Capitolo
5 - Ci sono giochi
e….
“giochi”
Io
e Orlando continuiamo a stringerci la mano.
Questa stretta sta durando pure troppo ma né io e
né lui abbiamo intenzione di
mollare la presa. D’un tratto un urlo folgorante da parte
delle due
psicopatiche di Annie e di Carol ci riporta alla realtà. Ci
ricomponiamo in un
batter d’occhio e Orlando, impacciato, mi fa strada per
entrare dentro casa. Lo
seguo con lo sguardo abbassato mentre nella mia testolina sto
maledicendo
quelle due deficienti. Non che avessero interrotto chissà
quale momento magico,
ma le loro urla sono state alquanto irritanti. Una volta giunti in
salotto vedo
Flynn correre, con un giocattolo in mano, verso di me. E’
così contento quel
piccoletto.
Flynn
: Giochiamo insieme??
Lo
riprendo in braccio e lo faccio svolazzare da una
parte all’altra. Il bambino si diverte un mondo e inizia a
ridere a più non
posso. Orlando ci guarda curioso con le braccia conserte. Mi sento
osservata e
rimetto il piccolo Flynn a terra. Il suo sguardo mi
mette parecchio a disagio.
Orlando
: Ci sai fare con i bambini *Sorride*
Io
: Si? Non so,
più che altro loro ci sanno fare con me *rido*
La
nostra conversazione viene interrotta da Estella.
Ha i vestiti di Flynn in mano e sembra proprio che lo stesse
rincorrendo per
casa. La vecchia megera riprende pian piano fiato.
Poverina, s’è dovuta fare una super
corsa per ridursi in quel modo.
Estella
: Flynn! Vieni a vestirti, devi andare all’asilo!!
Flynn
: No! Tu no! … mi vesti tu?
Lo
guardo un po’ confusa. Ma non posso resistere a
questo bel faccino, è troppo dolce. Guardo Orlando come per
avere il permesso
di occuparmi del bambino. L’uomo annuisce sorridendo e subito
prendo per mano
Flynn e lo porto di sopra per aggiustarlo per bene.
Una
volta finito di vestirlo, il piccolo prende lo
zainetto e inizia a correre da una parte all’altra per il
corridoio. Inizio a
rincorrerlo ridendo come una matta e
finiamo in una stanza in cui vi troviamo Annie e Carol
intente a sistemare le nostre cose. E’ una
stanza davvero grande.
Annie
: Finalmente! Guarda!!! La nostra camera!! Non
è FAVOLOSA???
Carol
: Tutto è bene quel che finisce bene, ahhh e
rivedrò il mio Christian..
Io
: Se, certo! .. Flynn, su andiamo! Estella ti
aspetta..
Flynn
: Uffaaa, quella vecchiaccia
Io
: Ehi, non dire queste cose che se ci sente il
tuo papà ci sgrida a tutti e due
*rido*
Il
piccolo mi sorride e prende la mia mano. Insieme
scendiamo di sotto e troviamo Estella e Orlando che ci aspettano. Il bambino non ne vuole di
che sapere di andare
con la signora. Orlando cerca di dissuaderlo, ma invano. Flynn si
aggrappa alla
mia gamba e sembra non aver intenzione di mollarla. E a quel punto
propongo di
andare insieme ad Estella per accompagnarlo all’asilo.
Flynn
: Siiiiii, siiiii!
Estella
: Va bene, allora andiamo!
Orlando
: No, aspetta… ci vado io insieme a Rachel..
Mi
volto stupita verso di Orlando e lo vedo
sorridere. Cerco di ripetermi mentalmente di stare calma, ma le mie
gambe
cominciano a muoversi traballando. Il bambino è al settimo
cielo e la sua
felicità non può non contagiarmi.
Usciamo
tutti e tre da casa e Flynn ci prende
entrambi per mano. Alzo lo sguardo verso l’enorme edificio e
dalla finestra
della nostra camera vedo Annie e Carol sbellicarsi dalle risate. Gli
lancio un’occhiataccia
e mi volto dalla parte della strada.
Sembra
andare tutto per il meglio, ma all’improvviso
mi viene in mente una cosa. Al ritorno io e Orlando staremmo stati da
soli
! Oh Signore, Dio
santissimo, ti prego,
contieni la mia agitazione e impedisci alla mia boccaccia di aprirsi e
di dire
cazzate di cui sicuramente potrei pentirmi un secondo dopo. Per fortuna
l’asilo non è molto lontano,
appena dieci minuti da casa. Flynn ci chiede di abbassarci tutti e due
e di
dargli un bacio. Io
e Orlando scoppiamo
a ridere e facciamo come ci ha chiesto il bambino. Diamo
contemporaneamente un
bacio sulle sue guancie dopodiché il piccolo scappa via come
un fulmine
lasciandoci lì come a due deficienti. Siamo troppo vicini,
accidentaccio. Orlando
sorride ed io mi sento morire. Mi mordo il labbro e lui segue con lo
sguardo il
mio gesto. Vorrei alzarmi, ma non ci riesco. Sento che le mie gambe si
sono
trasformate in pastafrolla. Però dobbiamo pur alzarci da
lì, sembriamo due
dementi.
Finalmente
trovo la forza di reggermi in piedi e mi
alzo e dopo di me anche Orlando. Lo vedo mettere le mani in tasca e
insieme ci
avviamo verso casa. Spero con tutto il cuore che non dica niente, ma
ecco che
apre la bocca.
Orlando
: Ti ringrazio per essere così buona con
Flynn, è un bambino buono però a volte fa un
po’di capricci
Io
: E’ un bambino, è normale che faccia capricci,
mi meraviglierei se non li facesse
Lo
vedo sorridere e ricambio, ma non posso fare a
meno di arrossire.
Orlando
: Sua madre è.. molto occupata, la conosci,
vero?
Io
: Ehm, si.. Mutanda..ehm cioè, Miranda!
*voglio sprofondare!!*
Orlando
: La conosci *sorride* , e quindi per adesso
mi occuperò io di nostro figlio… ma
anch’io ho del lavoro da fare, quindi tu mi
sarai di grande aiuto
Io
: Oh, bene, conta pure su di me
Oh,
Rachel, “conta pure su di me”, ma che vuol dire?
Ti ha assunta, sei la babysitter di suo figlio, è ovvio che
devi aiutarlo. E va
bene che l’agitazione fa brutti scherzi però cerca
di contenerti, per l’amor
del cielo.
Orlando
: Non mi hai ancora detto da dove venite…
Io
: ..Eh?.. Dall’Italia..
Orlando
: non fraintendermi, non sono un impiccione,
voglio solo saperlo perché adesso lavorate per me..
Io
: Oh ma certo, non ho mai pensato che fossi un
piccion..ehm..un impiccione..
Basta,
per l’amor di Dio, calmati! Stai dicendo un
mucchio di cavolate. E questo stronzo se la ride. Ha capito il mio
stato d’agitazione,
fantastico. Sto
pregando tutti i Santi
affinchè questa passeggiata finisca al più presto
possibile.
Ma
ecco che da dietro un angolo spuntano tre uomini
armati di macchina fotografica. Non riesco a vedere più un
accidenti, tutti
quei flash mi stanno rendendo cieca. Mi metto dietro a Orlando super
imbarazzata. Ecco, lo sapevo io che finiva così. Questi
paparazzi del cavolo,
sempre fra i piedi. E come se non bastasse vogliono sapere il mio nome
e il
ruolo che ho nella vita di Bloom. Per fortuna Orlando gli spiega che
sono la
babysitter di suo figlio. Spero abbiano capito anche se ne dubito
fortemente.
Continuiamo a camminare con quei deficienti alle calcagna. Orlando
sembra non
farci caso, sicuramente è abituato a tutto questo.
Io
: Ma è normale che ci devono seguire fino a
casa??
Orlando
: Si, per loro si *ride*
Io
: Io già non li sopporto!!! Finiremo sui
giornali??
Orlando
: E’ probabile..
Io
: Ah, fantastico!
Per
fortuna eravamo a pochi metri da casa. Orlando
apre il cancello e fa entrare me per prima. Corro subito dentro casa
seguita
dall’attore. Vorrei uccidermi, adesso chissà cosa
scriveranno quei deficienti.
Lo vedo chiudere la porta e guardarmi come per chiedermi scusa. Non
dico niente
e volo subito di sopra. Continuo
ad
insultarmi silenziosamente e una volta giunta nella mia stanza rifletto
sul
fatto che non ho niente da fare lì e mi chiedo il
perché sia volata in quel
luogo. Scoppio a ridere come a una demente ed esco dalla camera alla
ricerca di
Annie e Carol.
Per
fortuna non incontro Orlando per casa. Cammino e
cammino lungo il corridoio e in una stanza trovo Carol intenta a
mettere il
bucato nella lavatrice. Appena mi vede mi chiama dicendomi di andare
subito da
lei.
Io
: Che succede?
Carol
: Guaaaarda!!
La
demente sventola davanti al mio viso i boxer di
Orlando. Scoppio a ridere mentre lei cerca di buttarmeli addosso.
Indietreggio
ripetendole di smetterla, ma non posso evitare di continuare con la mia
risata
folle. Sono dall’altra parte della stanza e Carol ha la
splendida idea di
lanciarmi i boxer. Arrivano dritti dritti sulla mia faccia e scoppiamo
a ridere
ulteriormente. D’improvviso però non sento
più Carol ridere e lentamente mi
tolgo i boxer dal viso. Ai miei occhi si presenta Orlando super
imbarazzato. In
quel momento vorrei uccidermi e inizio a balbettare cose senza senso.
Carol
trattiene una risata mettendosi una mano davanti alla bocca e prima che
potessi
dire un’altra idiozia vedo Orlando avvicinarsi e strapparmi
la sua biancheria
intima dalle mani. Fatto ciò sparisce come un fulmine. Poverino l’abbiamo
messo in imbarazzo.
Carol
: Ma l’hai vistoo *rideacrepapelle* era tutto
rosso in faccia!!
Io
: Scema, guarda che figura di merda che mi hai
fatto sparare!
Ma
niente da fare, Carol continua a ridere senza
riuscire a fermarsi. Sbuffo e cerco di calmare il rossore sulle mie
guancie.
Scendo di sotto, camminando cautamente per paura di incontrare Orlando.
Mi
muovo come una ladra e per fortuna riesco ad arrivare in cucina da
Annie. La
vedo super impegnata a fare qualcosa. Spero solo che non dia fuoco a
tutto come
l’ultima volta.
Io
: cosa stai cucinando?
Annie
: Una mia specialità!
Io
: Ah…. Ma tu non hai una specialità..
Annie
: Lo so! *ride* Non ti preoccupare, non
morirai! Almeno spero..
Annuisco
completamente confusa. Non oso immaginare
cosa stia architettando quest’altra pazza.
Spero soltanto che Orlando non perda la pazienza e ci
cacci a calci nel
sedere. Ed eccolo spuntare dall’entrata della cucina.
E’ ancora imbarazzato
mentre io sono stufa di trovarmelo dappertutto.
Io
: Ma mi stai seguendo per caso??
Orlando
: Eh? Ma no, che dici?
Io
: E ti trovo ovunque!
Orlando
: no, ecco, stamattina non ho niente da
fare, mi annoio
Io
: *rido* sono la babysitter d Flynn non la tua!
Cosa vuoi? Che mi metta a giocare con te?
Orlando
sorride e si mette a braccia conserte ad
osservarmi. Mi irrigidisco di colpo, avrei dovuto tenere la bocca
chiusa.
Adesso chissà che cavolo ha capito quest’altro
deficiente. Per fortuna Annie
sembra non calcolarci minimamente, è troppo impegnata a
cucinare non so che
cosa.
Orlando
: i miei giochi sono un pochino diversi da
quelli di Flynn… ma se vuoi..
Io
: Ma se voglio, cosa???!
Orlando
: Se vuoi giocare *rideacrepapelle* con
me
Lo
guardo infastidita. Vorrei trucidarlo con le mie
stesse mani. Mi avvicino e gli do una spinta così da poter
passare e uscire da
quella stanza. Orlando mi viene dietro ridendo come un imbecille. Non
posso
nemmeno picchiarlo perché questa è casa sua. Mi
trovo davvero in una brutta
situazione. Devo cercare qualcosa o qualcuno con cui sfogare tutto
questo mio
desiderio di uccidere.
Io
: La smetti di seguirmi?
Orlando:
E dai, mi annoio, te l’ho detto…
Io
: E cosa vuoi da me?
Orlando
: giochiamo?
*ride*
Io
: Adesso ti arriva un pugno in pieno volto, ti
giuro!
Orlando
: Ehi, Ehi, con questa faccia io ci lavoro,
stiamo calmi
Sbuffo
ed esco di casa per stare un po’ all’aria
aperta. Nel giardino trovo Sidi.
Mi
metto a coccolarlo e lui sembra gradire le mie carezze. Mi lava per
benino il
viso dopodiché inizia a correre da una parte
all’altra. Rifletto sul fatto che
in questa casa non si fa altro che correre e correre in continuazione.
Sarebbe
stata una gran faticaccia stare lì.
All’ora
di pranzo ci precipitiamo tutti affamati in
sala. Orlando mi guarda ancora con quel sorrisetto malizioso. Cerco di
evitare
di guardarlo perché mi da sui nervi. Carol ed Estella stanno
litigando per una
fetta di pane e non mi danno minimamente corda. Guardo inerme il piatto
vuoto
davanti a me. Non oso alzare lo sguardo.
Orlando
: Stasera non ci sarò, devi occuparti di
Flynn, mi raccomando.
Io
: Va.. va bene..
Prendo
in fretta e furia un bicchiere d’acqua. Devo
bere tanta, tantissima acqua. Bevo fino a scoppiare.
Estella
: Devi lavorare stasera?
Orlando
: No, vado a giocare
E
in un attimo sputo l’acqua sulla tovaglia. Carol
mi da colpetti sulla schiena, mi sta uccidendo. Alzo la mano come per
dirle che
non c’è bisogno. Lentamente ritorno in me e vedo
Orlando trattenere una risata.
Estella
: a giocare?
Orlando
: Si, dato che qualcuno non ha voluto
giocare stamattina, esco a giocare con qualcun altro *ride*
Io
: Annie!!! E ti muovi??!!
Orlando
: Hai così tanta fame?
*ride*
Io
: Si! Problemi??
Per
fortuna in quel momento entra in sala Annie con
il cibo. Ringrazio gli angeli del paradiso e mi alzo per aiutarla.
Guardo la
sostanza sospetta nella pentola. Sposto lo sguardo su Annie e la vedo
sorridere
a trentadue denti. Prendo il piatto di Orlando e osservo con gli occhi
spalancati
la deficiente di mia sorella mentre prende la sostanza
giallastra/verdastra con
il cucchiaio.
Io
: che ca*** è sta roba?
*a bassa voce*
Annie
: Polenta Valsugana! *ride*
Io
: Ma hai fatto tutto quello che si doveva fare? Sei
sicura?
Annie
: Siiiiiii, vai tranquilla
Presento
l’ambiguo cibo a Orlando. Appena se lo
trova davanti spalanca gli occhi terrorizzato. Alza lo sguardo su di me
come
per chiedermi cosa diavolaccio è quella cosa che si trova
nel piatto. Faccio
spallucce come per dire “che ca*** ne so, stai
tranquillo” dopodiché prendo i
patti delle altre. Ci
sediamo tutti
insieme e l’unica a sorridere è Annie. Sembra tipo
orgogliosa di aver cucinato
quella roba.
Orlando
: Avanti, Rachel, assaggia tu per prima
Io
: Vuoi togliermi di mezzo, per caso?
Orlando
: Noo, ma che vai a pensare? Dicevo così perché
sono un uomo e prima tocca alle donne..
Io
: Proprio per il fatto che sei l’unico soggetto
di sesso maschile devi assaggiare tu per primo!
Carol
: Oh basta! Assaggio io! Lo faccio solo per
amore!
Io
: ma per amore di chi?
Carol
: Di Christian naturalmente!
Alzo
lo sguardo al cielo esasperata. Di questo passo
perderemo il senno prima del previsto. Carol non fa che pensare a
Christian,
Annie finirà per ucciderci con questi suoi esperimenti
ammazza- cristiani e io
andrò in prigione per aver ucciso Orlando Bloom.
Orlando
: ma Christian è fidanzato
Vedo
Carol bloccarsi all’improvviso. Mi sembra anche
di aver sentito il rumore del suo povero cuore frantumarsi in mille
pezzettini.
Le sventolo la mano davanti al viso, ma niente ,sembra essersi persa
nel vuoto.
Non respira nemmeno.
Io
: guarda che hai combinato!! E mo chi assaggia
questa porcheria??!
Annie
: Ma quale porcheria?
Carol
: Basta, io non mangerò più niente per tutto il resto della mia
misera vita..
Io
: Ahhh, e non mangiare, muori!
Annie
: Assaggiate la mia polenta!!
Orlando
: Ah è una polenta? E chi l’avrebbe mai
detto…
Carol
: Sempre così va a finire! Sti uomini del
cavolo, ma adesso basta! Io ho chiuso! Sia con loro che con il cibo!
Io
: Devi mangiare, cogliona!!
Annie
: Mangiate la mia polenta!
Orlando
: Mi state facendo impazzire.. *si
porta le mani alla testa*
Carol
: No, ho detto di no!!! Se non potrò avere il
mio Christian…
Orlando
: Non puoi chiamarlo “il mio Christian” non
è tuo…
Io
: Ma perché non vai a farti un bel giro?
Orlando
: E dove?
Io
: A quel paese!!
Carol
: Ah basta!! *si alza da tavola* ho bisogno di
piangere il mio dolore in segreto!
Carol
scappa via come un’oca isterica. Osserviamo la
scena senza muovere un dito. Appena scompare dalla sala ci guardiamo
tutti in
faccia. Estella si sta riempiendo la pancia di pane, Annie è
ancora lì impalata
con l’enorme pentola fra le mani e io e Orlando ci guardiamo
in cagnesco.
Annie
: Assaggiate la mia polentaaa!
Orlando
: Mi è passato l’appetito!
*si alza e butta il tovagliolo sul tavolo*
Osservo
il signorino alzarsi da tavola mentre
continua ad osservarmi con quell’espressione da offeso e
arrabbiato. Prima che
potesse uscire dalla sala mi viene in mente qualcosa da dirgli. Avrei
potuto
anche evitare, ma è più
forte di me.
Io
: Ah te ne
vai senza mangiare? E come potrai “giocare” a
stomaco vuoto, stasera!?
Orlando
si volta verso di me con un sorrisetto
isterico. Mi guarda per un lasso di tempo mentre sia Annie che Estella
osservano la scena col fiato sospeso. Io mi alzo da tavola creando in
questo
modo un’atmosfera da Far West. Mancano solo le pistole e
siamo apposto.
Orlando
: Che c’è? Ti da forse fastidio il fatto che
andrò a giocare questa notte?
Io
: Fastidio? Ma guarda che per me puoi andare a
giocare anche adesso, non sono mica fatti miei.
Annie
: Ma di quale gioco stanno parlando?
Estella
: Boh, di una partita di calcio
Annie
: Ah e non capisco perché tutto questo…gran
casino… *si
gratta la testa*
Orlando
: Io invece dico che ti da fastidio
*ride*
Che c’è? Vorresti venire anche tu?
Io
: Oh ti ringrazio, ma non potresti mai soddisfare
le mie aspettative, punto a livelli alti io
Orlando
: Secondo me lo dici perché non sai affatto …
giocare *ride*
A
quella sua ultima affermazione perdo le staffe e
senza nemmeno rendermene conto afferro un po’ della
sottospecie di cibo dalla
pentola e glielo butto addosso. Lo colpisco in pieno volto e comincio a
godere
a più non posso. Vedo Orlando togliersi la sostanza schifosa
dal viso mentre è
ancora stupito dal mio gesto. Mi guarda e in un lampo mi raggiunge.
Strappa
dalle mani di Annie la dannata pentola e me la mette sulla testa.
Inizio a
gridare e a dimenarmi a più non posso. Ricordo dei piatti
ancora sul tavolo e
smettendo di lamentarmi afferro
un po’
della sostanza immangiabile e gliela ficco dritta dritta in bocca.
Orlando
cerca di sputarla e nel frattempo io prendo un altro po’ di
“polenta” , salgo
sulla sedia, e gli impasto per benino i capelli. E a quel punto Orlando
mi
afferra dalle gambe e mi porta sulle sue spalle. Cerco di dimenarmi
urlando a più
non posso di rimettermi giù,ma lui non vuole ascoltare e mi
porta al piano di
sopra. Vedo Annie ed Estella seguirci ridendo come a delle matte.
Giunti di
sopra vedo Carol per il corridoio scioccata nel vedere me, in groppa a
Orlando
mentre urlo e mi dimeno. Si aggrega alle altre due, dando vita a una
specie di
coro di voci bianche. Non capisco nemmeno da che parte stiano quale sia
il loro
ruolo nella faccenda, ma vabbè.
Arriviamo
in bagno e mi butta nella vasca. Apre l’acqua
e comincia a spruzzarmela addosso. E’ ghiacciata e il getto
è così forte da non
permettermi nemmeno
di alzarmi.
Orlando
: Ti
sei calmata o ancora no?
Io
: lurido bastardo!!
Orlando
entra nella vasca puntando sempre il getto
su di me. Non so come ma riesco a farlo cadere. Prendo il tubicino
della doccia
e adesso sono io a bagnarlo. Mi butto di sopra a Orlando e lo bagno per
bene.
Lui cerca di prendermi il tubicino, ma invano. All’improvviso
sento le sue mani
su di me, non capisco cosa diavolo vuole fare. Inizio a ridere a
più non posso.
Quello stronzo mi sta facendo il solletico. Lascio cadere il tubicino
mentre
Orlando continua con la sua tortura. Scoppia a ridere anche lui e
nessuno dei
due riesce più a fermarsi.
Quando
finiamo con la nostre risate pazzoidi ho
l’opportunità
di constatare che da bagnato è ancora più bello.
Poi mi rendo conto che questo
mio pensiero è ridicolo e lo scaccio via. Sono sopra di lui
e siamo entrambi
bagnati fradici. Beh per lo meno ci siamo levati di dosso quella
sostanza
schifosa.
Annie
: Eh Eh noi togliamo…
Carol
: Il disturbo!!
Mi
giro verso di loro e in un batter d’occhio escono
dal bagno sbattendo la porta. Guardiamo il tutto con estremo stupore.
Poi
spostiamo lo sguardo su di noi e scoppiamo nuovamente a ridere per
quanto
fossero buffe quelle dementi.
Io
: penso sia meglio alzarci adesso *sorrido*
Orlando
: Uhm.. io volevo giocare ancora *ride*
Lo
guardo per un attimo stupefatta. Ma quindi di
cosa avevamo parlato prima? Devo aver una faccia davvero buffa
perché lui mi
scoppia a ridere in faccia. Lo guardo offesa. Se non la smette di
burlarsi di
me lo gonfio di botte.
Orlando
: Devi capire che.. ci sono.. giochi…e ..
“giochi”.. *ride*
Io
: Io con te capisco sempre meno, comunque non
ridere di me, mi da fastidio!
Orlando
: Ma se sei così buffa come faccio a non
ridere? *Sorride*
Mi
offendo ulteriormente mentre Orlando porta la sua
mano al mio viso. Mi scanso di colpo e faccio per alzarmi. Scivolo
irrimediabilmente di nuovo addosso a lui e sbuffo esasperata da quella
situazione. Orlando non fa altro che ridersela e faccio un ulteriore
sforzo per
non maciullarlo. Mi aggrappo ai lati della vasca e riesco ad uscire da
lì.
Orlando
: Alle quattro andiamo a prendere Flynn,
tieniti pronta!
Sbatto
la porta del bagno e mi dirigo come un
fulmine nella mia stanza. Per fortuna non c’è
Carol a piagnucolare e posso
stare per un po’ da sola. Devo asciugarmi altrimenti mi
verrà qualcosa. D’improvviso
ripenso alla scena di prima nella vasca da bagno e scoppio a ridere. Poi mi rendo conto che
quell’uomo è davvero
odioso e insopportabile e ridivento seria.
Dopo
poco nella stanza arrivano Annie e Carol. Sono
entrambe depresse. Chi per una cosa , chi per un’altra.
Carol
: Sedotta e abbandonata!!
Annie
: Ma se ti sei fatta tutto un film da sola,
che pretendi!?
Carol
: Mi ha dato il suo biglietto da visita!!
*piange*
Io
: E’ fidanzato, fattene una ragione!
Carol
: Noooo!
Io
: E fottiti allora.
Annie
: Uffa però, mi sono uccisa a cucinare quella
polenta e ve la siete buttata addosso, tutto questo è
ingiusto!
Io
: Sarebbe stato più ingiusto costringerci a
mangiarla! *rido*
E
alle quattro meno qualcosa Orlando mi chiama da
sotto. Piombo subito in piedi e corro al piano terra. Dobbiamo andare a
prendere Flynn, ma siccome non voglio stare da sola con lui ho pregato
le due
cretine a venire con noi. Appena scendiamo Orlando è molto
stupito. Subito però
capisce le mie intenzioni.
Orlando
: Guarda che non ti mangiavo mica *ride*
Io
: Ne dubito fortemente
Ci
accingiamo ad andare a prendere il piccolo Flynn.
Annie e Carol camminano distanti da noi e comincio a pensare che le ho
portate
inutilmente. Io e Orlando siamo lo stesso da soli.
Orlando
: Allora stasera mi raccomando, do la
responsabilità di tutto a te, capito?
Io
: Cosa? .. Ah già devi uscire..
Orlando
: Certo, devo andare a giocare *ride*
Io
: Idiota
Appena
Flynn ci vede corre subito da noi due. Non
caga nemmeno di striscio Annie e Carol ma corre ad abbracciare me e
Orlando.
Flynn
: Adesso andiamo a casa e giochiamo tutti
insieme!!
Io
: Oh no, basta con questi giochi
Flynn
: Perché? Hai giocato di già con qualcuno?
Io
: Ehm si! Con un
bambino pestifero, non sai quanto era monellaccio! Ma non
ti
preoccupare, piccolo. Con te ci gioco volentieri
Orlando
sorride sfottuto. Flynn è super felice, ci
prende entrambi per mano e insieme proseguiamo verso casa. Annie e
Carol ci
vengono dietro restando molto distanti da noi. A casa le avrei
picchiate di
sicuro.
Una
volta arrivati il piccolo si toglie subito il
giubbotto e corre a prendere i suoi giochi. Costringe anche il padre a
giocare
insieme a noi. La cosa non mi piace per niente, ma il bambino
è così felice che
non posso non dirgli di no.
Annie
: Io vado a cucinare qualcosa di spettacolare
per stasera!!
Tutti
: Nooooo!!!!!
Annie
si volta verso di noi sconvolta. Non capisce
il nostro stato di terrore.
Orlando
: Stasera ordiniamo una bella pizza!
Annie
: Ah va bene, meno lavoro per me!
Per
fortuna non si è offesa. Mi domando come faremo
per i giorni a seguire. Non possiamo mica mangiare per sempre pizza e
robe del
genere. Nel
frattempo Flynn ritorna da
noi con i suoi giocattoli. Praticamente io sarei stata la fanciulla/
mostro da
salvare, Orlando il cattivo orco che mi ha rapita e Flynn il giovane
Elfo
salvatore. Giochiamo
per due ore belle
toste. Alla fine il giovane Elfo riesce a sconfiggere l’orco
cattivo e a
liberare me, cioè il mostro fanciulla.
Flynn
: E alla fine il coraggioso Elfo da un bacio
alla fanciulla e la fa diventare una principessa!
Il
piccolo mi da un piccolo bacio sulla guancia
facendomi sorridere. Orlando lo guarda con una certa invidia, ma non
riesce a
non sorridere nemmeno lui.
Orlando
: La prossima volta voglio farlo io l’Elfo
salvatore *sorride*
Flynn
: Guarda papino che la puoi baciare anche tu,
non sono geloso
Arrossisco
violentemente e guardo Orlando senza
volerlo. Anche lui è imbarazzato, ma in un certo modo riesce
a nasconderlo e
sorride. Mi alzo d’improvviso dicendo che dovevo andare ad
aiutare Carol con le
faccende e che avevamo giocato abbastanza. Flynn mi guarda stupito e un
po’ deluso.
Fosse per lui avremmo continuato a giocare fino alla fine del mondo.
Suo padre
lo prende in braccio e inizia a fargli il solletico per farlo sorridere
di
nuovo. Li osservo cercando di non farmi notare.
Sono così carini e dolci. Orlando
può essere insopportabile e odioso
quanto vuole, ma con suo figlio è tutto un’altra
cosa. Sorrido
guardandoli ridere e scherzare
insieme. D’un tratto gli occhi di Orlando puntano dritti nei
miei e subito
corro in cucina. Accidenti, mi ha vista. Non ne combino mai una giusta.
Appena
arrivano le pizze ci sediamo tutti insieme e
consumiamo il cibo silenziosamente. Tutto il contrario del pranzo di
poche ore
prima. Io sono del tutto imbarazzata per la scena di poco fa mentre
Orlando non
la smette di sorridermi. Per non parlare poi di Carol che ha mangiato
si è no
un terzo di un pezzetto di pizza e non la finisce un attimo di
piagnucolare
dicendo che vuole diventare la nuova Kate Moss e bla bla bla. Annie
invece
mangia libera da
ogni pensiero insieme a
Estella, la quale una volta finita la sua pizza
si prende anche quella di Carol.
Finito
di mangiare, Orlando si alza da tavola. Deve
uscire, me l’ha ripetuto fino allo sfinimento. Da un bacio a
suo figlio sulla
fronte dopodiché si volta e mi manda un bacio con la mano.
Ride e va via.
Flynn
: *ride* ti ha mandato un bacino
Io
: Quello era il bacio della morte più che altro
Dopo
aver sparecchiato, Flynn fa storie per andare a
letto. Vuole giocare ancora. Questo giorno non vuole proprio passare.
Sono
esausta di giocare. Annie e Carol propongono di accamparci in salotto e
di raccontarci
storie dell’orrore. Mi oppongo subito perché Flynn
avrebbe avuto di sicuro
paura e Orlando se la sarebbe presa con me. Ma il piccolo è
d’accordo con le
altre due e alla fine non mi resta altro che accettare.
Chiudiamo
le luci e ci mettiamo sulle coperte per
terra. Tengo il bambino fra le mie braccia e lo stringo forte. Carol ci sta raccontando
la storia del
fantasma di una bambina che non ha mai lasciato la casa dove ha
vissuto. Ho una
paura tremenda mentre Flynn si diverte un mondo.
All’improvviso
sentiamo dei rumori. Ci guardiamo
tutti negli occhi e un attimo dopo ci mettiamo ad urlare a
più non posso. Flynn
si aggrappa al mio collo, quasi mi strozza. Annie e Carol si agitano
come a
delle matte ed io non so che accidenti fare. Sentiamo dei rumori dentro
casa.
Sarà di certo un ladro.
Io
: Stiamo calme, stiamo calme! Cerchiamo delle
armi con cui difenderci!
Annie
: Si, combatteremo!! Fino alla morte!!
Carol
: Non urlare!! Vuoi che ci senta??
Flynn
: Rachy! Andiamo di sopra a prendere la mazza
da baseball di papà! Così lo massssacriamo di
botte!
Io
: Bella idea, piccoletto!
Tutti
e quattro cerchiamo di andare al piano di
sopra. Ci guardiamo intorno con estrema meticolosità. Ci
sentiamo tipo Tom
Cruise in Mission Impossible. Flynn
continua a divertirsi mentre noi ce la stiamo facendo sotto dalla
paura. Annie
e Carol si toccano schiena conto schiena ed emettono un urlo atroce,
trapanandoci i timpani.
Io
: Ma siete delle dementi!!
Annie
: Credevo fosse il ladro che mi toccava il
culo!
Carol
: Idem!!
Lascio
perdere a quelle due ed entro nella camera di
Orlando. Troviamo la maledetta mazza e ritorniamo di sotto. Adesso
c’è solo da
capire dove cavolo si trova questo maniaco, ladro, o chi che sia.
Do
la mazza ad Annie poiché ho in braccio il
bambino. Restiamo un attimo in silenzio ad ascoltare i rumori e alla
fine
capiamo che il presunto ladro si trova in cucina. Giusto, vuole
derubarci del
cibo. Ci dirigiamo in punta di piedi verso la suddetta stanza. Annie
è avanti
di noi mentre Carol gli copre le spalle e io e Flynn copiamo le spalle
a lei.
Entriamo
in cucina e vediamo la porta del Freezer aperta
e una figura lì in piedi. Annie porta la mazza in alto e si
carica come un’amazzone
sopra il ladro dandogliele di santa ragione.
Annie
: E ladruncolo! Volevi rubare le nostre
cibarie, eh!!? E come avrei fatto io a cucinare e a mandare avanti la
casa!! Come??!!
Lo
sta uccidendo praticamente. Decido di accendere
le luci e una volta fatto ciò ci troviamo davanti un ragazzo
disteso per terra
che ci scongiura di smetterla. Carol apre un cassetto e tira fuori una
corda.
Lo leghiamo ben benino e lo portiamo di peso in salotto. Adesso
aspettiamo l’arrivo
di Orlando così
chiamerà la polizia e
noi finiremo sui giornali come paladine della giustizia.
Annie
: Certo che è un gran bel figliolo, i ladri
non dovevano essere orrendi?
Io
: Ma che vuoi che ne sappia io! Spero solo che
non abbia un complice!
Il
ragazzo continua a ripeterci che non è un ladro e
di slegarlo. Voleva fregarci, ma non ci sarebbe riuscito. Siamo troppo
astute.
D’improvviso
sentiamo altri rumori provenire dalla
cucina. Afferro subito la mazza da baseball e dico ad Annie e a Carol
di tenere
sotto controllo il ragazzo mentre io vado a pescare il complice. Flynn
mi viene
dietro anche se lo supplico di restare con loro. Non ne vuole di che
sapere e
si aggrappa alla mia gamba. Mi tocca trascinarlo fin dentro la cucina.
Tremo
come una foglia. Appena vedo la figura mi libero di Flynn e con un
salto da
guerriera Ninja mi lancio addosso al ladro per colpirlo.
Inaspettatamente l’uomo
alza il braccio e ferma la mia mano.
Okay
non è un ladro. E’ Orlando ed è
altamente
scioccato per il benvenuto che gli ho appena dato.
Orlando
: Ca***! .. E dillo che sei pazza di me!