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Autore: Jane The Angel    15/06/2008    6 recensioni
"Gabriella Bennett era la maggiore...Taylor Bennett era nata due anni dopo Gabriella...Kelsie Bennett era la terza...Infine, c’erano Martha e Amy" Tratta dal mio libro preferito^^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chad Danforth, Gabriella Montez, Ryan Evans, Taylor McKessie, Troy Bolton
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo dodici

   Per tre settimane, ogni tre giorni Gabriella scrisse a Taylor lunghe lettere in cui le raccontava di Londra, degli zii e, soprattutto, del fatto che non pensava mai al signor Evans. Taylor, personalmente, dubitava che fosse possibile che Gabriella non pensasse mai ad Evans, come continuava a scriverle, perché altrimenti le sue lettere non sarebbero state ricolme del nome dell’uomo. Purtuttavia tenne per lei queste considerazioni, e non disse molto a sua madre e alle sue sorelle sul contenuto delle lettere.
   Ad ogni modo, quando, il mese successivo alla partenza di Gabriella, una lettera giunse a Longbourn, Taylor immaginò che fosse della sorella e, in un certo senso, aveva ragione: la lettera era scritta da sua sorella, anche se non da Gabriella.
Cara Taylor,” scriveva Kelsie

Ormai è un mese che abbiamo celebrato il matrimonio e la vita matrimoniale non potrebbe essere più lieta di così, per me e per mio marito.
Poiché ora siamo sistemati a dovere, riteniamo sia giunto il momento adatto per invitarti a farci visita: tutti mi mancate assaissimo, ma tra tutte le mie sorelle sei tu quella di cui più avverto l’assenza. Per questo motivo, sarei lietissima di ricevere una tua visita: sono certa che quella che sono lieta di poter chiamare casa mia sarà di tuo gradimento, e gradirei tantissimo ricevere una tua lettera e leggervi l’annuncio di una tua prossima venuta.
Con affetto, tua
Kelsie,,

   Oltre a constatare che la sorella sembrava essere stata contagiata dall’ampollosità del linguaggio del marito, Taylor notò anche che in effetti Kelsie pareva felice. Tuttavia, voleva constatarlo personalmente: non riusciva a capacitarsi di come una donna potesse essere felice con accanto un uomo come Cross.
   E questo inoltre le dava la possibilità di sottrarsi alle continue lamentele della madre.
   Certo, la signora Bennett aveva ora una figliola sposata. Tuttavia, non era affatto paragonabile al matrimonio che aveva sperato di veder celebrato: dunque, adesso che non rischiava di ferire Gabriella con le sue lamentele, non perdeva l’occasione di esporle a Taylor.
   Così, a poco più di un mese dalla partenza della sorella, Taylor partì. Avrebbe usato la carrozza di famiglia fino a metà strada, poi sarebbe stata mandata la carrozza del signor Cross che l’avrebbe portata a destinazione.
   Quando arrivò, Kelsie le corse incontro sul vialetto.
   Doveva essere felice davvero, si disse Taylor, perché non l’aveva mai vista così bella prima di allora. Il suo volto esprimeva sincera felicità, i suoi occhi soddisfazione. Evidentemente, ciò che non andava bene per lei non era necessariamente sbagliato anche per Kelsie.
   -Ah, Taylor, che bello vederti!- esclamò Kelsie abbracciandola mentre anche Cross andava a salutare la cognata.
   -Anche io sono felicissima di essere qui!- concordò Taylor –Oh, signor Cross, buongiorno.- salutò mentre l’uomo le faceva un pomposo inchino –Signorina Taylor.-
   La prima giornata trascorse nel disfare le valigie e nel visitare il grande prato attorno alla casa. C’era anche un boschetto che, disse Cross, divideva la sua “modestissima dimora” da “Rosings, la magnifica villa di Lady Darbus”, ma né Kelsie né Cross erano particolarmente avvezzi alle passeggiate, dunque Taylor decise che avrebbe visitato quella parte del parco un altro giorno.
   Il secondo giorno giunse una lettera da Rosings in cui Lady Darbus e sua figlia Miley davano il benvenuto a Taylor.
   -Oh, la signorina Miley, vedrete, vi piacerà tantissimo!- esclamò Cross –Mai conosciuta una signorina tanto aggraziata.-
   -Quanti anni ha?- domandò Taylor.
   -Ha un anno in più di voi. Non è purtroppo in società: la sua salute è tanto cagionevole che non le permette di passare un lungo periodo in città. Ma è già promessa, fin dalla nascita, a suo cugino, il signor Danforth.-
   -Promessa a Danforth?- domandò Taylor con uno strano senso di disagio.
   -Già.- annuì Cross.
   L’invito a Rosings arrivò quando Taylor era ospite dai Cross da una settimana.
   Lady Darbus li invitava cortesemente a unirsi a lei la sera, per la cena, e incluse nell’invito anche Taylor.
   -Non temete per il vostro abbigliamento, cugina.- la tranquillizzò Cross senza che lei, tra l’altro, avesse mai mostrato alcuna preoccupazione –Lady Darbus apprezza la semplice eleganza… indossate semplicemente l’abito più bello che avete portato, e andrà bene.-
   Taylor obbedì e indossò un abito azzurro chiaro bordato di pizzo bianco.
   La carrozza li portò a Rosings, anche se avrebbero potuto tranquillamente andarci a piedi.
   Furono introdotti alla presenza di sua signoria da un impettito cameriere dai capelli grigi che li precedette nel salotto e li annunciò, nonostante fossero presenti solo le due signore che li avevano invitati.
   Quando finalmente fu permesso loro di entrare, si portarono davanti a Lady Darbus, che si guardò bene dall’alzarsi per riceverli, e Taylor decise di imitare la sorella in un profondo e reverenziale inchino prima ancora di poter studiare le loro ospiti.
   -Signorina Taylor, è un piacere fare la vostra conoscenza.- disse Lady Darbus quando si furono inchinati: era una donna di circa cinquant’anni, dall’aria austera, la voce severa e i capelli scuri striati di grigio –Le presento mia figlia, la signorina Miley.-
   Taylor si inchinò anche alla giovane, che era del tutto differente dalla madre. Si poteva dire che fosse bella, nonostante fosse evidente la sua timidezza, e aveva capelli chiari e occhi scuri. Non alzò lo sguardo facendo la riverenza a Taylor.
   -Oh, ed ecco mio nipote.- aggiunse Lady Darbus.
   Taylor si voltò con una strana sensazione di vuoto alla bocca dello stomaco.
   Non appena il suo sguardo si spostò verso la porta, incontrò lo sguardo del signor Danforth.

_______________Nota di Herm90
eccomi finalmente con un altro chap^^ (e chi ti aspettava? NdT - Cattiviiiii! NdA)
Grazie: Zerby (intendi che Kelsie-Mary sposasse il cugino? stanno troppo bene vero?^^), Sinfony (eh i misteri dell'amore^^ ero tentata di rendere Jason più interessante ma... naaaa^^), armony_93 (eccoti accontentata, il caro Danforth è tornato^^) e scricciolo91 (eeeeeh può darsi che se ne accorga... e può darsi di no^^)
Grazie anche a chi legge senza commentare.
Bacioni a tutti VVTB!!!
  
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