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Autore: Francy_oneD    09/02/2014    3 recensioni
Ellen e Dea, due migliori amiche, dovranno vedersela entrambe con i due nuovi studenti, Niall Horan ed Harry Styles, due bellissimi ragazzi. Sì. Belli quanto stronzi. In pochissimo tempo riuscirono a diventare popolari nella scuola, tutte le ragazze stravedevano per loro, ne erano praticamente circondati, ogni giorno ad ogni ora, ci mancava solo che se ne ritrovassero qualcuna al bagno. Però.. c'erano ancora due ragazze da conquistare, e non sarebbe stata un'impresa facile, o mi sbaglio?
-Prima o poi sarai anche tu mia.-
Che l'inferno abbia inizio.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 4
 
-Emh..Ciao?- Disse lui.

 
 
{Dea

-Louis! Io ti ammazzo.- Dissi con tono arrabbiato, oh si, ora me la paga. Mentre Louis stava per rispondermi il telefono di Zayn squillò, chiese scusa e se ne andò a rispondere in un’altra stanza. No Zayn! Stupido, non mi abbandonare in mezzo a questi due!
-Perché dovresti ammazzarmi?- Mi chiese Louis. Ha .. Ha.. come se la risposta non fosse già ovvia.
-Hai invitato lui!- Dissi indicando l’ospite non gradito. L’unico e solo HarryPuttaniereStyles.
-Quindi? È un mio amico! Posso fare quel che mi pare!- Mi urlò lui.
-Ma lui è Harry Styles!- Ribattei io, non voglio che questa gente entri in casa mia. Non mi sta proprio bene.
-Il suo nome lo sapevo già.- Mi disse lui, con l’aria da saputello. Zayn tornò da noi –Ragazzi, vi saluto! Devo andare.- Disse lui. Cosa? No Zayn! Non mollarmi così! Cominciai a guardarlo con lo sguardo da cucciolo ferito. –Lo so Dea, mi spiace tanto. Ci sentiamo dopo cucciola.- Mi disse lui, mentre cominciava ad andarsene, aww, cucciola. Peccato che mordo. Poi gliene dico quattro per avermi abbandonato tra questi due. Ma per ora facciamo la ‘cucciola’ – A dopo allora, Zaynooo!!- Lo salutai io. E se ne andò via. Pff.

 
***
 
Ora, spiegatemi perché Louis continua a guardarmi storto –Che vuoi!?— sbottai io.
-Io niente, Cosa vuoi tu casomai, Dea!?— Mi chiese lui.
-Io!? Ah sì, non voglio che porti quest’essere dentro casa mia non credo di chiedere tanto.- Dissi io. Perché non capisci che è uno stronzo Louis!? Perché non mi credi?
-Mah, Io voglio solamente capire, perché ce l’hai tanto con lui!?- Mi chiese. Ah beh, me lo hai chiesto. Io ti rispondo, ormai non mi frega più niente tanto. –Perché!? Mi ha chiamata bambina viziata, no.. peggio puttana, e tu mi chiedi perché ce l’ho tanto con lui!? Sta’ cosa è proprio ironica. E questo è nulla in confronto alle cose che fa.- Dissi io.
 -Forse se te lo dirà avrà ragione.- Mi disse lui. Ragione. RAGIONE!? Lui dovrebbe avere ragione!? Louis cosa diamine hai bevuto ‘sta sera!? Come puoi dire che ha ragione lui quando è evidentemente il contrario.
-Eh!? Aspetta.. Cosa? Ragione tu mi dici!? Cazzo Louis sono tua sorella! Potresti almeno difendermi, ma no! Ti ci metti anche te a dirmi di essere una puttana.- Risposi io incredula. Non posso crederci.
-VUOI CAPIRE CHE NON TI SOPPORTO PIU’!? TUTTE LE ATTENZIONI, SEMPRE E SOLO SU DI TE. DEA DI QUA’, DEA DI LA’, BASTA! MI SONO STUFATO! SEMPRE E SOLO TE. CONTINUAMENTE. SI’! SEI UNA BAMBINA VIZIATA. HA RAGIONE HARRY, NON FAI ALTRO CHE RISPONDERE MALE PER  FARTI VEDERE PIU’ GRANDE MA NON LO SEI! CREDIMI RISULTI SOLO ANTIPATICA AGLI OCCHI DEGLI ALTRI.- Mi urlò lui.. Perché sta succedendo questo.. E’ geloso di me..? Io..
-Esattamente.. Tuo fratello ha ragione. Sai Lou, già dal primo giorno di scuola mi sbraitò, lei e la sua amichetta per una cosa stupida come i posti a sedere in classe! Poi mi offende sempre, lei e l’altro suo amichetto sai quante me ne avranno dette dietro. Continua a dire che mi faccio tutte le ragazze della scuola e che sono un puttaniere.-Disse Styles, andando vicino mio fratello, se ancora così posso chiamarlo.
-Non me lo sarei mai aspettato da te. Dea, da piccola eri più simpatica, ridevi sempre. Che ti è successo!? Sei diventata aggressiva. Non ti si può dire neanche ‘A’ che ti incazzi subito. Se fai così è normale che alla gente gli vai sulle palle, io non capisco ancora come Ellen e Zayn facciano a sopportarti! Perché io.. non c’e la faccio più. Sai cosa? Perché non te ne vai da Zayn o da Ellen? Almeno posso dare la camera a qualcun’altro. Per esempio Harry, lui è meglio di te.- Mi disse lui. Basta.. Non ce la faccio più voglio andarmene. Dov’è mamma nei momenti del bisogno.. Ancora a lavoro..? Qualcuno.. Per favore.
-Louis! Sai che stai sprecando solo fiato con lei, vero? Non la vedi? E’ ferma come una palo, e ha gli occhi lucidi. Cos’e’ ora!? Anche le bestie piangono? Non lo sapevo. Poi preferirei un'altra stanza, sai com’è non vorrei diventare una bestia anc—
-MI FATE SCHIFO TUTTI E DUE! PUTTANIERI DI MERDA.- Corsi via, non ce la facevo più a trattenermi. Salii le scale e andai in camera mia.
Entrata in camera chiusi a chiave la porta e mi buttai sul letto, cominciando a singhiozzare. Quei due stronzi, due contro una.. Mi meraviglio di mio fratello, sembrava tener più conto a Styles che a me! Sua sorella.. Presi il mio cellulare e chiamai Ellen, mi serviva qualcuno ora. Non ce la faccio più, devo sfogarmi con qualcuno, e quel qualcuno è solo Ellen.
-Pronto?-
-E-Ellen..- Dissi io, la mia voce spezzata dai singhiozzi.
-Dea!? Cosa è successo? Stai piangendo?- Mi chiese lei allarmata
-E-Ellen… Ti prego vieni, sono nella merda, per favore.- La pregai.
-D-Dea..Cosa..? Arrivo subito.- Mi disse lei.
Attaccai e cominciai a singhiozzare di nuovo, non piango quasi mai. Sono una persona che accumula in se tutto, ma quando scoppio.. Beh, scoppio e quello che è successo prima è stata la miccia che ha fatto saltare tutto. Non ce la faccio più.

Dopo dieci minuti sentii il campanello suonare, no. Nonono, ora andrà ad aprire mio fratello. Corsi verso la porta della mia camera, la aprii leggermente, lasciandola socchiusa, provando a sentire cosa dicevano, ma non riuscii a capire nulla.
Sentii qualcuno salire le scale, probabilmente Ellen, ma lei non faceva così tanto rumore, di solito era più delicata. Ed infatti, arrivò davanti alla mia porta ma non era sola, dietro lei c’era un ragazzo.. Aveva un non so che di familiare.
-Dea!- Corse verso di me abbracciandomi –Dea! Cosa è successo!?- La strinsi forte a me e scoppiai di nuovo. –Ellen!— Entrammo in camera e ci sedemmo sul letto, io continuavo a piangere ed Ellen mi abbracciava, il ragazzo era rimasto fuori. Raccontai tutto quello che era successo ad Ellen, e possiamo dire che si è incazzata. –Loro hanno fatto cosa!? Dea. Io vado di là e li uccido.- Disse incazzata come non mai, Ellen è una ragazza cara e buona ma quando si incazza fa paura.
–No aspetta, lasciali stare.- Dissi io provando a fermarla. – No! Non aspetto niente. Li massacro quei stronzi. E tu stasera vieni a casa mia. Fuori c’è Liam nel caso non lo avessi riconosciuto, se ti serve una mano o un sacco da boxe c’è lui.- Disse l’ultima parte della frase con un sorriso in bocca, per poi tornare all’espressione incazzata, si.. Ellen incazzata fa paura ed è anche lunatica. Uscì dalla mia camera. Disse qualcosa a Liam, e la sentii scendere le scale, andandosene giù, da loro.
Sentii un leggero bussare alla mia porta, probabilmente era Liam –Avanti.- Entrò nella mia stanza e mi raggiunse, io ero ancora seduta sul letto con il volto pieno di lacrime, lui era in piedi davanti a me. –Dea? Sei tu? Wow come sei cambiata. Cosa è successo..? Vuoi parlarmene o vuoi picchiarmi come ai vecchi tempi?– Disse lui, un interrogatorio praticamente, detto alla velocità della luce. Liam era velocissimo a parlare e vedo che la cosa non è cambiata, sembra una macchinetta quando parla, spara trecento frasi al secondo ma l’ultima parte mi ha fatto sorridere un po’, già.. i vecchi tempi.
–Sai, la seconda opzione non mi dispiace, però ora non sono in vena..- Quindi gli raccontai tutto, anche lui si era arrabbiato nell’ascoltarmi, ma si notava da metri di distanza che si stava trattenendo dall’andare giù a prendere a mazzate quei due, lo si vedeva particolarmente dalle mani che teneva strette in un pugno. –Non me lo aspettavo da Louis, non era così. Lascialo stare, ha probabilmente bevuto così tanto che l’alcool gli ha dato alla testa.- Mi disse lui. Si dice che gli ubriachi dicano la verità, Liam, diciamocelo, consolare una persona non è il tuo forte, ripensai alle parole di prima e cominciai a piangere, di nuovo, stasera ero praticamente una fontana aperta.
Liam si sedette vicino a me sul letto, e io mi ci buttai addosso sorprendendolo un po’.Mi serviva una fonte di conforto, e visto che il mio orso enorme era dall’altra parte della stanza, mi sono buttata addosso a l’orso vivente di fronte a me. Mi sembra giusto. Cominciai a piangere sul suo petto impregnando la sua camicia di lacrime, mentre lui mi stringeva in un abbraccio rassicurante. Ecco come confortare una persona, dando il ‘Big Hug’... Sì, me lo sono inventato ora. L’abbraccio dell’orso vivente, Liam, da conforto e sicurezza dal 1993. Sì. Anche quando era un neonato, Ok? Ok. Mi allontanò un pochino da lui, e mi mise i palmi delle mani sulle guancie, eliminando le lacrime che macchiavano il mio volto, e ancora non cessavano. Inclinò la testa in un modo adorabile e disse. -Dea, non mi ti ricordavo così frignona sai?—
 
{Ellen
Andai giù, da Harry e Louis, Dea non meritava quelle cose, sono stati due stronzi. Sono veramente incazzata, non dovevano proprio dire nulla del genere.
Arrivai davanti alla porta gigantesca che portava in sala, dove stavano probabilmente vedendo qualche film, e non oso sapere che film vedono quei due. Bussai, ed entrai senza neanche aspettare una risposta, non me ne fregava più niente.
-Oh, Ellen.- Mi disse Louis, mentre mi salutava con la mano e un sorriso in bocca, mentre Harry si limitava a guarmi.
-Louis! Vergognati.- Esclamai io andando subito al sodo.
-C-cosa?- Mi chiese lui, Cosa!? Mi sta anche chiedendo cosa!?
-Cosa!? Sul serio? Sai meglio di me a cosa mi riferisco! Come hai trattato tua sorella, sai non ti facevo così cafone! Non voglio andare sul pesante, non dovevi proprio dirle quelle cose. Non le merita, sei stato veramente uno stronzo!- Dissi io tutt’ad un fiato.
-Hei hei.. Calmati un po’ biondina!  Non credo tu c’entri qualcosa in questa storia. E poi da dove lo hai buttato fuori questo caratterino!? Mi piace.- Disse Harry, oh.. Nono.. tra tutte le persone lui è quello che non deve permettersi di dirmi nulla.
-IO!? Cosa c’entro io!? Tu allora cosa c’entri!? Eh? Ah, si vero. Tu c’entri. La colpa di questo casino infatti è particolarmente la tua! Come ti permetti a dire quelle cose a Dea!? Tu che sei il puttaniere della scuola, sai Louis, Dea non dice mica cazzate. Harry è il puttaniere, dentro quella scuola ormai trovare una ragazza ancora vergine per colpa SUA è come cercare un ago in un pagliaio. Tutte se le è fatte! Vero Harry!? E ti permetti di giudicare Dea per quello che non è? Forza contraddicimi anche su questo! Perché hai sicuramente ragione te! Non lo metto in dubbio.- Dissi io ironicamente.
-‘Azzo che caratterino sul serio.. La puttana ti sta infettando con i suoi modi di fare? Sembravi più docile prima.- Rispose il riccio. Docile!? Io docile?
-Si vede che non mi conosci bene. Ed infatti non sai un cazzo ne di me, ne di Dea! Quindi non permetterti mai più di giudicare. Stronzo. E tu Louis, ripeto. Sono meravigliata particolarmente da te. Un fratello. Un fratello che dice queste cose alla sorella, non può essere chiamato fratello. Vergognati. Solo quello devi fare, e ripensa a tutto quello che gli hai detto. COMPLIMENTI. Dea stasera dorme da me, buonanotte. Spero che i sensi di colpa possano mangiarti vivo.- Dissi, aveva la testa chinata mentre guardava il vuoto. Ed Harry mi guardava con un ghigno in faccia. Cosa.Diamine.Ride. Cominciai ad avviarmi verso la porta che portava al corridoio, la aprì. Prima di chiuderla dissi –Ridi, ridi.. Potrai farlo ancora per poco, se continui così quei denti faranno una brutta fine. Capiamoci.- e chiusi la porta.

***

Chiesi a Liam di portarci a casa mia e mi scusai per quello che era successo questa sera, dopo aver lasciato Niall solo davanti al bar ci dirigemmo in pizzeria dove praticamente Liam-la-macchinetta mi faceva domande a sfilza sul biondino, ero nel bel mezzo di una abbuffata pizzarola con lui quando Dea mi aveva chiamato, uscimmo di corsa dalla pizzeria, io con l’ultimo pezzo di pizza in bocca, peggio dei cani, e Liam.. Beh per poco Liam non si strozzava. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta, gli ho tirato quattro colpetti alla schiena e si è ripreso, pagato e di corsa in macchina, credo avesse notato la mia preoccupazione. Tanta preoccupazione.
Dopo averlo salutato io e Dea andammo a prendere Gray dalla signora Clive e tornammo a casa, ancora non potevo credere a quello che era successo. Come ha potuto Louis... Guardai Dea, che al momento era sdraiata sul mio letto, affianco a me, sembrava ancora scossa.
–Ehi, come ti senti?— Chiesi con cautela, non volevo peggiorare la situazione. -Una merda.— Mi rispose lei senza esitazione. Ah beh, almeno era sincera. –Su, non ci pensare, sono solo dei coglioni, sono sicura che Louis si starà già pentendo per quello che ti ha detto.- Dissi io – Non ne ho dubbi, non voglio scuse da parte sua. Non posso accettarle, per lo meno, non ora.— Mi disse lei – Capisco, e fai bene, al momento non merita il perdono.— Gli risposi, fossi stata in lei mi sarei comportata ugualmente, ho sempre desiderato un fratello maggiore, purtroppo non ho potuto averlo, però alla fine è come se lo avessi.
Considero Liam un fratello maggiore come credo che lui consideri me la sorella minore, ma Louis non si è comportato per niente bene. Sinceramente mi è sembrato strano che abbia detto quelle cose a Dea. O Styles gli ha fatto il lavaggio del cervello o ieri aveva bevuto o fumato qualcosa di veramente pesante.
Io e Dea restammo in silenzio per qualche minuto. Silenzio imbarazzante. Non sapevo che dire, l’aria tra di noi si era fatta pesante, dovevo alleggerirla o stanotte sarei morta soffocata, quindi mi venne un idea. -Che ne dici se ci vediamo qualche film comico? Almeno non penserai a quegli imbecilli!— Dissi. Era la miglior cosa che mi potesse venire in mente. – HAI RAGIONE cazzo, non devo pensarci, non se lo meritano! Si ma.. mi serve una cosa fondamentale per potermi godere il film.. – Disse con un timbro di voce alto, mentre si alzava di scatto mettendosi in piedi. –Di ... cosa?- Gli chiesi io.
–Hai la nutella?-

 

La mattina seguente è stata dura svegliarci, avevamo fatto le quattro sveglie a ridere e mangiare come maiali la nutella, si dai, la dieta poteva aspettare. Beh, almeno Dea si è divertita un po’, almeno sono stata d’aiuto, sembrava aver dimenticato di tutto il bordello successo a casa sua. Sembrava. Dopo esserci svegliate, abbiamo fatto entrambe la mia solita routine, cioè; Svegliarci, lavarci, vestirci, vestire mio fratello, portare Gray dalla vicina ed infine andare a scuola.
Il posto peggiore era la scuola al momento, avremmo dovuto rincontrare di nuovo Styles e non so come Dea l’avrebbe presa. Dopo aver fatto tutto il tram tram quotidiano, ci incamminammo verso scuola – Dea, te la senti di andare? Se vuoi possiamo fare sega, solo per oggi almeno..— Dissi io, non ero il tipo che faceva sega, anzi, non la ho mai fatta, ma se serviva a Dea, se non era ancora pronta ad affrontare Styles la avrei fatta, anche se solo per un giorno. –No no, non ti preoccupare, andiamo. E poi, cosa ti è successo Ellen? Tu sega?? AHAHAHAH, questa mi è piaciuta!— Mi cominciò a ridere in faccia, e io che tentavo di essere gentile! Pff – Ma.. era un gesto tanto amorosooo! Come sei crudele!— Dissi io con una lagna. –Si ma tu non hai mai.. AHAHHAHAAHAHAH.— Mi disse lei, sempre ridendomi in faccia –Ma io lo stavo facen— Stavo per rispondere, ma la suoneria del mio cellulare mi fermò – Oh, aspetta che mi chiamano.— Dissi a Dea, solitamente non mi chiamava quasi nessuno, forse era Liam? Ma la cosa era strana.. A quest’ora dormiva.
Presi il cellulare dalla tasca e vidi il nome che compariva sullo schermo. ‘Sconosciuto’ Che cos’era ora? Uno scherzo telefonico? Volevo rispondere a tono, come facevo con il resto degli sconosciuti; ‘Ciao sconosciuto!’ questa frase li lasciava sempre spiazzati, e ci mettevano un po’ a rispondere, una volta lo dissi a una della Vodafone, che mi chiamava per farmi passare con loro! Mio Dio che figura di merda che feci. Comunque decisi di rispondere normalmente, oggi non ero in vena, trascinai il dito sullo schermo rispondendo alla chiamata –Pronto?— Dissi io portando il cellulare all’orecchio.
 – Buongiorno, sto parlando con la signorina Ellen Howey?— Mi chiese la voce dall’altra parte del telefono, non so ancora se è uno scherzo telefonico, ma la sua voce sembrava così professionale.
–Sì, sono io. Con chi parlo?- Chiesi io.
 –Sono una delle segretarie del municipio della città, volevo dirle che, dato che lei vive in una casa non idonea per essere abitata che rischia di cadere a pezzi da un momento all’altro, il sindaco ha deciso di abbatterla per poi ricostruircene un’altra, ovviamente non tutto gratis, si dovrebbe pagare una piccola somma.— Mi disse lei tranquillamente. Ha-ha-ha. Se questo era uno scherzo non era divertente.
 – Scherza per caso? E’ uno scherzo telefonico vero?— Dissi io allarmata, e Dea se ne era accorta, tanto che cercava di chiedere chi fosse, ma non riuscii a rispondergli in tempo visto che quella mi rispose quasi subito.
–No. Non è uno scherzo telefonico, la sua casa verrà demolita alle sei, le consiglio di andare a prendere i suoi averi.— Mi disse lei. Che.cosa.cazzo.succede. Demolita. La mia casa demolita. Dove diamine dovrei andare a vivere!? Per strada!? Gray! Come faccio?
–C-Cosa? E-E la somma per la nuova casa sarebbe?— Chiesi io esitante, ormai ero congelata sul mio posto. Non osavo muovermi, probabilmente avevo una faccia cadaverica.
Sono  200’000’000$, che farà? Pagherà? – Mi si spalancarono gli occhi, mentre fissavo Dea che al momento sembrava aver capito qualcosa, 200'000’000$ ... E io dove li trovavo? Facevo un lavoretto part-time che a malapena copriva un mese di vita.
– Senta. Io lavoro part-time, in quella casa viviamo solo io e mio fratello, non posso permettermi di perderla o di pagarne una nuova, non sapremmo dove andare, possiamo per favore bloccare questa demolizione?— Chiesi io speranzosa. Sono nella merda fino al collo.
Mi dispiace, ma la sua richiesta non può essere esaudita. Suppongo quindi che non pagherà. Credo sia inutile continuare a discutere allora, le auguro una buona giornata.- E mi attaccò in faccia. Poco me ne fregava, al momento stavo solo pensando a me e mio fratello. E’ successo tutto così in fretta.. e Sì.. Mi ha augurato una buona giornata. ‘Sta mignotta.
–Ellen.. Sei bianca quanto lo Zio Fester degli Adams ... Non ho ben capito cosa è successo, ma se è quello che penso io dobbiamo muoverci ad andare a casa tua.. Quindi, non c’è tempo da perdere, andiamo.- Disse lei, prendendomi per la mano, e portandomi via con se. Oh Dea, come farei senza di te. –D-dea.. L-la mia c-casa. D-demoliscono la m-mia casa alle s-sei.— Dissi io tutta tremante, stavo per piangere. –Cazzo.— La sentii imprecare, probabilmente avevo appena tolto di mezzo tutti i suoi dubbi. Le lacrime cominciarono ad uscire dai miei occhi, mentre camminavamo, appena Dea se ne accorse mi diede un abbraccio per consolarmi.—Su, andiamo Ellen. Penseremo a tutto, andrà bene. Ma ora andiamo a salvare quello che possiamo.— Mi disse fermamente. E cominciammo a camminare verso casa mia, tutto il tragitto senza farci profugare parola, lei era nera dalla rabbia, e mi trascinava con se, mentre io stavo pensando a Gray. Che fine avrebbe fatto quel povero bambino.. Non posso farlo finire per strada.
Quando arrivammo a casa, cacciai due vecchie valigie, erano dei miei genitori, io e Gray non avevamo molte cose, sarebbe dovuto entrare tutto lì dentro. Per il resto, cose come telefono di casa, la tv, i divani e i mobili non credo che avrei potuto salvarli, tutto perso, non avrò più nulla, che schifo di vita.
Tra poco avrei dovuto dire addio a questa casa. Tutte le fatiche che feci per procurarmela andate a puttane, questa casa che alla fine fece anche entrare Niall, già perché il tizio dell’altra notte era lui. Ne sono sicura. Ancora non gli ho chiesto nulla, e mai glielo chiederò! Ma, era lui. A meno che non me lo ero sognato. Non me lo ero sognato, vero? Ma al momento che importanza ha? La mia casa sta per essere demolita e io penso a quel coso. Diamine.
– Ellen.. Lo so che è difficile al momento. Passerà, io ti starò affianco.— Sentii Dea dietro di me, mentre mi tendeva le sue braccia accogliendomi in uno dei suoi abbracci spaccaossa. Ma alla fine non era di me che mi fregava. Ma di mio fratello. –Dea.. Alla fine il problema non sono io.. Gray? Che fine farà Gray..?— Dissi io tremante, pensando il peggio per mio fratello. –Gray... Fammi pensare.— Disse lei. Pensare.. pensare a cosa? Non c’è niente a cui pensare dannazione. Alzai la testa in modo che potevo essere faccia a faccia con Dea, che al momento sembrava aver visto la luce della salvezza. –ZIA! – Urlò lei. –Cosa?— Chiesi io confusa.—Tua zia! Ellen! Tua zia! Quella con i capelli rossi!— Mi disse lei urlandomi in faccia.
Sì.. mia zia? Non la vedevo da tempo.. Quale era il punto? La mia faccia divenne ancora più confusa di quanto già non lo era. –Tuo fratello! Tua zia! Lui e lei!— Mi disse lei. La mia faccia divenne ancora più confusa, poi mi illuminai. Mio fratello. Mia zia. Mio fratello. Mia zia. ZIA. Uguale. CASA.
Ma.. mia zia non viveva qui vicino. Io non posso abbandonare questa città, la scuola, il lavoro, gli amici. –Dea, mia zia non vive qui vicino. E’ lontana! Come.. –Gray, porta Gray da tua zia! Per te ho già una soluzione, resterai in questa città. Forza. Chiama tua zia, corri!— Corsi a prendere il cellulare ed a chiamare zia. Si, era da tanto che non la sentivo e ora me ne uscivo con questa cosa, era l’ultima speranza che rimaneva, spero solo che possa aiutarmi.

 
 
 
Io e Dea stavamo tornando ora nella nostra città. Gray è da zia.. Già.. Gray…Ormai non potrò più vederlo ogni giorno.. Il mio Gray.. Cominciai di nuovo a piangere, Come stavo facendo da ore ormai, ieri è toccato a Dea, oggi tocca a me. Quando parlai a zia della mia situazione per telefono decise subito di aiutarmi e di prendere Gray con se, anche lei aveva un figlio della stessa età di Gray, nostro cugino, lo avevo visto due o tre volte in tutta la mia vita.. Almeno Gray non si sarebbe sentito solo, avrebbe avuto qualcuno con cui giocare.. Quando io e Dea finimmo di fare le valigie, andai dalla vicina, avevo paura, avrei perso mio fratello, e lui.. era piccolo, non sapevo come avrebbe potuto reagire.
Avvisai la signora Clive, lei rimase sconvolta, non immaginava che sarebbe successa una cosa del genere, per poco non piangeva, aveva gli occhi lucidissimi ed io non sapevo come fare con Gray, il giorno prima vivere tranquillamente con sua sorella e il giorno dopo trovarti a casa di sconosciuti. Ma questo era l’unico modo per salvarlo. Poi era piccolo, cosa avrebbe capito!? Spero che per lui non sia uno shock, dannazione. Quando arrivammo da lei, Gray sembrava andare d’accordo con il cugino e la zia sembrava stargli simpatica, non c’era miglior notizia, se fosse stato il contrario sarebbe stato un grandissimo problema.
Zia mi offrì anche di vivere lì con loro, ma io rifiutai, non volevo procurare altri fastidi, e Dea aveva detto che per me c’era un’altra soluzione, quindi posso solo che dargli fiducia. Quando arrivò il momento dei saluti.. Beh, io cominciai a piangere, di nuovo, mi sarebbe mancato da morire mio fratello. E quando vide me piangere si unì anche lui, mentre diceva il mio nome.
Andai ad abbracciarlo e nel tentativo  di calmarlo gli dicevo che sarebbe andato tutto bene, che lo sarei andata a trovare, ma ce la farò davvero? Il viaggio non costa poco, e dura circa due ore e mezzo, sia di partenza che di ritorno, con un totale di cinque ore, ma, per mio fratello questo ed altro, almeno una volta a settimana.. o al mese.. diamine in che situazione mi trovo!?
Ed ora, sono qui. In treno. Con il capo poggiato sul vetro di una delle finestre del treno, con Dea vicino, mentre guardavo il vuoto. Erano quasi le sei. Tra poco la mia casa sarebbe stata demolita. Ero stanca. Tanto che le palpebre cominciarono a farsi pesanti, e pesanti. L’ultima cosa che sentii fu il mio cellulare squillare, sentii Dea dire ‘Liam’ probabilmente ora gli starà raccontando tutto, ma io
ho sonno. Non riuscì a capire più niente, potevo solo sentire l’oscurità che mi avvolgeva, dopodiché il vuoto.

 
***
 
Mi sentii scuotere le spalle, probabilmente da Dea –Ellen! .. Ellen! Sveglia! – Mi diceva lei dolcemente, aprii gli occhi, solo per incontrare i suoi. –Finalmente!- Esclamò lei. Poi realizzai una cosa. –Dea! Che ore sono?— Dissi, la sua faccia si fece improvvisamente triste. E mi disse – Le sette.— Ah.. La mia casa a quest’ora non sarà altro che macerie.. Mi alzai ed insieme a Dea cominciammo ad uscire dal treno, dopodiché dalla stazione. Fuori era freddo, e i nuvoloni in cielo mi dicevano che stava per fare un temporale. Sospirai. La mia casa.. Mi fermai lentamente guardando quei nuvoloni dopodiché mi voltai verso Dea.
–Dea.. Dove finirò io.. Ora?— Mi rimase a guardare per qualche secondo, fino a quando non fece un grande sorriso e mi venne a prendere per il braccio trascinandomi con lei. –Non preoccuparti. Andiamo.— Mi disse lei con il suo solito entusiasmo.
 –S-sì ma.. Andiamo dove..?- Chiesi io mentre provavo a fargli rallentare il passo.
–Oh, Non è ovvio!? A casa nostra.–

 

Salve genteeee *w* ecco a voi il capitolo 4! Yeee, è stato un pò depresso :c lo sappiamo. Aww, checcarina Dea. Ellen da oggi in poi vivrà da lei, awww.
Speriamo che vi sia piaciuto questo capitolo! il capitolo 3 non ha ricevuto nessuna recensione :c se volete che la fanfiction venga continuata potete farci arrivare ad almeno 3 recensioni sia in questo che in quello precedente? o è troppo? please ; ^ ;
Alla proooossimaaa :*

 
  
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