Fanfic su attori > Orlando Bloom
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Autore: Scarl_Bloom 94    09/02/2014    2 recensioni
Tre ragazze, due sorelle e loro cugina, stanche di vivere la loro vita, di vivere nel loro paese, decidono di scappare via, lasciando solo una lettera ai propri genitori. Tre ragazze pazze fino al midollo, si ritroveranno da sole in una grande città come New York. E qui il caso vuole che una di loro incontri l'amore della sua vita e viva una storia d'amore per niente normale. Amori, disastri, guai e situazioni comiche staranno alla base di questa pazza storia.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5  - Ci sono giochi e…. “giochi”

 

 

 

Io e Orlando continuiamo a stringerci la mano. Questa stretta sta durando pure troppo ma né io e né lui abbiamo intenzione di mollare la presa. D’un tratto un urlo folgorante da parte delle due psicopatiche di Annie e di Carol ci riporta alla realtà. Ci ricomponiamo in un batter d’occhio e Orlando, impacciato, mi fa strada per entrare dentro casa. Lo seguo con lo sguardo abbassato mentre nella mia testolina sto maledicendo quelle due deficienti. Non che avessero interrotto chissà quale momento magico, ma le loro urla sono state alquanto irritanti. Una volta giunti in salotto vedo Flynn correre, con un giocattolo in mano, verso di me. E’ così contento quel piccoletto.

 

Flynn : Giochiamo insieme??

 

Lo riprendo in braccio e lo faccio svolazzare da una parte all’altra. Il bambino si diverte un mondo e inizia a ridere a più non posso. Orlando ci guarda curioso con le braccia conserte. Mi sento osservata e rimetto il piccolo Flynn a terra. Il suo sguardo  mi mette parecchio a disagio.

 

Orlando : Ci sai fare con i bambini  *Sorride*

 

Io : Si? Non so,  più che altro loro ci sanno fare con me *rido*

 

La nostra conversazione viene interrotta da Estella. Ha i vestiti di Flynn in mano e sembra proprio che lo stesse rincorrendo per casa. La vecchia megera riprende pian piano  fiato. Poverina, s’è dovuta fare una super corsa per ridursi in quel modo.

 

Estella : Flynn! Vieni a vestirti, devi andare all’asilo!!

 

Flynn : No! Tu no! … mi vesti tu?

 

Lo guardo un po’ confusa. Ma non posso resistere a questo bel faccino, è troppo dolce. Guardo Orlando come per avere il permesso di occuparmi del bambino. L’uomo annuisce sorridendo e subito prendo per mano Flynn e lo porto di sopra per aggiustarlo per bene.

Una volta finito di vestirlo, il piccolo prende lo zainetto e inizia a correre da una parte all’altra per il corridoio.  Inizio a rincorrerlo ridendo come una matta e finiamo in una stanza in cui vi troviamo Annie e Carol  intente a sistemare le nostre cose. E’ una stanza davvero grande.

 

Annie : Finalmente! Guarda!!! La nostra camera!! Non è FAVOLOSA???

 

Carol : Tutto è bene quel che finisce bene, ahhh e rivedrò il mio Christian..

 

Io : Se, certo! .. Flynn, su andiamo! Estella ti aspetta..

 

Flynn : Uffaaa, quella vecchiaccia

 

Io : Ehi, non dire queste cose che se ci sente il tuo papà ci sgrida a tutti e due  *rido*

 

Il piccolo mi sorride e prende la mia mano. Insieme scendiamo di sotto e troviamo Estella e Orlando che ci aspettano.  Il bambino non ne vuole di che sapere di andare con la signora. Orlando cerca di dissuaderlo, ma invano. Flynn si aggrappa alla mia gamba e sembra non aver intenzione di mollarla. E a quel punto propongo di andare insieme ad Estella per accompagnarlo all’asilo.

 

Flynn : Siiiiii, siiiii!

 

Estella : Va bene, allora andiamo!

 

Orlando : No, aspetta… ci vado io insieme a Rachel..

 

Mi volto stupita verso di Orlando e lo vedo sorridere. Cerco di ripetermi mentalmente di stare calma, ma le mie gambe cominciano a muoversi traballando. Il bambino è al settimo cielo e la sua felicità non può non contagiarmi.

Usciamo tutti e tre da casa e Flynn ci prende entrambi per mano. Alzo lo sguardo verso l’enorme edificio e dalla finestra della nostra camera vedo Annie e Carol sbellicarsi dalle risate. Gli lancio un’occhiataccia e mi volto dalla parte della strada.

Sembra andare tutto per il meglio, ma all’improvviso mi viene in mente una cosa. Al ritorno io e Orlando staremmo stati da soli !  Oh Signore, Dio santissimo, ti prego, contieni la mia agitazione e impedisci alla mia boccaccia di aprirsi e di dire cazzate di cui sicuramente potrei pentirmi un secondo dopo.  Per fortuna l’asilo non è molto lontano, appena dieci minuti da casa. Flynn ci chiede di abbassarci tutti e due e di dargli un  bacio. Io e Orlando scoppiamo a ridere e facciamo come ci ha chiesto il bambino. Diamo contemporaneamente un bacio sulle sue guancie dopodiché il piccolo scappa via come un fulmine lasciandoci lì come a due deficienti. Siamo troppo vicini, accidentaccio. Orlando sorride ed io mi sento morire. Mi mordo il labbro e lui segue con lo sguardo il mio gesto. Vorrei alzarmi, ma non ci riesco. Sento che le mie gambe si sono trasformate in pastafrolla. Però dobbiamo pur alzarci da lì, sembriamo due dementi.

Finalmente trovo la forza di reggermi in piedi e mi alzo e dopo di me anche Orlando. Lo vedo mettere le mani in tasca e insieme ci avviamo verso casa. Spero con tutto il cuore che non dica niente, ma ecco che apre la bocca.

 

Orlando : Ti ringrazio per essere così buona con Flynn, è un bambino buono però a volte fa un po’di capricci

 

Io : E’ un bambino, è normale che faccia capricci, mi meraviglierei se non li facesse

 

Lo vedo sorridere e ricambio, ma non posso fare a meno di arrossire.

 

Orlando : Sua madre è.. molto occupata, la conosci, vero?

 

Io : Ehm, si.. Mutanda..ehm cioè, Miranda!   *voglio sprofondare!!*

 

Orlando : La conosci *sorride* , e quindi per adesso mi occuperò io di nostro figlio… ma anch’io ho del lavoro da fare, quindi tu mi sarai di grande aiuto

 

Io : Oh, bene, conta pure su di me

 

Oh, Rachel, “conta pure su di me”, ma che vuol dire? Ti ha assunta, sei la babysitter di suo figlio, è ovvio che devi aiutarlo. E va bene che l’agitazione fa brutti scherzi però cerca di contenerti, per l’amor del cielo.

 

Orlando : Non mi hai ancora detto da dove venite…

 

Io : ..Eh?.. Dall’Italia..

 

Orlando : non fraintendermi, non sono un impiccione, voglio solo saperlo perché adesso lavorate per me..

 

Io : Oh ma certo, non ho mai pensato che fossi un piccion..ehm..un impiccione..

 

Basta, per l’amor di Dio, calmati! Stai dicendo un mucchio di cavolate. E questo stronzo se la ride. Ha capito il mio stato d’agitazione, fantastico.  Sto pregando tutti i Santi affinchè questa passeggiata finisca al più presto possibile.

Ma ecco che da dietro un angolo spuntano tre uomini armati di macchina fotografica. Non riesco a vedere più un accidenti, tutti quei flash mi stanno rendendo cieca. Mi metto dietro a Orlando super imbarazzata. Ecco, lo sapevo io che finiva così. Questi paparazzi del cavolo, sempre fra i piedi. E come se non bastasse vogliono sapere il mio nome e il ruolo che ho nella vita di Bloom. Per fortuna Orlando gli spiega che sono la babysitter di suo figlio. Spero abbiano capito anche se ne dubito fortemente. Continuiamo a camminare con quei deficienti alle calcagna. Orlando sembra non farci caso, sicuramente è abituato a tutto questo.

 

Io : Ma è normale che ci devono seguire fino a casa??

 

Orlando : Si, per loro si *ride*

 

Io : Io già non li sopporto!!! Finiremo sui giornali??

 

Orlando : E’ probabile..

 

Io : Ah, fantastico!

 

Per fortuna eravamo a pochi metri da casa. Orlando apre il cancello e fa entrare me per prima. Corro subito dentro casa seguita dall’attore. Vorrei uccidermi, adesso chissà cosa scriveranno quei deficienti. Lo vedo chiudere la porta e guardarmi come per chiedermi scusa. Non dico niente e volo subito di sopra.  Continuo ad insultarmi silenziosamente e una volta giunta nella mia stanza rifletto sul fatto che non ho niente da fare lì e mi chiedo il perché sia volata in quel luogo. Scoppio a ridere come a una demente ed esco dalla camera alla ricerca di Annie e Carol.

Per fortuna non incontro Orlando per casa. Cammino e cammino lungo il corridoio e in una stanza trovo Carol intenta a mettere il bucato nella lavatrice. Appena mi vede mi chiama dicendomi di andare subito da lei.

 

Io : Che succede?

 

Carol : Guaaaarda!!

 

La demente sventola davanti al mio viso i boxer di Orlando. Scoppio a ridere mentre lei cerca di buttarmeli addosso. Indietreggio ripetendole di smetterla, ma non posso evitare di continuare con la mia risata folle. Sono dall’altra parte della stanza e Carol ha la splendida idea di lanciarmi i boxer. Arrivano dritti dritti sulla mia faccia e scoppiamo a ridere ulteriormente. D’improvviso però non sento più Carol ridere e lentamente mi tolgo i boxer dal viso. Ai miei occhi si presenta Orlando super imbarazzato. In quel momento vorrei uccidermi e inizio a balbettare cose senza senso. Carol trattiene una risata mettendosi una mano davanti alla bocca e prima che potessi dire un’altra idiozia vedo Orlando avvicinarsi e strapparmi la sua biancheria intima dalle mani. Fatto ciò sparisce come un fulmine.  Poverino l’abbiamo messo in imbarazzo.

 

Carol : Ma l’hai vistoo *rideacrepapelle* era tutto rosso in faccia!!

 

Io : Scema, guarda che figura di merda che mi hai fatto sparare!

 

 

Ma niente da fare, Carol continua a ridere senza riuscire a fermarsi. Sbuffo e cerco di calmare il rossore sulle mie guancie. Scendo di sotto, camminando cautamente per paura di incontrare Orlando. Mi muovo come una ladra e per fortuna riesco ad arrivare in cucina da Annie. La vedo super impegnata a fare qualcosa. Spero solo che non dia fuoco a tutto come l’ultima volta.

 

Io : cosa stai cucinando?

 

Annie : Una mia specialità!

 

Io : Ah…. Ma tu non hai una specialità..

 

Annie : Lo so! *ride* Non ti preoccupare, non morirai! Almeno spero..

 

Annuisco completamente confusa. Non oso immaginare cosa stia architettando quest’altra pazza.  Spero soltanto che Orlando non perda la pazienza e ci cacci a calci nel sedere. Ed eccolo spuntare dall’entrata della cucina. E’ ancora imbarazzato mentre io sono stufa di trovarmelo dappertutto.

 

Io : Ma mi stai seguendo per caso??

 

Orlando : Eh? Ma no, che dici?

 

Io : E ti trovo ovunque!

 

Orlando : no, ecco, stamattina non ho niente da fare, mi annoio

 

Io : *rido* sono la babysitter d Flynn non la tua! Cosa vuoi? Che mi metta a giocare con te?

 

Orlando sorride e si mette a braccia conserte ad osservarmi. Mi irrigidisco di colpo, avrei dovuto tenere la bocca chiusa. Adesso chissà che cavolo ha capito quest’altro deficiente. Per fortuna Annie sembra non calcolarci minimamente, è troppo impegnata a cucinare non so che cosa.

 

Orlando : i miei giochi sono un pochino diversi da quelli di Flynn… ma se vuoi..

 

Io : Ma se voglio, cosa???!

 

Orlando : Se vuoi giocare *rideacrepapelle*  con me

 

Lo guardo infastidita. Vorrei trucidarlo con le mie stesse mani. Mi avvicino e gli do una spinta così da poter passare e uscire da quella stanza. Orlando mi viene dietro ridendo come un imbecille. Non posso nemmeno picchiarlo perché questa è casa sua. Mi trovo davvero in una brutta situazione. Devo cercare qualcosa o qualcuno con cui sfogare tutto questo  mio desiderio di uccidere.

 

Io : La smetti di seguirmi?

 

Orlando: E dai, mi annoio, te l’ho detto…

 

Io : E cosa vuoi da me?

 

Orlando : giochiamo?  *ride*

 

Io : Adesso ti arriva un pugno in pieno volto, ti giuro!

 

Orlando : Ehi, Ehi, con questa faccia io ci lavoro, stiamo calmi

 

 

Sbuffo ed esco di casa per stare un po’ all’aria aperta. Nel giardino trovo  Sidi. Mi metto a coccolarlo e lui sembra gradire le mie carezze. Mi lava per benino il viso dopodiché inizia a correre da una parte all’altra. Rifletto sul fatto che in questa casa non si fa altro che correre e correre in continuazione. Sarebbe stata una gran faticaccia stare lì.

 

All’ora di pranzo ci precipitiamo tutti affamati in sala. Orlando mi guarda ancora con quel sorrisetto malizioso. Cerco di evitare di guardarlo perché mi da sui nervi. Carol ed Estella stanno litigando per una fetta di pane e non mi danno minimamente corda. Guardo inerme il piatto vuoto davanti a me. Non oso alzare lo sguardo.

 

Orlando : Stasera non ci sarò, devi occuparti di Flynn, mi raccomando.

 

Io : Va.. va bene..

 

Prendo in fretta e furia un bicchiere d’acqua. Devo bere tanta, tantissima acqua. Bevo fino a scoppiare.

 

Estella : Devi lavorare stasera?

 

Orlando : No, vado a giocare

 

E in un attimo sputo l’acqua sulla tovaglia. Carol mi da colpetti sulla schiena, mi sta uccidendo. Alzo la mano come per dirle che non c’è bisogno. Lentamente ritorno in me e vedo Orlando trattenere una risata.

 

Estella : a giocare?

 

Orlando : Si, dato che qualcuno non ha voluto giocare stamattina, esco a giocare con qualcun altro *ride*

 

Io : Annie!!! E ti muovi??!!

 

Orlando : Hai così tanta fame?  *ride*

 

Io : Si! Problemi??

 

Per fortuna in quel momento entra in sala Annie con il cibo. Ringrazio gli angeli del paradiso e mi alzo per aiutarla. Guardo la sostanza sospetta nella pentola. Sposto lo sguardo su Annie e la vedo sorridere a trentadue denti. Prendo il piatto di Orlando e osservo con gli occhi spalancati la deficiente di mia sorella mentre prende la sostanza giallastra/verdastra con il cucchiaio.

 

Io : che ca*** è sta roba?  *a bassa voce*

 

Annie : Polenta Valsugana! *ride*

 

Io : Ma hai fatto tutto quello che si doveva fare? Sei sicura?

 

Annie : Siiiiiii, vai tranquilla

 

 

Presento l’ambiguo cibo a Orlando. Appena se lo trova davanti spalanca gli occhi terrorizzato. Alza lo sguardo su di me come per chiedermi cosa diavolaccio è quella cosa che si trova nel piatto. Faccio spallucce come per dire “che ca*** ne so, stai tranquillo” dopodiché prendo i patti delle altre.  Ci sediamo tutti insieme e l’unica a sorridere è Annie. Sembra tipo orgogliosa di aver cucinato quella roba.

 

Orlando : Avanti, Rachel, assaggia tu per prima

 

Io : Vuoi togliermi di mezzo, per caso?

 

Orlando : Noo, ma che vai a pensare? Dicevo così perché sono un uomo e prima tocca alle donne..

 

Io : Proprio per il fatto che sei l’unico soggetto di sesso maschile devi assaggiare tu per primo!

 

Carol : Oh basta! Assaggio io! Lo faccio solo per amore!

 

Io : ma per amore di chi?

 

Carol : Di Christian naturalmente!

 

Alzo lo sguardo al cielo esasperata. Di questo passo perderemo il senno prima del previsto. Carol non fa che pensare a Christian, Annie finirà per ucciderci con questi suoi esperimenti ammazza- cristiani e io andrò in prigione per aver ucciso Orlando Bloom.

 

Orlando : ma Christian è fidanzato

 

Vedo Carol bloccarsi all’improvviso. Mi sembra anche di aver sentito il rumore del suo povero cuore frantumarsi in mille pezzettini. Le sventolo la mano davanti al viso, ma niente ,sembra essersi persa nel vuoto. Non respira nemmeno.

 

Io : guarda che hai combinato!! E mo chi assaggia questa porcheria??!

 

Annie : Ma quale porcheria?

 

Carol : Basta, io non mangerò più niente per  tutto il resto della mia misera vita..

 

Io : Ahhh, e non mangiare, muori!

 

Annie : Assaggiate la mia polenta!!

 

Orlando : Ah è una polenta? E chi l’avrebbe mai detto…

 

Carol : Sempre così va a finire! Sti uomini del cavolo, ma adesso basta! Io ho chiuso! Sia con loro che con il cibo!

 

Io : Devi mangiare, cogliona!!

 

Annie : Mangiate la mia polenta!

 

Orlando : Mi state facendo impazzire..  *si porta le mani alla testa*

 

Carol : No, ho detto di no!!! Se non potrò avere il mio Christian…

 

Orlando : Non puoi chiamarlo “il mio Christian” non è tuo…

 

Io : Ma perché non vai a farti un bel giro?

 

Orlando : E dove?

 

Io : A quel paese!!

 

Carol : Ah basta!! *si alza da tavola* ho bisogno di piangere il mio dolore in segreto!

 

Carol scappa via come un’oca isterica. Osserviamo la scena senza muovere un dito. Appena scompare dalla sala ci guardiamo tutti in faccia. Estella si sta riempiendo la pancia di pane, Annie è ancora lì impalata con l’enorme pentola fra le mani e io e Orlando ci guardiamo in cagnesco.

 

Annie : Assaggiate la mia polentaaa!

 

Orlando : Mi è passato l’appetito!  *si alza e butta il tovagliolo sul tavolo*

 

Osservo il signorino alzarsi da tavola mentre continua ad osservarmi con quell’espressione da offeso e arrabbiato. Prima che potesse uscire dalla sala mi viene in mente qualcosa da dirgli. Avrei potuto anche evitare, ma è  più forte di me.

 

Io :  Ah te ne vai senza mangiare? E come potrai “giocare” a stomaco vuoto, stasera!?

 

Orlando si volta verso di me con un sorrisetto isterico. Mi guarda per un lasso di tempo mentre sia Annie che Estella osservano la scena col fiato sospeso. Io mi alzo da tavola creando in questo modo un’atmosfera da Far West. Mancano solo le pistole e siamo apposto.

 

Orlando : Che c’è? Ti da forse fastidio il fatto che andrò a giocare questa notte?

 

Io : Fastidio? Ma guarda che per me puoi andare a giocare anche adesso, non sono mica fatti miei.

 

 

Annie : Ma di quale gioco stanno parlando?

 

Estella : Boh, di una partita di calcio

 

Annie : Ah e non capisco perché tutto questo…gran casino…  *si gratta la testa*

 

 

Orlando : Io invece dico che ti da fastidio  *ride*  Che c’è? Vorresti venire anche tu?

 

Io : Oh ti ringrazio, ma non potresti mai soddisfare le mie aspettative, punto a livelli alti io 

 

Orlando : Secondo me lo dici perché non sai affatto … giocare *ride*

 

A quella sua ultima affermazione perdo le staffe e senza nemmeno rendermene conto afferro un po’ della sottospecie di cibo dalla pentola e glielo butto addosso. Lo colpisco in pieno volto e comincio a godere a più non posso. Vedo Orlando togliersi la sostanza schifosa dal viso mentre è ancora stupito dal mio gesto. Mi guarda e in un lampo mi raggiunge. Strappa dalle mani di Annie la dannata pentola e me la mette sulla testa. Inizio a gridare e a dimenarmi a più non posso. Ricordo dei piatti ancora sul tavolo e smettendo di lamentarmi  afferro un po’ della sostanza immangiabile e gliela ficco dritta dritta in bocca. Orlando cerca di sputarla e nel frattempo io prendo un altro po’ di “polenta” , salgo sulla sedia, e gli impasto per benino i capelli. E a quel punto Orlando mi afferra dalle gambe e mi porta sulle sue spalle. Cerco di dimenarmi urlando a più non posso di rimettermi giù,ma lui non vuole ascoltare e mi porta al piano di sopra. Vedo Annie ed Estella seguirci ridendo come a delle matte. Giunti di sopra vedo Carol per il corridoio scioccata nel vedere me, in groppa a Orlando mentre urlo e mi dimeno. Si aggrega alle altre due, dando vita a una specie di coro di voci bianche. Non capisco nemmeno da che parte stiano quale sia il loro ruolo nella faccenda, ma vabbè.

Arriviamo in bagno e mi butta nella vasca. Apre l’acqua e comincia a spruzzarmela addosso. E’ ghiacciata e il getto è così forte da non  permettermi nemmeno di alzarmi.

 

Orlando :  Ti sei calmata o ancora no?

 

Io : lurido bastardo!!

 

Orlando entra nella vasca puntando sempre il getto su di me. Non so come ma riesco a farlo cadere. Prendo il tubicino della doccia e adesso sono io a bagnarlo. Mi butto di sopra a Orlando e lo bagno per bene. Lui cerca di prendermi il tubicino, ma invano. All’improvviso sento le sue mani su di me, non capisco cosa diavolo vuole fare. Inizio a ridere a più non posso. Quello stronzo mi sta facendo il solletico. Lascio cadere il tubicino mentre Orlando continua con la sua tortura. Scoppia a ridere anche lui e nessuno dei due riesce più a fermarsi.

Quando finiamo con la nostre risate pazzoidi ho l’opportunità di constatare che da bagnato è ancora più bello. Poi mi rendo conto che questo mio pensiero è ridicolo e lo scaccio via. Sono sopra di lui e siamo entrambi bagnati fradici. Beh per lo meno ci siamo levati di dosso quella sostanza schifosa.

 

Annie : Eh Eh noi togliamo…

 

Carol : Il disturbo!!

 

Mi giro verso di loro e in un batter d’occhio escono dal bagno sbattendo la porta. Guardiamo il tutto con estremo stupore. Poi spostiamo lo sguardo su di noi e scoppiamo nuovamente a ridere per quanto fossero buffe quelle dementi.

 

Io : penso sia meglio alzarci adesso *sorrido*

 

Orlando : Uhm.. io volevo giocare ancora *ride*

 

 

Lo guardo per un attimo stupefatta. Ma quindi di cosa avevamo parlato prima? Devo aver una faccia davvero buffa perché lui mi scoppia a ridere in faccia. Lo guardo offesa. Se non la smette di burlarsi di me lo gonfio di botte.

 

Orlando : Devi capire che.. ci sono.. giochi…e .. “giochi”..  *ride*

 

Io : Io con te capisco sempre meno, comunque non ridere di me, mi da fastidio!

 

Orlando : Ma se sei così buffa come faccio a non ridere?  *Sorride*

 

Mi offendo ulteriormente mentre Orlando porta la sua mano al mio viso. Mi scanso di colpo e faccio per alzarmi. Scivolo irrimediabilmente di nuovo addosso a lui e sbuffo esasperata da quella situazione. Orlando non fa altro che ridersela e faccio un ulteriore sforzo per non maciullarlo. Mi aggrappo ai lati della vasca e riesco ad uscire da lì.

 

Orlando : Alle quattro andiamo a prendere Flynn, tieniti pronta!

 

Sbatto la porta del bagno e mi dirigo come un fulmine nella mia stanza. Per fortuna non c’è Carol a piagnucolare e posso stare per un po’ da sola. Devo asciugarmi altrimenti mi verrà qualcosa. D’improvviso ripenso alla scena di prima nella vasca da bagno e scoppio a ridere.  Poi mi rendo conto che quell’uomo è davvero odioso e insopportabile e ridivento seria.

 

Dopo poco nella stanza arrivano Annie e Carol. Sono entrambe depresse. Chi per una cosa , chi per un’altra.

 

Carol : Sedotta e abbandonata!!

 

Annie : Ma se ti sei fatta tutto un film da sola, che pretendi!?

 

Carol : Mi ha dato il suo biglietto da visita!! *piange*

 

Io : E’ fidanzato, fattene una ragione!

 

Carol : Noooo!

 

Io : E fottiti allora.

 

Annie : Uffa però, mi sono uccisa a cucinare quella polenta e ve la siete buttata addosso, tutto questo è ingiusto!

 

Io : Sarebbe stato più ingiusto costringerci a mangiarla! *rido*

 

 

E alle quattro meno qualcosa Orlando mi chiama da sotto. Piombo subito in piedi e corro al piano terra. Dobbiamo andare a prendere Flynn, ma siccome non voglio stare da sola con lui ho pregato le due cretine a venire con noi. Appena scendiamo Orlando è molto stupito. Subito però capisce le mie intenzioni.

 

Orlando : Guarda che non ti mangiavo mica *ride*

 

Io : Ne dubito fortemente

 

 

 

Ci accingiamo ad andare a prendere il piccolo Flynn. Annie e Carol camminano distanti da noi e comincio a pensare che le ho portate inutilmente. Io e Orlando siamo lo stesso da soli.

 

Orlando : Allora stasera mi raccomando, do la responsabilità di tutto a te, capito?

 

Io : Cosa? .. Ah già devi uscire..

 

Orlando : Certo, devo andare a giocare *ride*

 

Io : Idiota

 

 

Appena Flynn ci vede corre subito da noi due. Non caga nemmeno di striscio Annie e Carol ma corre ad abbracciare me e Orlando.

 

Flynn : Adesso andiamo a casa e giochiamo tutti insieme!!

 

Io : Oh no, basta con questi giochi

 

Flynn : Perché? Hai giocato di già con qualcuno?

 

Io : Ehm si! Con un  bambino pestifero, non sai quanto era monellaccio! Ma non ti preoccupare, piccolo. Con te ci gioco volentieri

 

Orlando sorride sfottuto. Flynn è super felice, ci prende entrambi per mano e insieme proseguiamo verso casa. Annie e Carol ci vengono dietro restando molto distanti da noi. A casa le avrei picchiate di sicuro.

 

Una volta arrivati il piccolo si toglie subito il giubbotto e corre a prendere i suoi giochi. Costringe anche il padre a giocare insieme a noi. La cosa non mi piace per niente, ma il bambino è così felice che non posso non dirgli di no.

 

Annie : Io vado a cucinare qualcosa di spettacolare per stasera!!

 

Tutti : Nooooo!!!!!

 

 

Annie si volta verso di noi sconvolta. Non capisce il nostro stato di terrore.

 

Orlando : Stasera ordiniamo una bella pizza!

 

Annie : Ah va bene, meno lavoro per me!

 

 

Per fortuna non si è offesa. Mi domando come faremo per i giorni a seguire. Non possiamo mica mangiare per sempre pizza e robe del genere.  Nel frattempo Flynn ritorna da noi con i suoi giocattoli. Praticamente io sarei stata la fanciulla/ mostro da salvare, Orlando il cattivo orco che mi ha rapita e Flynn il giovane Elfo salvatore.  Giochiamo per due ore belle toste. Alla fine il giovane Elfo riesce a sconfiggere l’orco cattivo e a liberare me, cioè il mostro fanciulla.

 

Flynn : E alla fine il coraggioso Elfo da un bacio alla fanciulla e la fa diventare una principessa!

 

Il piccolo mi da un piccolo bacio sulla guancia facendomi sorridere. Orlando lo guarda con una certa invidia, ma non riesce a non sorridere nemmeno lui.

 

Orlando : La prossima volta voglio farlo io l’Elfo salvatore *sorride*

 

Flynn : Guarda papino che la puoi baciare anche tu, non sono geloso

 

Arrossisco violentemente e guardo Orlando senza volerlo. Anche lui è imbarazzato, ma in un certo modo riesce a nasconderlo e sorride. Mi alzo d’improvviso dicendo che dovevo andare ad aiutare Carol con le faccende e che avevamo giocato abbastanza. Flynn mi guarda stupito e un po’ deluso. Fosse per lui avremmo continuato a giocare fino alla fine del mondo. Suo padre lo prende in braccio e inizia a fargli il solletico per farlo sorridere di nuovo. Li osservo cercando di non farmi notare.  Sono così carini e dolci. Orlando può essere insopportabile e odioso quanto vuole, ma con suo figlio è tutto un’altra cosa.  Sorrido guardandoli ridere e scherzare insieme. D’un tratto gli occhi di Orlando puntano dritti nei miei e subito corro in cucina. Accidenti, mi ha vista. Non ne combino mai una giusta.

 

Appena arrivano le pizze ci sediamo tutti insieme e consumiamo il cibo silenziosamente. Tutto il contrario del pranzo di poche ore prima. Io sono del tutto imbarazzata per la scena di poco fa mentre Orlando non la smette di sorridermi. Per non parlare poi di Carol che ha mangiato si è no un terzo di un pezzetto di pizza e non la finisce un attimo di piagnucolare dicendo che vuole diventare la nuova Kate Moss e bla bla bla. Annie invece mangia  libera da ogni pensiero insieme a Estella, la quale una volta finita la sua  pizza si prende anche quella di Carol.

Finito di mangiare, Orlando si alza da tavola. Deve uscire, me l’ha ripetuto fino allo sfinimento. Da un bacio a suo figlio sulla fronte dopodiché si volta e mi manda un bacio con la mano. Ride e va via.

 

Flynn : *ride* ti ha mandato un bacino

 

Io : Quello era il bacio della morte più che altro

 

 

Dopo aver sparecchiato, Flynn fa storie per andare a letto. Vuole giocare ancora. Questo giorno non vuole proprio passare. Sono esausta di giocare. Annie e Carol propongono di accamparci in salotto e di raccontarci storie dell’orrore. Mi oppongo subito perché Flynn avrebbe avuto di sicuro paura e Orlando se la sarebbe presa con me. Ma il piccolo è d’accordo con le altre due e alla fine non mi resta altro che accettare.

 

Chiudiamo le luci e ci mettiamo sulle coperte per terra. Tengo il bambino fra le mie braccia e lo stringo forte.  Carol ci sta raccontando la storia del fantasma di una bambina che non ha mai lasciato la casa dove ha vissuto. Ho una paura tremenda mentre Flynn si diverte un mondo.

All’improvviso sentiamo dei rumori. Ci guardiamo tutti negli occhi e un attimo dopo ci mettiamo ad urlare a più non posso. Flynn si aggrappa al mio collo, quasi mi strozza. Annie e Carol si agitano come a delle matte ed io non so che accidenti fare. Sentiamo dei rumori dentro casa. Sarà di certo un ladro.

 

Io : Stiamo calme, stiamo calme! Cerchiamo delle armi con cui difenderci!

 

Annie : Si, combatteremo!! Fino alla morte!!

 

Carol : Non urlare!! Vuoi che ci senta??

 

Flynn : Rachy! Andiamo di sopra a prendere la mazza da baseball di papà! Così lo massssacriamo di botte!

 

Io : Bella idea, piccoletto!

 

 

Tutti e quattro cerchiamo di andare al piano di sopra. Ci guardiamo intorno con estrema meticolosità. Ci sentiamo tipo Tom Cruise in Mission Impossible.  Flynn continua a divertirsi mentre noi ce la stiamo facendo sotto dalla paura. Annie e Carol si toccano schiena conto schiena ed emettono un urlo atroce, trapanandoci i timpani.

 

Io : Ma siete delle dementi!!

 

Annie : Credevo fosse il ladro che mi toccava il culo!

 

Carol : Idem!!

 

 

Lascio perdere a quelle due ed entro nella camera di Orlando. Troviamo la maledetta mazza e ritorniamo di sotto. Adesso c’è solo da capire dove cavolo si trova questo maniaco, ladro, o chi che sia.

Do la mazza ad Annie poiché ho in braccio il bambino. Restiamo un attimo in silenzio ad ascoltare i rumori e alla fine capiamo che il presunto ladro si trova in cucina. Giusto, vuole derubarci del cibo. Ci dirigiamo in punta di piedi verso la suddetta stanza. Annie è avanti di noi mentre Carol gli copre le spalle e io e Flynn copiamo le spalle a lei.

Entriamo in cucina e vediamo la porta del Freezer aperta e una figura lì in piedi. Annie porta la mazza in alto e si carica come un’amazzone sopra il ladro dandogliele di santa ragione.

 

Annie : E ladruncolo! Volevi rubare le nostre cibarie, eh!!? E come avrei fatto io a cucinare e a mandare avanti la casa!! Come??!!

 

Lo sta uccidendo praticamente. Decido di accendere le luci e una volta fatto ciò ci troviamo davanti un ragazzo disteso per terra che ci scongiura di smetterla. Carol apre un cassetto e tira fuori una corda. Lo leghiamo ben benino e lo portiamo di peso in salotto. Adesso aspettiamo l’arrivo di Orlando  così chiamerà la polizia e noi finiremo sui giornali come paladine della giustizia.

 

Annie : Certo che è un gran bel figliolo, i ladri non dovevano essere orrendi?

 

Io : Ma che vuoi che ne sappia io! Spero solo che non abbia un complice!

 

Il ragazzo continua a ripeterci che non è un ladro e di slegarlo. Voleva fregarci, ma non ci sarebbe riuscito. Siamo troppo astute.

D’improvviso sentiamo altri rumori provenire dalla cucina. Afferro subito la mazza da baseball e dico ad Annie e a Carol di tenere sotto controllo il ragazzo mentre io vado a pescare il complice. Flynn mi viene dietro anche se lo supplico di restare con loro. Non ne vuole di che sapere e si aggrappa alla mia gamba. Mi tocca trascinarlo fin dentro la cucina. Tremo come una foglia. Appena vedo la figura mi libero di Flynn e con un salto da guerriera Ninja mi lancio addosso al ladro per colpirlo. Inaspettatamente l’uomo alza il braccio e ferma la mia mano.

Okay non è un ladro. E’ Orlando ed è altamente scioccato per il benvenuto che gli ho appena dato.

 

Orlando : Ca***! .. E dillo che sei pazza di me!

 

 

 

 

 

 

   
 
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