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Autore: _ToMSiMo_    07/02/2014    1 recensioni
Vanille, una giornalista in erba. Il suo capo, un grande stupido. A cinque dei suoi allievi dà un incarico preciso. A qualcuno più difficile dell'altro. Solo lei deve vedersela da sola.. Riuscirà ad ottenere un posto in prima pagina? (Tratto dal primo capitolo: -Cosa devo fare? Servizio su una catastrofe? Inventare balle varie?- rispose Vanille mentre apriva la cartellina. All’interno un paio di fogli con delle critiche,interviste,una busta con dei soldi e delle foto. -Deve scoprire il segreto della “diva isterica”- girò la pagina. Le apparve l’immagine di una persona vista mille volte. )
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino seguente Vanille dovette alzarsi presto come era obbligo del suo lavoro. Scese in cucina pronta a darsi da fare per il suo primo giorno  da cameriera e da giornalista. Aveva passato la notte a scambiarsi messaggi con la sua migliore amica e le aveva raccontato del suo colpo di fortuna. La sua amica aveva mandato una pagina intera di faccine sorridenti e l’aveva presa in giro.
In cucina Giselle  era già  ai fornelli e dall’odore doveva essere qualcosa di squisito.
-Buongiorno signora, cosa devo fare?- chiese aggiustando la sua divisa che non aveva saputo piegare bene la sera prima.
-Buongiorno cara, potresti iniziare a tostare il pane, che ne dici? Bill gradisce la colazione in camera e Tom.. dovresti andare a chiedere-
-Certo allora inizio il lavoro e dopo mi occupo di Tom- le sorrise.
Mentre stava tostando la quarta fetta di pane, rigorosamente integrale per Bill, si ricordò che quella stessa sera Tom aveva invitato Jim e Daniel nel suo salottino privato e provò una fitta di invidia; se avesse scoperto cosa c’era magari avrebbe potuto infangare la diva una volta per tutte.
Una volta terminato il lavoro, preparò le uova, la marmellata e si recò da Bill.
Bussò soltanto una volta perché Bill corse ad aprire. Indossava una vestaglia di velluto, la cinghia stretta in vita e un taschino sulla destra.
-Buongiorno.. Vanille giusto? –
-Si ecco, questa è per te- gli disse porgendogli il vassoio. Fece per andarsene ma Bill la fermò. Stava per dirgli qualcosa ma la lasciò andare subito dopo. Cosa voleva? Aveva già scoperto il suo passato? Era fregata? E se avesse mandato i cani anche contro di lei? Come si faceva ad essere così cattivi?
Una volta terminato il corridoio si recò nella stanza del gemello scapestrato.
Dovette bussare tre volte prima che qualcuno andasse ad aprire.
-Ciao.. ehm.. buongiorno- disse imbarazzata: Tom era a petto nudo e solo con l’asciugamano in vita.
-Ciao Vanille, ti dona lo spacco laterale- sorrise. Come aveva fatto a guardarla così in fretta? Lei a malapena riusciva a contare gli addominali evidenti.
Si diedi un pizzicotto sul braccio e gli chiese –Sono qui perché dobbiamo sapere se gradisci la colazione e se la gradisce anche la tua amica-
Tom sembrò spiazzato, era la prima cameriera che dimenticava le regole della casa.
-Lo sai che la parola d’ordine qui è discrezione?-
-E tu lo sai che la mia parola d’ordine è educazione? So che hai compagnia, magari ha fame..- si scusò Vanille. In realtà era curiosa di sapere se quella tipa fosse ancora nuda nel suo letto.
Per attaccare la diva forse aveva bisogno di attaccare anche il fratello.
-No cara, lei è una modella non mangia, quindi non ha bisogno di nulla. Io sì però, che ne dici della tua lingua biforcuta?- le scompigliò i capelli –Portami qualsiasi cosa tu abbia voglia di prepararmi-
Detto questo richiuse la porta e Vanille sentì ridere. Tornata in cucina incontrò Alexa.
-Ciao Vanille hai dormito bene?- le sorrise.
-Si certo cara, una meraviglia sai..- ma mentre stava finendo la frase Giselle le interruppe.
-Allora Tom ha bisogno di qualcosa?-
-Mi ha chiesto di preparargli qualsiasi cosa io abbia voglia di cucinare. È intollerante?- chiese
-No, tranquilla puoi fargli qualsiasi cosa e qualsiasi quantità. Adora il cibo- rispose Alexa.
E chissà che altro tipo di cibo, si domandò Vanille, ma non lo disse.
Decise di sbucciare della frutta e preparare delle fette biscottate con il burro e la marmellata all’albicocca.
Una volta pronto tutto lo portò a Tom. Busso ancora tre volte prima che questi aprisse.
-Prego- spalancò la porta per farla entrare. La ragazza con cui aveva dormito non c’era più ma il suo profumo infestava ancora la stanza.  Lo conosceva anche lei, in ufficio era quello della collega più odiosa.
-Cosa mi hai preparato di buono?- le domandò sbirciando sul vassoio.
-Io ho preparato  un po’ di frutta e qualche fetta biscottata-
Era il meglio che era riuscita a preparare. In ufficio andava alla mensa e a casa se ne occupava la coinquilina; non che lei non fosse capace di fare un sugo ma semplicemente non ne aveva mai voglia. Neanche la sua colazione era abbondante soprattutto per il poco tempo che aveva a disposizione prima di immergersi nel lavoro. Un lavoro che avrebbe perso se non si fosse data una mossa.
-Buono- le prese il vassoio dalle mani e lo poggiò sul letto – ne vuoi un po’?-
-Io credo che non possa farlo, sai tutte le vostre regole stupide e da principesse..-
Tom si mise a ridere a crepapelle quasi facendosi mancare il respiro.
-Sembri una giornalista con queste risposte senza peli sulla lingua- le sorrise – Davvero! Perché fai la cameriera se potresti fare altro? Magari occuparti delle pubbliche relazioni del mio gruppo-
Se solo lo avesse capito. Era nella sua natura essere così diretta e senza peli sulla lingua, non le piaceva stare zitta senza avere la possibilità di far valere la sua opinione.
-Sembrate dei principi nel castello. Un castello pieno di segreti aggiungerei… stanze in cui le donne non possono entrare, cose che non si possono dire..-
-Beh – le fece cenno di sedersi e lei lo fece, ma il più lontano possibile da lui. C’era qualcosa nell’aria quando era seduta vicino a lui che non riusciva a spiegarsi. Non lo conosceva che da un paio di giorni ma l’odore della doccia appena fatta mista all’odore del sesso che regnava nella stanza, la mandava in confusione.
-Non siamo principi ma ci piace avere qualcuno che si prenda cura di noi. Per quanto riguarda i segreti, ci sono cose che è meglio che tu non sappia se non vuoi essere messa in mezzo!- sembrò sgridarla ma appena diede un morso alla fetta biscottata, gli tornò il sorriso.
Vanille mise una mano davanti la bocca. Erano sadici? Facevano parte di qualche setta? Che vuol dire che non doveva trovarsi nel mezzo?
-Fate un’orgia caprina a sera?- domandò.
Tom parve affogarsi un po’ ma dopo aver buttato giù del succo d’arancia, le prese una mano.
Il contatto le fece prendere la scossa elettrica e attribuì quella al tessuto che portava. Mai avrebbe immaginato che il suo corpo potesse reagire così a quello di un uomo.
-Vanille- le chiese ancora con la mano tra le sue – vuoi essere la nostra vittima sacrificale? –
Se avesse potuto scomparire, quello sarebbe stato il momento giusto. Le sue labbra divennero viola dalla paura, cosa ne avrebbe fatto di lei? Soprattutto ora che aveva osato domandare troppo. Alexa aveva ragione a dire che il silenzio è la miglior difesa. Come avrebbe fatto con la sua amica? Nessuno sapeva dove fosse, cosa sarebbe successo? Aveva già contattato l’agenzia sotto falso nome, per evitare che mandassero qualcun altro, quindi quanto avrebbe impiegato la nuova cameriera a scoprire il suo corpo?
Tom notando le sue dita fredde e bianche si mise di nuovo a ridere in quel modo così energico.
-Sto scherzando Vanille… non sarai tu stasera. Hai tempo-
-Tu sei pazzo! Non voglio essere nessuna specie di capra che sacrifichi su un altare per fare sesso nel mio sangue o qualsiasi cosa tu faccia!- si alzò. Era il suo “capo” ma nessuno poteva permettersi di dire cose del genere e poi averla vinta.
- Ahhahaah bimba, ti sembra che io utilizzi un altare ? A me basta un letto. Ora vai, torna alle tue faccende e preoccupati della diva di mio fratello. È lui il padrone di casa qui, io sono solo il benvenuto- detto questo l’accompagnò fuori dalla stanza e ritornò da Bill per prendere il vassoio di prima.
Stava per bussare quando sentì la diva parlare con qualcuno. All’inizio pensava ad una telefonata ma quando si rese conto che l’altra persona era Alexa, era indecisa se andare via, origliare o bussare.
-Bill, non possiamo nascondere questa cosa per molto tempo. Non si può scavare la fossa da solo?-
La fossa? Qualche fossa? Che anche Alexa sapesse dei rituali di Tom? Quante donne aveva ammazzato prima che arrivasse lei?
-Tuo padre lo fa per noi. Lo ha sempre detto ed io ci credo-
Cosa stava nascondendo? Anche Frank ne era al corrente? Certo, tutti sapevano del segreto di Tom perciò lavoravano con loro da anni. Ormai per loro era routine nascondere la verità di quegli omicidi.
-Ora anche Vanille sarà la prossima- disse Alexa abbassando la voce.
Presa dal panico Vanille irruppe nella stanza senza bussare. Non sarebbe morta per loro!
Ma appena entrata invece di sangue rappreso sui muri come aveva immaginato trovò Alexa tra le braccia di Bill intenta a guardare un anello sull’anulare sinistro. Appena videro Vanille si staccarono dall’abbraccio.
-Vanille, cosa ci fai qui?-
Eh cosa ci faceva lì? Bella domanda.
-Io… ho bussato pensavo non ci fosse nessuno- mentì –e pensavo che per te Bill fosse solo un fratello. Non avrei mai immaginato tu potessi essere qui-
-Shhhh- le fecero eco Bill e Alexa – Nessuno sa della nostra relazione da anni, non sarà certo l’ultima arrivata a rovinare i nostri piani- avanzò Bill.
-Ma che ti è preso?- chiese Alexa nascondendo l’anello nella tasca della sua divisa.
-Perché dovreste nascondere il vostro amore?-
-Perché il padre di Alexa, preferirebbe scavarci la fossa piuttosto che vederci sposati- disse serio Bill.
Era questo il segreto? Non era una persona isterica perché pazza e col mestruo ma perché era innamorato ?
-Scusate non ne farò parola con nessuno- disse Vanille uscendo dalla stanza. Prima di essere del tutto fuori, sentì Alexa dire –Forse dobbiamo dirlo a Tom-
Dire cosa? Del fidanzamento o della sua intromissione? Tom se ne sarebbe sbarazzata ?
Dove era finita? Ne valeva la pena per quel lavoro? Non poteva essere semplice come con Madonna?
Il resto della giornata si tenne occupata per non pensare alla brutta morte che avrebbe fatto. Durante la pausa mandò un messaggio alla sua coinquilina.
“Sono ancora viva ma c’è qualcosa sotto. Se non dovessi tornare tra quattro giorni, localizza il gps del mio telefono”
Poi ne mandò uno anche al suo capo : “Missione difficile, credo che il fratello abbia più segreti della diva”
La sua amica rispose quasi subito. “Cacchio, sei in pericolo? Non farti uccidere il tuo primo giorno ahahah smile smile”
Se solo avesse saputo, altro che in pericolo. Era la vittima designata per il secondo rituale.
La sera, dopo aver osservato un silenzio quasi sacro a tavola, aiutò Alexa e Giselle nelle mansioni. Si diede da fare più delle altre e rimase l’unica ancora alzata. Quando decise di andare a letto vide i ragazzi insieme a Tom dirigersi nella stanza segreta. Ridevano mentre parlavano di armi. Non avrebbe voluto spiare ma vide esattamente dove Tom tenesse nascosta la chiave che le avrebbe aperto il mondo: al collo. Ma quando era entrata nella sua stanza e lo aveva trovato a petto nudo questa non c’era. Dove la nascondeva mentre si lavava?
Poco dopo scese anche Bill. Che anche lui usasse quelle donne? Alexa lo sapeva? Sì, ora ne era certa. Tutti complici, magari aveva anche bevuto il sangue di qualcuno senza saperlo. Avrebbe badato di più alla cucina da quel giorno. Bill però, invece di raggiungere gli altri o la camera di Alexa prese le chiavi della macchina e uscì.
Ecco che ora aveva ancora una speranza. Bill davvero nascondeva qualcosa, e non era l’amore per una donna. Vanille avrebbe scoperto tutto e sicuramente avrebbe evitato che altre giovani donne morissero per Tom. 



Ne è passata di acqua sotto ai ponti per questa storia, spero solo che possa continuare a piacere. Per tutte le nuove arrivate, grazie per essere qui. Per chi mi segue da un pò, scusate gli anni di ritardo

 
  
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