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Autore: Flox_93    08/02/2014    16 recensioni
Era un giochetto al quale amava rincorrere quando il rimo del servizio al bar rallentava, a fine serata. Osservava i clienti che indugiavano ai tavoli o al bancone e immaginava quale potesse essere la loro storia. Inventare storie era il passatempo preferito di Violet, ciò che l'aveva fatta sentire al sicuro quando era piccola e che le aveva permesso di non perdere la ragione. I suoi piccoli mondi inventati erano molto più sicuri e appaganti della realtà e in diverse occasioni vi aveva cercato rifugio.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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10. Il passato che ritorna

 

Non lo rendeva certo orgoglioso dovere ricattare Violet per convincerla a sposarlo. Ma, da quando aveva fatto l'incredibile scoperta di essere padre, la sua determinazione a essere parte della vita di sua figlia era incontrollabile. Non c'era nulla che quella splendida donna dai capelli rossi potesse dire per fargli cambiare idea.

A dire la verità, però era deluso dalla facilità con cui lei lo aveva rifiutato. Aveva incontrato molte donne durante i suoi viaggi e tutte lo avevano considerato un ottimo partito.

Glielo aveva detto anche la sua ex moglie una volta, aggiungendo: «E' un miracolo che tu sia riuscito a rimanere single così a lungo.» Ma presto la donna aveva capito il perché. Per il marito l'ambizione veniva prima di tutto e le relazioni, anche le più intime, solo seconde. Nemmeno durante le ultime fasi del matrimonio aveva cercato di salvare la situazione, o di esprimere le proprie emozioni. Sophia si era buttata tra le braccia di un altro e Harry glielo aveva lasciato fare, non provando che sollievo, a essere onesti.

La notizia di essere diventato padre lo colpì maggiormente alla luce della rivelazione che Violet gli aveva fatto, alla scoperta che lei era vergine quando aveva dormito con lui. Gli tornò alla mente il lampo di apprensione nei suoi occhi quando, mentre giaceva sotto di lui, aveva avvertito una certa tensione nel suo esile corpo. Cosa doveva aver pensato quando le aveva chiesto di passare la notte insieme, per poi sentirsi dire di non aspettarsi altro? Neppure una telefonata.. Che bel modo di essere introdotti nel mondo delle relazioni adulte!

A cinque anni di distanza Harry sapeva che, se l'avesse incontrata in un momento diverso, non l'avrebbe mai lasciata andare, nemmeno per tutto l'oro del mondo. Con i suoi lunghi capelli rossi sciolti sulle spalle e gli occhi del colore del miele sciolto dalle fiamme era briosa, bella e senza pretese. La cintura che adesso portava sopra il vestito evidenziava perfettamente la sua vita snella e i leggings esaltavano le lunghe gambe da modella.

Esaminandola, Harry riconobbe che gli faceva ribollire il sangue nelle vene come nessun'altra donna. Quindi anche se lei lo disprezzava per averla messa in una tale posizione, avrebbe fatto di tutto per non deluderla come aveva fatto con la sua ex. Non le avrebbe certo dato modo di accusarlo di ignorarla. Le avrebbe dimostrato di essere il miglior padre possibile per Charlotte. La sua bambina non avrebbe mai dovuto chiedere nulla, perché le avrebbe dato tutto e, finché fosse vissuto, si sarebbe dedicato a lei con adorazione. Violet non sarebbe più stata sol perché Harry aveva tutte le intenzioni di riscaldarla ogni notte e di reintrodurla ai piaceri dell'amore più appassionato.

Era tornata alla poltrona e adesso reggeva il bicchiere di vino, lo sguardo diffidente e risentito quando incrociò il suo. «Dovrò dire ai Payne di noi.»

«Sì.» togliendosi la giacca, Harry la lasciò cadere sul bracciolo del divano. Girandosi verso Violet, sorrise enigmatico. «Ma non preoccuparti, avranno tutto i tempo per assorbire la notizia.»

«Cosa intendi?»

«Intendo semplicemente il fatto che, dopo aver discusso dei cambiamenti da apportare, proporrò di chiudere l'hotel per un mese. In quel periodo verrà rimodernato e noi andremo nel Devonshire con Lottie, dove ci sposeremo.»

«Vuoi chiudere il Chesterfield Mayfair per un mese?» Abbandonando il bicchiere in precario equilibrio sul tavolino, Violet spalancò gli occhi incredula. «E cosa ne sarà dello staff? Del loro lavoro? Non possono permettersi di prendere un mese di ferie.»

«Le ferie saranno loro retribuite.» La mascella di Harry si contrasse per l'irritazione. Le aveva appena detto che l'avrebbe portata nel Devonshire per sposarla e tutto quello a cui riusciva a pensare erano i membri dello staff? Lo faceva infuriare davvero che il cuore tenero di Violet non riuscisse a considerare lui con altrettanto interesse.

«Puoi permetterti di fare una cosa simile?» gli chiese, meravigliata.

Avrebbe potuto rispondere che poteva permettersi di comprare l'hotel, rimodernarlo e pagare un mese di ferie allo staff centinaia di volte e restare comunque ricco ma non lo fece. L'incredibile casa che possedeva nelle campagne inglesi sarebbe stata una sorpresa e, si augurava, una gioia per lei, quando l'avesse vista. E forse le avrebbe fatto capire quanto fosse benestante il suo futuro marito. Ma un senso di vuoto si impadronì di lui al pensiero di contare su cose così superficiali, quando in realtà avrebbe voluto che Violet lo desiderasse solo per quello che era, che vedesse l'uomo dietro ai completi da migliaia di sterline, e a tutto ciò che poteva comprare. «Ho attività in diverse parti del mondo, Violet Fidati di me, non devi preoccuparti di quello che posso o non posso permettermi di fare.»

Era stupita che fosse così infastidito. Aveva forse ferito il suo orgoglio chiedendogli cosa potesse permettersi? Ma a preoccupare Violet era ben altro. Le cose si stavano muovendo a una velocità che non si aspettava e un argomento la preoccupava più degli altri. L'insistenza di Harry perché si sposassero la faceva sentire come se lui volesse controllarla e possederla quasi fosse un oggetto e questo le ricordava troppo i comportamenti di suo padre.

Frank Bennet aveva due passioni nella vita: la sua relazione con l'alcol e la sua fragile moglie passiva, Eloise, la madre di Violet. Era così geloso e possessivo che le impediva persino di avere amici, perché non poteva sopportare che le sue attenzioni andassero ad altri all'infuori di lui. Quella gelosia morbosa, si riversava anche su Violet, quando pensava che chiedesse gesti troppo affettuosi da sua madre. Lei non lo aveva mai fato, neanche da molto piccola, ma suo padre era capace di fraintendere i suoi giudizi con un'autorità che gelava il sangue nelle vene.

Violet aveva perso il conto delle volte in cui era stata testimone della sua rabbia e di quelle in cui era stata sminuita e insultata. La cosa peggiorava e diventava sempre più spaventosa quando era ubriaco. E lei sapeva bene che il tormento mentale era distruttivo quanto la violenza fisica. Troppo spesso, dopo aver sentito la chiave del padre girare nella serratura, era rimasta seduta sul letto a tremare di paura, pregando di sparire, pregando che un potere superiore la rendesse così piccola da farla sparire dalla vista del padre.

Agitata, si alzò in piedi. «Harry, a proposito dell'andare nel Devonshire per.. sposarci...»

«Cosa?»

Lo aveva senza dubbio offeso, perché il suo bellissimo viso era furioso. Eppure, per quanto sembrasse inavvicinabile, Violet rifiutò di farsi intimidire da lui.

«Verrò con te a una condizione.»

«Ti ho già detto...»

«Ascoltami!» Anche se dentro di lei tremava come una foglia, la sua voce rimase calma e decisa, e accese un lampo di sorpresa negli occhi di Harry. «Non voglio che si parli di matrimonio prima di aver visto come stiamo insieme. E non lascerò che tu mi minacci di portarmi via Lottie. Ho già visto i danni che può causare in una donna il fatto di avere un uomo che la controlla e non accetto che nessuno mi tratti in questo modo, men che meno il padre di mia figlia!»

«Parli per esperienza personale?» Anche la sua voce era diventata calma, Harry emanava un senso di shock e allo stesso tempo impazienza, coem se volesse sapere tutto ciò che Violet aveva sopportato.

«Sì.» Incrociò le braccia al petto, sapendo che sarebbe stato inutile tenere segreto il proprio passato. Non le sarebbe servito, per quanto doloroso fosse parlarne. «Mio padre era un crudele e geloso ubriacone, che ha reso la vita di mia madre un inferno.»

«Dove è adesso?»

«E' morto quando facevo il liceo.» Un brivido freddo le attraversò la schiena.

«E tua madre... dove è?»

«Se né andata anche lei.» Si inumidì le labbra, sforzandosi di trattenere le lacrime. «In ospedale hanno detto che è morta per un problema cardiaco, ma io so che non è stato quello ad ucciderla. Era stanca, stremata e abbattuta per aver vissuto con quel bruto di mio padre.»

Lo guardò pieno di rabbia e comprensione, Harry le si avvicinò. «Ha fato del male anche a te, Violet?» domandò con voce roca.

«Un uomo che tende a imporsi sugli altri non bada a chi cerca di intimidire. E' esaltato dal potere. I suoi figli sono i bersagli più facili, soprattuto se sono troppo spaventati per reagire. E la situazione diventa ancora più orribile quando l'impulso di dominare è alimentato dall'alcol.» Vergogna e disperazione le strinsero la gola per un momento. «Hai idea di cosa significhi sentire in faccia l'alito di birra o whisky e una voce che ti urla quanto sei inutile?Comunque, non ne voglio più parlare per il momento.» Iniziò a incamminarsi verso la cucina. «Non penso di potere bere altro vino. Credo che farò un caffè. Ne vuoi una tazza?»

«No.» Harry posò la mano sul suo braccio per impedirle di girarsi, ma non strinse le dita. Doveva agire con molta cautela. Riusciva a vedere la paura e il terrore nei suoi occhi al ricordo del passato e la cosa lo scosse profondamente. «Faremo come dici. Andremo nel Devuonshire e vivremo insieme per un po', prima di imbarcarci in un matrimonio. Sei più felice adesso, Violet?»

Il sollievo che lesse sul suo volto fu come una coltellata al cuore. Non voleva possedere Violet come un oggetto, sapeva che sarebbe stato sbagliato. Alla luce di ciò che aveva sopportato a causa di suo padre, poi, sarebbe stato doppiamente sbagliato. Il solo pensiero di una persona simile che le faceva del male portò in superficie i suoi istinti più animaleschi contro i quali si sarebbe dovuto scontrare con chiunque avesse minacciato di fare del male a lei o a Charlotte. In fondo, tutto ciò che Harry voleva era prendersi cura di tutt'e due, dimostrando a Violet che sotto la fama e i soldi si nascondeva l'uomo buono, responsabile e sensibile che sua madre aveva sempre insistito fosse il vero Harry Styles.

«Grazie» gli rispose dolcemente.

Riluttante, lui le lasciò il braccio, anche se il solo fato di toccarle la stoffa del vestito gli faceva desiderare molto di più. «Magari mentre prepari il caffè posso dare un'occhiata a Lottie, che ne dici? Mi piacerebbe solo sedermi vicino al suo letto e guardarla dormire per un po'» disse.

«Vai pure. E resta tutto il tempo che vuoi.»


 


 

ZAN ZAN il capitolo dieci è stato finalmente ultimato.
Come potete ben vedere con i vostri occhi sono stata rapidissima a postarlo, merito del fatto che per due settimane ho i corsi universitari interrotti per le sessioni di esame, io ho un altro esametto lunedì prossimo, ma è roba di nulla, quindi posso continuare a scrivere e a leggere come se non ci fosse un domani eheheh
Il mio ragazzo a Tokio si sta sfondando di sushi, divertendosi a mandarmi le foto di quella prelibatezza che non vedo l'ora di mangiare, lui non lo sa ma appena torna, invece di andare a mangiare in un ristorante italiano, mi deve portare minimo a mangiare palate di sushi quante ne ha mangiate lui in tutta la settimana, così impara a stare buono bonino!!
Sì, lo so sono diabolica, ma insieme siamo anche peggio, lascio i dettagli, alla vostra immaginazione eheheh.
I volevo ingraziare tutti i lettori e le lettrici per essere arrivate a leggere fino a questo punto della stria, siete tutti meravigliosi, l'affetto che mi dimostrate con le vostre recensioni e con i messaggi privati sono delle cose che non mi sarei mai immaginata di ricevere, quindi per me tutto questo è una novità entusiasmante e anche molto appagante!! Grazie mille di cuore a tutti voi. Visto che nello scorso capitolo non, ho aperto parola in merito hai fatti che accadevano al suo interno, stavolta vi tocca ehhhh già. In questo capitolo vediamo ancora la determinazione di Harry nel portare a termine il contratto matrimoniale (Il ragazzo non molla, è proprio duro come il marmo!!) e dove volevate che li facessi sposare se non nelle terre che fanno da sfondo a Orgoglio e pregiudizio? Forse non tutte sanno del mia passione sfrenata per la Austen.. meglio per voi credetemi eeheh.
Violet dal suo canto però è bella ferrata sul fatto che prima del matrimonio ci deve essere la convivenza, e alla fine dopo aver scoperto un po' del suo passato, riesce ad ottenere da Harry l'approvazione. Quindi mio caro ragazzo prima dell'altare ti tocca faticare ...
Lui credeva di fare le cose già belle che fatte.. invece no! Deve soffrire puhahaahah
Per quanto riguarda la trama dell'altra mia ff che è in fase di produzione ma ancora non presente su questi schermi..
Ecco a voi la trama:
Lily Cox è abituata a essere invisibile agli occhi degli uomini, e la cosa le va più che bene. Restare scottati una volta, come è accaduto a lei, è più che sufficiente. Così, quando finisce al centro delle attenzioni del ricchissimo Zayn Malik non può che domandarsi cosa può cercare in lei un uomo come lui. Alla fine, la timida Lily accetta di andare ad una festa di Natale con Zayn, ma non si rende conto di cosa questo possa comportare fino a quando non si trova da sola con lui...
Ci ho messo un vera eternità a pensare a come riassumere i primi sette capitoli della storia in poche parole, ed è venuto fuori questo obbrobrio quindi vogliate scusarmi, spero comunque di avervi incuriositi un pochetto...
Qui da casa di Viola è tutto bellezze, passo e chiudo.

Ci vediamo Martedì con l'11 capitolo C:

 

 

 

 

  
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