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Autore: GinnyAndros511    09/02/2014    0 recensioni
Intrighi, sbagli e cambiamenti.
Amelia ragazza con i capelli rossi a simboleggiare la sua immensa passione per la vita.
Leo, il ragazzo che nessuno può capire, bello quanto tormentato.
Jenna, ritardardataria perenne, alle prese con i capricci dell'amore.
Il trio vincente che spaccherà il 'culo' al mondo.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 1 - PARTICOLARI INSIGNIFICANTI

“… sun in the sky …”.

Passeggia per le strade affollate di Londra, il tramonto ricopre le vetrate dei palazzi di quel bel quartiere.

Gli è sempre piaciuto passeggiare tra la gente la sera, in quell’ora tra il chiarore del giorno e l’oscurità della notte.

“…you know how I feel…”.

Quella musica dalle note dolci, quel basso blues dal colore tondeggiante … tutto gli piace di quella voce calda e sensuale che lo accompagna mentre si dirige verso l’appuntamento con “l’allegra combriccola” della quale faceva parte ormai da molti anni.

Partito una settimana prima per la Toscana, e prima ancora per New York, questa è la prima volta che rivede la sua compagnia dopo i suoi ultimi due viaggetti.

È eccitato, ha tante cose da raccontare, soprattutto sulla vacanza oltreoceano: quelle due settimane erano state paradisiache, lui, Amy e Jenna da soli per la prima volta dopo molti anni.

È in anticipo, quindi decide di prendersi una piccola pausa per ammirare la confusa folla di passanti che, frenetici e pieni di borse, si spingono a vicenda per cercare di passare illesi tra la ressa dei pendolari.

Si ferma in uno Starbucks lì vicino, prende un americano e si siede su una poltroncina comoda osservando placido la gente.

D’improvviso lo vede: un ragazzo moro con indosso una maglietta del Metropolitan Museum, lo stesso museo tante volte citato nei libri d'arte che, con le sue due migliori amiche, aveva curioso, visitato in un giorno di pioggia durante il soggiorno nella Grande Mela.

Era stata una giornata fantastica, piena di risate e corse sotto la pioggia per arrivare il più in fretta possibile al prossimo museo o palazzo da visitare, inzuppati dalla testa ai piedi dalle sgommate dei taxi frettolosi, sentendosi liberi e felici, come non si erano più sentiti più da molto tempo.

Ricordi nostalgici gli passano per la mente, immagini di ore e attimi felici, passati a Central Park, sulla Statua della Libertà o in qualunque altro posto di quella favolosa città, in compagnia di quelle due strampalate delle sua amiche, sentendo di poter essere se stesso, in tutto e per tutto, senza dover fingere niente.

Decide di seguirlo.

È un desiderio dettato dall’istinto quello che gli passa per la testa.

Si dirige verso la folla cercando tra la gente quel ragazzo, lo trova e lo segue.

Si inoltra sempre più verso quartieri che non conosce pur di riuscire a seguirlo.

Non sa perché lo stia facendo, non riesce a motivare i suoi passi spediti.

È davanti a lui, mancano solo pochi metri.

Scomparso, svanito nel nulla.

Un attimo di distrazione e l’ha perso.

Non che gli importi più di tanto poi … o almeno non dovrebbe.

Ora si è pure perso, non sa né dove si trovi né come tornare indietro.

Allora comincia a vagare fino a quando gli sembra di scorgere qualcosa di famiglia.

“Ma certo! - pensa – Quella è l'insegna del nostro pub: “The Cheshire Cat's Grin!”

Si sposta verso la porta del piccolo locale ormai diventato il solito ritrovo della compagnia in quanto uno dei ragazzi del gruppo di Leo, Amy e Jenna è cugino del proprietario.

Il pub è pieno e l'atmosfera è rarefatta e allegra.

Nell'aria si avverte un leggero odore di birra che frizza inebriante nelle narici, le luci sono tenui e il bancone è pieno di ragazzi intenti a ridere, scherzare, flirtare ed ubriacarsi.

Quasi come un automa, passo dopo passo, percorrendo quella strada che ormai poteva fare quasi ad occhi chiusi, Leo si dirige verso il tavolo a loro sempre riservato.

Appena intravede tutta la compagnia un sorriso subito si dipinge sul suo volto.

Amy è intenta ad imitare qualcosa all'apparenza molto simile a un ippopotamo ad un sconvolto Colin; Simon e Daniel, come sempre, stanno lanciando occhiate in giro in cerca di qualche ragazza d'abbordare per la serata; poi eccola lì, la coppia perfetta, mai un litigio, mai un disaccordo, Jenna e Michael intenti ad avere una conversazione molto intima.

Leo continua ad avanzare con sguardo ilare nel guardare quella massa di sbandati che sono i suoi amici più cari.

Amy sta aspettando impaziente l'arrivo di Leo che non vede né sente da quasi una settimana perché, subito dopo il ritorno da New York, era andato in Italia dai suoi parenti toscani.

Mentre cerca di spiegare a Colin, il più anziano del gruppo, le fattezze del suo professore di Scienze Psicologiche il suo sguardo si posa distratto su un ragazzo molto simile al suo migliore amico.

Balza immediatamente in piedi rovesciando la sedia e saltando in braccio al suo coinquilino sconvolgendo tutto il tavolo e sotto lo sguardo scettico degli altri ragazzi del bar.

“Leo!!! Mi sei mancato tantissimo!!!”

“Leooooooo!!! Finalmente sei tornato!” urla Jenna imitando la sua amica e correndo incontro a Leo.

Sono tutti e tre sinceramente felici di rivedersi dopo quella settimana di lontananza.

Staccandosi dalle due ragazze lo sguardo di Leo torna a posarsi sugli altri che stanno guardando la scenetta con divertimento, soprattutto vedendo le occhiate scocciate per gli urletti felici di Amy e Jenna delle altre persone del bar.

Dopo i vari convenevoli e le cordiali pacche sulle spalle, finalmente tutti si siedono al tavolo ordinando qualche pinta di birra.

Mentre aspettano l'arrivo delle birre, l'atmosfera si fa sempre più distesa, chiacchierando tra loro e raccontandosi le proprie vacanze.

Gli occhi di Simon e Daniel intanto hanno raggiunto il loro scopo: due ragazze si stanno avvicinando sinuose sui loro tacchi, spaventosamente alti, alla compagnia.

Il primo ad accorgersene fu Daniel che, dando una leggera gomitata al suo compagno di “caccia” per attirare la sua attenzione, inizia a mangiarsi con gli occhi la più alta delle due.

É proprio lei ad appoggiare con sicurezza le due mani perfettamente smaltate e curate davanti a Leo, intento a scherzare con Colin.

Lo sguardo di entrambi si alza sorpreso al sentire quel richiamo della propria attenzione.

Gli occhi della ragazza si sostano subito languidi sulla figura di Leo, la sua mascella squadrata e l'aria da bello e impossibile.

L'altra ragazza intanto non ha perso tempo in convenevoli e si è seduta con aria da civetta in mezzo a Simon e Daniel che se la contendono ad occhiate.

Leo squadra la bionda di fronte a lui guardandola maliziosamente.

La ragazza ha due belle gambe lunghe e snelle messe in risalto da tacchi vertiginosi e dalla minigonna del tubino rosa shocking.

Il vestito aderente risalta le sue forme prosperose lasciando una spalla scoperta.

Leo subito inquadra il tipo, il suo genere di ragazza preferito: una botta e via.

Amy, sentendosi messa da parte, si alza e si dirige verso il bancone per ordinare qualcosa di più forte di una birra.

Disgustata da quelle due ragazze che si erano subito date da fare con i suoi amici, si siede, un po' impacciata nel suo semplice vestitino verde, e ordina una tequila.

Dal bancone riesce a vedere Michael e Jenna alzarsi e salutare gli altri.

Afferra il bicchiere e manda giù il suo contenuto tutto d'un sorso.

Simon nel frattempo ha vinto la battaglia con il suo migliore amico trovandosi spalmata addosso la brunetta, una certa Bethany, mentre Daniel va a cercarsi un rimpiazzo per la serata.

La bionda, che Leo aveva scoperto chiamarsi Avril, sta spudoratamente flirtando con lui, rendendogli il lavoro molto più facile.

“Allora, Avril, sei nuova da queste parti? Non ti avevo mai vista in questo bar.. E dire che sei molto difficile da non notare..” comincia Leo ammiccando alla ragazza.

“A dire il vero sono appena arrivata in città e sono vogliosa di fare nuove amicizie... se capisci cosa intendo..” risponde lei allungando una mano verso Leo e poggiandola sulla sua coscia.

“Capisco benissimo.. Ti posso offrire da bere qualcosa?”

“Si grazie, un Cosmopolitan andrebbe benissimo” dice la ragazza avvicinandosi provocante al viso di Leo.

Annuendo e alzandosi con sicurezza Leo, accompagnato da Colin, va al bancone per prendere il drink.

Si trova però sorpreso una Amy decisamente brilla intenta a respingere con poca convinzione le avanches di un uomo di mezza età.

“Un Cosmopolitan per favore – dice rivolto verso il barista – Amy, che combini?” continua rivolto all'amica.

“Mi diverto un po' anch'io” dice ridendo sguaiatamente e tentando di riafferrare l'ennesimo bicchiere di tequila impedita da Leo.

“Non fare la scema, dai che ti riaccompagno a casa io.. Sei ubriaca fradicia!” così dicendo Colin afferra per un braccio Amy.

“Non fare storie.. Dai che Colin ti accompagna sul suo bianco destriero, io ti raggiungo più tardi” dice Leo afferrando il Cosmopolitan e lasciando un leggero bacio sulla guancia di Amy.

“Siiiiii, ho sempre desiderato da piccola un pony bianco.. Ma mi piacciono anche i cavalli”

“Su principessa prendi il cappotto che ti porto a casa.”

Avril, intanto, si sta ripassando il rossetto e il mascara mentre aspetta l'arrivo del suo Cosmopolitan e della sua 'scopata'.

Appena lo vede tornare, sfodera il suo sorriso più seducente.

“Allora, dove eravamo rimasti?” chiede con finta ingenuità dopo aver afferrato il drink.

“Alla voglia di fare nuove amicizie..” sussurra il ragazzo avvicinandosi a lei rapidamente e togliendole il drink dalle mani.

“Ah.. Già..” Avril si avventa su di lui, ovviamente ricambiata con ardore.

Tra un bacio e l'altro Leo aggiunge “Meglio andare in un posto più appartato, non trovi?”

Avril annuisce lievemente e si alza facendosi portare via dal tavolo.

Tutto questo risveglia in Leo un senso di routine, quasi di noia.

Ormai succedeva sempre così: si avvicinava una ragazza, si flirtava un po' e poi ci si appartava.

Leo non prova più nessun brivido di piacere a fare quello che ormai è diventato un'abitudine.

Lui e Avril intanto sono entrati in un vicolo ai lati del locale.

La mano di Leo si muove automatica sul sedere di Avril riprendendola a baciare, alla ricerca di un qualche brivido, una qualche eccitazione.

Non riesce a capire cosa ci sia di così difficile.

Nel cercare di spiegare quello che sente, o meglio quello che non sente, quasi involontariamente bacia e tocca Avril con ancora più frenesia.

La ragazza si accende sotto il suo tocco, scambiato per un tocco passionale, gemendo per i suoi baci e per le sue mani che le percorrono tutto il corpo sopra il vestito leggero.

Infila le mani sotto la sua camicia candida per arrivare a quei pettorali e addominali scolpiti e per scoprire ed accarezzare le sue spalle larghe e muscolose.

All'improvviso freddo.

Fuggito. Scappato. Leo se n'è andato, lasciandola sola al freddo, insoddisfatta. Lasciandola nel mezzo del suo divertimento, non del proprio.

Tutta quella meccanicità lo hanno colpito al cuore, trafitto come da una lama affilata di un coltello, provocando uno squarcio, un vuoto che rimarrà una ferita aperta.

Una ferita che ha capito di essersi già inferta io che sono ignorante, o non esiste sta parola?) e di aver aggravato spargendoci sopra sale al posto di una benda per cicatrizzarla.

Non prova più niente nel fare sua una donna, era sempre stato un piacere fugace e momentaneo che si era affievolito affogato nell'abitudine.

E ora un ricordo sempre più nitido si affaccia nella sua mente, si staglia chiaro nell'orizzonte dei suoi pensieri.

Lo tormenta e insinua in lui un dubbio.

É quel ragazzo, particolare all'apparenza insignificante, perso tra la folla e i vicoli di Londra e seguito inconsciamente per diversi minuti.

Gli era tornato in mente all'improvviso, un'immagine che si era sovrapposta al volto della ragazza.

Era bastato.

Aveva rovinato tutto, così pensava camminando a passo sostenuto verso casa, aveva rovinato la serata a Avril.

Per lui era stato, a dire il vero, semplicemente come uno schiocco di dita che lo aveva riportato alla realtà, facendolo tornare lucido e accendendo quel turbinio di pensieri che aveva sigillato in un angolo della sua testa.

Non sa cosa gli stia succedendo, sa solo che qualcosa si è spezzato, non è più in armonia con sé stesso.

“Leo, sei già tornato?”

Non si è neanche accorto di essere davanti al portone di casa sua.

“Leo, Leo stai bene? Leo?”

Quel richiamo lo scuote, le immagini ritornano nitide: davanti a lui Jenna lo sta guardando preoccupata.

“Sì Jenna, scusa, ero sovrappensiero, tutto bene!” risponde con un sorriso forzato dandole un bacio ed entrando in casa.

  
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