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Autore: Lady White Witch    08/02/2014    4 recensioni
L'imperatore teneva tra le braccia un fagottino bianco, stretto a sè con fare circospetto e geloso, quasi come se fosse uno dei suoi stessi figli. Non avrebbe lasciato mai a nessuno di fargli del male. Non fino a quando lui stesso fosse rimasto in vita.
Il piccolo Italia, curioso ancor più di prima, cercava di vedere il bambino, ma dato il divario di altezza che c'era tra lui e il sovrano, tutti i suoi tentativi fallirono miseramente.
Vista la delusione dipinta sul paffuto visetto della Nazione, Carolus gli sorrise dolcemente, cosa che nessuno, tanto meno Vaticano o Italia, si sarebbe aspettato da un uomo del suo rango, e gli chiese:'' Giovane Italia, vorreste tenerlo in braccio?''
'' Ve... si, mi piacerebbe tanto!'' esclamò subito il bambino, dimenticando tutto il protocollo che suo zio aveva cercato di impartirgli con tanto impegno e fatica.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai | Personaggi: Chibitalia, Sacro Romano Impero
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'HRExChibitalia Collection - Ti ho amato fin dal '900'
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( Disclaimer - L'immagine, così come i personaggi trattati nelle seguente fiction, non mi appartiene, ma è tratta da un'artista di DevianArt.)



L'imperatore teneva tra le braccia un fagottino bianco, stretto a sè con fare circospetto e geloso, quasi come se fosse uno dei suoi stessi figli. Non avrebbe lasciato mai a nessuno di fargli del male. Non fino a quando lui stesso fosse rimasto in vita.

Il piccolo Italia, curioso ancor più di prima, cercava di vedere il bambino, ma dato il divario di altezza che c'era tra lui e il sovrano, tutti i suoi tentativi fallirono miseramente.
Vista la delusione dipinta sul paffuto visetto della Nazione, Carolus gli sorrise dolcemente, cosa che nessuno, tanto meno Vaticano o Italia, si sarebbe aspettato da un uomo del suo rango, e gli chiese:'' Giovane Italia, vorreste tenerlo in braccio?''
'' Ve... si, mi piacerebbe tanto!'' esclamò subito il bambino, dimenticando tutto il protocollo che suo zio aveva cercato di impartirgli con tanto impegno e fatica. Sapeva che l'anziano rappresentante del Vaticano, proprio dietro di lui, era arrossito, a metà tra l'ira e l'imbarazzo, ma  non gli interessava. La sua attenzione, dopotutto, era tutta per quel fagottino tra le braccia dell'imperatore franco.
'' Fate attenzione - lo avvertì Carolus - E' molto piccolo, e potreste non sapere come tenerlo in braccio senza fargli male.''
'' Ve... non si preoccupi! Ve...''
Italia, nonostante l'apparenza, era molto più vecchio dello stesso Imperatore, e anche se non aveva mai avuto l'occasione di tenere in braccio un bambino, sarebbe stato attento, avrebbe cercato di non fargli male.
Ma, appena lo prese in braccio, il bambino, fino ad allora rimasto placidamente addormentato, si svegliò.
'' Ve... scusa, scusa, scusa. Non volevo svegliarlo, ve  '' fece spaventato l'italiano, temendo di aver fatto, involontariamente, qualcosa di sbagliato. Adesso si che suo zio Vaticano si sarebbe veramente arriabbiato con lui!
Tuttavia, il sorriso che gli rivolse l'Imperatore, lo tranquillizzò. '' Non preoccupatevi, non gli avete fatto male. Anzi, siete stato molto attento.''
'' Ve... ma perchè si è svegliato?''
'' Vi avrà riconosciuto come colui che dovrà proteggere in futuro '' fu la semplice risposta del franco, mentre il bambino continuava a tenere i suoi occhietti fissi sull'altra Nazione. E mai Italia aveva visto degli occhi di un blu così bello, tanto da rivaleggiare con il colore del mare. Ah, come gli sarebbe piaciuto riuscire a riprodurre quel colore su un quadro!
'' Ve... ciao. Io sono Italia. Benvenuto, Sacro Romano Impero '' lo salutò Feliciano, preferendo semplificare il nome dell'Impero appena nato, ritenendo troppo noioso e difficile da imparare il nome in latino, seppur sua lingua madre.
Il piccolo sembrò apprezzare il suo nuovo nome, e gli sorrise.
'' Ve... gli piaccio!'' esclamò allegro Italia, ricambiando il sorriso sdentato dell'infante. Era l'inizio di qualcosa che avrebbe unito le due Nazioni, nel bene e nel male, in pace e in guerra, per i secoli a venire.




                     



   
 
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