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Autore: _ayachan_    15/06/2008    11 recensioni
Ah, eccolo, il sangue.
Sulle sue mani. Sempre sulle sue sporche mani.
Un sorriso di scherno gli stirò le labbra, scherno per sé stesso e per ciò che non era più.
Un singhiozzo leggero gli salì dalla gola, e le dita tremarono leggermente sotto lo sguardo offuscato.
Lacrime.
Allora ne aveva ancora.

Flash-fic Naruto-centric, NaruSaku. Regalo di compleanno per Rhymes - in ritardo. [Angst]
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You came back alone

-You came back alone-
And I was here, waiting for you
[Only you]




Inciampò su una radice, o forse nei propri stessi piedi, e nemmeno se ne accorse.
L’odore dell’erba nelle sue narici era così forte da stordirlo. Era caduto? Sì. Credeva di sì. Sentiva freddo contro la guancia, e freddo tra le dita, abbandonate inerti. Vedeva una delle sue mani, davanti a sé, ed era sporca di sangue.
Sangue...
Il suo odore si mescolava a quello dell’erba, ed era semplicemente rivoltante.
E a quei sentori, amaro, salato, e dolce al tempo stesso, si univa il sapore delle lacrime.
Se ancora ne aveva, da piangere. Forse le immaginava soltanto, forse i suoi occhi erano vuoti come la sua mente, dopotutto. Chi avrebbe potuto dirlo?
Non sapeva nemmeno di essersi rialzato.
Non sentiva nemmeno il dolore lungo il corpo, anche se sapeva di essere ferito.
Semplicemente, non era più nulla.



E il sangue colava, goccia dopo goccia dopo goccia,
e tingeva di rosso l’erba scura, la rendeva nera, la rendeva malsana.
Il sangue lo impregnava, e lo stordiva,
lo annegava nella disperazione.
Il sangue,
il suo, sangue...
E quei capelli, coperti di un rosso così denso da sembrar nero...



Di nuovo in marcia, sempre in cammino.
Ma c’era davvero un luogo in cui tornare?
Sì.
Doveva esserci, anche se non lo ricordava, doveva esserci.
C’era sempre un posto in cui tornare.
Aveva sete. Tanta sete, improvvisa e lancinante. Si fermò, si guardò attorno. Le chiome degli alberi erano tutte uguali, lo stormire delle fronde sempre delicato e insinuante, ipnotico, immutabile.
Dov’era? Perché era lì?
Che ne era stato del sangue?
Si fissò le mani, ma in realtà era lontano dal suo corpo, lontano dalla sgradevole realtà.
Ah, eccolo, il sangue.
Sulle sue mani. Sempre sulle sue sporche mani.
Un sorriso di scherno gli stirò le labbra, scherno per sé stesso e per ciò che non era più.
Un singhiozzo leggero gli salì dalla gola, e le dita tremarono leggermente sotto lo sguardo offuscato.
Lacrime.
Allora ne aveva ancora.



Aveva pianto anche in quel momento.
Aveva pianto mentre lo uccideva.
Aveva pianto, e non se ne vergognava.
Perché con un solo gesto,
un solo, inevitabile gesto,
aveva distrutto un intero universo.
Il suo universo.
Con Sasuke, tutto era sfiorito.



Ah, ora gli sembrava di riconoscere qualcosa.
L’odore dell’aria era cambiato, si era fatto più caldo... più dolce. Era l’odore del ramen e dei ciliegi, l’odore dell’unica casa che avesse mai conosciuto.
L’odore giusto.
E fu allora che lo stomaco brontolò con prepotenza, e la gola arse rovente.
Fu allora che i suoi sensi si risvegliarono, orribilmente acuti, e la sua mente si snebbiò vorace.
Fu allora che, per un lungo istante, dimenticò.
E insieme alla dimenticanza, perfide conduttrici di memorie, tornarono le lacrime.

Fu così che lo videro tornare, lacero, sporco di sangue, emaciato.
Lo videro oltrepassare le porte di Konoha con la tuta opaca e i capelli umidi, sulla testa a malapena china.
Lo videro solo.
E lo videro piangere.
E allora capirono, e chiamarono lei.




«Sakura, non ce l’ho fatta»
«Lo so, Naruto...»
«Sakura, mi dispiace, mi dispiace tanto...»
«Lo so, Naruto»
«Non volevo farti piangere»
«Ma anche tu stai piangendo»
«Lo so»
«Naruto, non potevi fare altrimenti»
«Non è vero»
«Naruto, io ti amo. Io sono sempre qui, ad aspettare»
«Come aspettavi anche lui, da tempo...»

«No, Naruto.

E le lacrime non smettono di scendere,
dal suo viso, sul suo ventre,
sulle mani che accarezzano il bambino che cresce dentro di lei.

Ormai io sono qui ad aspettare soltanto te»







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Questa doveva essere un regalo di compleanno per Rhymes, poi non sono riuscita a pubblicarla il 14 giugno! ç_ç Tra la linea che non funzionava venerdì notte e gli impegni che mi hanno occupata tutto sabato, mi trovo a proporvela solo oggi.
Chiedo scusa a Rhymes se non è ciò che voleva.
Mi avevi chiesto una NaruSaku, e in effetti questa è una fic NaruSaku, ma probabilmente è più una Naruto-centric con NaruSaku. Sigh. Ed è pure triste.
Ahh, ma che razza di regalo!
Comunque, auguri!


Aya
  
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