Morte accidentale. Il caso era risolto, anzi, non
era mai stato un vero e proprio caso. Rimanevano ancora alcuni punti
oscuri, ma la
squadra di Beckett lavorava per risolvere gli omicidi, non altre
tipologie di reato. Se qualcuno aveva derubato la ragazza dei soldi e
dei documenti
che tutt’ora mancavano, se qualcuno aveva trasportato nel vicolo il suo
corpo privo
di vita invece di dare l’allarme, o di soccorrerla e accompagnarla
all’ospedale
più vicino, non era loro competenza.
Mentre Beckett riordinava il fascicolo alla sua scrivania, arrivò Castle con i soliti grossi bicchieri di caffè.
«Ciao. Ho saputo che il caso sta per essere chiuso», esordì.
«Proprio così. A quanto pare non è un omicidio.»
«Cosa ti dice il tuo istinto da poliziotta?»
«Mi dice che quella ragazza non era da sola quando
è morta. Era in compagnia di qualcuno. E questa persona sa quello che è
successo
davvero.»
Castle annuì mentre rifletteva.
«E tu? Qual è il tuo parere di consulente?»
«Credo di aver risolto il caso.»
«Davvero?»
«Se fosse un mio romanzo… le due donne non sarebbero due persone diverse. Sarebbe la stessa donna che è morta due volte.»
«Spiegati meglio.»
«Beckett, hai mai sentito parlare dei viaggi nel tempo?»
«Non esistono, Castle. Viaggiare nel tempo non è possibile.»
«Aspetta, bisogna specificare. Non è impossibile,
ci sono
varie teorie fisiche che spiegherebbero la possibilità di viaggiare
nella
quarta dimensione, cioè il tempo. Tutto è relativo. Il tempo non scorre
nello stesso modo ovunque. Faccio alcuni esempi che sicuramente
conosci: per un’astronave che viaggia alla
velocità della luce, il tempo è praticamente fermo. Quindi gli
astronauti su
quella nave viaggerebbero verso il futuro. Nel momento in cui
rallentano e tornano a casa, il mondo sarà invecchiato molto più
di loro. Oppure, nei buchi neri la massa enorme e
concentratissima mette in discussione tutte le leggi della fisica
tradizionale. Nei buchi neri la luce non riesce a muoversi!
Attraversare un buco nero… sarebbe fantastico! La fisica quantistica
spiega molte cose inspiegabili, compresi i viaggi nel tempo. Potrebbero
esistere dei portali verso altre epoche, future o passate. I
collegamenti iperspaziali, la teoria delle stringhe, la curvatura
dell'universo, ci sono decine di spiegazioni per un viaggio nel tempo.»
«Sono speculazioni scientifiche, Castle. Anche se queste
teorie fossero esatte, non esiste ancora la tecnologia necessaria.»
Lo scrittore alzò le sopracciglia.
«Così ci dicono. Tu dimentichi la tecnologia militare, Beckett. Il Governo è in possesso di tecnologie che non possiamo
nemmeno immaginare.»
«Dunque esiste la macchina del tempo?»
«Perché no?»
Lei fece una faccia perplessa. Poi si allungò sulla sedia.
«Sentiamo, Castle. Personalmente non ci credo, ma
ipotizziamo che la macchina del tempo esista e che Mary Ellen O’Neill
oppure la nostra ragazza senza nome ne abbiano avuto un esemplare nello
scantinato di casa. Che cosa sarebbe successo, secondo te?»
«È semplice. Circa vent’anni fa Mary Ellen compie un viaggio nel tempo. La macchina la spedisce nella nostra epoca.»
«È arrivata qui dal passato solo per morire?»
«I viaggi nel tempo sono pericolosi. Lanie dice che la ragazza presenta delle malformazioni interne.»
«Quindi?»
«Non capisci, Beckett? È un effetto della macchina
del tempo. Il teletrasporto quantistico l’ha fatta arrivare ai giorni
nostri ma ha avuto degli effetti collaterali sul suo organismo. È per
questo che è morta.
Una tragica vittima di un esperimento scientifico al di là dei limiti
della conoscenza!»
Dopo la conclusione ad effetto, Kate rimase in silenzio.
Castle non stava scherzando, la sua era una teoria autentica, alla quale credeva. Solo uno scrittore, anzi, uno scrittore
di fantascienza, avrebbe inventato una storia simile.
«Questo non spiega il cadavere di
Mary Ellen ritrovato
vent’anni fa. Se è morta in questa epoca, com’è possibile che sia morta
anche vent’anni fa?»
«È un paradosso dei viaggi del tempo. Niente di
strano. Cosa succederebbe se io viaggiassi nel tempo e uccidessi mio
nonno prima che
mio padre fosse nato?»
«Tu non conosci tuo padre, Castle.»
«Proprio per questo. Potrei uccidere mio nonno senza nemmeno
rendermene conto. Adesso segui il ragionamento. Cosa succederebbe?»
«D’accordo. Se tuo padre non fosse mai nato, nemmeno tu potresti essere nato.»
«Esatto! Quindi è impossibile che io uccida mio
nonno in un viaggio nel tempo. Però io esisto e, se viaggiassi nel
tempo, potrei uccidere chiunque in quell'epoca, compreso mio nonno.
Quindi, se dovessi mai riuscirci, esisterebbero da
quel momento in poi due universi paralleli. Uno in cui io sono nato e
uno in cui io non sono nato.»
«Che stupidaggine! L’universo è uno solo.»
«Non è detto. Gli universi paralleli sono un’ottima spiegazione dei viaggi nel tempo. Gli scrittori e gli scienziati…»
Kate lo interruppe alzandosi.
«È tutto molto interessante. Scrivici pure un libro, se vuoi. Se quella ragazza è Mary Ellen O’Neill che ha viaggiato nel tempo
ed è stata uccisa dal cattivo funzionamento della macchina del teletrasporto, in ogni caso non si tratta di un omicidio.»