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Autore: Lady Alice    14/06/2008    3 recensioni
La storia di Alice e Nico... una storia d'amore. Entrambi ricchi e viziati, stessa scuola e stessi amici... che dite ce la faranno a sopravvivere? E cosa succederebbe se il paese delle meraviglie di Alice improvvisamente si trasformasse in un incubo? Beh leggete e saprete!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tre mesi dopo

Tieniti libera

per stasera alle 8.00

ti porto fuori

bacio

Guardo il messaggio sul display del cellulare.

È domenica, sono le 7.30 di mattina e io stavo dormendo prima di sentire il cellulare vibrare come un terremoto.

Mi giro a pancia in giù e infilo la testa sotto al cuscino, tentando di addormentarmi di nuovo, ma non ci riesco.

Sbuffando come una caffettiera mi avvio verso il bagno e dopo aver fatto cadere per terra tutti i vestiti mi infilo nella vasca piena d’acqua calda e schiuma.

Quando esco un’ora e mezza dopo essermi fatta anche la doccia (viva la crisi idrica) scendo a fare colazione.

Dopo aver puciato la brioche nel cappuccino e aver mandato giù tutta la spremuta, comunico ai miei genitori l’invito di Nico.

"Vai pure Alice."

"Ma Nicolò il figlio del mio socio?"

"Sì, caro."

"Ah."

La sera è arrivata fin troppo presto per i miei gusti.

Non avendo una minima idea del posto dove mi porterà alla fine ho optato per una gonna marrone lunga né troppo aderente né troppo larga e una maglietta chiara, assieme alle scarpe con non troppo tacco dello stesso colore della gonna. Fa caldo quella sera e decido di non prendere nessuna giacca.

Alle 8.30 precise sento il clacson suonare.

Nico si fa trovare all’ingresso, vedo che indossa jeans e camicia sotto ad una giacca non troppo formale. Ho indovinato con l’abbigliamento.

Mio padre inizia a fare domande per assicurarsi che Nico sia in grado di guidare la macchina con prudenza dopodiché ci lascia andare.

Salgo nella mini grigia nuova di pacca che gli hanno regalato i suoi genitori per la patente fatta da due mesi e partiamo.

"Allora dove mi porti?"

"Fuori a mangiare in un posto nuovo."

"Cosa servono?"

"Solo carne" nel dirlo mi guarda con una strana luce negli occhi.

Mi giro verso il finestrino e guardo la strada scorrere sotto di me.

Con la coda dell’occhio lo vedo armeggiare con lo stereo, alzando il volume.

Riconosco praticamente subito la canzone di Jovanotti.

…A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore…

Mi volto verso di lui e vedo che mi sorride mentre accosta con la macchina.

Mette una mano sul mio poggiatesta e si avvicina, stampando le mie labbra sulle sue.

"Arrivati" mi sussurra sulle guance prima di scendere dalla sua parte e venire ad aprirmi la portiera.

Lo guardo con un mezzo sorriso sulle labbra e mi incammino con lui fino all’entrata del ristorante.

"Avete una prenotazione?" ci chiede la ragazza all’entrata del locale già strapieno.

"Sì, tavolo per due a nome Pigni."

"Ah ok perfetto. Seguite il cameriere, vi mostrerà la strada.

"Ok grazie."

Arriviamo in una zona leggermente appartata rispetto al resto della sala e ci vengono portati i menù.

Scorro la lista degli antipasti senza trovare niente di apparentemente convincente, lo stesso si verifica con i primi piatti.

Oddio non posso fare la figura di quella che ha schifo di tutto! Una cena al McDonalds no né?

Mi fermo a metà della lista, incredula. Risalgo un paio di voci e rileggo un paio di volte il nome del piatto: tagliata di manzo con fonduta.

I miei occhi assumono la consistenza di un budino mentre mi illumino anima e corpo.

"Alice?"

Alzo gli occhi verso di lui e vedo che il cameriere al suo fianco ha un’aria leggermente seccata.

"Sì?"

"Allora?"

"Oh… e… credo che…"

"Lui ha preso tagliatelle con ragù di cinghiale e spiedini, lei signorina cosa gradisce?"

"La tagliata di manzo con fonduta, grazie."

"Perfetto e la carne…"

"Filetto di manzo, ovviamente e mi raccomando, molto al sangue."

"Ma così la fonduta…"

"Si mischia ai succhi della carne sì lo so, è quello il buono del piatto! Ah e poi come antipasto… potrebbe portarmi una tartare? Niente uovo in mezzo, solo la carne condita con limone e sale, l’olio se lo voglio lo metto io."

"Gradisce qualcosa di primo?"

"Adesso no grazie" rispondo io con un sorrisone.

"Ok, da bere?"

"Per me una birra media."

"Coca light."

"Perfetto, arrivano."

Attacco il cestino del pane mentre aspettiamo le portate.

"Meno male che sembrava non ti piacesse niente eh…"

"Sì lo so ho visto quelle cose solo all’ultimo minuto."

"Ok… Alice posso chiederti una cosa?"

"Sì…"

"Cos’è la tartare?"

Lo guardo sbalordita.

"Non lo sai davvero?"

Scuote la testa.

"Uff… è carne cruda."

"Che schifo!"

"Scusa mai mangiato il carpaccio?"

"Mi fa impressione."

"Oddio che complicato che sei! Dopo te la faccio assaggiare e mi dici."

"Me la fai assaggiare eh… porcellina!"

Lo guardo scandalizzata, capendo il doppiosenso in ritardo.

"Magari in un’altra vita eh…"

"Come allora non me lo vuoi fare il regalo per i quattro meravigliosi mesi che siamo assieme?"

Di già? Porca puttana è vero! Oh merda adesso mi tocca dargliela...

Mi esibisco nel migliore dei sorrisi.

"Perché tu cosa mi hai regalato?"

"Questo!"e indica il locale attorno a sé.

"Oh…"

"Aspetta e vedrai la sorpresa."

Arrivano le nostre portate e alla fine riesco ad obbligare Nicolò a provare una forchettata di tartare, il problema dopo è riuscire a cacciarlo via dal mio piatto perché gli è piaciuta fin troppo.

Mi vendico attaccando il suo piatto di pasta e finiamo per scambiarci i piatti.

Quando arrivano i secondi rifiuto i suoi spiedini, che non mi sono mai piaciuti e mi dedico al mio immenso piatto.

Stendo bene il tovagliolo sulle gambe e, dopo aver controllato che la carne sia cotta come dico io, avviso Nicolò di non scandalizzarsi.

"Perché?"

"Adesso vedi."

Prendo un pezzo di carne con le mani e inizio a morderlo, staccando i bocconi. Sento il liquido colarmi lungo il polso e mi affretto a leccarlo via, il tutto con un’espressione estasiata sul volto.

Nico mi guarda leggermente schifato, poi quando vede che mi lecco la pelle del braccio spalanca gli occhi e deglutisce a vuoto.

Tenta il mio stesso approccio sexy agli spiedini, ma il risultato non è esattamente lo stesso.

Scoppio a ridere quando lo vedo mentre lecca un wuster.

"Oddio smettila! Sei osceno, ti guardano tutti!" ma lui non mi ascolta e continua la performance.

"Strano, quando eri assieme a me non ti esibivi in certi numeri da circo, Nicolò."

Lo vedo sbiancare e girarsi verso la voce. Mi giro anch’io, spinta da un’irrefrenabile voglia di piantare i denti nel collo della sua ex.

Lui sembra un coniglio davanti all’aquila che sta per afferrarlo.

Gli tiro un calcio da sotto il tavolo e lui sembra riprendersi.

"Ah… eh… io…"

Lo guardo, un’aria feroce in faccia.

"Vuoi comprare una vocale?" gli ringhio sottovoce.

"Beh?" dice lei mentre io immagino la sua testa che rotola per terra.

La guardiamo entrambi con aria interrogativa.

"Non ci presenti?" e mi indica con un dito.

Alice non mordere, non mordere…

"Ah… si, Alice Crespi, Veronica Martinelli."

Mi torna in mente il discorso fatto con papà un paio di mesi fa.

"Quindi tu sei la figlia del socio di…"

"Tuo padre, sì lo so."

"E vuoi un applauso? Comunque, piacere."

Mi guarda schifata, poi mi stringe la mano, al che io sorrido perfida, non mi ero pulita le mani, che sono ancora bagnate dalla carne e dal condimento.

Ritira la mano schifata, dopodiché riprende a parlare.

"Allora siete ancora insieme vedo…"

"Già…" commenta laconico Nico.

"Io sono ancora assieme a Giacomo invece, Nicolò."

Le sue spalle si incurvano di colpo, come se stesse venendo schiacciato da un grosso peso.

"Sai… strano come una persona che non penseresti mai di…"

Mi alzo dal tavolo e la prendo per le spalle, resistendo all’impulso di tirarle uno schiaffo e la giro verso l’altra parte del locale.

"Il tuo tavolo è da quella parte, quindi vacci in fretta per favore."

"Ma io non ho finito di parlare."

"Beh io ne ho piene le palle della tua presenza quindi sciò!"

"Ti credi tanto superiore? Beh sappi che se avverrà la fusione fra le nostre due imprese mio padre…"

"Ma cosa me ne frega di tuo padre! Levati dalle scatole e lasciaci finire di mangiare in santa pace no?"

"Certo, tanto prima o poi capiterà una cena tutti assieme!"

"Sì certo, non vedo l’ora di accoglierti a casa mia! Io lo farò a braccia aperte, tu e tua mamma come invece? A gambe aperte?"

Se ne va stizzita e io ritorno a sedere.

"Non dovevi parlarle così."

"Cosa?"

"Sei stata maleducata."

"Perché , lei a venire qui giusto per sfottere?"

"Ma lei…"

Mi alzo dal tavolo, seccata.

"Ma lei cosa? Lei cosa!" un paio di teste si girano verso di noi.

"Volete una foto o tornate ai vostri piatti e vi fate i cavoli vostri, signori?"

"Nico, rispondimi, lei cosa?"

"Lei…"

"Lei era autorizzata perché lei per te è Dio onnipotente sceso in terra e può fare quello che vuole di te? Beh bella dimostrazione la tua!"

In quel momento il cameriere si avvicina al nostro tavolo con una piccola torta con su quattro candele e un pacchetto regalo, ma si ferma a metà strada.

"Forse non è un buon momento…" dice il cameriere.

"No, no, è il momento giusto" mi avvicino a lui e gli strappo letteralmente il vassoio dalle mani.

Lo appoggio sul tavolo e soffio sulle candele.

"Buon quarto mese."

Ed esco dal ristorante lasciandolo solo sul tavolo.

 

DECIMO CAPITOLO!

che ne dite se festeggiamo con un pò di recensioni?

Grazie a Niwad per la recensione, sì in effetti non sono così come Alice... non fino a quel punto^^

Per gli altri che leggono, che ne dite di scrivere un piccolo parere? Non so se vale la pena di continuare a scrivere sennò.

Vi do due settimane di tempo per recensire perchè parto e vado in vacanza in Puglia, se quando torno non trovo niente... Vi strangolo via internet!^^

Ciao a tutti bacio!!!

  
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