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Autore: steph808    07/02/2014    2 recensioni
Un vicolo di New York e un cadavere. Sembra un caso come tanti per Beckett e Castle, ma ben presto si trasforma in una strana avventura ai limiti della logica e della scienza. Il cadavere appartiene ad una ragazza senza nome che non si capisce com’è stata uccisa ma, forse, è già morta vent’anni prima…
Un caleidoscopio di colpi di scena con l’apparizione di tutti i personaggi principali, ambientato da qualche parte nella prima stagione, quando il rapporto tra Beckett e Castle era ancora molto tumultuoso.
Genere: Avventura, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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Capitolo8 Capitolo 8

Lanie Parish tolse i guanti di lattice con un schiocco.

«Allora, hai terminato l’autopsia?»

«Giusto un minuto fa. Kate, non so se quello che ho da dire ti piacerà. Forse sì e forse no. Non lo so proprio.»

Erano ancora nell’obitorio, sotto la luce fredda delle lampade al neon.

«Non tenermi sulle spine, Lanie. Com’è morta?»

«Domanda sbagliata, Kate. Io non mi domando com’è morta, ma com’è vissuta. Quella ragazza aveva una serie impressionante di malformazioni interne. Una al cuore e una ai reni abbastanza gravi, poi altre meno importanti.»

«È morta per questo?»

«No.»

La dottoressa Parish prese una cartella doveva aveva segnato i suoi appunti.

«La causa ufficiale del decesso è un’emorragia al cervello. Immagino che si sia sentita male e che sia morta in pochi minuti.»

«Omicidio?»

«No, a meno che qualcuno non abbia inventato un’arma che rompe le vene nella testa senza toccare nient’altro. Non ci sono segni di percosse o violenza. Se dovessi dare un parere definitivo, questa ragazza è morta per cause naturali. Troverai tutto sul referto, questo è quello che posso anticiparti.»

 

Kate tornò alla sua scrivania immersa nei pensieri. Se era morta per cause naturali in pochi minuti, chi l’aveva portata in quel vicolo? E perché?

Lanie aveva confermato che l’età più probabile era di vent’anni. Una ragazza non appare dal nulla. Dov’era la sua famiglia? Perché nessuno ne aveva denunciato la scomparsa?

Con l’ufficializzazione di una morte per cause naturali avrebbe dovuto interrompere le indagini. Era un atto dovuto, non appena si fossero aggiunti risultati dell’autopsia al fascicolo.

Eppure non tutto le tornava. I risultati del DNA, poi, erano davvero straordinari, così come era profondamente inquietante confrontare le fotografie della ragazza con quelle di Mary Ellen O’Neill.

Com’è possibile che due gemelle siano vissute a vent’anni di distanza l’una dall’altra? Che entrambe siano morte in giovane età? Entrambe stroncate da cause naturali ma in circostanze sospette.

No, non era ancora tempo di abbandonare le ricerche.

 

Il capitano Roy Montgomery la riscosse dai suoi pensieri.

«Beckett! Nel mio ufficio!»

Kate scattò in piedi e raggiunse il capitano nella sua stanza.

«Eccomi, signore.»

«Detective Beckett, cos’è questo caso che hai sotto mano?»

«Quello della ragazza senza nome?»

«Io non posso seguire tutti i vostri casi, Beckett. Io so soltanto che il sindaco mi ha telefonato chiedendomi perché uno dei miei detective è andato a disturbare un suo amico, il signor John O’Neill. Un uomo schivo e riservato, ma molto ricco e con buoni appoggi politici. Per di più, sembra che l’hai disturbato senza motivo. Il signor O’Neill non è un sospettato, non è un testimone, non c’entra niente con le indagini.»

«Signore, è un caso molto strano. Il DNA della moglie di O’Neill…»

«Sua moglie è morta oltre vent’anni fa. Hai degli elementi per riaprire il suo caso? Per ipotizzare un omicidio?»

«No, signore.»

«Hai degli elementi per sostenere che O’Neill è coinvolto nel caso di questa ragazza misteriosa?»

«No, signore.»

Il capitano annuì lentamente.

«Allora non ho bisogno che i miei ragazzi inseguano fantasmi, detective. Ci sono tanti casi là fuori che aspettano di essere risolti. Non perdere altro tempo.»

«Sì, signore.»

«Puoi andare, Beckett.»

  
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