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Autore: Spregias    10/02/2014    2 recensioni
Hogwarts, quarto anno per Lily Potter, coraggiosa Grifondoro, capelli biondi (ovviamente tinti), spirito ribelle e un'insana passione per il Quidditch.
Dall'altra parte abbiamo Scorpius Malfoy, Cercatore di Serpeverde, astio verso Lily e un'insana passione nel romperle le palle e sbucare da ogni dove.
Ma non è solo Lily a vivere la sua prima storia d'amore. Attorno a lei la sua famiglia sperimenta il dolore dell'amore.
James e Dominique fanno i conti con l'attrazione che provano l'un l'altro mentre Rose sperimenta l'attrazione verso una persona che non si sarebbe mai aspettata...
*
Storia semplice, romantica e forse classica storia di amore-odio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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CAPITOLO 8- PROMISE




Eric entrò nella sala comune di Serpeverde come una furia, gettando la sacca di scuola con furia sul divano ricoperto
di pelle di serpente, ringhiando e sedendosi su di esso con malagrazia.
Era furioso: non solo era stato mollato, ma aveva avuto la prova che a lei non gliene era mai importato nulla.
Il suo piede continuava a battere sul pavimento, nervosamente, fino a che il ragazzo biondo seduto di fronte a lui alzò
la testa, scocciato.
"La vuoi piantare?" sbottò Scorpius, alzando gli occhi dal libro The Witches of Liedenbich.
Eric lo fissò, prima di rispondere come una furia.
"Non azzardarti a dire quella parola! Lo sai, vero? Chi te l'ha detto?" urlò furibondo, ad uno Scorpius abbastanza
perplesso sulla salute mentale dell'amico.
"Ma sei impazzito? La Potter ti dà alla testa" disse il biondo scuotendo teatralmente la testa.
Un libro lo colpì in testa.
"Quella lurida mezzosangue..." sbuffò, facendo rimanere perplesso l'amico, che abbandonò 
definitivamente la lettura.
"Wow! Eric che è successo? Addirittura parlare di mezzosangue, tu..." disse colpito, e adesso, finalmente
interessato.
Eric sferrò un pugno al divano.
"Lily, quella stronza, mi ha mollato" sputò con rabbia il ragazzo "e mi ha preso per il culo, tutto
questo tempo!" 
Scorpius provò una strana sensazione di sollievo, ma decise di accantonarla in un angolo e archiavarla come mal di pancia
temporaneo. La bionda non c'entrava niente.
Però perchè l'aveva mollato adesso, dopo...
"Beh" disse, tentando indifferenza "questo prova che le Grifondoro portano solo guai, mio caro" aggiunse saggiamente,
ma Eric non sembrava convinto.
"Ah, Rose Weasley sembrava molto incazzata con te, a dire il vero" disse casualmente, mentre Scorpius alzava gli occhi al cielo.
"Ed era incazzata anche con la piccola rognosa..." disse crudelmente. Scorpius sbuffò.
Si alzò, raccogliendo il libro e lanciandolo al suo amico.
"Leggilo e datti una calmata. Sembra che tu sia bravo solo a sputare nel piatto in cui a molti, compreso te, piace o piacerebbe mangiare.
Vado a cercare Rose"
Detto questo, Scorpius uscì.



Intanto, nella torre di Grifondoro, Lily Potter sedeva incantata a guardare il fuoco, ipnotizzata, ripensando a ciò che aveva
fatto. Si lamentava sempre del comportamento di Malfoy, eppure, quando un bel ragazzo la trattava bene, lei lo mollava.
Il problema era che, sempre, anche in quel momento, il suo pensiero finiva sempre su quel maledetto.
Lanciò la piuma nel fuoco, cercando di sfogare il suo malcontento, ma non ci riusciva.
"Mmmmmm, che palle!" urlò, pensando di essere sola, ma un rumore alle sue spalle le fece cambiare idea.
Rose, appoggiata alla porta del dormitorio, la fissava e nel suo sguardo non c'era traccia di amore familiare, nè di amore in generale.
La cugina era furiosa e ferita.
"Lo sai che è il primo sintomo di pazzia parlare da soli?" disse con tono sprezzante e non scherzoso
come al solito. Lily si alzò, tuttavia non disse niente.
Rose avanzò verso di lei.
"Scorpius mi ha mollato, anzi, mi ha mollato prima e guarda caso, tu hai mollato Eric...che coincidenza" disse sprezzante, come mai prima,
neanche nella frase precendente.
Lily non capiva. Tuttavia, un peso le si liberò dal petto, e lei non seppe capire perchè.
Si limitò a guardare Rose.
"Non capisco..." disse, non volendo litigare.
"Strano, piccola idiota. Mi ha mollato quando ha saputo..." iniziò Rose, perfida, sentendosi la più intelligente di tutti.
Lily fu presa da una foga omicida verso Rose, ma si limitò a dire in tono basso e freddo: "Come ha fatto a mollare qualcuno con 
cui non stava nemmeno insieme?" 
Rose impallidì, tuttavia Lily non si pentì delle sue parole. Rose non aveva nessun diritto di offenderla.
Per cosa poi?
"Tu, piccola stronzetta...come hai potuto farmi questo? Io ci tenevo a te!" urlò, con le lacrime agli occhi Rose, prima di darle
uno schiaffo.
Questo, per Lily, fece più male di tutto. Non per lo schiaffo in sè, ma per la situazione. 
Come poteva Rose pensare questo di lei?
Un profumo francese precedette di pochi secondi una voce dolce e preoccupata.
"Che succede qui?" 
Dominique entrò con furia e osservava pietrificata la scena. 
Lily aveva la mano sulla guancia e le lacrime agli occhi e Rose la guardava furiosa.
Rose non rispose, ma andò in dormitorio.
Lily fece lo stesso, solo che invece di andare in dormitorio se ne andò fuori, in giardino.


Dominique era allibita, aveva visto una cosa grave ed era preoccupata. Che aveva fatto Lily per far perdere così il controllo a Rose?
Mentre si chiedeva questo, James entrò dalla porta, bello come sempre, il sorriso stampato in volto.
Le diede una delicata pacca sui capelli e ridacchiò.
"Sei diventata una statua?" la prese in giro, sedendosi sul divano e lanciandogli un cuscino.
Lei lo fissò, ancora imbambolata, poi si riscosse.
Non aveva intenzione di dire niente a James, per il momento.
Incrociò le braccia al petto.
"Dov'è la tua fidanzatina?" disse, velenosa, e James lo notò.
Rise.
"La vedo dopo. Ti vuoi unire a noi, amo le cose a tre..." disse, ridendo a vedere la faccia di Dominique, che avvampò.
Lei si avventò su di lui, cercando di fargli male, ma si ritrovò bloccata dalle sue braccia.
"Sei un maiale" cercò di dimenarsi lei, ma lui la bloccò sullo schienale e cercò di farle il solletico,
infilando le mani sotto la veste, a contatto con la sua pelle calda.
Lei cominciò a ridere.
"James!" urlava, ridendo, contorcendosi "smettila!" 
La sua risata riempiva l'aria, e James si ritrovò a guardarla, incantato, rapito dalla sua bellezza e quella gioia...
Che riusciva sempre a trasmettergli. 
Bloccò le mani, come paralizzato, mentre il pensiero del corpo che stava toccando lo colpì, forte, immediato, forse per la prima
volta in tutta la sua vita. 
Le sua mani stavano sfiorando la sua schiena e la sua pancia piatta e poteva sentire e toccare ogni sua forma.
Cercò i suoi occhi e li trovò, persi nei suoi. Non rideva più.
Dominique alzò la mano e sfiorò la sua guancia, un po' barbuta. Era delicata e a James piaceva quel tocco.
Le sue labbra erano sempre più vicine, si sfioravano quasi. Dominique poteva sentire il suo respiro e poteva definirne
l'odore. Lo voleva con tutta se stessa.
Tuttavia, l'incanto finì.
James si alzò di scatto, come scottato e senza dire una parola se ne andò, a passi pesanti, mentre la ragazza, con i capelli sugli occhi
e a capo chino, scoppiò a piangere.




And meet me there, bundles of flowers, 
We wait through the hours of cold 
Winter shall howl at the walls, 
Tearing down doors of time. 



Scorpius passeggiava vicino al lago, lanciando di tanto in tanto qualche calcio a sassi lungo il suo percorso,
pensando a dei capelli biondi che venivano mossi dal vento durante le numerose partite di Quidditch.
Sorrise al ricordo di come lei gli aveva preso il boccino...
Lei. 
Lei in tutti i suoi pensieri, tuttavia, non ne era irritato. Era probabile essere attratto da lei, era bella 
e aveva un carattere raro ed era anche divertente quando lo insultava.
Eppure non aveva mai pensato a nessuna nel modo in cui pensava a lei.Lu
Si bloccò quando sentì un singhiozzo spezzato e la ragazza che da giorni popolava i suoi pensieri, 
si materializzò nel suo campo visivo.
Lily era seduta su una panchina, il volto coperto di lacrime e lanciava con rabbia i sassi nel lago.
"Vaffanculo!" esclamò, facendo credere a Scorpius che stesse parlando con lui, eppure lei non lo 
aveva visto.
Lui, spinto da qualcosa che non sapeva neanche immaginare, le si avvicinò.
Lei lo sentì arrivare, eppure non lo mandò via. 
"Che vuoi?" chiese, senza la solita rabbia "se sei venuto per offendermi, te ne puoi andare"
Lui non rispose.
"Stai bene?" domandò, rabbrividendo, faceva freddo.
Lei cercò di ridere, ma ne venne fuori qualcosa di tremendo.
"Solo tu potevi farmi una domanda così cretina" disse, però non sembrava arrabbiata.
Era carina anche piangente, sembrava più bambina e indifesa e lui sentì l'impulso di proteggerla.
Era così piccola tra le sue braccia.
Scorpius allungò una mano verso di lei e le scostò una ciocca di capelli dalla faccia.
Sorrise, e lei sbuffò, senza però opporsi. Non ne aveva voglia e quel tocco le piaceva, ne aveva quasi
bisogno.
"Ho scelto proprio una sera fredda per uscire..." mormorò lei con un mezzo sorriso. 
Scorpius rise, prima di togliersi il mantello.
"L'hai detto per farmi sentire un gentleman...forza, tieni" disse porgendole il suo mantello.
Lei lo guardò truce, ma almento non piangeva.
"Cretino" disse, però fece una mezza risata e si mise il mantello, stringendosi in esso.
Incrociò le gambe, guardandolo adesso in faccia.
Scorpius era a cavallo della panchina, così vicino da poter vedere le sue ciglia bagnate, nonostante
fosse freddo.
Lei lo guardava in modo diverso, un modo che lo faceva impazzire.
"Perchè?" chiese, semplicemente.
Lui non rispose, cosa che la face inalberare.
La guardava in un modo che la faceva impazzire. Non era il solito Scorpius e questo la mandava in confusione.



And promise me this: 
You'll wait for me only, 
Scared of the lonely arms. 



"Perchè, Scorpius?" chiese di nuovo "voglio una risposta!" 
E la risposta la ottenne.
Scorpius le prese un braccio e l'attirò a sè, stringendo finalmente quel corpo tra le sue braccia.
Lei reagì d'istino, mettendo una mano dietro il suo orecchio e lasciando accesso alla sua bocca, calda, sicura,
come l'aveva sempre immaginata nei suoi sogni più remoti.
La mano di Scorpius finì nei suoi capelli e finalmente entrambi si abbandonarono a quella passione proibita che
non avrebbero ammesso nemmeno in quel momento.


SCUSATEEE!!!
Spero che perdonerete il mio ritardo con questo capitolo! Ho ritrovato l'ispirazione?
Ascoltate la canzone nel testo: Promise- Ben Howard. Mi piace troppo!
A presto!
  
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