizioni normali non riusciresti a farlo. Questo perchè l'aura supera i normali requisiti fisici della natura. Quando la emetti puoi saltare più in alto, e stare in sospensione più a lungo. Unendo l'aura alla magia della runa, crei la magia continua che ti permette quasi di volare come sei avessi le ali. Ovviamente ci vuole molto esercizio, prima di imparare a padroneggiare questa magia, ma quando ci riuscirai potrai lottare quasi alla pari con i demoni in aria.
- Perchè quasi - chiese Harry
- Perchè loro sono abituati da anni e anni a volare, per loro è una cosa naturale. Mentre, per quanto la magia continua sia potente, non può sopperire comunque a una cosa naturale. - spiegò la ragazza
- In ogni caso la magia continua ti permette comunque di volare più fluidamente che con la scopa, quindi renderesti la vita difficile al demone. E se riuscirai ad affinare la tua magia, e le tue tecniche di combattimento potrai mettere in seria difficoltà i demoni. - questa volta era stato Avion a parlare. Con quelle parole il ragazzo voleva far capire ad Harry che in un combattimento mai nulla era deciso. Una lezione che Harry aveva già imparato durante il combattimento contro i vampiri.
- Come posso fare a trovare la giusta runa? - chiese Harry che non sapeva molto della magia runica
- Dovresti trovare qualcuno che abbia studiato le rune - rispose Star
Harry conosceva una sola persona che aveva studiato le rune, e quella era la sua amata Hermione. Se fosse riuscito a difenderla avrebbe chiesto aiuto a lei per trovare la runa che gli avrebbe permesso di imparare la magia continua. Ora che sapeva quello ad Harry non rimaneva altro che ritornare al castello. Così, dopo aver salutato i due ragazzi che gli promisero che si sarebbero rivisti molto presto, Harry si smaterializzò.

Al castello ormai era mattina, e la tensione si leggeva sul volto di tutte le persone, mentre i genitori di Hermione erano disperati nel sapere che la loro figlia sarebbe stata rapita, e che loro non potevano fare nulla per impedirlo.
Erano tutti nella sala grande a cercare di fare colazione, ma nessuno di loro riusciva a mangiare, e lo stesso Ron era preoccupato per le sorti della ragazza, e nel più profondo del suo cuore una domanda si celava, ma lui amava veramente Hermione? Una domanda alla quale aveva più volte risposto di si. Eppure non era convinto del tutto della loro storia d'amore. Ma una cosa era sicura, non avrebbe lasciato Hermione ad Harry. Per un attimo i suoi occhi divennero rossi ma nessuno si accorse di quello che era successo, a parte Silente che si chiedeva perchè Seth avesse scelto proprio Ron per tentare di ritornare in vita. Una domanda alla quale avrebbero potuto rispondere solo Charlie e Billy, quando sarebbero tornati dalla loro missione.
Hermione si alzò rassegnata ad essere rapita, e seguita da tutti gli altri ragazzzi, uscì dal castello in attesa che arrivasse l'emissario di Sephirot. Lentamente una figura si stava avvicinando al castello, emanava un aura molto potente, e Lucas e Jeanne capirono che la loro intuizione era giusta, un foren era stato mandato a rapire Hermione. Il foren aveva un viso simile a quello degli elfi, solo che la sua pelle tendeva al viola. Aveva un lungo mantello nero alle spalle, una spada legata al suo fianco sinistro, ed indossava una specie di tuta a giromaniche completamente nera. Jeanne e Lucas si misero davanti ad Hermione in posizione di guardia, più determinati che mai a dare filo da torcere al foren.
Il foren, che si chiamaba Eules, mise la mano sulla maniglia del cancello, ma nello stesso istante in cui toccò la maniglia, essa  fu attraversata da delle potenti scariche di energia. Silente ed Eoden, la sera precedente avevano provato a rafforzare la barriera del castello. Ma entrambi sapevano che non sarebbe servito a molto. Infatti per impedire a un foren di passare serviva una potente magia che nessuno dei due aveva. In quanto solo una barriera creata da un mago con l'aura bianca, avrebbe resistito all'attacco di una creatura oscura, ammesso che fosse stato più potente di lui.
Il foren lentamente aprì il cancello ed entrò nella dimora dei maghi pronto a compiere la sua missione.
Lucas e Jeanne, con un scatto repentino attaccarono il foren, che evitava tutti i loro colpi con una rapidità impressionate. Eules passò al contrattacco colpendo i due ragazzi con due potenti colpi allo stomaco, facendoli finire a terra. Ma i due combattenti non avevano nessuna intenzione di arrendersi tanto facilmente, si rialzarono e lo tempestarono con le loro sfere di energia, ma il foren mise le sue mani davanti a se creando una barriera  contro la quale le sfere si infrangevano. I due ragazzi smisero di lanciare le loro sfere, in quanto sapevano che sarebbe stato solo uno spreco di energie. Eules rapidamente colpì ancora una volta Jeanne allo stomaco facendola cadere rovinosamente a terra. Lucas cercò di colpirlo alle spalle, ma il foren rapidamente si spostò alla sinistra del ragazzo che fu colpito da un calcio volante al viso, che lo fece finire a terra rovinasemente. Lucas e Jeanne, anche se a fatica, si rialzarono ed emisero le loro auree, segno che non avevano nessuna intenzione di arrendersi.

Quando Harry si rimaterializzò, impiegò qualche secondo per capire il motivo per cui non era riuscito a materiallizzarsi al castello di Silente, infatti il ragazzo era distante dal maniero almeno un centinaio  di chilometri. Sicuramente era stato Sephirot a creare la zona antismaterializzazione per impedire a chiunque di arrivare al maniero per aiutarli a difendere Hermione, ed Harry era abbastanza sicuro che Sephirot aveva fatto quella mossa per impedire un intervento dei night hunter, le uniche persone, oltre a lui, che erano riusciti a combattere alla pari contro i demoni. Ma Harry era sicuro che Silente non li aveva richiamati. Non poteva lasciare l'est europeo nelle mani di Rasputin solo per difendere Hermione. Almeno lui aveva pensato a quello, ed era sicuro che Silente aveva fatto lo stesso ragionamento. Purtroppo quella mossa di Sephirot lo aveva preso in contropiede, non se lo aspettava, e ora rischiava di arrivare in ritardo al castello. Inforcò la scopa, che aveva preso prima di smateriallizzarsi, e partì a razzo in direzione del castello sperando di non arrivare tardi. Tutto quello succedeva mentre il sole lentamente sorgeva da est.
Harry volava veloce, ma sapeva anche lui che per fare cento chilometri volando ci sarebbe voluto almeno un ora. Così decise di emettere la sua e provare a sostenere la magia della scopa con essa in modo da aumentare la sua velocità e in effetti l'idea sembrava funzionare, infatti la scopa aveva raggiunto una velocità straordinaria. Purtroppo più volava e più sentiva le forze diminuire, sostenere la magia della scopa con la sua aura non era affatto facile, e in più per quanto veloce volasse, il castello gli sembrava sempre lontanissimo.

Lucas e Jeanne lottavano con ostinazione, usando tutte le loro tecniche di combattimento ma il foren evitava o parava i loro colpi con sorprendente abilità. I due ragazzi si disempegnarono dal combattimento e si misero in posizione di guardia. Entrambi si erano resi conto che il loro avversario era troppo forte per loro. Non erano riusciti a dargli neanche un colpo, mentre il foren li aveva già atterrati due volte. Anche se combattevano uniti non riuscivano proprio a metterlo in difficoltà. Draco, Ginny ed Hermione osservavano il combattimento e come avevano temuto il foren era al di fuori della loro portata. Se neanche Jean e Lucas riuscivano a tenergli testa, era impensabile che potessero riuscirci loro. Eppure Draco non voleva che Hermione fosse rapita senza fare nulla, doveva al meno provare ad impedire che la ragazza fosse rapita, lo doveva ad Harry visto che il ragazzo era andato via esclusivamente per colpa loro.
Proprio mentre Jean e Lucas stavano per partire nuovamente all'attacco, Draco e Ginny lanciarono due stupifendo che Eules bloccò con la sua barriera. Ma era proprio quello che i due ragazzi volevano, infatti attaccarono Eules con due calci volanti, ma il foren  usò la sua aura per spiccare un salto evitando l'attacco di Jean e Lucas, che usarono la loro aura per raggiungere il foren che usò due sfere oscure per colpirli per farli cadere nuovamente a terra.
Draco e Ginny lanciarono diversi stupeficium, purtroppo il foren li evitava tutti usando la sua aura per muoversi liberamente come voleva. Lucas e Jeanne lentamente si misero alle spalle del foren, che era impegnato ancora ad evitare gli incantesimi di Draco e Ginny. Jeanne, usando Lucas come trampolino, spiccò un salto e lanciò numerose sfere d'acqua che colpirono il foren che finì a terra. Eules si rialzò subito ma Lucas, rapido gli si avvicinò e lo colpì sotto al mento unendo anche la potenza del suo salto, così che il foren finì ancora una volta a terra. Draco e Ginny non si fecero scappare l'occasione e lo imprigionarono con degli incarceramus.
Tutti e quattro i ragazzi sorridevano, convinti di aver salvato Hermione, ma Legolas non era sicuro della loro vittoria. Conosceva bene la potenza dei foren, in quanto li aveva affrontati diverse volte, ed era sicuro che la vera battaglia non era ancora cominciata.
Eules lentamente si rialzò, emise la sua aura oscura e con forza distrusse le funi che lo tenevano imprigionato, sotto lo sguardo stupito di tutti e quattro i ragazzi, che non credevano ai loro occhi. Rapidò il foren attaccò i due maghi con due colpi precisi allo stomaco facendoli finire a terra tramortiti, incapaci di rialzarsi subito. Eules era pronto a dar loro il colpo di grazia con le sue sfere oscure, ma Lucas lo tempestò con le sue sfere di fuoco, che furono evitate da Eules che si era sposato alla sua destra. Jeanne cercò di colpirlo alle spalle con due sfere d'acqua, ma Eules evitò anche quell'attacco e si mise in posizione di guardia, seguiti da due ragazzi che ancora una volta emisero le loro auree pronti a riprenere la battaglia. Eules lanciò una sfera oscura che Lucas evitò spostandosi alla sua sinistra, ma non potette fare nulla contro il pugno del foren che lo colpì con violenza allo stomaco. Jeanne provò  a colpire Eules al viso, ma il foren parò il pugno e la colpì al viso facendola cadere rovinasomente a terra, rapidò attaccò Lucas con una serie impressionante di pugni allo stomaco e finì il suo attacco colpendolo al viso facendolo cadere a terra svenuto. Jeanne si rialzò a fatica ma il foren la colpì ancora una volta con una sfera oscura facendola cadere a terra svenuta.
Hermione guardava allibita i suoi amici che erano a terra svenuti. Avevano provato a difenderla ma non c'era stata nulla da fare, il foren si era dimostrato un avversario troppo forte per loro. La ragazza fece un passo avanti pronta a consegnarsi al foren il quale venne colpito all'improvviso da uno stupifendo che fu lanciato da un mago che si trovava su una scopa.
Era arrivato Harry che scese dalla scopa e si mise davanti ad Hermione pronto a lottare per difenderla. La ragazza non poteva credere ai suoi occhi, il ragazzo che tanto amava era tornato per difenderla dall'emissario di Sephirot. Anche Eoden era sorpreso, non perchè Harry fosse tornato, anzi di quello era sicuro, ma vedeva la sua aura potente come lo era stato contro Kalat, e lo stesso sguardo freddo e determinato che aveva avuto contro il vampiro. Eules si rialzò e rimase sorpreso da quello che vedeva, di fronte a lui vi era un mago che emanava una bellissima aura bianca. Sephirot gli aveva accennato che fra i vari maghi ce ne era uno con l'aura bianca ma non credeva che il mago avesse già raggiunto una tale padronanza di quell'aura. Eules lanciò una sfera oscura ma Harry, che già si era applicato l'ultravelox, evitò il colpo spostandosi alla sua destra quando la sfera era ancora a metà strada e la cosa sorprese Eules che non credeva ai suoi occhi. Il mago era stato velocissimo ad evitare la sfera, così Eules lo attaccò con tutte le sue tecniche di combattimeto ma Harry riusciva ad evitarli tutti senza grande sforzo. Il ragazzo lanciò un altro stupifendo ma che Eules parò grazie alla sua barriera, ma Harry sostituì l'ultravelox con l'ultramaior e lanciò lo stupfium che distrusse la barriera di Eules che riuscì ad evitare parzialmente il colpo anche se fu colpito ad una spalla. Eules lanciò una potente sfera oscura che Harry bloccò con la sua protezione magica, rafforzata dal suo ultrarex che aveva sostuito prima. Il ragazzo, anche se non lo dimostrava, cominciava ad accusare la stanchezza, causa anche della folle volo che aveva fatto prima, ma soprattutto si era reso contro che Eules non era un avversario facile, anche se fino a quel momento era riuscito a lottare contro di lui alla pari.

Eules si era reso conto che Harry era un mago fuori dal comune, la sua capacità di usare gli incantesimi status a seconda della situazione lo aveva sorpreso. Era un avversario ostico ma Eules ne era contento, era da tanto tempo che non incotrava un avversario come Harry, e la sua razza viveva esclusivamente per la lotta. La loro ragione di vita era trovare avversari alla loro altezza e batterli, e questo era uno dei motivi per cui la sua razza era spesso in guerra con gli elfi.
Harry osservava il foren e si domandava come avrebbe fatto a batterlo. Era vero che fino a quel momento era riuscito a tenergli testa, ma era anche vero che rispetto al suo avversario era più stanco, nonostante il foren avesse lottato contro i suoi amici era innegabile che lui aveva ancora molto da imparare, ma al meno in quell'occasione doveva trovare il modo di batterlo. Fino a quel momento lo aveva affrontato con i soliti incantesimi e le mosse di combattimento che gli avevano insegnato gli elfi, ma ora era arrivato il momento di giocarsi la sua carta più potente ovvero il lumineum e per farlo doveva trasformare la sua bacchetta. Era arrivato il momento di vedere se era veramente possibile usare gli incantesimi di luce usando eslucivamente i suoi sentimenti. Il ragazzo emise lentamente la sua aura, seguito da Eules che aveva intuito che Harry si stava preparando a lanciare un altro incantesimo.
Harry guardò Hermione, solo per lei stava lottando e non gli importava nulla se era la fidanzata di Ron, la amava e nulla avrebbe cancellato quel sentimento. Guardò gli elfi, era così grato a loro per avergli insegnato a lottare, e anche per loro avrebbe lottato. Guardò i suoi amici a terra svenuti, era così fiero di loro. Avevano lottato contro un avversario a loro superiore segno che la paura che avevano provato contro Zita era solo un lontano ricordo, e proprio perchè avevano lottato non avrebbe permesso che Eules li uccidesse. Guardò Ron, il suo primo amico, aveva promesso che lo avrebbe liberato dalla scomoda presenza di Seth, era legato a lui da una grande amicizia e non aveva nessuna intenzione di romperla. L'amore per Hermione, la tristezza di non poter coronare il suo sogno d'amore, l'amizia verso Ron, la gratitudine verso gli elfi, e la voglia di difendere i suoi amici permisero ad Harry di trasformare la sua bacchetta che era bianca mentre la sua aura aumentava sempre di intensità. Lanciò il suo lumineum che colpì Eules con violenza facendolo finire a terra. Si rialzò lentamente, colpito dall'abilità del mago, ma lui aveva una missione e non aveva nessuna intenzione di deludere Sephirot.
Eoden non poteva credere ai suoi occhi, Harry nonostante gli innumerevoli problemi che aveva era riuscito, con la sola forza di volontà, a trasformare la sua bacchetta, e a mettere in difficoltà un combattente come il foren. Quel ragazzo lo serprendeva ogni giorno di più, non avrebbe mai creduto che sarebbe riuscito a lanciare il lumineum dopo essere stato sconfitto da Sephirot. Ora capiva quale grande forza Harry avesse, i suoi sentimenti erano la sua grande forza. Non credeva che a questo mondo potesse esistere ancora un ragazzo come Harry, un ragazzo che aveva conosciuto solo tristezza e dolore, ma che nonostante tutto aveva trasformato dei sentimenti, che per altre persone sarebbero stati una debolezza, nella sua più grande forza. E se fosse riuscito a battere il foren con i suoi sentimenti, sarebbe stato un vero trionfo dei sentimenti e della grande sensibilità del ragazzo.
Purtroppo Harry non era ancora addestrato a lottare alla pari con un combattente come il foren, infatti  dopo aver lanciato il lumineum, era stremato. Sperava che con quell'incantesimo avrebbe potuto batterlo, invece non era andata così. Però, nonostante sapesse che non avrebbe potuto batterlo era restio ad arrendersi, non voleva ancora darsi per vinto.
Il foren attaccò Harry con le sue tecniche di combattimento, ma il ragazzo, che si era applicato nuovamente l'ultravelox, riusciva ad evitare i suoi colpi, e di tanto in tanto riusciva a colpirlo. Ma i pugni che dava al foren servivano a poco, in quanto il maghetto non era in grado di sprigionare abbastanza forza da potergli causare seri danni. Harry aveva anche capito perchè il foren aveva rinunciato a lottare contro di lui a distanza. Infatti, secondo il suo ragionamento, il foren doveva aver capito che sapeva percepire le scie magiche, e con l'ultravelox poteva evitarli ancor prima che lanciasse le su sfere oscure, e contemporaneamente evitava che lui potesse usare ancora le sue magie, in particolare il lumineum, che fino a quel momente sembrava l'unica magia ad averlo messo in difficoltà. Harry però accusava la stanchezza sempre di più, tanto che il foren riuscì a colpirlo con un violento pugno allo stomaco, per colpirlo sotto al mento facendolo cadere rovinosamente a terra.
Harry era disteso a terra, con la testa rivolta al cielo, era esausto e ormai non sapeva più che cosa inventarsi per mettere in difficoltà il suo avversario. Il foren si avvicinava lentamente ad Harry, sicuro che il ragazzo aspettasse il momento proprizio per lanciargli un altro lumineum, ma era proprio quello che lui voleva. Infatti era sicuro che avrebbe evitato il colpo e arrivato a quel punto, con Harry privo di forze, lo avrebbe battutto e poi avrebbe rapito Hermione, proprio come era nei desideri di Sephirot.
Harry aveva capito che il foren si aspettava che lui lanciasse un altro lumineum, giocandosi le ultime residue forze con quella magia, ma proprio perchè sapeva che non poteva lanciare altri colpi doveva assicurarsi che la sua magia colpisse il foren, e se anche non lo avesse battutto lo avrebbe fatto stancare, permettendo a Lucas e a Jeanne di batterlo.
Harry si rialzò rapido e puntò la bacchetta contro il foren, che si aspettava che il ragazzo lanciasse il lumineum, invece Harry lanciò lo stupifendo che fu evitato da Eules, che gli lanciò contro una sfera oscura, ma Harry evitò il colpo e gli lanciò contro un altro stupifendo. Il foren evitò anche quel colpo spostandosi alla sua destra e si preparò a lanciare un altra sfera oscura, ma Harry fu più veloce e questa volta gli lanciò contro il lumineum che colpì il foren facendolo cadere a terra rovinosamente.
Harry era ormai stremato ma sapeva che il suo avversario non era stato battuto, infatti il foren si rialzò e lanciò ad Harry una sfera oscura. Anche se il ragazzo aveva percepito la scia magica, era troppo stremato per tentare di evitare il colpo, che lo colpì facendolo cadere a terra. Lucas e Jeanne si rialzarono prontamente e tempestarono il foren con le loro sfere d'acqua e di fuoco ma purtroppo per loro il foren formò la sua barriera che lo protesse.
Il foren uscì dalla nube di polvere, che si era formata durante l'attacco dei due ragazzi, e rapidò colpì Lucas con un calcio al viso facendolo cadere a terra tramortito. Jeanne provò a colpirlo con un pugno al viso, ma il foren evitò il colpo abbassandosi e a distanza ravvicinata la colpì allo stomaco con una sfera oscura facendola cadere a terra svenuta.
Ormai nessuno più sembrava in grado di combattere contro di lui, ed Hermione abbassò la testa ressegnata ad essere rapita. Ma proprio quando il foren stava avanzando verso la ragazza, fu attaccato da una serie impressionante di sfere di energia che  riuscì ad evitare. Erano arrivati anche Avion e Star che si misero davanti a Hermione con la ferma intenzione di proteggerla.
Harry era amareggiato perchè non era risucito a difendere la donna che amava, e ora era arrivato il suo amico a dargli man forte. Ma proprio perchè Avion era lì si chiedeva se era giusto che fosse lui a lottare per difendere Hermione. In fondo lui era ritornato armato dei suoi sentimenti e grazie ad essi era riuscito a trasformare la sua bacchetta, però alla prima vera difficoltà si stava arrendendo, e se lo avesse fatto era sicuro che non sarebbe mai riuscito a guardare Hermione in faccia. E il motivo era semplice difendere chi non poteva difendersi da solo era la sua motivazione a continuare a lottare, ma se voleva veramente battersi per i più deboli doveva assolutamente essere lui a difendere Hermione, a qualsiasi costo.
Avion si mise in posizione di guardia ed emanò la sua aura seguito da Eules che non sembrava affatto impressionato dai due nuovi arrivi.
- Aspetta Avion, questa battaglia è mia - disse Harry al ragazzo, rialzandosi a fatica. Harry emanava la sua aura che diventava sempre più intensa. Avion lo guardò e capì che non aveva nessun diritto di intromettersi in quella battaglia, era di Harry ed era giusto che fosse lui a continuare il combattimento.
Harry pensava al combattimento che aveva avuto contro Kalat quando aveva risvegliato la sua aura, e pensava che il foren non fosse tanto diverso dal vampiro. Anche loro volevano assoggettare la razza umana, e lui insieme ai suo amici erano l'ultima difesa contro la vittoria delle forze del male. Il ragazzo aumentava sempre di più la sua aura, che era sostenuta da un gran voglia di lottare, lui non aveva nessun diritto di arrendersi quando nelle guerra passate nè Artù, nè Orion, nè Lyam Hogwarts assieme ai quattro fondatori si erano arresi. E proprio lui che aveva la loro stessa determinazione e la loro stessa aura doveva arrendersi alla prima difficolta. Che diritto aveva lui di arrendersi e lasciare che la ragazza che amava venisse rapita sotto i suoi occhi. Non aveva nessun diritto e poco gli importava di morire, l'avrebbe difesa a qualsiasi costo.
Harry aveva ancora un colpo che non aveva ancora usato, ma era arrivato il momento di farlo.
- Luminendo - gridò il ragazzo. Una serie di fasci luminosi partirono dalla sua bacchetta. Il foren provò a difendersi con la sua barriera , ma fu tutto inutile. La magia di Harry era così potente che distrusse la barriera e colpì in più punti il foren che finì a terra tramortito.
Eoden non poteva credere che Harry avesse usato la magia aura applicata alla magia della luce. Ovviamente lui sapeva che era possibile farlo, solo che non lo aveva detto ad Harry perchè non era ancora sufficientemente addestrato a reggere al potere di quell'incantesimo, infatti il mago era completamente distrutto e privo di forze. Sperava , in cuor suo, che il foren si desse alla fuga, perchè lui non aveva forze per battersi ancora, e la sua forza di volontà non sarebbe bastata a fargli lanciare un altro incantesimo.
Purtroppo per lui il foren si rialzò, con la maglietta che era distrutta in alcuni punti, più che mai determinato a battere Harry una volta per tutte. Avrebbe usato la sua temibilissima spada per mettere fine a quel combattimento.
Il foren estrasse la sua spada, che emanava una terribile aura, sulla punta si creò una sfera oscura che fu lanciata verso Harry che fu colpito in pieno, finendo rovinosamente a terra. In condizioni normali Harry avrebbe evitato il colpo, in quanto aveva percepito la scia magica. Purtroppo il luminendo lo aveva prosciugato completamente tanto che non era riuscito a fare neanche un passo per evitare il colpo. Ormai era sicuro che niente avrebbe fermato il foren dal rapire Hermione.
Avion serrò i pugni, avrebbe tanto voluto intervenire in quel combattimento ma non poteva. Quella era la battaglia di Harry, e anche se sembrava tutto finito lui sapeva che Harry, finchè avrebbe avuto un briciolo di forze non si sarebbe arreso.
Il foren si incamminò per la terza volta verso Hermione, sicuro che più nessuno poteva intralciarlo, soprattutto Harry.
Il mago era a terra, cercava disperatamente di rialzarsi, non voleva ancora arrendersi. Sentiva un profondo calore provenire dal sua schiena, lentamente le forze gli stavano ritornando. Riuscì a rimettersi in piedi e capì che quel calore che aveva sulla schiena era la spada di Grifondoro. Harry l'afferrò d'istinto e la estrasse e quello che vide lo stupì. La spada era circondata dalla sua stessa aura, Harry la afferrò con entrambe le mani e cominciò ad emanare la sua aura che stava raggiungendo una grande potenza, sembrava senza limiti. Il foren si fermò e si girò in direzione di Harry e quello che vide lo stupì. Harry continuava ad espandere la sua aura. Mise la spada davanti a sè in posizione di guardia, il suo sguardo non lasciava nessun dubbio, Harry era pronto a lottare ancora contro il foren.
Eules guardava Harry stupito, si domandava chi fosse in realtà il mago, e cominciava a capire perchè Ninga e le signore degli elementi temessero quel ragazzino. Ma lui era una foren e aveva una missione da compiere, e non aveva nessuna intenzione di ritirarsi.
I due combattenti, dopo un attimo di stasi, corsero l'uno contro ll'altro, le spade si incrociarono e una grande quantità di energia proveniva dal punto in cui le due spade si univano. Entrambi i combattenti emanavano le loro auree sempre di più, nessuno dei due voleva arrendersi all'altro. Entrambi i combattenti separarono le spade per attaccare ancora una volta, e ancora una volta nessuno dei due dava l'impressione di voler cedere all'altro.
Hermione guardava estasiata Harry, mai l'aveva visto combattere con tanta determinazione. Guardò Ginny che osservava con ammirazione il ragazzo. Anche lei aveva creduto che Harry, dopo l'ultimo attacco, non sarebbe riuscito a rialzarsi. E invece il miracolo era successo, non solo il ragazzo si era rialzato ma stava combattendo alla pari con il foren.
Harry sapeva che per potenza, era ancora inferiore al suo avversario, così decise di cambiare strategia. Lanciò un bombarda per terra creando una nuvola di polvere, si applicò l'ultravelox e rapido oltrepassò la nuve e colpì il foren con il lumosempra, facendo finire il suo avversario a terra.
Il foren si rialzò ed Harry si rimise in posizione di guardia, si domandava se c'era un modo per battere quell'avversario che fino a quel momento aveva resistito a tutte le sue magie.
- E va bene Potter, per questa volta lascio stare Hermione - gli disse il foren rinfoderando la spada. - Ma la prossima volta che ci scontremo per te sarà la fine.
Il foren creò un bucò oscuro, che si richiuse subito dopo che lo passò. Harry sapeva che prima o poi avrebbe dovuto riaffrontare Eules, ed era sicuro che il foren sarebbe ritornato più agguerrito che mai. Ma ora era sicuro di aver fatto la scelta giusta. Avrebbe continuato a lottare usando i suoi sentimenti come sua arma. Il ragazzò si girò in direzione di Hermione e sollevò il pollice, con un sorriso smagliante. Eoden era contento per Harry, i suoi sentimenti avano trionfato su un combattente forte anche come il foren.
























 
  
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