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Autore: crossroads    07/02/2014    1 recensioni
Come da titolo ripercorro la storia di Callie ed Arizona ci saranno momenti alti e bassi,come in ogni coppia..Ci sarà tutto quello che vorremmo per la nostra coppia preferita.Cercherò infatti di inserire quelle scene che tutti avremmo voluto vedere in tv,ma che purtroppo Shonda non mostra.
PS:Questa FF sarà scritta a 4 mani,con l'aiuto di una persona.E' la prima volta che mi cimento,spero siate clementi xD
Come sempre Hope You Like It! :)
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Addison Montgomery Sheperd, Arizona Robbins, Callie Torres, Mark Sloan, Sofia Robbins Sloan Torres
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Il ritorno a casa fu ovviamente traumatico,lasciare i ritmi di vacanza e l’atmosfera romantica e delicata Parigina fu un disastro.

Ci mancava l’odore dei bistrot,i colori primaverili,l’accento delicato dei francesi,lo sguardo trasognato dei persone e la leggera pioggia che bagnava le baguettes dei passanti sotto il nostro sguardo divertito.
 

Ci mancavano le metro,le visite ai musei,i palazzi settecenteschi. Ci mancava passare sugli innumerevoli ponti della Senna,ci mancava la vista mozzafiato di Montmartre, che ci offriva uno scenario stupendo di tutta Parigi,intrappolata nelle tele dei pittori.Ci mancava Le quartier Latin con i suoi studenti dall’aria Bohème che ci catapultavano nel XIX secolo facendoci sentire un po’ come i poeti maledetti.

 
Tornare in America,non ci entusiasmava molto,ma eravamo  contente,perché avremmo comunque ricominciato la nostra vita,insieme.
 
Appena arrivammo negli Stases tornammo subito a lavoro,per non perdere il ritmo e rendere meno angosciante la malinconia da ritorno,ci immergemmo subito nei nostri reparti,in sala operatoria in maniera tale da tenere la mente occupata.

“Dottoressa Torres,c’è un messaggio”

“Leggi pure,Emily”

“E’ della dottoressa Robbins”

“Ah…bene Emily,leggi un po’” disse Mark sarcastico

“Mark!” lo intimai “Emily leggi pure…non ci sono problemi”

“Dice che l’aspetta tra un ora in caffetteria,per un consulto”

“Bene,ora passami lo scalpello,Mark!”


Guardai Mark indispettita,con un ghigno soddisfatto,e poi continuai il mio lavoro. In realtà sapevo che non si trattava di un consulto.

Svolsi il mio lavoro con attenzione,e meticolosità,come sempre,ma quella volta avevo fretta di finire…volevo vedere Arizona,e soprattutto sapere cosa voleva dirmi. Odiavo quando mi teneva sulle spine!

Terminai il lavoro e lasciai gli specializzandi ad ultimare le suture,dando loro tutte le istruzioni dovute e mi recai di fretta in caffetteria.

“Hey..scusami!L’intervento si è prolungato più del dovuto…ed eccomi qui,con mezz’ora di ritardo!Mi dispiace”

“Tranquilla,stavo leggendo questo libro con alcune poesie di Jaques Prévert…l’abbiamo comprato in quella libreria antichissima..ricordi?A Boulevard Saint-Germain..”

“Oh…si certo!Il proprietario sembrava essere uscito da un film anni ‘30!”

“Vedi Callie…a proposito di Parigi…volevo dirti”

“Cosa Arizona?!” il mio tono si fece inquisitorio e preoccupato

“Niente…dicevo…beh li dormivamo sempre insieme,ci alzavamo insieme,pranzavamo insieme…ora invece ognuna a casa sua”

“Eh si..siamo ritornate alla vita di tutti i giorni purtroppo…”

“Ecco appunto che ne dici se per qualche giorno vieni a stare da me?Ok,niente di impegnativo,porti lo spazzolino e qualche cambio…e quando magari finiamo tardi a lavoro,e ti va,puoi dormire da me…” disse posando il libro ingiallito e avvicinando lentamente la tazza di caffè fumante alla bocca

“Sì” dissi con entusiasmo

“Beh si potrei…insomma è una bella idea,anche per rendere meno traumatico il ritorno” feci finta di celare il mio entusiasmo fin troppo evidente,ma il sorriso un po’ forzato  di Arizona mi fece intendere che non ci ero riuscita

“Ti va se finito il turno andiamo a prendere qualche cambio a casa tua?”

“Oh no…ho già qualcosa qui nell’armadietto,per una notte basta”

“Ok,ritorno al mio lavoro…a dopo Callie” lasciò li il caffè,che finii io per riprendermi dalla richiesta,e mi salutò passandomi una mano sulla spalla.


Quel gesto mi fece riflettere…in ospedale non potevamo lasciarci andare con baci o carezze esplicite,e questo un po’ mi frenava.Ma era giusto…lei era venuta da poco,ed io ero uscita da relazioni disastrose.Almeno per il moemento era meglio lasciar andare le cose così…e poi comunque noi stavamo bene insieme,eravamo innamorate,ci fidavamo l’una dell’altra,stavamo da poco insieme,ma ci sembrava di conoscerci da una vita…sentivo con lei un legame unico e sincero. Sentivo che era la persona giusta.
 

*
 
“Callie,io faccio una doccia…tu nel frattempo sistema le tue cose”

Sistemai i miei vestiti e alcune cose personali per rimanere da Arizona qualche giorno…e visto che la sua doccia si prolungava e in TV avevo ormai visto tutti i Talk Show e tutte le puntate di America Bake Off  decisi di mettermi ai fornelli per improvvisare una cena per noi due.

“Mh Callie…sento un buon odere!Cos’è?”

“Se esci dalla doccia lo scoprirai,amore”

“Amore?”


Arizona uscì in quell’attimo dalla doccia,avvolta da un telo dal seno alle ginocchia,mentre i capelli bagnati le gocciolavano sulle spalle

“Già…” mi fermai con un mestolo tra le mani a guardarla incerta,pensai che stessi correndo troppo,ma quella parola dalla bocca mi uscì spontaneamente,non potetti bloccarla in gola,uscì sola

“Sei una meraviglia Callie,sei il mio amore,l’unico” si avvicinò imprimendo le sue labbra umide alle mie per qualche attimo,per poi allontanarsi verso la camera da letto a piedi nudi mentre i capelli ancora le gocciolavano

“Corri a vestirti,amore”

Era tutto così perfetto!Per una volta il mondo girava a mio favore,per una volta non ero la sfigata tradita e abbandonata. Per una volta avevo trovato una persona che mi amava,e rispettava i miei tempi e i miei desderi…e mi mostrava il suo interesse con ogni fibra del suo corpo! Me la immaginavo già la mia vita insieme a lei,a piccoli passi saremmo arrivate dove volevamo..

Il mio flusso di pensieri fu improvvisamente interrotto dal rumore del campanello del suo appartamento.

Posai le pentole e mi avvicinai alla porta

“Arizona aspettavi qualcuno?”

“No,sarà la vicina…è una rompiscatole!”

*

“Ciao,io sono Tim,abita qui Arizona Robbins?”

Un uomo alto,snello e affascinante piombò sulla porta.Il suo tono era serio,ma non incuteva timore,tutta via ero abbastanza preoccupata.

“Si..tu devi essere…il fratello?” risposi sorridendo ma un po' sospetta

“No..”


Cominciai a preoccuparmi,Arizona probabilmente aveva riconosciuto la voce visto che subito uscì dalla camera da letto,e rigirandomi la trovai in mezzo al salotto,incredula di fronte all’immagine di quell’uomo.

Deglutì,il suo sguardo era assente,ma accigliato,le braccia le pendevano sui fianchi ed io tra lei e l’uomo fermo sull’uscio non ci stavo capendo niente!

“No,Callie,Tim non è mio fratello!”
  
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