Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Dark prince    09/02/2014    3 recensioni
Coppia: Jean/ Marco (Principalmente)
< < Ma no, fotografo altro, no modelli. > >
A quelle parole Jean annuisce, come ad aver capito che tipo di studi facesse Marco.
< < In Germania ci sono cose e luoghi bellissimi da fotografare! > >
E a quel punto... il corvino lo guarda, diventando quasi serio, anche se le sue guance si erano colorate di rosso.
< < Jean.. potrei farti un set fotografico.. nudo? > >
< < ....Che? > >
Ed incredulo il biondo si ritrova ad arrossire, imbarazzato.
Avvertenze:Le immagini alla fine non sono mie.Posterò sempre o la fonte o l'autore.
Buona lettura!
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Armin Arlart, Eren Jaeger, Jean Kirshtein, Marco Bodt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nella stanza regnava il silenzio totale.I presenti sembravano avere paura quasi di respirare dopo aver udito quelle parole e i loro sguardi erano puntati sulla figura di Sasha che sorrideva, convinta che il suo piano fosse geniale, perfetto.
Incredibilmente figo.
Peccato che non tutti la pensavano allo stesso suo modo, soprattutto una Mikasa che aveva puntato il suo sguardo prima su Eren e poi rivolgerlo nuovamente all'amica.
Reinerpoi, palesemente esasperato, si era portato una mano sul viso, scuotendola prima a destra e poi a sinistra, cercando di far finta che quelle parole erano solo fasulle, una bugia!
Ma no, no no no... bert ecco che gli afferra il bordo della giacca, tirandola verso il basso per attirare la sua attenzione, in modo da farsi guardare e quando il biondo finalmente compie quel gesto, si ritrova di fronte il viso paonazzo, rosso e nel totale panico del proprio ragazzo: Davvero aveva pensato che dovevano farlo??!!!
Neanche per sogno.
Marco e Jean, ancora in piedi e non totalmente entrati nella stanza, si guardano a vicenda... e lentamente arretrano, arretrano come se si fossero messi d'accordo con il pensiero, indietreggiano per scappare da quella casa con l'illusione di non essere notati.
Ma purtroppo, dietro di loro, Connie li osservava, li spiava e li controllava, posando una mano sulle loro schiene per fermarli. - Andiamo, non dovete mica spogliarvi totalmente...
Il tedesco si volta ora, per guardare l'amico negli occhi, mentre si portava una mano sul fianco, sospirando.
- Questa storia è assurda Connie!!!!! chi mai verrebbe a vedere uno spogliarello!!! e poi non siamo mica spogliarellisti noi!
Un sorriso quasi diabolico si mostrò sul volto dell'altro, che inclina il capo e guarda il biondo: Jean venne scosso da un brivido di puro terrore a notare quel sinistro sogghigno.
- Lo so, ma siete tutti bei ragazzi e poi parteciperei anche io!
Non dovete spogliarvi completamente, non signore!!! potete restare... con un cappellino a coprire le parti intime!
Se prima i presenti erano titubanti sul piano o addirittura incerti, con questo particolare erronamente aggiunto da Connie gli aveva fatto comprendere che sarebbe fallito totalmente.
Ma in particolare, uno dei ragazzi, continuava a scrutare e ad osservare i visi dei compagni, torturandosi le mani in modo nervoso, rischiando anche di farsi qualche graffio e rovinare la pelle, ma non sarebbe arrivato a tanto, altrimenti la tensione lo avrebbe ucciso, ed ecco.. che con uno scatto improvviso e anche forte, visto che aveva fatto traballare la sedia, Bert si alza sotto lo sguardo sconvolto del compagno.
Ed è proprio a lui che il corvino rivolge un fugace intimidito sguardo.


- Io credo che potremmo anche provare... sapete tutti che il negozio è l'unica fonte di sostentamento che hanno.. i genitori di Connie..



Nessuno, nessuno dei presenti avrebbe mai creduto che un tipo come Bertholdt avesse il coraggio di accettare una cosa del genere visto il suo imbarazzo e la sua timidezza.... oltre al fatto che Reiner era alquanto geloso del proprio ragazzo e mai gli avrebbe fatto fare una cosa del genere, infatti questo lo guarda, ancora incredulo da quella reazione.
Jean conosceva molto bene il biondo, sapeva come a volte le sue scenate di gelosia lo mandassero fuori controllo, ecco perchè avanza nella stanza, fino a ritrovarsi al centro di essa.. finendo con il togliersi il cappotto; Voleva dare man forte a Bert in modo da evitargli un brutto litigio con Reiner.
- Sono d'accordo con Bert, però non farci finire con un misero cappello a coprire le parti intime, farci restare in box..sasha...
Il tedesco rivolge lo sguardo alla mora ragazza, ben sapendo che dietro a tutto ciò c'era la sua mente diabolica quanto infantile e alle volte, completamente fuori controllo.
Di risposta, Sasha annuisce, scendendo dal tavolino per potersi avvicinare a quello che era diventato il suo nuovo salvatore, il Dio sceso interra di nome Jean!!
Con commozione ora sta guardando il biondino, congiungendo le mani come se stesse pregando e nei sui occhi si poteva intravedere una sorta di luce di ammirazione.
Per Jean lei, i suoi comportamenti e anche quello che stava facendo.. erano esagerato.
- Va bene!! niente nudo integro! lo giuro!!
Lo giuro.
Mai fidarsi di una tizia che un giorno aveva lasciato il proprio ragazzo al ristorante con il conto da pagare da solo, ma con il fantastico dettaglio che entrambi avevano lasciato portafogli e soldi nella loro casa, quindi... Connie si era ritrovato a pagare lavando i piatti, e gli era andata anche bene!
Jean sospira, insieme ad un Reiner che stranamente ancora non aveva detto nulla, ma questa la ritiene una fortuna visto i precedenti episodi, ma ad una delle presenti sorge un dubbio, un dubbio quasi esistenziale: Ymir con le gambe poggiate sul bordo della sedia, tenendo un'equilibrio scarso, alza la mano, come per avere la parola che subito gli viene data... e anche se non fosse stato così lei avrebbe proferito parola lo stesso.
- Attimo. A quanto ho capito questo... macabro spettacolo devono farlo solo gli uomini.
Perchè hai chiamato anche Christa?

Ovviamente lei non avrebbe partecipato, a nessuna delle due cose visto che poteva scegliere se accettare o meno, se farlo o se gli andava.
A sentire quelle parole Connie si fa spazio tra i due ragazzi che aveva bloccato l'acceso alla stanza, che li strovastavano visto la sua scarsa altezza ma a lui non fregava più di tanto e anzi, a volte osava prendere in giro Levi o Christa per la loro statura.
Con espressione quasi orgogliosa posiziona al centro della stanza, di fronte a tutti gli altri, guardando prima Ymir e poi tutte le ragazze presenti.
- Visto che lo spogliarello avrebbe attirato solo donne, avevo pensato a dei drink offerti da delle graziose cameriere con vestiti da coniglietto!!!
Le ragazze spalancano gli occhi mentre i ragazzi... iniziano a guardarle incuriositi dalla loro reazione oltre che fantasticare su come gli abiti starebbero stati addosso a loro (Almeno le persone etero che erano lì dentro).
Ymir ricambia quello sguardo impassibile quasi atona, ma poi incrocia le braccia al petto.
- Non mi vestirò mai da un fottuto coniglio.
E il suo sopracciglio si inarca, mentre un piede era ormai poggiato a terra.
Connie vacilla nell'incontrare quello sguardo, vacilla così tanto che inizia a sudare anche freddo.

- L'avevamo previsto.. infatti se vuoi puoi indossare abiti maschili e preparare i cocktail; Sapiamo che hai parecchia esperienza su questo campo e ... e poi!!! puoi controllare Christa che serve ai tavoli!


Alle volte erano furbi quei due. Sapevano bene che l'unico punto dove potevano far leva per far cedere Ymir era proprio la sua Christa; Con lei non c'erano ma o se, ed era anche l'unica a far uscire un minimo di dolcezza da quella donna travestito da uomo.
E anche stavolta sembrava funzionare visto la titubanza della mora, che guarda a terra, sbattendo ritmicamente il piede sul pavimento.
E alla fine alza lo sguardo, ridendosela sotto i baffi, mostrando quel sogghigno da lupo tipico della sua persona.
- Oh diamine si; Voglio vedere proprio come tutti imbarazzati ballerete di fronte a quarantenni stressate e arra-
- YMIR!
Christa gli tappa la bocca, agitata e rossa in viso, scuotendo il capo.
Bhè, si imbarazzava e intimidiva per poco la piccolina del gruppo, anche solo era solo per il suo corpo.
Yimir l'abbraccia alla vita, stringendosela a sè mentre rideva come non mai.


Bhè, bene, a poco a poco tutti sembravano convincersi, chi più e chi meno, e alla fine decidono anche l'orario delle prove, oltre al tipo di costume che avrebbero dovuto indossare.. create da la coppia folla.
Tutto sommato era semplice; Pantalone bianco, con maglia/camicia con varianti di colore e una giacchetta di pelle marroncina.
Non sembrava nulla di sexy, nè di hot.... tranne per il fatto delle cinghie che delineavano punti ben precisi come il sedere, le gambe e il petto.
Ai ragazzi sembrava piacere, non era nulla che... mirava alla loro mascolinità, e anzi, sembrava risaltarla.
E nella mente di Jean già si formava l'immagine di Marco con addosso quella divisa, s, sapeva di sbagliare ma era anche lecito visto che era il ragazzo che gli piaceva.
Lo aveva ormai ben dimostrato anche all'altro del suo interesse anche se non avevano parlato, ma questa è una cosa che avrebbe potuto fare anche dopo.... se... le cose.. sarebbero diventate serie.
...Al solo pensare si sente come un peso, che poteva collegarlo solo alla paura, alla paura di legarsi ad un'altra persona, a Marco.. dimostrando tutti i suoi punti deboli.
Il corvino, notandolo con lo sguardo perso nel vuoto, si avvicina sfiorandogli una spalla e a quel contatto il biondo alza il capo...sbattendo le palpebre.
- Sei certo di farlo...?
Gli sussurra Marco con un sorriso divertito e incuriosito mentre guardava Jean che distoglie lo sguardo, un pò imbarazzato.
- Andiamo, altrimenti questi finiscono per vendere patate bollite sul cipiglio della strada.
A quella battuta a Marco il sorriso si amplia, guardando poi i presenti, incominciando a mettersi d'accordo per l'orario delle prove e il luogo; In fondo avevano solo 3 giorni.


Tutto quello era ridicolo.
Tutto fottutamente ridicolo e malsano.
Ancheggiare, fare l'ammiccante... oddio, era una cosa che un pò lo disgustava.
Jean, Jean per l'ennesima volta fa bloccare tutto il balletto perchè aveva preso per la collottola della maglia un'Eren che lo aveva preso in giro, dicendogli che lo muoveva bene il sedere.
Come una vera donna.
Sarebbe stato arduo, arduo e imbarazzante farlo di fronte a tante persone, soprattutto di fronte a Marco che si stava impegnando... a differenza sua.
Sbuffando si allontana da Eren, tornando nella sua posizione, sistemandosi una delle cinghie sulla gamba che continuava a scendere;Sebbene fosse la prima volta che indossava una cosa del genere, non gli davano fastidioso anzi, le sentiva come sue da sempre.
Al via di Connie si ridesta dai suoi pensieri, guardandolo e annuendo con il capo, tornando a ballare o meglio; A eseguire i passi in modo meccanico, senza espressione anche se di natura lui ancheggiava per davvero... e poi non era l'unico che non riusciva a concludere molto; Reiner lo superava in quanto a impedimento, ma Bert... spesso e volentieri lo aiutava ( E secondo lui era anche una scusa per delle carezze sfuggevoli in pubblico.)
E Nel pensare questo si volta verso Marco, ritrovandosi a guardare quegli occhi scuri.. e un sorriso si dipinse in viso senza neanche accorgersene.
Ripetono tuti i passi ballo, con di sottofondo un mix dalle canzoni di Sexy back e una coreana...dal suono strano ma carino, scelta da una Mikasa che impassibile gli aveva "quasi" ordinato di ballare, finendo allo stremo oltre che particolarmente tardi anche se il giorno dopo molti di loro avevano scuola o lavoro, ma riescono alla fine a tirare su qualcosa che poteva essere decente e soddisfatti si cambiano e si avviano per tornare alla loro casa dopo aver salutato Connie e Sasha visto che erano dentro casa loro visto che era l'unico luogo disponibile: Erano che la mattina dopo si sarebbero ritrovati di nuovo lì, per affrontare un'altro allenamento lungo, snervante e stancante li avrebbe aspettati.
Jean e Marco vanno via insieme; Avevano deciso di andare con una sola macchina per.. stare un pò da soli, almeno quei 15 minuti per raggiungere la casa di Connie ma questo era tutto sotto inteso, ovviamente.
Jean appena seduto al posto guida, si passa una mano sul collo, ancora un pò sudata; Sentiva tutti i muscoli fargli male, indolenzito anche, e insieme a quella stanchezza che aveva lo aveva portato ad una sola conclusione; La mattina dopo non sarebbe andato a lavoro.
Sbuffa poi, mentre inseriva la chiave per accendere la macchina, tenendo l'altra mano ben salda sul volante.
- ho bisogno di una doccia.
una lunga e favolosa doccia..
Marco si volta annuendo, anche lui d'accordo con le sue parole però... nei suoi occhi e nei suoi gesti c'era qualcosa che non andava. Erano quasi... nervosi.
Infatti non parla, cosa assai strana per Jean non sentire la sua voce, visto che molto spesso è proprio il corvino a trovare un'argomento di conversazione, ed è per questo ecco che... osa chiedere cosa non andasse.
- ...Tutto ok Marco?
Oh, si era accorto del suo nervosismo.
Preso dal panico si tortura le mani, come stava anche tartassando il suo labbro che mordicchiava ripetutamente; Perchè non sapeva celare così bene i suoi sentimenti?
- Si... tutto ok.
Che bugiardo pessimo e poco credibile, doveva migliorare su questo lato ma.... no, non ci sarebbe mai riuscito.
Ed era anche ovvio che un tipo come Jean se ne accorgesse, ma non indaga per non infastidirlo, anche se i dubbi che avesse fatto qualcosa sorgono in lui ma andiamo, era convinto di essersi comportato bene.
Quel silenzio snervava ancora di più il biondo poi, che di tanto in tanto lanciava uno sguardo a Marco agitato e teso nel sentirsi osservato, e quando ormai raggiungono casa del ragazzo che non avevano ancora parlato, e lo nota poi incerto di scendere dalla vettura una volta fermato.

Marco raccatta le sue cose, con gesti veloci, come se alla svelta volesse andarsene da quella macchina e a quel punto, prima che possa scendere, Jean lo afferra per il polso, facendolo tornare dentro la vettura e chiudendo gli sportelli con il sistema di sicurezza per non farli aprire.
- Cosa c'è?

"Ho fatto qualcosa?"

- Nulla...

"No, e che devo dirti una cosa...."

- Il tuo silenzio mi snerva..

" Mi sto preoccupando, testa di rapa."
- ..... Vuoi restare a dormire da me stasera?

A quella domanda spiazzato Jean guarda il corvino, sbattendo le palpebre.
- Sei stato in silenzio tutto questo tempo... perchè dovevi domandarmi questo?
Il tedesco si porta una mano sul volto, a coprire la bocca per impedire alle risate di uscire, ma niente, non ci riesce e ridacchia.
- ..Scemo.
Marco quasi offeso e con le guance rosse borbotta quelle parole, guardandolo poi per una risposta, e subito lo intuisce Jean, che gli fa cenno di aspettare perchè preda di una risata irrefrenabile.
Ma comunque mette in moto per poter parcheggiare la vettura come si deve, chiaro segno che si, aveva deciso di restare.
Ma il nervoso non era dovuto solo a quella richiesta, ma ad un'altra ancora più imbarazzante.. ma questa gliel'avrebbe fatta dopo.
Una volta scesi dalla vettura, si dirigono nel portone e poi su, per le scale, salutando i signori, vicini di appartamento di Marco, entrando poi nella calda e confortevole dimora.
Non perdono tempo a mettersi comodi... ed entrambi si accorgono che incominciano ad avere quella tipica confidenza da.... fidanzati?
Non sapeva come dirla al dire il vero, per il biondo questa... era la prima volta a che si sentiva così coinvolto in una relazione, con un UOMO per giunta, ed è per questo che mentre si toglie il cappotto... resta ad osservare la schiena di Marco, che a sua volta si stava privando degli abiti ingombranti come sciarpe e giacca, e si chiedeva cosa lo avesse portato da lui, cosa davvero li legava... se valeva la pena rischiare di ferirsi per il Corvino.
Ma a quest'ultima domanda quasi subito risponde; Posa con un gesto garbato il cappotto al suo posto, avvicinandosi a Marco.. per abbracciarlo da dietro e baciarlo sul collo, un semplice e innocuo bacio che però fa spalancare gli occhi a Bodt.
- ..Senti Jean, posso chiederti una cosa?
Lo mormora con voce bassa, timido e quasi timoroso, e Jean nel notarla si acciglia.... ma in sè una sorta di paura si fa largo.
- Cosa...? Marco scosta lo sguardo, restando però nel suo abbraccio, come rassicurato.
- .....Poseresti per me.... nudo? A quelle parole il volto chiaro del tedesco va in fiamme e il respiro quasi gli si mozza, lasciando intuire a Marco che la domanda era stata piuttosto imbarazzante.
- è.... per l'università, cioè, devo fare una mostra sia fotografica che di disegno...I..io..cioè..lascia stare, chiederò a qualcun'altro.
"Qualcun'altro."
Quando quella parola raggiunge il cervello andato a in pappa di Jean, questo stringe di più a sè il ragazzo, in un moto di gelosia.
- No, lo farò io.


"Non so mostrare rispetto per la vita, non ci riesco, perdonatemi.
Guardatemi, getto via la mia come se fosse qualcosa da calpestare invece che curarla e difenderla.
... Ma alle volte è così difficile andare avanti da soli, che per forza abbiamo bisogno di una persona al nostro fianco, per poterci appoggiare anche solo un secondo."
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P.S. Ringrazio tantissimo Hanta96 per questo fantastico disegno fatto apposta per la mia FF!! Ne sono onorata!
  
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