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Autore: Elikin    10/02/2014    2 recensioni
- Sono felice quando Mai è felice! Lei è felice con Tate, quindi a me va bene! Mh!-
- A volte mi chiedo se tu in realtà non sia la più matura di tutte noi...- mormorai tra me e me con un mezzo sorriso, ma bastò tornare ad alzare lo sguardo verso Mikoto e il suo tentativo di toccarsi il naso con la lingua per farmi ricredere quasi immediatamente.
Sospirai scuotendo la testa e cercai qualcosa su cui concentrarmi nell'attesa, visto l’impegno che la mia compagna metteva nella sua attività, ma non ne abbi bisogno perché quella parlò di nuovo.
- Perché Natsuki non è felice?-
[Dal Primo Capitolo - "Tutto è bene quel che finisce bene"]
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Natsuki Kuga, Shizuru Fujino, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'She's just my most important person.'
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Chiedimi se sono felice
Capitolo 7 – Neanche una volta

 
Cosa vuol dire amare qualcuno?
Per anni mi ero sempre detta che fosse impossibile per me provare tali sentimenti, chiusa come ero nella mia voglia di vendetta. Incontrando Shizuru questo dogma però era cambiato. Mi ero concessa di essere capace di riuscire a volere bene ad una persona. Mi ero però fermata lì, avevo deciso che quella sarebbe stata l’unica eccezione, ma nonostante la mia cocciutaggine gli eventi dello scorso anno erano stati capaci di farmi cambiare così tanto da non essere quasi in grado di riconoscermi. Avevo stretto una sorta di amicizia anche con altre persone - mai l’avrei detto la prima volta che vidi Mai e Mikoto - ma soprattutto avevo dato a me stessa la possibilità di prendere in considerazione determinati sentimenti.
Il pensiero che Shizuru mi avesse mentito per tutto quel tempo e che fosse letteralmente impazzita per me continuava a tormentarmi. Quanto dolore eravamo state capaci di causare con il nostro egoismo. Era quello l’amore di cui tutti parlavano? Egoismo? Non avevo voluto crederci.
L’amore era stato quello che ci aveva spinto a preferire la morte ad una vita senza l’altra. Era stato quello che aveva fatto combattere tutte le HiME del Karnival. Proteggere quanto avevano di prezioso. Consideravo questa consapevolezza un grande passo avanti, ma continuava a sfuggirmi la differenza tra “amore” e “volere bene”. Per quanto mi riguardava fino a qualche giorno fa non sarei stata capace di indicarne una differenza ma determinati eventi continuavano a scombussolarmi e a cominciare ad aprirmi gli occhi.
 
Un clacson particolarmente rumoroso mi distolse dai miei pensieri. Ero in moto, ferma al semaforo da un tempo che non avrei saputo definire. Scusandomi con un gesto della mano ero partita velocemente lasciandomi la mandria inferocita dietro di me. La neve fortunatamente non era ancora caduta, permettendomi di potermi ancora spostare con il mio mezzo nonostante il freddo. Cercando di non pensare ulteriormente a quella storia avevo semplicemente dato gas, diretta verso casa mia, dove finalmente mi sarei potuta levare la tuta da moto e magari godere anche di un bagno rilassante.
Mi ritrovai a dover abbandonare il mio piano non appena varcai la porta di casa visto che trovai Shizuru seduta graziosamente nel mio salotto, intenta a leggere un libro e sorseggiare quello che probabilmente era the in una delle mie tazze. Dire che mi venne un colpo sarebbe riduttivo probabilmente.
- SH-SHIZURU?- urlai sorpresa facendo cadere il casco per terra.
Lei alzò lo sguardo cremisi verso di me, mentre l’ombra di un sorriso si dipingeva sul suo volto liscio e perfetto come sempre. Chiaramente non stava aspettando altro che io tornassi per giocarmi quello scherzetto. Ringraziai mentalmente il mio sesto senso, che mi aveva evitato di abbassare la cerniera della tuta come di solito facevo non appena rientrata in casa, sarebbe stato un gran problema se mi fossi fatta vedere in quel modo da lei.
- Ara, Natsuki è tornata vedo. Vuole un po’ di the? Mi sono permessa di prepararlo nell’attesa.- mi accolse come se il fatto che si trovasse in casa mia prima di me fosse assolutamente normale - Ho dovuto usare delle bustine, purtroppo non mi è parso di vedere delle foglie in nessun contenitore.- si lamentò sconsolata appoggiando una mano al volto e inclinando leggermente la testa.
- Immagino che se ti chiedessi come hai fatto ad entrare non mi risponderesti, vero?- esordì io, mentre raccoglievo il casco da terra e cercavo di calmarmi. Un rapido sguardo per la casa mi confermò che la mia ospite non aveva toccato nulla, se non poche cose in cucina mentre preparava da bere.
- Natsuki dovrebbe sbrigarsi, il the potrebbe raffreddarsi.- fu la sua laconica risposta prima di portare la tazza alle labbra con la solita calma. Come immaginavo nessuna risposta o chiarimento arrivò da parte sua. Sospirando posai il casco sul divano e mi diressi verso la mia camera.
Spogliandomi della tuta - dopo essermi accuratamente assicurata che la porta della stanza fosse ben chiusa a chiave dall’interno - e cercando con lo sguardo qualcosa di più comodo da indossare. Mi domandai cosa potesse farci in casa mia Shizuru, o meglio, sapevo perché - o meglio per chi - era qui, la domanda era più che altro come mai proprio in quel momento. Sbuffando infilai in fretta e furia una felpa e dei jeans e uscì dalla camera. Una cosa che odiavo con tutto il cuore era lasciare che le persone toccassero le mie cose senza il mio permesso o che curiosassero in giro per la mia casa senza il mio occhio vigile a tenerli sotto controllo. Non era perché non mi fidassi o avessi qualcosa da nascondere, tutt’altro, soprattutto con Shizuru che sembrava essere sempre più parte dell’arredo visto la grande quantità di volte in cui era venuta a casa mia ormai. Però la sensazione rimaneva e non era certo piacevole.
- Che ci fai qui? Credevo che avresti passato le vacanze di Natale con la tua famiglia.- chiesi sedendomi di fronte a lei e afferrando la tazza di the per portarmela alle labbra.
- Non berlo in fretta o finirai per scottarti la lingua come al solito.- mi ammonì bonariamente Shizuru con uno dei suoi soliti sorrisi angelici.
Con un grugnito bevvi un sorso della bevanda per poi allontanare la tazza e posarla sul tavolino senza smettere di stringerla. Un lieve cenno del capo mi fece intuire la sua approvazione mentre assaporava anche lei il the.
- Partirò domani sera, ma non mi pareva il caso di farlo senza prima aver salutato Natsuki.- mi informò con un sorrisino malinconico - Spero che la mia presenza inaspettata non ti sia sgradita.- aggiunse poi con una nota di preoccupazione appena percettibile nella voce.
- Mh.- mi limitai a rispondere con il mio solito tono estremamente loquace. Queste domande così dirette e inaspettate mi mettevano ancora in difficoltà. Fortunatamente Shizuru parve comprendere di essere una gradita ospite anche senza bisogno di una mia specificazione, quella era una delle cose che maggiormente apprezzavo di lei. Nonostante assumessi un tono distante riusciva sempre a capire cosa ci fosse sotto.
Continuai a fissarla di sfuggita da sopra l’orlo della mia bevanda. Non avevamo più parlato di quello che era successo qualche sera prima, stranamente mi ero ritrovata a credere saremmo cadute in una sorta di imbarazzo - soprattutto lei, come ogni volta che faceva qualcosa di particolare per ricordarmi quanto mi amasse - ma quella volta il problema non parve palesarsi. Lei sembrava tranquilla e a suo agio come sempre, come se non fosse successo niente.
Quel pensiero improvviso mi colpì tanto da farmi bloccare e spalancare gli occhi. Era questo quindi, stava facendo finta che non fosse successo nulla. Sarebbe stata questa la sua nuova tattica per stare con me? Non so perché ma quella consapevolezza mi trasmise un misto di rabbia e tristezza, un sentimento tanto ingarbugliato da non riuscire neanche ad analizzarlo in una minima parte. Desistetti e mi abbandonai ad esso mentre posavo la tazza sul tavolino con un tonfo.
La serata trascorse quindi tra il mio generale malcontento - che di certo fu notato da Shizuru ma bellamente ignorato - e il suo tradizionale tono dolce e accondiscendente, che mai come quel giorno riuscì ad urtare il mio sistema nervoso. Mi sentivo una bambina a tenere il muso in quel modo, ma sembrava essere più forte di me. Era per caso preoccupazione?
- Ara, direi che è ora di mettere un po’ apposto. Faccio io, non preoccuparti.- esordì Shizuru alzandosi con grazia e mettendo nel vassoio il proprio bicchiere e il piattino dove era stato poggiato il dolce che avevamo diviso per merenda.
- Oh, grazie Shizuru.- risposi porgendole le stoviglie con un tono appena meno nervoso di prima. Anche il semplice fatto che mi rispondesse con un sorriso riusciva ad urtarmi. Dopo tutto quello che aveva passato come faceva a sorridermi ancora così? Dopo tutto il dolore che le provocavo? Perché non mi urlava contro tutto il suo dolore come aveva fatto durante il Karnival? Era tanta la paura di perdermi? Questo era amore? Chiusi gli occhi un momento, in preda al mal di testa che queste elucubrazioni mi stavano provocando.
No. Quello non era l’amore. Non l’amore che avevo imparato a conoscere. Quello che spingeva Shizuru ad agire in quel modo era la paura. Ma di cosa?
- Oh! Natsuki si è sporcata tutto il viso, proprio come una bambina!- le sentii pronunciare a distanza ravvicinata. Bastò infatti che aprissi gli occhi per ritrovarmi il suo viso a pochi centimetri dal mio e un fazzoletto strofinarmi la piega delle labbra, nel tentativo di rimuovere delle briciole. Avvampai istintivamente, ma non mi allontanai, avevo ormai imparato a rimanere abbastanza in me ogni volta che quella ragazza mi tendeva agguati del genere. Rimasi così a fissarla leggermente imbarazzata mentre con un sorrisino soddisfatto mi puliva la bocca soffermandosi più di quanto dovuto, per poi spostare la sua attenzione alla mia guancia. Proprio come la volta prima. La accarezzò con dolcezza e si avvicinò come se volesse appoggiare la sua fronte alla mia. Ma fu in quel momento che la mia ragione ebbe il sopravvento.
- No!- abbaiai afferrandola per il polso e allontanandola così da me. Non avrei permesso che Shizuru lo facesse di nuovo. Non avrei permesso che si struggesse e poi facesse finta di nulla. Non questa volta. Bastò però che incrociassi il suo sguardo sconvolto e velato dalle lacrime per far scemare via tutta la rabbia. Non era difficile immaginare cosa le stesse passando per la mente. L’eco di quel mio rifiuto doveva essere ancora viva dentro di lei, e con quel mio gesto non avevo fatto che riaprire quella vecchia ferita. Non fece nulla però per farmelo notare. Rimase composta e tranquilla, nonostante il suo cuore si stesse spezzando a metà e i suoi occhi piangessero, mentre cercava di scusarsi.
- Kannin na... non credevo che questo potesse dare fastidio a Natsuki. Farò in modo che non accada più.-
- Idiota.- la interruppi prima che potesse dire qualcos’altro con un tono calmo e ben dosato che avevo sentito raramente fuoriuscire dalla mia gola. Ero certa che se le avessi permesso di parlare avrebbe di nuovo maledetto se stessa per l’amore “indiscreto” che serbava nei miei confronti. Si sarebbe autodistrutta davanti ai miei occhi, ma io non volevo questo. Io volevo lei, intera e felice.
C’era voluto un po’ per capirlo, certo, ma era sempre stato tutto davanti ad i miei occhi, sepolto da una patina di paura verso il prossimo e di soffrire di nuovo. Mi ritrovai a boccheggiare e ad assaporare quella nuova sensazione di potere e libertà, prima di volgere il mio sguardo verso Shizuru.
Lei. Era grazie a lei che tutto era cambiato. Se ora vivevo lo dovevo al suo amore silenzioso e mai invadente.
- Non ho paura di te.- dissi ammorbidendo la stretta sul suo polso. Osservai le sue pupille dilatarsi per la sorpresa e cercare risposte nei miei occhi. Ma non gliene diedi il tempo.
Ho sempre saputo di non essere particolarmente brava a spiegarmi a parole. Vuoi per la mia dialettica ristretta, vuoi perché sono un tipo che preferisce dire le cose schiettamente e senza fronzoli, ma non ne ho mai fatto il mio punto di forza. Sono un tipo istintivo, qualcuno mi ha definito pazza e senza cervello. Semplicemente so che se pensassi troppo a qualcosa finirei per riuscire a scovarne i lati negativi e a quel punto avrei così tanta paura da tirarmi indietro. Perciò mentre la attiravo a me con un fluido movimento di polso non pensai a niente, se non a quanto tempo fosse passato ormai dall’ultima volta che l’avessi baciata.
Risentire quelle labbra morbide e bagnate di lacrime sulle mie fu parecchio strano. Non perché fosse una sensazione fastidiosa o altro, no di certo! Piuttosto lo fu perché mi sembrò di non averle mai abbandonate.
Sentii il corpo di Shizuru dapprima irrigidirsi per la sorpresa e poi iniziare a dimenarsi nel tentativo di divincolarsi dalla mia stretta, ma i suoi erano tentativi deboli e non davvero voluti. Mi allontanai da lei leggermente e le scrutai il volto, così confuso ma allo stesso tempo speranzoso da non sembrare nemmeno il suo. Sembrava trasfigurata, come se fosse un’altra persona, e finalmente ero certa di una cosa: avrei dato di tutto per riuscire a conoscerla meglio.
Non dissi niente e nemmeno lei lo fece, sebbene i suoi occhi mi chiedessero disperatamente delle risposte. Sperai che le trovasse nel mio sguardo, arrivata a quel punto ero consapevole che se mi fossi interrotta proprio in questo momento sarei scappata via a gambe levate. Osservai le sue labbra schiudersi sempre di più in un sorriso, come se una consapevolezza crescente divampasse in lei, una consapevolezza che asciugò le sue lacrime e la spinse ad avvicinare di nuovo il suo viso al mio per baciarmi.
Stavolta quando le nostre labbra ci incontrammo mi parve di scorgere una nota diversa nei nostri baci. Se quello che le avevo dato prima somigliava vagamente a quello di un anno fa, questo sembrava esserne quasi totalmente estraneo, ne manteneva giusto il retrogusto dolceamaro che avevo imparato a riconoscere come segno indistinguibile che quella persona di fronte a me fosse Shizuru e nessun altro. Non ci volle molto prima che le sue mani tremanti - eppure così ferme - mi stringessero per la vita, quasi alzandomi. Presa da quel moto di dolcezza, che un semplice gesto come un abbraccio riusciva a trasmettermi, non potei fare a meno di ritrovarmi a sorridere sulle sue labbra mentre le prendevo, con una leggere titubanza e imbarazzo, il viso tra le mani.
Fu piacevole ritrovarsi persa in quell’antro profondo e passionale che erano i suoi occhi mentre senza dire una parola, ma con estremo timore, Shizuru mi feceva stendere sulla schiena mettendosi a cavalcioni su di me subito dopo. Sapevo cosa sarebbe potuto succedere di lì a poco ma sorprendentemente mi ritrovai a non averne paura, piuttosto a desiderarlo quasi. Le sue mani, che fino a quel momento si erano limitate ad accarezzarmi e stringermi con dolcezza, si fecero più ardite e piene di desiderio mentre si infilavano con estrema delicatezza sotto la mia felpa. Sussultai leggermente a quel contatto ma non mi allontanai. Strinsi forte le braccia intorno al suo collo, chiudendo gli occhi e cercando di cogliere ogni sfaccettatura del momento, mentre lei continuava a baciarmi ripetendo il mio nome, quasi come fosse un mantra.
Tutto in Shizuru esprimeva incredulità, desiderio e felicità. Mi chiesi quanto si stesse trattenendo per evitare di farmi male o spaventarmi, per evitare che tutto questo finisse. Provai allora ad immaginare quale profondo amore potesse trasmettere sensazioni così forti e quale salda volontà sarebbe stata in grado di trattenerlo come aveva fatto lei. La consapevolezza che non avrei mai trovato una persona così buona, dolce e paziente mi assalii con tutta la sua forza mentre le fissavo il volto.
Fu nel momento in cui sentii il suo tocco leggero e rispettoso farsi strada sotto il mio reggiseno che capii che non avrei voluto essere con nessuno se non lei in quel momento.
 
- Natsukiii sei in casa oppur... oh. OH.-
Devo dire che in un momento come quello, dove finalmente riuscivo a capire me stessa e mi chiarivo con Shizuru, mai mi sarei aspettata di ritrovarmi davanti la presenza ingombrante di Tokiha Mai. Dalla posizione in cui ero - distesa sulla schiena sul pavimento -  potevo vederla solo dal basso e alla rovescia per giunta, ma non c’erano dubbi che fosse lei. Come del resto non c’erano dubbi che mi avesse beccata in una situazione non proprio conveniente.
Io, per terra, con la felpa alzata fino all’altezza del petto, i fianchi e la pancia di fuori e Shizuru sopra di me con una mano sotto i vestiti proprio all’altezza del seno. Diciamo che in tutto questo non c’era scanso agli equivoci.
Fu allora che lo feci, che commisi quello stupido errore per cui mi ritrovo a dover pagare ora.
Ritrovandomi all’improvviso tremendamente imbarazzata spinsi via da me Shizuru e mi misi in piedi sistemandomi i vestiti.
- Mai, aspetta non è come sembra!- dissi facendo qualche passo verso di lei, ancora incredula davanti alla porta, e dimenticandomi momentaneamente della presenza dell’altra appena dietro di me - Non era nulla! Non c’è nulla tra me e Shizuru!- completai urlando.
Non so perché lo feci. Probabilmente fu la paura di qualcosa di nuovo, o forse il fatto che non fossi ancora pronta per informare ufficialmente della mia scelta anche gli altri, o semplicemente il fatto che nella mia mente la paura del diverso e dell’essere inadeguata, sebbene attenuati, fossero ancora presenti. Mi ricordai della presenza di Shizuru troppo tardi e mi resi davvero conto di quello che avevo davvero detto solo in quel momento. Non osai girarmi mentre la sentivo tirarsi su e sistemarsi i vestiti.
Né io né Mai avemmo il coraggio di dire niente. Ci ritrovammo come pietrificate davanti a quell’alone di tristezza assoluta e di delusione.
- S-Shizuru...- provai a dire allungando una mano verso di lei mentre con passi calmi si dirigeva verso la porta.
- Non c’è bisogno che Natsuki dica altro. È stata chiarissima. Buonasera Mai-san.- rispose lei con un tono che non seppi identificare. Poi uscì da casa mia, chiudendosi la porta alle spalle. Senza mai girarsi, neanche una volta.


 
 

Eccomi qui con il penultimo Capitolo. Spero sia garbato abbastanza come i precedenti! Spero non si noti troppo il fatto che questo e il precedente siano stati scritti a distanza di mesi. Ringrazio chi sta seguendo questa fic ormai quasi giunta al termine (soprattutto Simo84 per la costanza e le critiche costruttive). E... che dire? Il prossimo e ultimo aggiornamento sarà il 14 Febbraio, per ovvi motivi, detto questo alla prossima!
 
P.S. Ogni commento o critica (soprattutto le critiche) è ben accetta! E ricordiamo che i termini che vi sfuggono trovano una traduzione alla fine dei capitoli precedenti!

 
   
 
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